Una nuova auto elettrica? Dieci consigli per comprare informati, trattando da pari a pari con i venditori. Ce li dà Luchino Damiani, un assiduo frequentatore di Vaielettrico con 30 anni di esperienza in diverse concessionarie. Gli abbiamo chiesto di condividerla con i nostri lettori e questo è il risultato. Grazie a Luchino e buona lettura.
di Luchino Damiani
Un buon venditore di auto, pardon “consulente commerciale”.. come viene attualmente definito, ovviamente dovrebbe avere l’ obiettivo “win-win” in cui entrambe le parti raggiungono gli obiettivi col massimo della soddisfazione.
Se il venditore non riesce a darvi soddisfazione è perchè…
Purtroppo molto spesso questo non avviene, per vari motivi:
1) mancanza di attitudine e/o carenza di formazione del venditore;
2) la mancanza di attenzione alle richieste del potenziale cliente. Il più delle volte occorre comprendere il “non detto”, cercare la motivazione anche inconscia che spinge verso un determinato veicolo (a volte esigenze specifiche celano magari un tentativo di distinguersi, una ricerca di prestigio con marchi “Premium” o versioni “speciali”). Talvolta sarebbe necessario far “ragionare” il cliente per evitare delusioni.
3) stringenti obiettivi di vendita del mese/trimestre assegnati al venditore. Discendono solitamente dalla Casa alla concessionaria..o anche da esigenze “interne” (in base dallo stock di vetture e dagli impegni firmati con la Casa). Pertanto vengono promossi veicoli e/o forme commerciali specifiche, modalità di pagamento “a rate” (con le società finanziarie del gruppo o altre convenzionate).
Il cliente “debole” rischia di soccombere e comprare l’auto sbagliata
In questi casi il cliente “debole” (nelle motivazioni di acquisto o nelle sue conoscenze sui veicoli proposti) talvolta soccombe, ritrovandosi un veicolo che non lo soddisfa a pieno. Ciò causa molta frustrazione e spesso lo induce a frequentare l’ officina assistenza lamentando varie problematiche, talvolta più o meno grandi difetti di assemblaggio, taratura o progettazione di qualche parte del prodotto. Al contrario il cliente soddisfatto e convinto della propria auto spesso tralascia difetti più evidenti e riconosciuti.
Ecco quindi un breve decalogo, una serie di consigli per chi, alle soglie del 2025, pensa di cambiare il proprio veicolo e deve orientarsi in scenari che mutano verso una nuova tecnologia.
Il punto di partenza: analizzare bene le proprie esigenze di mobilità
Se oggi dovessi consigliare un conoscente che deve cambiare vettura, per mutate esigenze o problematiche di funzionamento della attuale, sicuramente suggerirei di:
1) analizzare molto bene le attuali modalità d’uso del veicolo, tenendo conto dei km giornalieri ed annuali percorsi, in quale tipologia di strade (montagna, città, autostrada etc) e con che tipo di carico a bordo (persone, animali ed oggetti trasportati saltuariamente o con frequenza)
2) se i km percorsi sono superiori ad una certa soglia (diciamo sopra i 12000 km anno) verificare i tipi di alimentazione motore più idonei, per non incorrere in spese eccessive di acquisto e/o manutenzione; chi fa quotidianamente lunghe percorrenze autostradali (senza adeguate soste ogni 2 ore o 250 km ca) avrà bisogno di veicoli con caratteristiche diverse da chi effettua saltuariamente o solo periodicamente lunghe tratte (non si compra un veicolo 4×4 solo perché una volta l’anno nevica qualche giorno)
3) informarsi precedentemente alla visita in Saloni di Rivenditori e Concessionari sui modelli potenzialmente interessanti ed adeguati alle proprie necessità; in ogni contesto di vendita troveremo “consulenti” che “consiglieranno” quello che hanno in quel momento a disposizione. Non bisogna farsi prendere dalla fretta: valutare attentamente le loro proposte, magari chiedere di fare una prova su strada se e quando possibile, non farsi condizionare a concludere subito la trattativa.
Mai fermarsi al primo concessionario
Al giorno d’oggi è sempre più necessario visitare diversi punti vendita e tenere in considerazione più alternative possibili (sia per budget che per caratteristiche necessarie del veicolo): può darsi che si scopra che una certa vettura (anche di un marchio poco conosciuto al momento) è più aderente ai propri bisogni.
4) Valutare se siamo già adesso nelle condizioni sufficienti per passare ad una vettura con batteria ricaricabile: plug-in e BEV sono relativamente nuove e poco conosciute in Italia, ma rappresentano un nuovo modo di guidare e di gestire i propri spostamenti.
Se abbiamo un posto auto privato, attrezzabile magari con una presa elettrica adeguata (16A, tipo GreenUp) o semplice WallBox anche il contratto da 3kWh è più che idoneo per gestire la vettura elettrica ricaricando la batteria dopo l’ora di cena, ritrovandola già carica per il giorno successivo.
Aderendo poi alla sperimentazione offerta gratuitamente da Arera-GSE è possibile avere fino a 6kWh nella fascia 00.00/07.00 dei giorni lavorativi (sempre di domenica ed altri festivi). Va presentata la domanda però entro 31/12/2024 con impianto WB idoneo (lista sul sito GSE). Ma non è generalmente indispensabile, visto che di notte i consumi di casa sono piuttosto bassi e le moderne wallbox gestiscono i prelievi entro la potenza disponibile.
I consulenti commerciali preposti a vendere auto con batterie ricaricabili (BEV, PlugIn) dovrebbero per prima cosa offrire un servizio di consulenza che prevede anche la valutazione facoltativa dell’impianto di casa/garage per accertarsi dell’idoneità dell’impianto elettrico e delle eventuali modifiche necessarie ad installare il punto di ricarica; è possibile ovviamente rivolgersi autonomamente al proprio elettricista di fiducia (con idoneità a rilasciare la conformità impianto alle norme vigenti).
Verificare su internet se ci sono colonnine funzionanti nelle zone frequentate abitualmente
5) Verificare su internet (browser o App -gMaps Google o specifiche tipo NextCharge ed altre) la posizione delle colonnine attualmente attive nelle zone abitualmente frequentate (attorno casa, lavoro, palestre e parchi, centri commerciali ed uffici cui solitamente ci rechiamo), e verificare anche a quali tariffe è possibile effettuare ricariche pubbliche (con App TariffeEV sono evidenziati quali abbonamenti o altre App di attivazione delle colonnine si ottengono le migliori tariffe a kWh ).
Talvolta i propri fornitori di elettricità di casa hanno anche servizi di ricarica stradale con piani agevolati; comunque su ilportaleofferte.it di ARERA è consigliabile (a prescindere dall’auto) scegliere un contratto di fornitura più economico. Basta indicare nei campi di richiesta dati il consumo annuale riportato in bolletta e la zona di residenza, e scegliere se Tariffa Fissa o Variabile nel tempo.
6) in caso di scelta di vettura non già ben conosciuta è sempre consigliabile fare una prova su strada, anche breve, giusto per verificare la facilità di guida e l’usabilità dei principali comandi (talvolta occorre imparare nuove tecniche, come ad esempio scegliere le varie modalità di frenata rigenerativa nelle elettrificate BEV e PLUG IN (anche in mild/full hybrid ci sono specifici comandi per fare regolazioni).
Dovrebbe essere compito dell’accompagnatore (venditore o altro driver) spiegare sinteticamente come si sfrutta al meglio una moderna vettura; non bisogna scoraggiarsi se talvolta sono poco motivati e distratti o… meno preparati di noi ! purtroppo ancora capita… e di qui si salta al punto 7.
Non ascoltare i tuttologi da bar
7) in caso di dubbi o di atteggiamento poco motivato o preparato del consulente e/o driver che accompagna nella prova della vettura prescelta. Meglio fare eventualmente un’altra visita in quella concessionaria (magari è solo un problema momentaneo) oppure in altre concessionarie/ punti vendita di zona. Come in ogni lavoro sono le persone che fanno la differenza nel servizio offerto.
8) non farsi condizionare dai vari “tuttologi” da bar, da coloro che (magari per loro carenze) si sono trovati male con la vettura X, e (purtroppo) neppure dai frequenti atteggiamenti negativi di certi venditori: di sicuro avranno un altro affare – per loro?- da proporre.
9) una volta scelta la nuova vettura, fare con calma il contratto d’ordine (tralascio per brevità il capitolo “incentivi”, che spero venga superato da altri strumenti incentivanti).
Pacchetti accessori, scegliere con cura
Ci sarà da valutare i vari “pacchetti accessori” disponibili; non farsi tentare da dispositivi che poi non serviranno di frequente, magari a discapito di utilissimi ADAS ancora facoltativi (esempio: meglio scegliere il cerchio più piccolo – costi inferiori in acquisto e successiva sostituzione pneumatici- ma considerare magari la “visione angolo cieco e/o in retromarcia” che potrebbero evitare costosi incidenti : la sicurezza innanzi tutto!
A proposito di cerchioni & pneumatici: ho riscontrato (purtroppo spesso) che taluni “consulenti commerciali” non sono adeguatamente preparati sulla gestione dei cambi stagionali; verificare sul libretto “uso & manutenzione” che la vettura sia eventualmente “catenabile” per il periodo 15 novembre>15 aprile (e ulteriori ordinanze comunali o del gestore rete autostradale), altrimenti è meglio concordare subito una delle due soluzioni:
(a) consegna vettura già dotata di pneumatici 4stagioni M+S Con Snowflakes – da tenere tutto l’anno e cambiare solo a fine battistrada. Talvolta sono nelle opzioni, altrimenti si può contrattare un cambio da fare Rigorosamente in fase di PreConsegna. Dipende dal gommista: se interno alla concessionaria o ditta esterna potrebbero richiedere comunque un supplemento.
(b) farsi preventivare un eventuale secondo treno pneumatici invernali da cambiare (le BEV ne hanno di specifici). E’ sempre importante per chi vive in zone soggette a ghiaccio, neve oppure va a sciare o comunque in aree montane. E’ un anticipo di spesa. Quindi ci troveremo il pneumatico giusto estate ed inverno che aumenterà il vantaggio di non dover sostituire quelli usurati per un intervallo di tempo molto più lungo e soprattutto consentirà minori consumi e migliori spazi frenata e tenuta di strada.
Studiare in anticipo il manuale d’uso
10) in attesa del momento della consegna della nuova autovettura, consiglio di studiarsi un po’ per volta il manuale “Uso e Manutenzione” (talvolta cartaceo, più spesso in PdF). Procuratevelo prima (sentire eventualmente l’Assistenza in concessionaria), in modo da arrivare tranquilli e già preparati al ritiro dell’auto. Con maggior preparazione si sopperirà a certe inesattezze o scarso tempo eventualmente dedicato dal “consegnatore” incaricato (generalmente una figura specifica, talvolta lo stesso venditore nelle piccole concessionarie).
Si vivrà con maggior godimento il momento di presa di possesso e si sarà meno confusi con l’accumularsi di tante nuove nozioni legate a comandi, funzioni, personalizzazioni, accessori e … scadenze di manutenzione !
Diffidare dei maghi del valore futuro
NB 1: le vetture BEV circolano su strade spesso mal tenute; vanno verificate sul ponte in officina per sicurezza, esattamente quanto le altre. Poi alle scadenze dei “tagliandi” magari richiederanno solo rabbocchi di livello ed eventuale sostituzione del filtro abitacolo. Difficile siano necessarie ulteriori operazioni se va tutto bene. Non pensare che si può risparmiare totalmente sulla manutenzione specifica: servirà ad evitare problemi più seri in futuro e mantenere attive le garanzie della Casa (fare sempre le estensioni se disponibili !), nonché un valore migliore di vendita in caso poi si decida di sostituirla dopo qualche anno .
NB 2: Diffidate dei Maghi del Valore Futuro delle vetture – qualsiasi motorizzazione- perché di questi tempi è difficile pronosticare le conseguenze di eventuali possibili restrizioni alla circolazione o cambiamenti nel mercato globale dei carburanti. Più difficilmente la corrente elettrica – per chi ricarica prevalentemente a casa o lavoro- potrà raggiungere cifre folli. Se poi è possibile ricaricare da impianto FV … il Sole non aumenterà le tariffe 😉
Sempre per la redazione. Nota da girare al vostro informatico (poi vi mando la parcella per il debug): quando provo a rispondere ad Eraldo viene generato un iframe, la url dell’iframe sembra corretta:
https://jetpack.wordpress.com/jetpack-comment/?blogid=141575219&postid=146889&comment_registration=0&require_name_email=1&stc_enabled=1&stb_enabled=1&show_avatars=1&avatar_default=mystery&greeting=Rispondi&jetpack_comments_nonce=e52c775243&greeting_reply=Rispondi+a+%25s&color_scheme=light&lang=it_IT&jetpack_version=12.8.1&show_cookie_consent=10&has_cookie_consent=1&token_key=%3Bnormal%3B&sig=5e79918ce52bc4d7344ee84a7a3fc0f475dae4fa&replytocom=192898#parent=https%3A%2F%2Fwww.vaielettrico.it%2Fauto-elettrica-dieci-consigli-per-comprare-informati%2F
Notate nella url la parte che dice “replytocom=192898″.
Analizzando internamente però il codice HTML generato vedo questo errore:
input type=”hidden” name=”comment_parent” id=”comment_parent” value=”0″
Quel valore NON dovrebbe essere 0 bensì 192898. Il vostro informatico può usare questa analisi per risalire alla causa del problema o quantomeno segnalare l’anomalia a jetpack.
Sempre a beneficio del vostro informatico, aprendo altro commento viene generato un iframe con questa url:
https://jetpack.wordpress.com/jetpack-comment/?blogid=141575219&postid=147014&comment_registration=0&require_name_email=1&stc_enabled=1&stb_enabled=1&show_avatars=1&avatar_default=mystery&greeting=Rispondi&jetpack_comments_nonce=b6dd281875&greeting_reply=Rispondi+a+%25s&color_scheme=light&lang=it_IT&jetpack_version=12.8.1&show_cookie_consent=10&has_cookie_consent=1&token_key=%3Bnormal%3B&sig=13426a5d9f219e8bc3e17a5033d68abad87b6545&replytocom=192976#parent=https%3A%2F%2Fwww.vaielettrico.it%2Fobiettivo-2035-no-al-rinvio-da-50-grandi-aziende-europee%2F
Notate nella url la parte che dice “replytocom=192976″.
Analizzando internamente il codice questa volta è corretto:
input type=”hidden” name=”comment_parent” id=”comment_parent” value=”192976″
In soldoni, per i profani dell’informatica: nonostante la url dell’iframe contenga l’identificativo del commento a cui la nostra risposta si deve agganciare, nel primo caso questo viene ignorato e resta il valore di default 0 (e va indagato perché) e quindi la form (il modulo) di risposta erroneamente riporta il commento come commento dell’articolo e non come commento ad altro commento. Invece nel secondo caso l’id viene passato correttamente e il valore riportato. Così su piedi, senza accesso alla tabella dei commenti (che pure darebbe informazioni importanti), il problema andrebbe indagato insieme con jetpack che vi fornisce il servizio dei commenti.
Il tutto è verificabile agevolmente (per un informatico) ricorrendo allo strumento Ispeziona presente ormai in tutti i browser.
Grazie per il suggerimento Enzo. Ne parleremo con il nostro webmaster
Anche a me Jetpack Non segnala spesso le repliche..
Nota per la redazione: solito bug. Prima di fare click sul tasto “Commento” leggo chiaramente in alto “Rispondi a Eraldo” ma poi il commento per 2 volte è finito in cima (e chissà se ci finirà anche questo).
Questo mi interessa davvero moltissimo e infatti vorrei fare l’upgrade della mia modalità di acquisto andando fuori Italia. Come fai per il trasporto in Italia? Ti fai un’assicurazione temporanea di 24 ore lì per poter circolare fino in Italia e la guidi tu? E poi una volta in Italia quanto ti costa reimmatricolarla? Puoi acquistare l’auto all’estero in Europa pur non essendo residente in quel paese? Se mi dai i ragguagli, la prossima auto mi sa che la prendo così …
puoi acquistare vetture in tutta l’area EU senza problemi non conta che tu sia residente o no in quel paese; ci sono delle regole comunitarie precise: se la prendi nuova non paghi l’iva nel paese d’acquisto ma ti viene fatto un documento per evadere l’iva all’attraversamento della frontiera (non ricordo se sono 30 gg da quando te la porti in Italia , F24 tributo 6099 ) se la prendi semestrale e > 6000 km è considerata usata e non si paga alcun obolo d’iva (perchè già precedentemente evasa ma vanno dichiarati i dati del venditore estero che serve al fisco per verifiche incrociate e consigliato farsi dare documento attestante che l’iva locale era stata debitamente versata). Trasporto puoi tornarci giudando, Germania ed Austria rilasciano targa temporanea riconosciuta dall’italia per esportazione (in germania la targa zoll viene fatta in giornata) ; le targhe provvisorie hanno validità generalmente di un mese poi si annullano . Se non c’è targa per export riconosciuta per l’italia conviene trasporto su birsarca/carro attrezzi/treno (cifre variabili attorno ai mille euri). Con le targhe zoll viene fatta anche assicurazione RC valida per la validità della targa (150 euro circa) . Se importi via container (USA/Canada) calcola una cifra che si aggira tra i 2,5 ed i 4 k euri dipende dalla compagnia e dall’assicurazione stipulata. Immatricolazione italiana costa il costo delle pratiche normali se già tutto in regola . Punti dolenti perchè non è mai tutto rose e fiori: una vettura europea o omologata per il mercato europeo non avrai problemi elle revisioni MCTC , se non è nativa omologata per il mercato europeo va obbligatoriamente fatta una revisione del veicolo ed eventuale adeguamento (es luci guida a dx o sx, frecce ,luci stop , specchietti solitamente solo queste cose più eventuale verifica corretta trascrizione misure gomme pollici e metrica, gancio traino e pesi) in Italia fare queste cose entri in più gironi Danteschi quindi io mi affido sempre al TUV tedesco (in germania) per fare tutte queste attività sempre attorno a 1k auro più eventuale costo d’officina se ci sono quelle modifiche precedentemente descritte da fare. Altro punto dolente se il mezzo è Extra UE e non soddisfa alcuna norma UE per la circolazione è possibile ancora immatricolarlo con una omologazione nazionale individuale in deroga (da evitare per il numero di pratiche, costo e fastidi vari salvo non tu voglia portarti a casa veramente un modello unico) . Ultimo punto “dolente” sembra che ci sia una sorta di avversione da parte di qualche operatore della municipale dove sembra non vadano giù a volte le targhe zoll…. ma, legge alla mano se la targa è in corso di validità NON ti possonone sanzionare ne sequestrare il libretto perchè la circolare doganale DL 113-2018 comanda .
Di regola quando entro in una concessionaria, so già cosa acquistare , quindi il venditore serve solo per le trattative economiche
Punto2: la frase :”non si compra un veicolo 4×4 solo perché una volta l’anno nevica qualche giorno” è vera solamente se per quella volta all’anno in cui nevica tu puoi o vuoi permetterti di startene fermo, altrimenti ti prendi lo stesso la 4×4 per garantirti la mobilità anche in quelle condizioni. Idem traslando sull’auto elettrica: puoi benissimo esser un utente che nella maggioranza dei casi gira in urbano o in percorsi favorevoli all’utilizzo di una BEV ma se vuoi o devi garantirti una mobilità pur sporadica anche in zone in cui la BEV non arriva o c’arriva con i suoi tempi e non con i tuoi, allora la BEV è meglio che resti in salone.
Punto8: diffidare sicuramente dai tuttologi da bar ma anche da chiunque ti tiri per la giacchetta, magari descrivendoti solo i pregi delle BEV e solo i difetti delle termiche (o viceversa), con l’intento di spingerti a prendere quello che sarebbe meglio per proprio interesse o per ideologia, in base ai SUOI parametri di giudizio e non secondo i TUOI VALORI e le TUE NECESSITA’.
Punto9: scegliere con calma è la condizione ideale ma si fa se si ha la possibilità di farlo. Se l’auto che stai usando va improvvisamente fuori uso per guasto o incidente o furto e un’auto comunque ti serve perché devi spostarti oppure spostare persone o cose, allora tocca andare in concessionaria e scegliere tra “quello che trovo in pronta consegna”, magari turandosi il naso su colore o accessori o altro ancora a favore di budget e funzionalità. E tanti saluti a visite ripetute, a contrattazione su pacchetti accessori ed ai cerchi grandi o piccoli.
Il resto è condivisibile.
Io quando compro un’auto vado in concessionaria che dell’auto so già tutto. Mi cerco i manuali, mi leggo tutti i forum, mi guardo tutti i video in rete, le prove,le recensioni. Arrivo là che ne so più del venditore. Mai fatta una prova di guida su strada, con me vendere un’auto è un affare da 10 minuti, non faccio giri a vuoto per andare a vedere ciò che non mi interessa, non mi piace perdere tempo né farlo perdere a chi lavora. So benissimo quanto voglio spendere e quanto voglio realizzare dell’usato. Li lascio parlare e poi gli faccio la mia offerta che ovviamente è sempre una cosa accettabile, non voglio l’auto gratis. Dopo di che dopo avere fatto presente che se concludiamo lascio subito l’anticipo e quando abbiamo l’auto pronta per le targhe scatta il bonifico a saldo li aspetto al varco: prendere o lasciare. Se non accettano arrivederci e grazie, porto i miei soldi in altri posti.
Scusate: nel punto 4) vedo che si sta parlando di potenza indicando 3 e 6 kWh, correggete con kW, altrimenti mi sanguinano gli occhi.
Ahi, io ne sono ormai cieco!
Sarebbe un test da usare da parte di chi assume… 😉
Gli ultimi 4 acquisti (non ho memoria di quelli precedenti) hanno funzionato così: individuato il modello tra gli annunci in internet e non solo, telefonato alla concessionaria per conferma del prezzo esposto, disponibilità e possibilità di vedere la vettura in loco. Vado sul posto, eventuale trattativa per avere un po’ di sconto (ottenuta 2 volte su 4, generalmente perché l’auto che compro è già il prezzo più basso d’Italia, infatti le compro spesso fuori regione), risposta “assolutamente no” alla proposta di pagamento con finanziamento, quindi versamento anticipo e poi saldo.
Quello che ad oggi non mi è mai successo è stato:
– il venditore che prova a farmi pagare un prezzo più alto di quello esposto (o forse c’hanno provato ma li ho spenti subito)
– il venditore che prova a propormi altro (forse mi vede in faccia e capisce che sarebbe tempo perso)
– il venditore che prova a propormi accessori non richiesti (è anche vero che gli ultimi acquisti erano tutte auto km 0 o pronta consegna)
– il venditore che insiste per il finanziamento (anche qui riesco a comunicargli bene la mia contrarietà assoluta a queste formule)
Formidabile invece un concessionario Volvo. Vado da lui e mi informo per una V40 D2 km 0 2000 diesel 120 cv a 17500 euro. Provo a vedere se può scendere a 17000, resiste, ma fa parte del gioco, so già che potrei farlo scendere, glielo leggo in faccia. Gli dico, per fargli capire cosa rischia, che sono indeciso tra quella e una Giulietta, sempre diesel. E lui mi fa una smorfia, dicendo che la Giulietta secondo lui non è all’altezza delle Volvo … Non gli ho fatto finire la frase, ho salutato cordialmente e me ne sono andato a comprare la Giulietta allo stesso prezzo a 500 km di distanza. E’ rimasto di ghiaccio, come uno stoccafisso. Credo che dopo 7 anni sia ancora bloccato così, immobile. E io sono molto molto molto felice della mia Giulietta.
E’ un mercato difficile, basta una virgola fuori posto per perdere il cliente …
Non vorrei deluderti. Quel venditore dopo 30 secondi si stava già occupando di qualcos’altro e non si ricordava già nemmeno più la tua faccia. 🙂
Sicuramente. Ma la sua commissione sulla vendita se l’è presa un collega più bravo di lui. Fa parte del gioco, lo so, ma ci sono quelli più bravi a questo gioco e quelli più scarsi (mai offendere le auto della concorrenza di cui ti parla il cliente, vedi De Niro in Terapia e pallottole, il cliente lo perdi, è un errore da primo giorno di lavoro e per inciso una concessionaria Kia non lo fece quando gli citai un modello Toyota – e infatti poi la Kia gliela presi). Considerati i bassi stipendi di un venditore di auto …
Vado off-topic. Ho venduto una casa di recente, tramite un’agenzia. Mi contattò Tecnocasa che diceva di avere clienti certamente interessati all’immobile ma pretendeva il mandato in esclusiva. Glielo negai. Mi hanno contattato non si sa quante volte e fatti altrettanti incontri ma tanto io ho la testa dura. Chiesi perché pretendessero l’esclusiva che mai gli avrei dato, avrebbero potuto far vedere la casa ai loro clienti come fanno tutti e se l’avessero venduta avrebbero guadagnato 20000 euro. Hanno detto di no. Quando mi hanno ricontattato di recente e ho detto che ho venduto la casa e il prezzo (che loro tra l’altro ritenevano troppo alto) mi hanno fatto i complimenti. Sportivi, ok. Ma hanno perso l’opportunità di portarsi a casa i 20000 facili facili, giusto organizzando qualche appuntamento. Forse come dici non si ricorderanno la mia faccia ma se io facessi questo lavoro me lo ricorderei eccome …
Se posso permettermi, due situazioni completamente diverse.
Nel secondo caso volevano l’esclusiva sulla vendita di un tuo bene (alle loro condizioni), se sei convinto di essere il migliore non temi confronti e piú alto vendi piú guadagni.
Nel primo caso ti aspettavi che per conpiacerti confermasse la superiorità della concorrenza? Probabilmente l’errore lo avevi fatto tu nello stimare che sarebbe sicuramente sceso, o magari le Volvo sono effettivamente meglio delle Giulietta (non riesco a chiamarle Alfa)..
No no, la trattativa ti garantisco che non è iniziata proprio, mi ero limitato a chiedere il prezzo e se era trattabile, sono io che ho preso e me ne sono andato, è passati da avere il 50% di probabilità di vendere a 0. Non volevo che sottoscrivesse la superiorità della concorrenza ma neanche che dicesse che non c’ era paragone con quel commentino del tipo (ma non ha usato queste parole) “è robetta italiana” o del tipo “è l’ auto dei povery” (e infatti la Giulietta per me è superiore, tra l’ altro il 1.6 della Giulietta non solo ha gli stessi CV del 2000 di Volvo ma ha anche 320 nm di coppia contro i 280 di Volvo, per non parlare del doppia frizione …). Rivediti la scena di De Niro in Terapie e pallottole quando, da venditore Audi al primo giorno, critica il brand Lexus, l’ auto guidata dal potenziale acquirente, facendolo scappare … Anche se ho avuto le Alfa nuove e non le vecchie sono stato sempre molto soddisfatto del brand: 147, GT e Giulietta, una migliore dell’ altra, altrimenti non sarei rimasto con Alfa. Mii fratello con la 159. Nella GT poi ci ho lasciato il cuore … Ed ero lì lì per prendere la Giulia 2.2 TD 180cv Q2 a km 0, ma poi il desiderio della cabrio ha prevalso…
Per inciso ho convinto gli acquirenti a comprare la mia casa al mio prezzo (che tutte le agenzie dicevano di essere troppo alto, non solo Tecnocasa) dicendo agli acquirenti che a parità di spesa nel comune avrebbero trovato certamente di meglio, il che è anche vero. Non serve sputare a torto sulla concorrenza per piazzare quello che si vuole vendere, se sei sicuro del tuo prodotto non ne hai bisogno.
A volte ci sono ragioni “specifiche” se non vogliono ritirare un veicolo usato:
Scarsa rivendibilità in zona
Altre simili in stock usato (o con troppi mesi di permanenza)
Auto rese non gradite neppure dai commercianti ..
Altre volte invece…scarso feeling alla prima impressione (Ho sentito più volte commenti di venditori che non “si fidavano” della persona e delle sue intenzioni.. “Se la vuole veramente… torna” ).
Da me è capitato pure il caso di persone che si son fatte fare preventivi da tutti e 12 i venditori (praticamente 1 per ogni marchio) e poi li ho visti con una vettura presa da un autosalone (però fornitagli da noi 🤣)
più o meno come fai tu ma oramai sempre fuori dall’Italia e alle volte anche oltre oceano (sempre per auto usate o km zero ma almento sementrali per essere fuori iva); il vantaggio è che all’estero fai passaggio proprietà e paghi lo stesso giorno mentre da noi devi pagare e poi fanno il passaggio (ma non sempre)…. l’unico sbattimento ma è l’occasione per la gita e che vado a vedera e provarla quindi gi aggiungi costo viaggio e pernottamento.