Auto elettrica, ecco perché conviene ricaricarla con il Sole “di casa”

auto elettrica casa

Conviene ricaricare l’auto elettrica con il Sole di casa? Quanto? Quali spese bisogna affrontare per dotarsi di impianto fotovoltaico con accumulo? La risposta è sì. Sempre di più, tra l’altro, con il forte incremento dei prezzi per l’energia elettrica e i combustibili fossili. Per far fronte all’aumento delle tariffe e alla loro oscillazione, infatti, l’impianto fotovoltaico domestico rappresenta una soluzione da esplorare sia per soddisfare in sicurezza e in autonomia le esigenze di casa sia per ricaricare la propria auto elettrica, soprattutto se abbinato a un accumulatore.

 Di Fabio Stefanini*

La corsa al rialzo delle materie prime: ecco perchè

Le bollette sono aumentate notevolmente dal 1° ottobre a causa dell’aumento delle quotazioni delle materie prime. Ciò ha comportato una crescita del costo per il gas del 14,4% e del 29,8% per l’elettricità (fonte ARERA). In particolare, nel 2021, la spesa annuale di una famiglia italiana per l’elettricità sarà di circa 631 euro, con un incremento del 30% rispetto al 2020 (pari a 145 euro). Bisogna inoltre osservare i prezzi dei carburanti tradizionali, riportati nella tabella:

CarburantePrezzo*

(ottobre 2020)

Prezzo*

(ottobre 2021)

Variazione %
Benzina1,59 euro/litro1,73 euro/litro+9 %
Diesel1,26 euro/litro1,37 euro/litro+9 %
GPL0,59 euro/litro0,80 euro/litro+36 %
Metano0,976 euro/kg1,65 euro/kg+69 %

*fonti: MiTe e assogasmetano.it

La grande variabilità delle tariffe dei combustili fossili può influire sulle spese e sul bilancio economico di un nucleo familiare. E riguarda anche l’energia elettrica, come detto sopra. Infatti, il fuel mix del sistema nazionale (ovvero l’insieme di fonti primarie utilizzate per la produzione elettrica) contiene una percentuale rilevante di gas naturale (superiore al 42% nel 2020, seconda solo alle fonti rinnovabili, con un valore del 45%). Ad ogni modo, ARERA ha fornito le seguenti tariffe (suddivise per fasce orarie) nel mercato tutelato per l’ultimo trimestre dell’anno.

Fascia OrariaPrezzo energia*

(ottobre 2021)

F0 (fascia unica)0,204 euro/kW
F1 (giorno)0,218 euro/kW
F2 e F3 (sera e weekend)0,197 euro/kW

*Condizioni economiche per i clienti del mercato tutelato (IV trimestre 2021)

Dopo aver fatto questa premessa, è possibile compiere un confronto dettagliato tra il costo energetico di un’autovettura con motore a scoppio e la corrispondente versione elettrica. Successivamente, si può spiegare il ruolo strategico dell’impianto fotovoltaico a casa.

L’energia elettrica di casa conviene

Si prenda in considerazione una vettura compatta come la Volkswagen Golf. Nel caso della motorizzazione a benzina (1.0 TSI da 110 cv), il consumo medio su strada si aggira intorno a 6,8 litri per 100 km. Prendendo come riferimento il prezzo della benzina per il mese di ottobre 2021, si traduce in circa 1.659 euro all’anno per fare 14.100 km (percorrenza media di un’auto in Italia, indicata nel precedente contributo).

auto elettrica casa

Nella versione elettrica (e-Golf da 100 kW), invece, il consumo medio è di 168 Wh/km (fonte EV database) e corrisponde a circa 516 euro di spesa ricaricando a casa durante il giorno o 466 euro durante la sera e nei weekend. Si parla quindi di una riduzione rispettivamente del 69% e del 72%.

A questo punto, si può inserire nell’analisi l’idea dei pannelli solari. Stando al rapporto “Solare fotovoltaico 2020” del GSE, il dimensionamento di un impianto domestico italiano è di 4,6 kW, con una percentuale di autoconsumo rispetto al totale dell’energia prodotta intorno al 35%.

Tale dato risente del fatto che l’energia generata dall’impianto può essere consumata immediatamente, al momento della produzione. Ma ciò non avviene continuamente. Quando si è per esempio fuori casa, durante il giorno, la maggior parte dell’energia prodotta risulta inutilizzata e viene ceduta alla rete elettrica.

Un’opportunità da considerare è il servizio di Scambio sul Posto (SSP) fornito dal GSE. La società provvede a restituire il valore dell’energia elettrica sul mercato (PUN), insieme a un contributo per ogni kWh scambiato con la rete quando l’impianto produce in eccedenza l’energia. Questa viene pagata a circa 0,10-0,15 euro/kWh, portando a un rimborso sulla bolletta. Un’opzione conveniente se l’energia prelevata risulta sostanzialmente simile a quella immessa nella rete. Sul lungo termine, invece, l’abbinamento di un impianto fotovoltaico con accumulo è preferibile. Infatti, lo Scambio sul Posto porta a un costo dell’energia prelevata maggiore rispetto alla tariffa pagata per l’energia immessa in rete.

Fotovoltaico e accumulo: l’autoconsumo arriva al 90%...

Ecco allora che entra in scena il sistema di accumulo. Si tratta di un dispositivo in grado di raccogliere l’energia prodotta durante le ore di luce e di metterla a disposizione nel momento in cui serve (anche di notte e nelle giornate piovose o nebbiose). Si diminuisce così la richiesta d’energia alla rete elettrica, raggiungendo un’autonomia energetica quasi del 90%.

Inoltre, l’energia viene consumata nel luogo di produzione, evitando sprechi per il trasporto e ottimizzando il valore del sistema fotovoltaico. Tra le batterie più diffuse attualmente sul mercato ci sono quelle al litio (dotate delle prestazioni migliori) piombo-acido e nichel-cadmio. Altre tipologie sono le batterie al gel, stazionarie e AGM. La capacità varia da 2 kWh a 12 kWh, mentre la vita utile può arrivare a 10 anni circa. In media, un impianto fotovoltaico da 3 kW con accumulatore ha un prezzo di circa 6.000 euro (chiavi in mano). Tale cifra comprende già lo sconto del 50% legato al bonus ristrutturazioni.

Al budget si deve poi aggiungere il costo di una wall-box domestica (si va da poche centinaia di euro a 1.000-2.000 euro per i prodotti “premium”).

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…E la ricarica può costare 14 volte meno della benzina

A questo punto, si può prendere nuovamente in esame la ricarica dell’auto elettrica con un impianto fotovoltaico di casa, in modo da valutarne l’impatto economico. Inoltre, bisogna considerare il costo livellato dell’energia (LCOE), definito dall’ENEA: “il ricavo medio per unità di elettricità generata necessario a recuperare i costi di costruzione e gestione di un impianto di generazione durante un presunto ciclo di vita finanziaria e di funzionamento”. In Italia, il suo valore è arrivato a 0,05 euro/kWh per l’elettricità generata dal fotovoltaico (tra i più bassi d’Europa). Tenuto conto di questo dato e dell’efficienza dell’auto elettrica, come più sopra indicata, il rifornimento a casa della vettura richiederebbe una spesa di 118 euro, circa 14 volte in meno rispetto alla versione a benzina.

Il fotovoltaico con accumulo: le prospettive

Gli impianti fotovoltaici dotati di batterie, secondo il rapporto statistico 2020 del GSE, sono cresciuti in modo rilevante negli ultimi cinque anni. Hanno raggiunto quasi 40.000 unità al termine del 2020 (rispetto alle 633 del 2015). La potenza nominale è di 189 MW, mentre quella installata degli impianti connessi ai sistemi di accumulo è di 231 MW. La maggior parte delle installazioni (58%) si trova in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

In prospettiva, pannelli solari e accumulatori potranno aiutare lo sviluppo delle comunità energetiche, condividendo i benefici dell’autoproduzione energetica. Peraltro, nel 2050, si prevede che 264 milioni di cittadini europei assumeranno il ruolo di prosumer nel mercato dell’energia, arrivando a generare circa il 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva delle comunità. Uno scenario promettente e che include la trasformazione delle abitazioni in piccole centrali produttive e diffuse sul territorio. Al servizio anche (e soprattutto) della mobilità elettrica.

*General Manager Otovo Italia

 

Visualizza commenti (10)
  1. Vorrei sapere se mi conviene una spring avendo impianto fv da 4kw
    Non ho accumulo
    Bisogna per forza installare walk box?
    Quanto si spende a ricaricare l auto spring?
    Perchealcuni dicono che i miei pannelli non vanno bene per caricare auto elettriche?
    Grazie

  2. Ma forse non avrete i tetti non avrebbe i box ma con il servizio pubblico che avete, l’auto serve solo per il fuori porta del weekend.

    Mentre noi fortunati ci becchiamo comunque lo smog delle statali, se ci dimentichiamo qualcosa dobbiamo usare l’auto per fare i km tra casa e supermercati, perché il negozietto di paese non tutti se lo posso permettere.
    E di servizi pubblici neanche l’ombra, quindi un mezzo per ogni componente della famiglia e noi siamo i fortunati 🤷

    Come vedi ci sono i pro e i contro da qualunque parte.

  3. Concordo su tutto al 101%.

    Per caso esistono cyclette che si possono collegare al sistema per dare un contributo?

    1. Mi è appena passata davanti agli occhi una puntata di Black mirror 😂
      Vedrai che nelle palestre inizieranno a sorgere prima o poi assieme a tapis roulant e stepper, e da lì il passo per il domestico è breve, non so onestamente quanto possa essere utile però, sarei curioso di scoprire quanto si produce in un ora di pedalata… Magari basta per accendere qualche ora alcune luci led di casa

  4. Non c’e’ dubbio che ricaricare in proprio la propria Tesla model S plaid usando il fotovoltaico installato sul tetto della propria villa di famiglia sia conveniente.
    Ma quei milioni di italiani che possono permettersi solo la Dacia Spring, che non possiedono neppure un box dove ricoverare l’auto e che vivono in una di quelle magnifiche torri verticali (tipo il bosco verticale di Milano) dove è impossibile installare pure i pannelli in verticale come parapetti sui balconi.
    Penso ai centri storici con i vincoli paesaggistici e alle grandi periferie. Loro questa fortuna non se la possono permettere.
    Vorrei porre una domanda, magari esiste una risposta che non ho trovato: Io ho un appartamento in città dove è impossibile installare il fotovoltaico, ma ho una casa in montagna dove posso installarre sul tetto un impianto fotovoltaico, che a conti fatti potrebbe darmi 6-10KW.
    Ovviamente ho due contratti che non “credo” di poter unificare.
    “Credo” è la domanda. Se avessi la possibilità di avere un solo contratto che bilancia le due realtà, potrei ricaricare l’auto nel box in città con la corrente prodotta in montagna, ovviamente con un congruo rimborso al fornitore per il costo del trasporto.
    Sarei felicissimo di essere smentito, ma mi sa che questa, qui da noi è pura fantascienza.

    1. Non puoi unificare di sicuro, ma puoi usarla come ssp estremamente efficace, non essendo occupata gran parte dell’anno va tutto in ssp e ammortizza un po la bolletta principale, ma ci sarebbero da far conti un po più precisi per capire quanto ti incide, in montagna può capitare che l’esposizione sia poco utile o quando lo è hai spesso orari di luce diretta ridotti dalle montagne stesse, esistono le comunità energetiche di cui ho letto poco ma credo diano incentivi maggiori rispetto al singolo, nel caso tanti attorno alla tua casa siano nella stessa situazione vale la pena approfondire l’argomento

      Sul discorso forbice sociale ahimè non posso che essere d’accordo, da un lato non si può certo negare a chi ha la possibilità di attrezzarsi, anche se partendo da una situazione più fortunata va ad aggiungere dei vantaggi economici che altrove non sono possibili, ma per dire anche chi “ha il grano” e abita in centro a Milano in un appartamento che costa due ville in Brianza, ha comunque il problema dello spazio sul tetto e ancora di più vincoli paesaggistici vari.
      Sono già realtà (ma non a livello commerciale) soluzioni per l’edilizia che aiutino, finestre fotovoltaiche semi trasparenti, tende fotovoltaiche (questa già esistono ma costano un enormità considerando che non possono avere l’esposizione che han sul tetto), anche leggevo diversi mesi fa, per trasformare la muratura stessa in un debolissimo accumulo, che però riportato su tutta la struttura di una palazzina diventa interessante, “semplicemente” aggiungendo grafene alla mescola in un determinato modo e quantità, son prototipi ma fa ben sperare per l’edilizia del futuro.
      Questo invece già da diversi anni che se ne parla, uno speciale intonaco per le facciate che con la struttura stessa va a catturare e far precipitare il carbonio dall’aria, era una azienda italiana ma ho pessima memoria per i nomi hehe ma di recente se ne sta parlando di più per edilizia sostenibile ai massimi livelli, l’obiettivo è quello di arrivare un giorno a creare case non solo autosufficienti ma che contribuiscano passivamente al bilancio energetico e climatico … Il dubbio però resta lecito.. Per quanto a livello pratico sia la soluzione migliore per tutti noi ci sarà una resistenza assoluta (ovviamente mascherata dietro progetti Green per non passare totalmente nel torto) da parte dei grossi produttori che via via si vedrebbero sfilare tutto il mercato domestico dai bilanci, vero che l’industria come il privato aumenta sempre le necessità energetiche ma il bilancio gli è caro, come ora le petrolifere fan resistenza tirando fuori dal cilindro carburanti bio che avrebbero potuto anticipare di anni ma non conveniva nemmeno farci ricerca … Le case costruttrici di auto senza obblighi di legge costanti e sempre più serrati non avrebbero fatto grandi passi avanti rispetto alla prima marmitta catalitica, quello che è conveniente per il consumatore raramente vede la luce nella sua forma più efficace, sarei felicissimo di essere smentito nei fatti però hehe

    2. Già, peccato che tra una Model S plaid ed una Dacia Spring, esistato un mare di alternative…
      Se non hai un impianto FV l’auto elettrica conviene già, se hai anche FV conviene ancora di più.
      Però non hai ben chiaro che chi ha una appartamento nel bosco verticale di Milano non ha problemi economici, vai a vedere quanto costano al mq e poi mi dici., quindi ha sicuramente un bel box dove poter installare una bella e potente WB.
      Io ho una villetta in un paesino di provincia, certo, rispetto a te non ho tutti i servizi di una città, in compenso ho del verde intorno a me ed un impianto FV.
      Non posso fare la spesa sotto casa, non ho la moltitudine dei mezzi pubblici sotto casa, sicuramente ho aria più pulita.
      Ci sono pro e contro tra città e fuori città.
      In ogni caso, ci sono tantissimi tetti di case, aziende, edifici comunali, scuole, etc etc che potrebbero essere utilizzati per installare impianti FV, per poter contribuire a generare energia pulita e rinnovabile che ci aiuta a renderci indipendenti da energie fossili importate dall’estero.

      1. Ma nessuno nega che economicamente sia vantaggiosa in qualsiasi caso, il senso del discorso che l’ulteriore vantaggio del fotovoltaico è per pochi, anche io abito molto fuori città in una villetta, ma ciò non toglie che nello stesso comune la maggior parte delle abitazioni sono palazzine, siamo comunque in una situazione più di vantaggio rispetto a loro, anche se ovviamente non lo siamo con chi prende al bosco verticale o in piazza San Babila dove un appartamento costa quanto le villette di un’intera area residenziale in campagna (esagerazione sarcastica), ma all’interno del contesto città saranno comunque più avvantaggiati degli altri cittadini che sempre in palazzina non ha un garage di pertinenza e non ha possibilità di affittarne uno perché i prezzi sono assurdi.

        Con questo, prima che mi fraintendi, continuo ad affermare che l’elettrica costa meno da spostare rispetto alla termica in qualsiasi caso, è la differenza sociale che andrà via via a manifestarsi che non è colpa di nessuno, non si può dar più spazio sui tetti con una legge ahimè, bisogna trovare altre soluzioni aggiuntive perché il pericolo che in futuro questa diventi un ulteriore mezzo della differenza di classe sociale che può essere usata male da chi ha interessi a frenare le transizioni

        1. Guarda, dove sono io, ma anche i paesi vicini, hanno tutti il garage.
          Anche le palazzine, hanno il garage piano strada.
          Che poi lo usino come ripostiglio, beh, sono scelte.
          Poche palazzine, molte villette singole o bi-tri familiari.
          Comunque, per me, nei quartieri residenziali, andrebbero installate colonnine in ogni posto auto, gestite dal comune, con potenze ridotte, 2-3kW, tanto la parcheggi di sera e la lasci tutta la notte.
          Un costo parificato a quello dell’energia casalinga ed eliminiamo il problema.

          1. Nei paeselli si, ma quasi sempre solo per un auto o al massimo due, oramai in una famiglia tre auto sono normali quando i figli son maggiorenni, se non un’auto sarà uno scooter elettrico o qualsiasi diavoleria andrà di moda, le colonnine esterne ovunque si son d’accordo, salvo rispolverare tesla (la persona persona) e usare la ricarica Indotta, stan sviluppando tralicci wireless potrebbe essere uno spunto, anche se son convinto una bella piastra a induzione “unica” sotto gli stalli e dall’auto o app attivi la carica, sarebbe anche un modo di tassare le auto elettrica per recuperare qualcosa in più, una sorta di bollo fisso per l’accesso alla rete, anche fosse a 1 o 2kw soltanto sarebbe cmq attivo in qualsiasi sosta anche di 5 minuti dove non staresti ad attaccare cavi, l’unico inconveniente è che ci vuole tanto tanto tanto tempo per adeguare tutti gli stalli una volta deciso come farli

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