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Auto elettrica Apple, il progetto è morto

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Il numero uno Tim Cook ha detto stop al progetto di auto elettrica Apple.

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Auto elettrica Apple, il progetto è morto. Anni e anni di lavoro non hanno dato i risultati attesi e la società di Cupertino ha annunciato internamente lo stop.

IL PRECEDENTE / James Dyson con l’auto elettrica mai prodotta.

Auto elettrica Apple: tutto finito, meglio l’intelligenza artificiale

L’idea di un veicolo rivoluzionario, a zero emissioni e totalmente connesso, è stata accarezzata da molti big al di fuori del mondo automotive. Qualche anno fa ci provò anche   un uomo geniale come James Dyson, re dei piccoli elettrodomestici intelligenti, chiudendo poi il progetto dopo avere investito centinaia di milioni.

Ora è la volta di Apple a gettare la spugna, prendendo in contropiede i quasi 2.000 dipendenti che lavoravano con Kevin Lynch, vicepresidente incaricato del progetto. Gran parte del personale sarà spostato nella divisione che si occupa di intelligenza artificiale, un filone di ricerca che l’azienda considera molto più promettente nel breve e nel lungi periodo.

Ma c’è da aspettarsi che la parte dello staff che si occupava delle questioni più prettamente legate all’ingegneria del veicolo dovranno trovarsi un’altra occupazione. In questi casi negli Stati Uniti si procede a licenziamenti immediati, senza alcun paracadute.

Auto elettrica Apple
Le auto elettriche su cui puntano i colossi dell’elettronica di consumo: la Sony (sopra la Vision S) e la cinese Xioami (sotto la SU7 ).

Restano in pista Sony e la cinese Xiaomi

La notizia di Apple che getta la spugna è stata accolta con un filo di ironia dal patron di Tesla. Elon Musk ha pubblicato un tweet in cui compaiono le emoji di un saluto e una sigaretta. A Wall Street, invece, le azioni di Apple sono salite, segno che l’addio al progetto non lascia particolari  rimpianti.

A questo punto resta da capire che cosa faranno gli altri colossi dell’elettronica di consumo ancora impegnati nel progetto auto elettrica. Sony ha in corso un progetto che va avanti da anni, con un prototipo, la Vision S, impegnato da tempo in lunghe prove su strada. Due anni fa il gruppo giapponese ha stretto un’alleanza con Honda, per avere un partner in grado di sviluppare la parte più prettamente legata all’ingegneria del veicolo. Ma non ci sono stati aggiornamento recenti.

Molto più avanti sembra essere la cinese Xiaomi, che a dicembre ha presentato la sua prima auto, la SU7puntando a diventare uno dei primi 5 produttori di auto al mondo.

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28 COMMENTI

  1. Risulta finalmente definitivamente chiaro che l’auto elettrica è una naturale evoluzione del settore automobilistico, non del settore elettronico.
    In altre parole, l’auto elettrica è un veicolo che usa nuove tecnologie elettroniche, non un dispositivo elettronico che in più cammina.

        • Forse lei noi, ma quante volte abbiamo sentito la baggianata del confronto con kodak Nokia blockbuster ecc…?
          Insomma tutti grandi analisti di trend industriali…che adesso sono tornati nella cameretta a farsi i pc assemblati 😅

          • Caro Franco, mi pare sia proprio quello che le sfugge.
            Un conto è dire che l’ auto elettrica è un’ evoluzione del settore automobilistico, tutt’altro conto non vedere che i player che la stanno sviluppando con maggior successo non provengono dal mondo automotive ma dal mondo della tecnologia.
            Tesla è fuori d’ogni dubbio come la Apple che ha tirato fuori dal cilindro l’ iPhone, e Apple in questo momento è la Microsoft di allora, solo gli analisti di Apple si sono resi conto che pur buttando sul progetto miliardi di investimenti non possono più fare la differenza, perché Tesla l’ ha già fatta.
            La VW e la Toyota di oggi sono le Nokia di ieri? Questo lo vedremo visto che il mondo automotive è diverso da quello dei dispositivi elettronici personali e neppure io credo che capiterà come con Nokia, vedo però molte dinamiche simili, come la necessità impellente di rafforzare sui prodotti consolidati e la difficoltà di rispondere commercialmente alla potenza di fuoco di Tesla, si legga anche il più recente articolo di vendita sul mercato auto italiano, mercato tutto in salita per le elettriche, dove il grosso delle vendite le fa Tesla, e allora che cosa avranno mai queste benedette Tesla che gli altri non hanno?

            P.S. la mia cameretta l’ ho abbandonata quasi tre decenni fa’, ora mi occupo di sviluppo a lungo termine in un settore industriale che non è né automotive, men che meno informatico. Banalmente le dinamiche che descrivo sono osservabili sempre più frequentemente nel mondo ipertecnologico odierno. Sostengo semplicemente che se il settore automotive non sarà messo a soqquadro dall’ avvento delle auto elettriche questa sarà un’ anomalia, e certamente non la normalità.

          • Come detto, lei non fa parte della categoria da me sopra citata, concordo con lei sull’analisi fuorché su di un punto: lei crede molto in tesla io un po’ meno, il tempo sarà l’unico giudice.
            La saluto e le auguro buon week end

  2. Diciamo che una azienda dal valore di 1000 bilion forse ha capito che il parallelismo automotive vs. mondo tech è ottima solo per le chiacchiere da bar tra (ben che vada) informatici

      • Però tutti i torti non li ha.
        Magari sarà una coincidenza da “orologio rotto che due volte al giorno pure lui…” Però per come la vedo io non è proprio campato per aria qello che dice.
        Al contrario di molti, sono convinto che di base, avendo ovviamente i capitali, un’auto elettrica non sia così tragica da mettere in strada se non si vuole stupire con gli effetti speciali (informatica a manetta).
        Niente e nessuno mi toglie dalla testa che rimanendo in un’ambito da “minimo sindacale” (che oggi poco non è, con tutte le norme che ci sono) e cercando di far funzionare la testa un prodotto decente verrebbe fuori senza dannarsi l’anima.
        Il collo di bottiglia fino ad oggi strettissimo è il costo delle batterie.
        Sul software potremmo discutere mesi, ma a un bel momento non è detto che in prospettiva sia davvero così necessario per il solo “far funzionare” il veicolo.
        Alla fine tanto si discute su pianificazione e quant’altro… ma un domani che dovessero davvero esserci molte colonnine un po’ ovunque tutto sommato anche questo argomento sarebbe quantomeno in parte superato degli eventi.
        Idem le “superprestazioni”: non sono assolutamente necessarie.
        E via discorrendo.
        Insomma, non sto dicendo che son cose che non servono, ma secondo me sono un po’ sopravvalutate.

        Certo che se, da “informatici” di estrazione, ci si butta dentro a capofitto con tutte le scarpe, allora si che i costi salgono a dismisura e perchè no possono diventare ingestibili.
        Non è cosa da sottovalutare.

        • per me il collo di bottiglia dei costi è ormai superato; non lo vediamo ancora perché c’è inerzia nella filiera produttiva e commerciale

          da ignorante di economia chiedo:

          non è che siccome sta diventando un prodotto sempre più economico da produrre, si entrerà a breve in una zona di maggiore concorrenza, dove ci sarà meno margine di guadagno (scremando gli aspiranti nuovi costruttori) per competere con chi usando più investimenti ed economie di scala è in grado di produrlo a prezzo ancora più basso sia in fascia basica che premium?

      • Caro Mario, capisco che alla sua età è fastidioso aver creduto in un miraggio e risvegliarsi bruscamente.
        Vede questa è la dimostrazione che lei non ha alcuna idea di come funziona il mondo dell’automotive…viceversa non ci avrebbe creduto.
        Sono dispiaciuto per lei, stia sereno, per la prossima volta ha imparato la lezione

        • Fortuna che Franco è il massimo esperto mondiale dell’automotive. Come siamo fortunati.

          Franco, ha preso la pillolina stamattina? No vero?

          • Brutto svegliarsi dal sogno vero? Va bhe pazienza, un’altro più sveglio degli altri che ha imparato la lezione

    • qui si allena da cabaretista.. per ora repertorio così così

      ..la battuta sull “eco ansia che si può curare con uno specialista” gira da un anno con diversi nick-name.. per me è un po’ bollita

      ..non decolla il personaggio mitomane “lei che titolo di studio ha? perchè io mi sento premio nobel “, si sorride la prima volta ma poi si ripete

      ..il personaggio del massone difensore del petrolio: “la mia associazione automotive segreta di professionisti ha la vera soluzione per per ridurre le emissioni tenendosi i pistoni, ma non ve lo la posso spiegare perché non capireste”

      è troppo tortuoso, così non scatta la risata.. piuttosto preferisco guardarmi una vecchia clip di Gioele Dix quando faceva l’automobilista sempre inc@@@@to

      .. ecco sul tormentone “informatici cattivoni” che cita spesso ci può lavorare..

      forse una banda di informatici lo ha traumatizzato da piccolo.. fuori da scuola.. menavano pesante con le vecchie tastiere IBM, quelle beige di una volta

      si scherza.. Franco stia bene e non si arrabbi per le news.. tanto ho capito che non può dirlo ma le auto elettriche le piacchiono 🙂

  3. Se l’avessero presentata si sono resi conto che non avrebbero potuto usare la loro solita frase: “l’I-Car migliore di sempre ” 😂 Scherzi a parte, questo dimostra che é davvero molto difficile e molto costoso progettare e costruire un’auto elettrica…. e che i cinesi , davvero fanno paura

    • Considerando quello che ha fatto Xiaomi con la SU 7: da una “cinesata” di qualche anno fa, neanche troppi, è diventato produttore mondiale di tech competitiva e vuole diventare uno dei principali produttori di automobili entro 10 anni

      • e meno male che prima facevano solo telefonini

        SU 7 nel power train ha delle specifiche notevoli, motore leggero e in grado di girare veloce (più di Tesla, che già aveva dovuto fasciare il rotore con fibra di carbonio per evitare che la forza centrifuga lo danneggiasse), e in efficenza dichiarano di aver superato anche se di poco Tesla, siamo a circa 96% di efficenza del gruppo inverter-motore-riduttore

        lato battereia poi hanno accesso alle chimiche più aggiornate

        certo al solito sulle auto grandi e più costose è più facile eccellere, ma comunque bravi

    • invece di augurarci che aumentino i produttori, le tecnologie e diminuiscano i costi, si ragiona come i bimbi dell’asilo che si fanno la lotta tra chi ha la Playstation e chi ha l’Xbox… Mai sia esce una elettrica più figa della mia, poi come faccio a fare lo sborone?

      • Poi chi le BEV le conosce davvero sa che ce ne sono diverse di BEV più fighe di Tesla per fare lo sborone… tipo la Lucid o adirittura la Rimac.
        Ma, appunto, chi le BEV le conosce davvero. 🙂

        • onestamente tutta questa ostilità verso marchi di “cose” come fossero nemici personali è una cosa di una limitatezza mentale da far paura. A prescindere da conoscere o meno i marchi delle auto, ma cosa ci sarebbe di ottimo se un brand fallisce in qualcosa?
          Per me se qualsiasi azienda, anche la Duravit che fa i bidet, fosse in grado di costruire auto sarebbe solo una cosa buona per potenziali clienti, poi sta ai potenziali clienti decidere se comprarle o meno.

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