Il Partito Popolare Europeo ha proposto una revisione delle regole di Bruxelles per il passaggio all’auto elettrica. E che porteranno al divieto – a partire dal 2035 – per la produzione di auto con motori a combustione interna. La stessa posizione del governo italiano, ma non dai partiti socialisti, di sinistra e verdi in Europa
Il futuro dell’auto elettrica diventa un tema “divisivo” per le prossime elezioni politiche in Germania. Nonché una possibile grana per il secondo mandato della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Di fatto, prevalgono gli interessi particolari tedeschi nel momento in cui l’Europa, invece, dovrebbe dare risposte nette alla crisi dell’automotive. Visto che il settore è stretto tra la minaccia di dazi alle importazioni negli Stati Uniti. Così come annunciato dal presidente eletto Donald Trump. E l’invasione dei modelli “green” cinesi, più economici nonostante le tariffe aggiuntive fino al 45% decise da Bruxelles.
Partiamo dalla notizia. Il Partito Popolare Europeo appoggia il “position paper” presentato da Italia e Repubblica ceca, che potrebbe essere votato l’11 dicembre. Nel documento, votato da 15 Paesi ma non da Spagna, Francia e Germania, si chiede una revisione delle tappe di avvicinamento alla scadenza del 2035.
Bruxelles difende l’auto elettrica dai dazi annunciati da Trump e l’invasione dei modelli cinesi
La bozza invita anche a definire standard chiari per i carburanti a zero emissioni, garantendo che questi offrano una riduzione significativa rispetto ai carburanti tradizionali, mantenendo come obiettivo finale la neutralità climatica entro il 205
Infine, il PPE sottolinea l’importanza delle tecnologie come i veicoli ibridi plug-in (PHEV) e richiama l’attenzione sulla necessità di migliorare la disponibilità e l’accessibilità economica dei veicoli elettrici, oltre a potenziare le infrastrutture di ricarica e rifornimento per carburanti alternativi.
Il Partito popolare europeo, che ha come maggiore azionista la Cdu di cui è espressione la presidente Von der Leyen, entra nel dibattito europeo sulla crisi dell’auto ma in realtà guarda al voto in Germania. La crisi sta colpendo duramente le case automobilistiche tedesche. Come testimonia l’annuncio di Volkswagen: per la prima volta nella sua storia vuole chiudere stabilimenti in Germania.
I partiti del centrosinistra e dei Verdi vogliono accelerare il passaggio all’elettrico per contrastare la concorrenza cinese. Le destre si battano per prolungare la vita ai modelli endotermici e difendono i combustibili alternativi a basse emissioni. Il punto di caduta potrebbero essere aiuti al settore automotive per difendere la filiera e per sostenere le ricadute sociali di una crisi che pare destinata a durare anche nel 2025. Sarà il primo scoglio da aggirare per la Commissione von der Leyen.
errata corrige: il PPE ha presentato documentazione, non appoggiato italiani brutti..
Il bello in tutto questo è che non ci piacciono i dazi che Trump vuol imporre alle auto europee, ma riteniamo giusto mettere i dazi alle auto cinesi.
Proprio non riusciamo a capire che non è il libero mercato che può dettare sempre le leggi, ma è la politica europea che deve farlo e indirizzare i produttori. Gli industriali fanno solo i loro interessi.
Come dice Cacciari noi in tutti questi decenni, con quel che abbiamo speso, avremmo potuto nazionalizzare la Fiat 10 volte! Ma non è stato fatto… Il clima è cambiato e cambierà sempre più rapidamente, chi pagherà per i disastri e per le persone morte che ci saranno? Mandiamo il conto agli industriali, ai produttori di combustibili o a chi? Per me stiamo ancora dormendo…
Ad ogni buon conto, vada come vada con la commissione europea e lo scontro di poteri che c’è dietro, chi di sicuro sta ridendo a crepapelle è la Cina, che in questi contorcimenti intestini sa sempre trovare la strada per continuare imperterrita la sua avanzata.
L’Europa automobilistica sa di avere giá perso contro la Cina e cerca in ogni modo di allungare l’agonia prima del trapasso
Per me è meglio se tolgono la scadenza del 2035. Probabilmente questo segnerà il mondo dell’auto europeo con la scomparsa di tutto ciò che sta da Porsche a scendere.
Ma alla fine non so se il 2035 può evitarlo. Meglio levare questo inutile feticcio. Tanto la seconda nave di BYD è salpata verso l’Europa ed in autunno 25 la fabbrica ungherese dovrebbe cominciare a produrre. Fine dei dazi per BYD, come fine dei dazi per Chery appena parte la fabbrica spagnola.
Meno emissioni vuoldire meno consumi, questa è la sfida. Non usare carburanti fossili vuoldire non partire da 70$ X 166l di materia grezza. Una follia se paragonata alle FER. È una battaglia che il fossile ha già perso, gli unici che veramente li manterranno saranno i paesi produttori (perchè a loro costano 4 lire).
Quindi gettiamo la maschera e leviamo ogni alibi e da quel momento in poi però basta lamentele avanti e chi riesce bene, chi no pazienza.
Sono d’accordo, ormai il 2035 è diventato il caprio espiatorio di tutti i fallimenti dell’industria automobilistica europea. Eliminato il 2035 sarà chiaro a tutti che il fallimento in corso non è dovuto al 2035 o all’elettrico ma a miopia industriale (i manager di oggi sono gli eredi di chi derideva l’auto elettrica) e incapacità politica (la Cina è diventata leader perché ha pianificato e investito soldi pubblici senza aspettare che il “mercato” facesse tutto da solo come l’UE).
io invece sono per una data chiara e il 2035 lo è. Perchè è quello che serve ai manager di altissimo livello per creare un quadro di riferimento solido e lavorarci.
Se lo si toglie, è liberi tutti.
Capisco che l’elettrico avanzerà e in poco tempo saremo alla parità anche di prezzo, ma proprio per questo togliere la data in realtà è inutile.
A questo punto, meglio una politica europea di sussidi alle case auto, legata a obiettivi di conversione di linee di produzione. Una legge simile all’IRA, per la EU. Anche se a me gli aiuti statali non piacciono, sappiamo che le case auto ad oggi sono indietro e rischiano i posti di lavoro. Allora meglio spingere perchè i cinesi vengano qua a costruire e che le nostre case auto possano sopravvivere finchè i costi di produzione non scenderanno per le economie di scala. Credo si tratti di 3-4 anni al massimo
A mio parere la scadenza del 2035 è un falso “problema”; la gente compra meno auto perché i prezzi sono saliti troppo senza offrire nulla in più. Anche se l’UE annullasse del tutto la scadenza del 2035, la situazione non cambierebbe, l’industria europea rimarrebbe in crisi. La diffusione delle auto elettriche a medio termine (10 anni?) invece dipenderà dal protezionismo nei confronti delle auto elettriche cinesi; senza dazi sempre più consumatori compreranno auto elettriche perché hanno un buon rapporto qualità/prezzo, altrimenti, con i dazi o altra forma di protezionismo, la diffusione delle auto elettriche rallenterà fino a che l’industria europea non avrà recuperato il distacco da quella cinese.
E’ incredibile come la gente si faccia convincere da argomenti del tipo:
il mondo sta cambiando ma noi dobbiamo investire e sforzarci per restare indietro (così al posto di essere indietro per 100 (ora) saranno indietro per 200 (poi).
PAZZESCO.
(immagino anche cosa diranno il giorno in cui “saranno indietro per 200”: “ormai siamo troppo indietro, è inutile investire nell’elettrico, facciamo leggi per restare sul termico, ovvero restiamo dove siamo”)
vado in soffitta, recupero il Nokia a tasti con Symbian e T9, butto via il PC i7 e rispolvero subito il mio mitico Spectrum Sinclair con memorie a cassette!
però agli italiani va anche detto di rinunciare, per coerenza, ad internet e TV & calcio in streaming, social networks & selfie ed altre depravazioni moderne basate su tecnologia costruita in Cina.
Nessuno chiede di rinunciare all’i7. Semplicemente si chiede di non obbligare tutti a comprarlo, e lasciare la possibilità a chi vuole di comprarsi il Nokia con il T9 che nel frattempo magari è stato aggiornato per collegarsi a internet.
Caro Antonio, a mio avviso non hai ben presente cosa sta comportando l’aumento della CO2 e che eliminare le auto termiche comporterebbe anche l’eliminazione dello strainquinante e cancerogno indotto petrolifero.
Caro Caprone, eliminare tutte le auto termiche ed eliminare l’intero indotto petrolifero è pura utopia.
Fortunatamente esiste la democrazia, così da limitare le derive estremiste di chi vive distaccato dalla realtà.
Green Deal europeo: decarbonizzazione totale entro il 2050. I 197 Paesi aderenti a COP 28: Progressiva uscita (“transaction away”) dal petrolio verso in net zero al 2050. Questo è “la realtà”. Il distaccato è lei
Intanto vediamo come (o se) ci arriverà al 2035 il motore endotermico.
si leverai il 13 % dlla CO2 in Europa a regime (2050) così salverai il mondo
@Massimo Degli Esposti adesso ha cominciato a citare COP 28 e il 2050 perchè ha capito che Europa e 2035 non è più realistico?
Ho scritto decarbonizzazione al 2050, sia per l’Europa sia per i 197 paesi aderenti alla COP. Quindi l’uscita dal petrolio è una dato di fatto.
Di questo si parlava
@Antonio
“…Fortunatamente esiste la democrazia, così da limitare le derive estremiste di chi vive distaccato dalla realtà…”
un uragano è democratico?
il cambiamento climatico va in uggia per la democrazia?
@antonio gobbo
è così difficile da capire
che
se in Cina decidono che va di moda lo schermo OLED
dopo un po’ tutti avranno lo schermo OLED, non solo in Cina?
che
se in Europa si decide che va di moda il riscaldamento a metano
poi dopo un po’ in tutto il mondo ci si scalderà a metano?
(ho semplificato)
o sei ostinato per convenienza
o proprio non capisci che i sistemi sono complessi e MAI figli di una somma algebrica:
il tuo comportamento orienta quello del tuo vicino, il quale a sua volta orienta il tuo, che lo vogliate o meno.
In Cina l’han capito e stan facendo soldoni.
Massimo Degli Espositi, l’uscita dal petrolio sarà un dato di fatto quando sarà avvenuta.
Nessuno, neanche lei, può escludere un rinvio, lasci perdere l’Iperuranio…
Esseri umani più lungimiranti di lei uscirono dall’età della pietra prima che finissero le pietre.
@mario milanesio, i dinosauri si sono estinti per un asteroide, dovrebbe preoccuparmi un uragano?
Migreremo dove il clima sarà più favorevole alla sopravvivenza della nostra specie, tanto comunque alla prossima glaciazione la terra si farà fuori qualche miliardo di poveracci tra cui qualcuno che si ostinava a pensare che fermava gli uragani comprando un auto elettrica….
Vedo che continua a ragionare come l’uomo di Nehandertal. Siamo nel 2024 è del suo pensiero possiamo fare tranquillamente a meno.
Mario, i miei vicino sono da un lato undentista con una porche 911e dall’altro in imprentiore con un SUV mercedes (nos so il modello) e ti posso assicurare ceen io ne mia moglie seguiremo le loro “mode” 🙂
PS in tutta la via non c’è nessuno che abbia ancora la “moda” dell’auto elettrica…e qui all’80% siamo in villette o palazzine da 2 piani … forse i nostri nipoti lo faranno? chissa!!
@antonio gobbo
apperò che concentrato di ignoranza!
“… i dinosauri si sono estinti per un asteroide, dovrebbe preoccuparmi un uragano? …”
boh, vedi tu, a me un uragano ha fatto danni per 20mila euro su un pioppeto. e l’assicurazione non vuole più stipulare polizze. e il tetto è volato via 3 volte in 5 anni. e non è una baracca, ma un edificio manutenuto, in regola e costruito come dio comanda.
se per te un uragano che ti scoperchia il tetto ogni anno va bene…contento tu.
io mi preoccupo, eccome, sia dell’uragano, sia di tutto quello che il cambiamento climatico comporta: meteo impazzito, agricoltura in crisi per alluvioni o siccità, assalto di insetti mai visti prima, esplosione dei costi alimentari, crisi economica conseguente. catastrofista? mah, direi proprio di no, di ciascuna delle voci ho almeno un esempio concreto e reale da portarti, spesso in prima persona.
ma di nuovo: non ti preoccupa? contento te
“..Migreremo dove il clima sarà più favorevole alla sopravvivenza della nostra specie…”: qui diventa anche meglio
quel “dove” può far intendere un altro pianeta, ma ti ricordo che facciamo grossa fatica a progettare nuovi viaggi verso la Luna, figurati altri pianeti
oppure con “dove” intendi altri Paesi del mondo, ma allora mi chiedo se ti rendi conto che l’accoglienza che riserviamo ai migranti oggi qui in Italia probabilmente sarebbe quella che ricevemmo dai Paesi di arrivo,
di nuovo, se a te va bene così ok, basta sia chiaro che si tratterebbe di andare a casa di altri e farli sloggiare per far posto a noi… come? col fucile? sicuro di vincere?
“…tanto comunque alla prossima glaciazione la terra si farà fuori qualche miliardo di poveracci…”
ma tu hai una VAGA idea di quando è comparso l’uomo-scimmione, e quando è stata l’ultima glaciazione?
hai una VAGA idea della scala temporale?
“…qualche miliardo di poveracci…”
presuntuosetto, vedo, quanto disprezzo in quel “poveracci”, chi ti credi di essere, credi di essere intoccabile dal problema? lasci intendere (ma chiedo venia se non inteso male) che tu te la caveresti, che non sei uno di quei poveracci. d’altro canto… migreremo dove il clima sarà più favorevole, e gli autoctoni si fottano. o no?
“…qualcuno che si ostinava a pensare che fermava gli uragani comprando un auto elettrica…”:
mah, questo qualcuno non lo conosco, se mi associ a questo qualcuno sei un po’ ingenuo perchè cadi nella trappola di trasformare in caricatura chi la pensa diversa da te perchè gli argomenti da opporre a chi la pensa diversamente da te latitano un po’, e latita un po’ la tolleranza.
qualcuno ha inventato il termine “gretini”: ecco, quello.
@antonio gobbo
“in tutta la via non c’è nessuno che abbia ancora la “moda” dell’auto elettrica…e qui all’80% siamo in villette o palazzine da 2 piani …”
e quindi confermi che la diffusione delle BEV non va di pari passo con le mitologiche villette e relativi proprietari.
grazie, lo sapevo già,
ma ora anche altri lettori troveranno conferma nella tua affermazione.
egregio Degli Esposti lei crede ancora a delle previsioni fatte a 25 anni di distanza … nel 2050? immagino che sia protetto dal wwf perchè rischaio di estinzione, solo nell’ultimo decennio o poco più abbiamo avutov: guerre, pandemie tsunami devastanti, capi stato ‘discutibili’ ecc che hanno cambiato e stanno cambiando il mondo sia in termini politici che ecomici, abbiamo l’AI che solo 10 anni fa era materia per pochi nerd ecc. si il green deal potrebbe avverarsi ma è una delle diverse possbilità e per molti manco la più probabile.
Comunque apprezzo le sue granitiche certezze ma dubito che la stragrande parte del pianeta faccia altrettanto e/o quantomeno conosca che esista questa agenda, comunque chissà tutto è possibile non mettiamo freni alla provvidenza … … chi vivrà vedtrà
Chi vivrà vedrà? Il problema è un altro: vedremo solo se vivremo. E la differenza tra vivere e morire dipenda da quello che facciamo oggi. Chi sta alla finestra brontolando ha già fatto la sua scelta: morire.
E ridaje con questo “obbligo”, che invece non è scritto da nessuna parte.
Chi vuole tenersi la sua amata termica, semplicemente se la terrà, sia fino al 2035 che dopo. Punto.
Il problema non è di chi vuole tenersi la termica, ma chi ne vuole comprare una ad un prezzo decente, visto che a causa delle multe dal 2025 faranno lievitare ulteriormente i prezzi.
A Damiano, magari Damiano, magari…. Eravamo più felici.
Se cedono ad un rinvio adesso cederanno ad altri rinvii in futuro. E le big oil esultano…
Esatto!!!!
Ma chi ride più di tutti è la Cina…
altrimenti esulteranno i cinesi, alla fine qualcuno che esulterà ci sarà … ma di sicuro non saremo noi.
beh, non è che dobbiamo lamentarci per le scelte sbagliate che abbiamo fatto noi europei con le nostre gambe e il nostro voto.
tipo permettere alle case automobilistiche di menare il can per l’aia.
tipo votare il PPE.
ti ribadisco ancora una volta: e il clima? come ci organizziamo? come possiamo pretendere che gli altri azzerino le emissioni se noi non lo facciamo? alziamo la voce come ai “bei tempi” del colonialismo quando l’Europa era il centro del mondo?
e se non riduciamo le emissioni
come la mettiamo col cambiamento climatico?
hai risposte serie al riguardo?
si Mario ad esempio ridicendo gli allevamenti intensvi, bloccando la deforestazione, evitando l’agricoltura col letame da fertilazznte, controllando le estrazioni di metano da giacimenti in stati con atrezzature non adeguate, controlllando a tappeto le emissioni delle industrie, e soprattutto cooperando e aiutando i paesi in i avi dsviluppo su tutto quanto sopra elencato. Pensare di risolvere il problema del combiamento climatico comprando una tesla è come cercar di svutare il mare col secchiello, soprattutto ora che mezza europa è in crisi e i tempi che ci aspettano se possibile sono pure peggiori.
bello, condivido quel che scrivi
ma
nessuna delle azioni che riporti è a costo zero, qualcuno ci rimette (e quindi: chi paga?)
nessuna delle azioni che riporti è risolutiva da sola (e quindi: è necessario un concerto di azioni, chi paga?)
e aggiungo
nessuna delle azioni che indichi TI RIGUARDA da vicino (quindi: non paghi tu)
insomma, il problema deve risolverlo qualcun altro e lasciarti in pace.
solo che quel “qualcun altro” magari dice la stessa cosa:
e quindi?
lasciamo andare il pianeta a bagasce?
o magari puoi dare anche tu il tuo contributo, e se non lo dai ti può essere estorto con le buone o le meno buone,
esattamente come faresti tu con “qualcun altro” da come lasci intendere in un altro tuo commento.
la questione quindi è tutta qui:
a. riconoscere che c’è un problema
b. riconoscere che il problema è gigantesco e più urgente di qualunque altro problema
c. riconoscere che sono parte del problema, sia come causa, sia come vittima
d. riconoscere che non esiste una sola soluzione singola, e che non esiste un solo colpevole, e che se ne esce INSIEME
Sicuramente le chiacchiere sovraniste affascinano di più perchè propongono soluzioni semplici, che quasi sempre poi si rivelano semplicistiche, l’abbiamo visto in pandemia, è stato tutto un fiorire di laureati su Facebook nella facoltà del “basterebbe”, poi messi in pratica quei fenomeni da baraccone han dimostrato quanto valevano (Boris Johnson e Nigel Farage, per non dire dei fenomeni nostrani)
Invece di stimolare l’innovazione riusciranno solo ad allungare l’agonia dei costruttori auto europei che non vogliono investire nel futuro. Si ridurranno a montare tecnologia asiatica su plastiche e divani che fanno da decenni.
Con una particolarità, la loro agonia significa (per loro) miliardi di utili.
E per noi?
Vedi Stellantis… 60 miliardi in 3 anni ma che mandavano Tavares a piangere miseria (dei suoi padroni non la sua) per avere miliardi di incentivi.
ciao, il rischio c’è eccome. Dipende da come disegnano le normative.
Al momento han messo i dazi ai cinesi. Se daranno soldi alle case nostrane, dipende da quali condizioni gli mettono. Un po’ come i sussidi agli stati, vedi PNRR con le relative clausole.
Per dire che non è impossibile, con gli opportuni distinguo, naturalmente.