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Auto elettrica, guida alla ricarica intelligente

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Non c’è frizione, non c’è cambio, il freno non si usa quasi mai, la manutenzione è ridotta praticamente a zero. E per fare il pieno basta attaccare la spina. Insomma, utilizzare un’auto elettrica è un gioco da ragazzi. Molti però si preoccupano della ricarica: “Cosa succede se non trovo una colonnina?” e soprattutto: “Davvero risparmio con l’auto elettrica?”.

Per rispondere a queste domande metteremo a confronto gli impianti di colonnine di ricarica più utilizzati in Italia.

Esistono tanti operatori (pubblici e privati), diversi tipi di prese e modalità di ricarica (lenta, accelerata, veloce, super e ultra veloce). Le offerte si stanno moltiplicando di pari passo con l’impennata di interesse verso la mobilità elettrica. E altrettanto variegate sono le modalità contrattuali per la fornitura di energia, a partire dal pacchetto “all inclusive” proposto da Tesla fino all’offerta più diffusa in Italia che è oggi quella di Enel che punta ad installare almeno altri 14.000 punti di ricarica entro il 2022, garantendo così una copertura quasi totale della penisola.

Come orientarsi? Allo stato dell’arte possiamo distinguere due grandi filoni: chi offre semplicemente un impianto, più o meno digitalizzato, poi gestito dall’acquirente secondo le proprie convenienze, e chi invece propone insieme impianto e servizio, in genere un contratto di fornitura di energia, ma in qualche caso anche una piattaforma di promozione turistica.

Quest’ultimo è il caso di Evway, il giovane network europeo creato dalla start up Ruote 220. In Italia è presente a Torino, in Lombardia e in Trentino con un centinaio di stazioni e si rivolge principalmente a enti locali ai quali “regala” colonnine di ricarica accelerata (“quick”) a 22kW (circa 2 ore per un pieno). Come per i cellulari, anche per le ricariche delle auto elettriche si sta andando verso la standardizzazione e il roaming ed Evway permette proprio di utilizzare una trentina di multiutility europee attraverso un’unica App che fornisce al turista la mappa di tutte le stazioni europee e un vademecum sui punti di interesse circostanti da visitare durante la sosta. La tariffa è a tempo: 5 centesimi al minuto.

 

L’idea di fornire punti di ricarica come elementi di attrazione turistica per alberghi, ristoranti, outlet, golf club e resort è alla base anche del programma Ricarica 101 lanciato nel 2016 da Repower. La società svizzera specializzata nell’elettricità “green” propone ai gestori un pacchetto con impianti e contratto di alimentazione, all’inizio con l’ambizione di creare una rete di 101 stazioni collocate lungo i principali itinerari italiani Nord-Sud. Ma l’interesse è così alto che l’asticella si è alzata a 501 punti di ricarica, con tanto di martellante campagna promozionale in Tv (leggi). La ricarica è “quick” a 22kW. La colonnina Palina è proposta anche a 3,7 e 7,4 kW per uso aziendale o domestico. Tutte le colonnine sono attivabili con scheda o App, sono interconnesse e possono essere arricchite di contenuti informativi attraverso un display. Per uso domestico e aziendale Repower offre anche la Wallbox Bitta, in varie versioni a partire da 1,4 kW.

 

Simile anche lo schema adottato da un altro operatore, Duferco Energia, che mette sul mercato colonnine fino a 50kW (ricarica veloce o “fast”, 30-40 minuti per un pieno) e Wallbox per uso privato o domestico. Al momento è presente in 81 città, con circa 900 punti di ricarica. Le stazioni del gruppo sono utilizzabili in roaming da clienti di altri operatori e anche spot (a 2,50 Euro ogni ora di utilizzo) attraverso carta di credito. Per i suoi clienti Duferco offre un contratto mensile da 15 Euro più Iva per i primi sei mesi (25 Euro al mese più Iva per i mesi successivi) fino a un massimo di 300 kWh equivalenti a circa 1.800 chilometri di percorrenza; oppure carte ricaricabili da 40-75-140 Euro più Iva corrispondenti rispettivamente a 100-200 e 400 kWh. L’energia di Duferco è 100% green e proviene da impianti che il gruppo genovese, la cui principale attività è la siderurgia, ha acquistato o realizzato originariamente per alimentare le sue acciaierie.


Del tutto originale, invece, la soluzione proposta da Tesla, ad esclusivo uso dei propri clienti. Il colosso americano ha già installato in Italia 48 stazioni “superveloci” (da 60kWh in su, l’80% di ricarica in 20 minuti) da 10 postazioni ciascuna. La ricarica è gratuita fino ad un massimo di 400 kWh di consumo annuo (6-7 pieni, 1.800 km circa di autonomia) e successivamente viene fatturata 0.25 Euro per kWh. L’offerta è valida però solo per i modelli S e X, mentre la Model 3 dovrà pagare fin dal primo pieno. Per alberghi, resort e ristoranti, invece, Tesla offre gratuitamente i suoi impianti di ricarica Destination Charging (circa 100 km di autonomia per ogni ora di ricarica), a condizione che siano installati in buona evidenza. In Italia sono già oltre 500 gli operatori che hanno aderito al programma finendo così segnalati nella guida Tesla ai punti di ricarica, visibile dal display delle vetture. Per installazioni domestiche invece, Tesla offre un sistema fatto da un connettore (da 7,4 a 16,5 kW) e, volendo, da un accumulatore a muro che permette di sfruttare l’energia fotovoltaica autoprodotta, il tutto al costo di circa 10 mila Euro.

 

È comunque Enel, coadiuvata dalle altre grandi multiutility semi pubbliche (A2A, Hera, Iren e Acea su tutte) ad assumersi il compito di costruire lo scheletro della futura rete nazionale di ricarica elettrica. Enel ha lanciato il progetto Eva+ per elettrificare le principali direttrici di attraversamento (non in autostrada ma in prossimità dei caselli).

Le prime stazioni hanno coperto la tratta Roma-Milano con un punto di rifornimento ogni 60 chilometri circa. Eva+ prevede di installare in tre anni lungo le tratte extraurbane 200 colonnine di ricarica super veloce, 180 in Italia e le altre 20 in Austria. Il programma è co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di “Connecting Europe Facility”. Le colonnine sono le “Enel Fast Recharge Plus”, tecnologia interamente sviluppata da Enel che garantisce un pieno di energia in 20 minuti, compatibile con tutti i veicoli elettrici in commercio.

La società elettrica ha appena creato una divisione dedicata, Enel X, che dovrà realizzare il piano infrastrutturale più capillare del Paese: come anticipavamo,14.000 punti di ricarica entro il 2022, per un investimento fino a 300 milioni. Enel ha già in servizio altre 775 colonnine pubbliche in Italia, in gran parte del modello Pole Station, con potenza da 22 kW, autoinstallate o di proprietà di enti locali, multiutility locali o catene commerciali.

 

Da maggio Enel X ha lanciato un nuovo piano tariffario e una nuova App per smartphone che consente la registrazione del cliente e la selezione del contratto tariffario. Dalla registrazione in poi è possibile selezionare da una mappa la colonnina prescelta, prenotare la ricarica, attivare il collegamento e controllare minuto per minuto lo stato di ricarica, con i kWh immessi. Un avviso segnala il fine carica; dalla stessa App si disattiva il dispositivo per rimuovere il collegamento. Nel giro di pochi minuti Enel X comunica via mail la fattura. Il piano tariffario prevede due tariffe flat (una small da 25 Euro al mese per 60 kWh di prelievo, una large da 45 Euro al mese per 120 kWh) e due tariffe a consumo da 0.45 Euro a kWh per ricarica accelerata e 0,50 Euro a kWh per ricarica veloce. Enel infine propone una WallBox domestica, la Box Station, a costi variabili fra 940 e 1.093 Euro, Iva e montaggio compresi. In questo caso le tariffe sono quelle previste dal contratto di fornitura domestica.

 

Tra le multiutility locali invece, la più attiva sulla mobilità elettrica è la lombarda A2A che nell’ambito del piano e-moving  lanciato nel 2010 ha già installato oltre 500 punti di ricarica (domestici, privati e pubblici, sia Quick che Fast) tra le città di Milano e Brescia. Recentemente la società si è dotata di un parco auto elettrico di oltre cento unità. Per le utenze private la tariffa è di 30 Euro per attivazione e primi tre mesi e di 15,10 Euro a trimestre per i mesi successivi. Per le utenze business (tassisti, trasportatori, car sharing) i costi sono di 15 Euro più Iva per l’attivazione e 0,40 Euro a kWh più Iva per le ricariche.

 

Altre locali sono Hera che, con Enel, ha lanciato il progetto “L’Hera della mobilità elettrica” che finora ha portato all’installazione di un centinaio di stazioni in Emilia-Romagna. Per i privati l’offerta di Hera prevede una tariffa flat di 25 Euro mensili. E la multiutility della Provincia autonoma di Bolzano Alperia porta addirittura le sue stazioni di ricarica dentro le abitazioni. La proposta si chiama We-Drive Home e prevede un servizio tutto compreso che parte dall’installazione gratuita di un impianto di ricarica domestico da 3,5 kW (50 Euro una tantum solo per l’attivazione) cui si aggiunge un canone mensile di 75 Euro per il prelievo illimitato di energia, sia dal Wallbox privato sia dalle oltre 40 colonnine di ricarica Quick (a 22 kW) installate in tutta la città. I prezzi sono Iva inclusa, come pure l’extra di 0,50 Euro a minuto per le ricariche da stazioni Fast. Un secondo programma si chiama We-Drive Easy; è a consumo e prevede 35 Euro di attivazione più 4 Euro al mese di abbonamento, dopo di che ogni ricarica costa 0,35 Euro a kWh presso le stazioni Quick di Alperia e 0,50 Euro a kWh presso le stazioni Fast. Tutta l’energia messa in rete da Alperia per la ricarica auto proviene da fonti rinnovabili, soprattutto idroelettriche.

Di recente è sbarcato in Italia il colosso svizzero Alpiq che già gestisce oltre 2.200 stazioni di ricarica nel resto d’Europa. Entra grazie ad accordi con comuni (i 40 della Martesana nell’est milanese), associazioni (Grandi Giardini) e comunità locali (il lago di Como) ai quali fornirà colonnine interoperabili da tutti i clienti dei principali gestori europei. Le tariffe saranno fissate caso per caso. L’installazione riguarderà un centinaio di stazioni da qui al 2020.

Parte in quarta anche la debuttante Be Charge , divisione dedicata del gruppo multinazionale anglo-italiano Building Energy, colosso nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Be Charge ha in programma di installare mille colonnine entro quest’anno e di arrivare fino a 5-6 mila entro i prossimi cinque, puntando sui bandi degli enti locali e sulle flotte aziendali. Attraverso la controllata Refeel e Mobility offre un innovativo servizio di car sharing elettrico collettivo per dipendenti di aziende e spazi di coworking. Ogni dipendente iscritto alla rete, da una App, può utilizzare i mezzi con tariffe prestabilite fatturate all’azienda; oppure, fuori orario, caricando l’addebito sulla propria carta di credito. In questo caso le tariffe sono di 19 Euro per l’utilizzo serale, 79 Euro per il week end e per le 24 ore, oppure 0,24 centesimi al minuto per utilizzi spot.

Con stazioni di ricarica in una decina di località fra Lombardia e Piemonte, infine, opera anche Evbility. Offre ai Comuni impianti chiavi in mano, attivabili anche con tessera sanitaria, carta RFID per non residenti e App. Le tariffe variano a discrezione del singolo gestore.

In Italia sono attive una ventina di altre piccole realtà locali con meno di dieci colonnine ciascuna. Alcune di queste fanno capo a circuiti che forniscono servizi e le mettono in rete. I circuiti più importanti sono Nexstcharge e RicaricaEv.

Un mercato in continua espansione quello della mobilità elettrica, con gli operatori che continuano ad aumentare, mentre quelli già consolidati, come Enel X ad esempio, si concentrano sul piano di copertura nazionale delle colonnine di ricarica. E con la diffusione di modelli di auto elettrica ormai per tutte le tasche, siamo convinti che il boom sia proprio alle porte.

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7 COMMENTI

  1. Poi trovi i furbetti che vedono il posto libero e si parcheggiano come succede in un noto supermercato a SV e nessuno che faccia rispettare questa sosta ??????

  2. Si ringrazia per aver citato Evbility,
    ricarica GRATUITA per gli utenti elettrici,
    grazie agli sponsor ed in collaborazione con i Comuni.
    11 colonnine prenotabili e attivabili con Rfid o Tessera Sanitaria da sito ricaricaev.it

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