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Auto elettrica a Milano? Non ci sono le condizioni…

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Credit foto: a2a.it
Auto elettrica a Milano? Non ci sono le condizioni, sostiene Luca, un avvocato che guida una Lexus ibrida: ecco quel che servirebbe. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it
                                                    di Luca Bosi
“Sono un avvocato milanese e percorro 20-25.000 km l’anno ed almeno l’80% per lavoro, sia per udienze che per appuntamenti con le imprese che assisto. Non viaggio tutti i giorni. A Milano, sia io che mia moglie (sempre avvocato) usiamo spesso i mezzi pubblici. Tanto che abbiamo una sola auto, una Lexus Ux ibrida, piuttosto soddisfacente come consumi ed abbastanza adatta anche ai viaggi in famiglia (2 figli). Poi ho anche una comoda bici pieghevole, che inquina proprio poco!“.

Auto elettrica a Milano

Auto elettrica a Milano: o finisci in zona Tesla o…

Fatta questa premessa, come fascia di reddito un’auto elettrica da 40-50.000 euro, magari in leasing o a noleggio, è per noi abbordabile. Osservo però che un box in zona Pagano-Fiera costa almeno 4.000 euro annui e certo non è assistito dal beneficio del fotovoltaico. Mentre la mia auto sosta comoda e sicura e gratis sulle strisce gialle a pochi metri dalle caserme di carabinieri e polizia. Aggiungo che i miei viaggi sono spesso ben oltre i 3-400 km, sicché servirebbe un’auto “costosetta” probabilmente oltre il budget già alto dei 50.000 euro e finirei in zona Tesla. Tra l’altro, il noleggio a lungo termine della Tesla entry level costa quasi il doppio di quello della mia Lexus e pure con un chilometraggio inferiore. Perciò la forbice si allarga a dismisura ed in modo non proporzionale al costo del veicolo (almeno dalle offerte rinvenute quando ero in procinto di cambiare auto).

Auto elettrica a MilanoQui per i più  è impensabile ricaricare a casa

Mi limito a personalizzare le considerazioni di molti cittadini che magari vivono per scelta o necessità in affitto in immobili in zone centrali. Nei quali non è facile installare il fotovoltaico. E dove i box costicchiano non poco. Solo a Milano, ci sono 270.000 auto che ogni notte non si sa neppure bene dove vengano parcheggiate e certo queste persone non potrebbero ricaricare a casa. Ora, il modello che esce dalla maggioranza dei vostri utenti è “abito fuori città – faccio pochi km– viva il fotovoltaico – chi se ne importa delle colonnine, tanto ricarico la notte a casa“. Che è più o meno quello che dicono anche i possessori di plug-in. Bene, buon per loro. Ma chi fa 10-15 km al giorno difficilmente compenserà le maggiori emissioni di CO2 necessarie per produrre un’elettrica. E, in fondo, per percorrere così poca strada potresti attrezzarti anche con bici, scooter, andare a piedi, car sharing, mezzi pubblici etc.. Non sarà che noi italiani abbiamo più auto pro capite del resto d’Europa perché abituati alla comodità di usarle in modo futile?“.

Auto elettrica a MilanoServono ricariche meno costose e con soste entro i 10-15 minuti

A dirla tutta, mi sembra un modello sbagliato che funziona solo per alcuni che abitano fuori città. E che, per una serie di coincidenze, si trovano temporaneamente ad essere in una situazione di favore. Ma non mi pare che se ne possa fare un paradigma per la diffusione globale dell’elettrico che, a scanso di equivoci, mi parrebbe una bella cosa. La mia opinione, corroborata da un mini-sondaggio presso una ventina di conoscenti con reddito medio-alto che percorrono almeno 20-30.000 km annui e anche il doppio, è  questa. Servono punti di ricarica capillari, con costi paragonabili a quelli della ricarica a casa propria. Il problema dell’autonomia è un po’ diverso, nel senso che la maggioranza accetterebbe di doversi fermare necessariamente ogni 250-300 km. Ma a patto di non dovere deviare dalla strada principale e di non dovere sostare oltre 10-15 minuti“.

Auto elettrica a MilanoDovremmo vivere in un mezzo delirio di programmazione delle soste?

Preciso che alcune di queste persone abitano in ville/immobili muniti di autorimessa ed hanno capacità economiche anche molto  superiori alla mia. Ma comunque insistono sulla necessità di ricariche veloci ed economiche durante i viaggi. Non pretendo che il mio sondaggetto faccia scuola, ma si tratta di persone reali che comprerebbero volentieri un’elettrica. Persone che, tuttavia, debbono viaggiare per davvero per lavoro, non sempre con preavviso e magari con imprevisti: appuntamenti spostati, traffico in autostrada etc.  Gente che non usa l’auto solo durante le vacanze e che non potrebbe trasformare un banale viaggio di 5-600 chilometri in un mezzo delirio di programmazione delle soste. Con deviazioni nelle campagne alla ricerca della colonnina “Doc”, magari occupata, e soste al ristorante nell’attesa della ricarica“.

Auto elettrica a Milano: qualcuno ce l’ha perché fa figo…

Magari i miei conoscenti più agiati una Tesla se la compreranno comunque perché “fa figo” (qualcuno si è già preso una Smart elettrica come seconda/terza auto). Ma continueranno a fare i viaggi seri con enormi crossover Bmw diesel, alla faccia dell’ecologia. Insomma, per convertire me ed i miei conoscenti all’uso esclusivo dell’elettrica ci vuole la “roba” elencata sopra. Oltre ad un allineamento, almeno parziale, tra i costi di acquisto/noleggio delle elettriche con le pari classe termiche. Per convincere tutti quelli che hanno basse e medie capacità di reddito credo che servirà l’esercito, se i prezzi attuali non si daranno una regolata. Temo che il modello dell’auto in uso esclusivo scricchioli a favore del car sharing. O del “no car at all, please walk on“, per dirla con l’inglese. E sono abbastanza certo che lo Stato non rinuncerà alle accise assurde che incassa dai tempi di Ottaviano Augusto su benzina e gasolio. Col passaggio all’elettrico, si inventerà qualcosa per farcele comunque pagare.
SECONDO NOI. Le difficoltà ci sono, ma ridurre il fenomeno dell’auto elettrica a Milano a uno status symbol è  sbagliato. Non è vero che le auto elettriche si vendono a chi abita fuori città: si vendono nei grandi centri, soprattutto a Milano, a persone attrezzate a ricaricare a casa o in ufficio. E non si possono fare confronti prendendo Tesla come pietra di paragone: è l’auto più desiderata del momento e chi la vuole è giusto che se la paghi. Aspettiamo altre testimonianze da milanesi che non la pensano come Luca, che comunque ringraziamo per l’accurata analisi.
TAG: auto elettrica a Milano
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58 COMMENTI

  1. La penso diversamente dall’articolo in commento. Faccio l’avvocato, lavoro a Milano e in Emilia Romagna e quindi viaggio molto, in auto elettrica e non ho possibilità di ricaricare a casa.
    Il Comune di Milano cerca di incentivare l’utilizzo delle elettriche (sosta libera su strisce blu e negli spazi per residenti) e lo trovo giusto. Ritengo assurdo confrontare il presunto maggior dispendio di produzione di CO2 per la produzione dell’auto con quello poi prodotto dall’utilizzo delle singole auto termiche perché l’efficienza e il recupero sono ben differenti (stesso discorso per la produzione di energia elettrica; è lo stesso discorso del raffronto fra immissioni derivanti da un viaggio in treno piuttosto che in auto).
    E’ (quasi) sempre cosa positiva l’utilizzo dell’elettrico in città. Non elimina solo CO2 ma anche rumore e lezzo.
    Parlo da utente Tesla che quindi può utilizzare i SUC dedicati (senza è praticamente impossibile viaggiare comodamente in Italia) e nonostante questo ciò che mette in difficoltà è la mancanza di rispetto degli altri utenti che utilizzano gli spazi dedicati alla ricarica come parcheggio nel caos milanese.
    Ci sono alcune colonnine, anche veloci (v. ad esempio Becharge in via Col di Lana) che sono sempre inutilizzabili a causa di auto (termiche) parcheggiate sugli spazi dedicati. Ed è inutile chiamare la polizia locale, non vanno quasi mai a rimuovere le auto o, se lo fanno, lo fanno dopo ore.
    Questo è il vero problema, oltre alla mancanza di colonnine veloci diffuse per chi non può usare i SUC Tesla.

  2. <>

    Questa è la frase più condivisibile. Produrre un mezzo da 2 tonnellate, rottamandone magari uno di meno di 10 anni, per poi non sfruttarlo, è un vero spreco e fonte di tonnellate di CO2 inutili
    Il primo step di ecologia è cambiare le abitudini. Da quando ho preso il monopattino, in città uso l’auto meno della metà di prima, viaggio con 20Wh/km, ricarico con il pannello da 300W sul balcone, e per i viaggi più lunghi ho l’auto a GPL che non cambierò finché rimarrà efficiente.

    • Questo è sicuramente un comportamento virtuoso. Però non penso che uno rottami una macchina con meno di 10 anni… Al massimo la vende. Comunque da questo punto di vista si potrebbe arrivare anche ad estremismi come dire mangio solo km0 o non viaggio perché comunque impatto nel mondo. purtroppo siamo noi stessi il più grande problema per questo pianeta. E nessuno è mai disponibile a cambiare radicalmente le proprie abitudini.

      • Certo, ma neppure non radicalmente, vista l’isteria diffusa contro le auto elettriche, che in fondo hanno ancora quattro ruote e il volante come le termiche.
        Lo stesso Musk ha detto di aver mantenuto il cofano “vecchia maniera” perché un cambio troppo radicale all’estetica avrebbe fatto storcere il naso a molti 🤔🤣

  3. purtroppo ha ragione l autore dell’articolo. senza una seria programmazione di centri
    di ricarica veloce e aggiungo
    multipli sul modello tesla, l auto elettrica rimane un fenomeno per entusiasti e basta. far dipendere un viaggio da una colonnina isolata anche se veloce non ha alcuna razionalità. e invece in Italia si insiste sul modello ” diffuso” una colonnina qua e una la in fondo senza invece creare centri di ricarica veloce multistallo sul modello tesla chargers..

    • Per la verità non è così: Enel X Way e BeCharge, che detengono le reti più importanti, stanno puntando proprio su stazioni con un certi numero di colonnine in luoghi già di per sé affollati, come supermercati, McDonald’s, strutture ricettive come camping ecc.

  4. Grazie dei commenti, apprezzo che non siano polemici, come d’altra parte non era il mio intervento.

    A PaoloPerotti preciso che la Lexus UX che ho a noleggio da quasi 7 mesi è, appunto, una versione un po’ basic per le flotte (per quanto possa essere basic un marchio premium) e costerebbe 38.500 Euro circa, tenendo conto di qualche optional mancante. Comunque il problema sta nel fatto che, previo acconto di 5.000 euro oltre Iva, il Nlt triennale con 15.000 km anno (che sforerò) gomme e manutenzione incluse. costa 465 euro al mese ivati, di sicuro un piano conveniente. Le offerte viste per Tesla erano sui 1.000 Euro, con acconti maggiori e solo 10.000 km. E’ anche vero che, dopo aver fatto le considerazioni sulla necessità di affittare un box, mi ero orientato su un’ibrida non plug-in, non cercando più di tanto migliori offerte per una Tesla.

    Fatti due conti a spanne e considerato che la Lexus i 20 km con un litro, salvo in montagna, in un uso misto li fa, passare ad una Tesla sarebbe stato obiettivamente un salasso di 10-15.000 Euro in più ogni anno: costo box, maggior canone, 5.000 km annui compresi nel canone in meno etc., che non sarebbero stati assolutamente compensati dal minor costo chilometrico del “propellente” elettrico.

    A tutti preciso che ho optato per il noleggio a lungo termine proprio per potermi guardare in giro alla fine dei 3 anni e vedere se il mercato dell’elettrico sarà maturo per le mie esigenze. Dopo di che, se il futuro sarà quello di dover necessariamente avere un punto di ricarica domestico, mi attrezzerò: alla fine ci si adatta a tutto, anche a spendere di più.

    Il senso ultimo del mio intervento era osservare che cercare di diffondere i veicoli elettrici, già più costosi di vetture della stessa classe, in un contesto in cui chi non possa ricaricare a casa o al lavoro rischia di spendere parecchio, è poco lungimirante.

    Per dirla piatta, capisco che chi ha installato il fotovoltaico (peraltro spesso godendo di incentivi a carico della fiscalità generale) possa goderne dei benefici, ma non vedo una ragione tecnica od economica per cui non debbano esserci migliaia di colonnine per strada dalle quali ricaricare la notte al prezzo della corrente domestica.

    Per il resto, gli attuali tempi della ricarica cosiddetta veloce non sono certo colpa di chi scrive qui, perciò ne prendo atto, sperando in un netto miglioramento che c’è ad esempio stato per la fast charge delle batterie degli smartphone.

    A Leonardo che osserva che gli avvocati norvegesi si arrangiano senza problemi con le elettriche, rispondo che non sono abbastanza importante da fare sì che giudici e clienti mi aspettino se sono in ritardo e che mi tocca essere sempre puntuale:)

    • Sì chiaro ho diversi amici avvocati e più in generale i norvegesi hanno redditi superiori ai nostri
      Non voglio criticare certo chi deve fare i conti con i costi superiori di una Tesla, d’altra parte nonostante l’aumento della capacità produttiva sembra che non ci sia limite alla domanda di auto elettriche ben progettate. La sostituzione del parco auto non può che avvenire a partire dalla parte alta del mercato e chi non ha possibilità di spesa dovrà attendere la stabilizzazione del mercato.

    • Lasciamo da parte il box, che effettivamente fa la differenza, fotovoltaico e ricariche in giro non sono un problema reale, così come un viaggio improvviso.
      La macchina e anche app esterne ti diranno quando fermarti e in genere imposto anche a che percentuale minima fermarsi.
      Quindi non è obbligatorio fare una tratta molto lunga senza mai fermarsi

    • La natura economica differente dei due oggetti, non permette di avere un confronto paritario. Non so quale auto tesla tu stessi valutando, ma anche fosse la 3 la base di partenza è molto superiore ai 38500euro da te citati della Lexus. Tra l’altro sono diversi anche gli equipaggiamenti oltre alle performance.
      È chiaro che con questi conteggi la scelta di una Tesla che comunque (è vero nei viaggi obbliga ad un minimo di organizzazione e pianificazione), risulta penalizzante sotto tanti punti di vista. Ma come detto sono due oggetti assolutamente diversi sia per appeal, che per dotazioni (tesla è già full optional) che performance.

      • Sì, mi rendo conto che un’auto che costa il 50% in più della mia è un termine di paragone forzato, ma non era il punto della mia lettera. Quello che volevo sottolineare era banalmente che, con le auto termiche, bastano 4 soldi per potere viaggiare praticamente senza programmazione e senza limiti di autonomia (perché nessuno guida 7-800 chilomentri senza la minima sosta). Viceversa, passando alle elettriche, per avere un’autonomia significativa ed una rete di ricarica veloce si finisce in zona Tesla e non basta il budget di 40-50 mila Euro che non mi pare poi così risicato.

        Dopo di che, quando tutti avremo auto elettriche, se prezzi ed autonomia saranno le stesse, o la gente (compresi i miei clienti) si adatterà ad una minore puntualità e potrò andare in giro anche con un’autovettura medio-alta come l’attuale, o le mie parcelle per appuntamenti fuori studio e viaggi cresceranno per compensare i maggiori costi di utilizzo di un’auto di fascia superiore e della necessità di un box.

        Sottolineo, però, che io sono fortunato ad avere un buon reddito e a potere eventualmente scaricare sui miei clienti i costi necessari ad effettuare le mie prestazioni professionali, ma ciò non si verifica per milioni di altre persone del tutto incolpevoli e mi pare che ciò potrebbe essere un problema e che forse ciò obbligherà parecchia gente a rimanere con vetture termiche ancora a lungo.

        Poi posso sbagliarmi.

        • Non entro nel merito, dico solo che questo è un modo civile di confrontarsi, di cui La ringrazio e a cui tanti dovrebbero ispirarsi.

          • Grazie: col mio lavoro debbo già litigare per conto terzi tutti i giorni e non mi pare il caso di farlo anche qui!

  5. Mi fa ridere “TESLA FA FIGO”. Sarà anche tecnologicamente il top ma è orribile esteticamente e con finiture da utilitaria. Mustang mach e fa figo e ti assicuro che tutti si girano a guardarla e fino ad ora (11.000 km in 4 mesi) problemi 0 e 6.3 km/kwh.

    • Però è oggettivamente molto più completa come accessori, ha funzioni in continua evoluzione ma soprattutto ha performance migliori abbinate ad una efficenza migliore. Non sono dettagli di poco conto soprattutto se arrivi per la prima volta al mondo delle EV. La mach e è secondo me un bellissimo prodotto,però fa una decina di km in più con un pacco batteria sensibilmente più grosso, il tutto considerato che ovviamente si allungano i tempi di ricarica e tra l’altro soffre di una ricarica più lenta al netto della capacità della batteria assai maggiore (come precedentemente detto). Ultimo punto e più importante oggi in un paese come il nostro è la possibilità di poter contare sulla rete supercharger dedicata, nominata proprio in questi giorni la numero uno per soddisfazione ed efficienza della rete. Non è un caso se l’Italia è rimasta praticamente l’ultimo paese dove i supercharger rimangono disponibili solo a tesla.in ogni caso componenti, Ford bella vettura.👍

  6. Io capisco solo tre ragioni per non avere l’auto elettrica: utilizzo abituale fuori dalle capacità dell’auto, costi, difficoltà/costi di ricarica.
    Porto due esempi positivi: 1. ho comprato una cZero usata per uso dei miei figli nella tratta Rho Milano e dintorni. Autonomia sotto 100km e qui di utilizzo (quasi) solo cittadino. Abito in condominio, ho il box ma non il fotovoltaico (per ora). Pago meno di un terzo del carburante che avrei speso con una Punto, niente bollo, meno assicurazioni, zero manutenzione e zero i parcheggi a Milano.
    2. Ho fatto comprare alla suocera di 70anni che vive a Milano zona Repubblica senza box, una analoga iOn sempre usata con autonomia 90 km. La usa felicemente da 6 mesi ricaricando con abbonamento A2A sui 30 cent al kWh. Stesso discorso sui risparmi che ho scritto sopra. 2 settimane fa ha preso coraggio ed è anche andata a trovare un amico a Bergamo.
    Poi ciascuno rimane convinto dei propri discorsi, del fatto che un’elettrica inquini più di una termica ecc.
    Io una elettrica accesa me la terrei in salotto, non so se gli amanti delle termiche possono dire lo stesso.
    Scherzi a parte, capisco che l’elettica non sia per tutti.

    • Anche io sono d’accordo che le elettriche non sono per tutti, ma è abbastanza assurdo che chi non ne possiede una pretenda di spiegare a chi le usa le difficoltà insormontabili che le rendono impossibili da utilizzare.

    • Ragionamento più che corretto. Non per tutti per i punti da te citati. Ma se quelli sono a tiro non avrei dubbi come te che la soluzione sia l’elettrico!

  7. Argomentazioni condivisibili. Ricordo già i commenti di chi derideva le emergenze, dicendo che tutti i viaggi possono essere programmati con largo anticipo. Le auto elettriche, che sono in teoria perfette per le grandi città, si scontrano chiaramente con le esigenze di coloro che un box auto servito da corrente elettrica non ce l’hanno (e nelle metropoli sono la maggior parte, inutile farsi illusioni). Dopotutto basta vedere la situazione dei parcheggi la notte in queste città, tutti occupatissimi.

    Per Luca 2 sono i possibili scenari green compatibili con le sue esigenze che un domani, forse, potrebbero avverarsi:
    – il battery swap: nessun problema di alcun tipo, nessun cambio di abitudini, semplicemente quando deve fare “rifornimento” passa in un battery swap e lì in 3 minuti fa il “pieno”. Tra l’altro in Cina stanno usando i battery swap anche come smart grid per aiutare la rete elettrica nazionale quando ci sono picchi che altrimenti non reggerebbe e lì ormai si può affermare senza ombra di dubbio che è un modello stravincente e che funziona alla grande
    – l’idrogeno (magari fuel cell): anche lì nessun problema, quando deve fare il pieno va al distributore che anziché caricargli il serbatoio di benzina lo carica con idrogeno

    Una terza strada, in futuro, potrebbe essere quella delle batterie in cui viene cambiato l’elettrolita. Quindi si va al distributore, si scarica l’elettrolita “esausto” e se ne carica del nuovo. Ci sono in corso sperimentazioni, chissà se questa soluzione vedrà mai la luce.

    La soluzione con le colonnine per lui è impraticabile, un avvocato che passa il tempo ad una colonnina a ricaricare è un avvocato che sta perdendo soldi e clienti.

    • -Una terza strada, in futuro, potrebbe essere quella delle batterie in cui viene cambiato l’elettrolita. Quindi si va al distributore, si scarica l’elettrolita “esausto” e se ne carica del nuovo. Ci sono in corso sperimentazioni, chissà se questa soluzione vedrà mai la luce-

      Figata, ho letto qualcosa pure io ma ti confesso che Pronti Via la prima cosa che mi è venuta in mente sono i camion che già oggi possono avere due serbatoi sui lati della motrice che possono essere anche da 500 litri l’uno. Perché leggevo che il problema quanto meno per adesso sta tutto Nella quantità di elettrolita che ti porti dietro e per avere un’autonomia decente leggevo che si parlava di diverse centinaia, ma tante, di litri

      • Non sapevo del problema serbatoio, interessante. Vedremo gli sviluppi, ultimamente sembra che tutto ritorni in discussione, addirittura Porsche che ha deciso di iniziare a investire nell’idrogeno oggi. Bisognerebbe conoscere i dati che hanno loro in mano per capire cosa li spinge a investire in tecnologie alternative apparentemente date per spacciate: forse proprio i tempi di ricarica sono quello scoglio che fa sì che ci possa essere spazio per qualche alternativa alla colonnina e alla batteria standard. Vedremo.

  8. Caro Luca Bassi non ti capisco:
    -Una Lexus Ux ibrida con un po’ di accessori costa molto più di 40’000 €: per risparmiare basta acquistare l’auto o prenderla in leasing poi riscattandola. Con il noleggio a lungo termine si sprecano un sacco di soldi.
    -A Milano, grazie al cielo, è possibile usare una auto elettrica senza ricaricare in box: ci sono abbastanza colonnine, poi magari tu abiti in una zona jellata….
    -I costi di ricarica, comprando i pacchetti di abbonamento, non superano i 0,4 €/kWh in linea con i costi attuali delle forniture domestiche

    • L’ aspetto precipuo che le sfugge è che il collega svolge la libera professione ( nello specifico avvocato) soggetta di continuo a continue variabili anche rispetto ad appuntamenti privati o presso presidi di giustizia con orari in continuo cambiamento all improvviso e senza talvolta preavviso.
      Non può ( anche volendo) programmare tutto o ( magari lo fa o ci prova) ma non può dare priorità durante la giornata al pensiero che deve caricare l’autovettura elettrica.
      Quell’ ora da dover incastrare (fosse un ora… ), tra attese per code, colonnine non funzionanti e colonnine ‘lente”., durante la giornata per la ricarica diventerebbe sempre l’ ultima cosa da fare…
      Il collega ha 2 figli da gestire e la moglie anche lei esercita la professione…!
      Il collega evidenzia in modo evidente le migliaia di autovetture per strada stante l’ insussistenza di box privati ( e mi sta parlando di Milano…. venite a farvi un giro in Campania tra Napoli e provincia o Salerno o/e provincia).
      Il collega è evidente che non può vivere e programmare la propria vita, in nome della BEV e del Green, alla Raniero Cotti…
      Che ben vengano le Elettriche in quelle città dove la qualità dell’aria è pessima.
      Poi se i compendi immobiliari in Italia li abbattiamo tutti consentendo potenzialmente a tutti di programmare l’acquisto di un box in edifici nuovo con due..tre piani seminterrato dove caricare l’autovettura privatamente bene.
      Diversamente PACE.
      Le Elettriche saranno autovetture che circoleranno insieme a quelle termiche almeno fino al 2060.
      Considerando che molte case costruttrici sono prossime ad annunciare varie autovetture in restyling ancora termiche ( vedi classe a.. b…ecc) o al massimo con una microelettricifazione e partendo da un dato inconfutabile che abbiamo il parco auto più vecchio in Europa… Bhe credo che ci sarà ancora un nuovo ringiovanire delle termiche che prolungheranno di molto la loro circolazione.
      Aumenti del Gas in corso…
      Aumento dell’elettricità previsti per Ottobre..
      E fine delle agevolazioni sulle accise a breve.
      Ne vedremo delle Belle….

      • Non hai un’auto elettrica. Si vede per l’importanza che dai alla programmazione e te la spiego meglio.
        Programmare un viaggio con l’auto elettrica significa mettere la tappa nel navigatore, dopo qualche secondo ti fornirà il tragitto completo di stop per ricariche…
        Non è difficile, non è la scalata del Kilimangiaro

  9. Luca ha ragione. Per di più le elettriche sono pochissime al giorno d’oggi, e già ci sono problemi con le colonnine occupate, rotte ecc.. In una città come Milano con pochissimi box e auto parcheggiate dove capita, coke faranno a caricarle? Tireranno fili di corrente in mezzo alla strada ogni proprietario? O si faranno 3 ore di coda alla colonnina? È tutto da migliorare e il tempo è già poco.

    • Basta fare due conti per capire che non c’è nessuna coda da fare alle colonnine. Altrimenti con lo stesso ragionamento si arriva a stabilire che i distributori di benzina non bastano.
      Qua siamo arrivati alla frutta prima di averla raccolta.

      • Non è così Leonardo, prendila da pieno a pieno. Un fossile se la cava in 5 minuti tutto incluso (erogazione e pagamento), Un elettrico 1h minimo. Per quello è rara la fila ai distributori.

        • Quando stavo in UK la fila al distributore la beccavo tutti i sabati 😉
          E’ una questione di dimensionamento: se consideri un’ora per ricaricare e 5 minuti per il pieno servono 12 colonnine ogni pompa di benzina, forse qualcuna in più considerando la minore autonomia delle auto elettriche ma anche che raramente si parte col serbatoio vuoto come con le auto termiche.
          Tante o poche sono quelle che servono per non fare le code come per le benzina.
          Poi non bisogna neppure essere troppo pessimisti: quest’estate in vacanza ho caricato alle fast la eNiro che arriva al massimo a 75 kW con i seguenti tempi:
          27′ – 48′ – 19′ – 43′ – 51′ media 37,6′. Nessuna coda e nessuna attesa né da parte mia né da parte di altri e qualche preoccupazione l’avevo visto che mi sono spostato sabato 30 luglio e sabato 13 agosto.

          Figuriamoci poi con le auto in arrivo che caricano a 150/300 kW: si parla di 15′ per arrivare all’80%

          • Leonardo, io in tutta onestà non ho mai trovato file, men che meno ripetute, ad un distributore che non fossero i 5 minuti canonici prima del mio turno. Sto solo prendendo in esame un dato oggettivo non confutabile. Il tempo necessario per rifornire un pieno che, tra l’una e l’altra tipologia è, semplicemente, un abisso. Ovviamente adesso le bev sono poche (ma in rapidissima crescita) ed anch’io, ad oggi, dovessi guardare al mio primo viaggio in elettrico potrei dirti che con la zoe non ho trovato problemi. Siamo partiti da Codogno verso Bordighera, ho fatto un rabbocco di 30 minuti al brico di Arenzano, e sono arrivato a destinazione con molta più batteria di quanto nevessitavo. Probabilmente mi sarebbero bastati 10 minuti di ricarica e sarei arrivato con il 15%. Poi i tuoi calcoli possono essere corretti sui tempi di ricarica, ma non saranno mai lontanamente paragonabili, tutto qui

          • @marco neg
            È un problema di capacità: una pompa di benzina può rifornire 12 ( 60/5) auto in un’ora; 12 colonnine fast ricaricano… 12 auto in un’ora, anzi di più perché mediamente le.ricariche durano meno, ma teniamoci larghi.

      • Prima di tutto le auto elettriche in giro sono pochissime in proporzione a quelle termiche quindi per il momento trovare una colonnina occupata è poco probabile. Ovviamente non capiterà molte volte di dover caricare la macchina da 0 a 80 %, per esempio, ma nonostante questo i tempi di ricarica sono maggiori di una sosta dal benzinaio. Tu mi potrai rispondere che esiste la ricarica veloce: oltre a costare molto, accorcia la vita delle batterie in modo sostanziale. Quindi questo comporta una sostituzione della batteria molto anticipatamente rispetto al previsto (in garanzia o no non importa) e di conseguenza lo smaltimento con tutto quello che ne comporta.

        • Ok però a un certo punto dobbiamo fare pace col cervello: sono poche le auto elettriche o sono poche le colonnine?
          Stai a vedere che il problema è che sono poche entrambe!?
          Sulla ricarica veloce è vero che accorcia la vita delle batterie ma i BMS gestiscono bene i pacchi batteria e sono già tenuti in conto nell’aspettativa di vita della batteria: ad esempio esistono già servizi di taxi che usano spesso le ricariche veloci, ben al di sopra dell’uso del classico proprietario, con durata delle batterie ben oltre i limiti di garanzia.

          • @Leonardo, una singola pompa. La singola pompa me la paragoni al singolo stallo, non a 12, giusto? 12 pompe =60 auto l’ora. Poi, giusta affermazione di capacità, ma per l’elettrico. 12 stalli Fast da75kw sono 1 cabina da più di 1 Mw…. Mica robetta..

          • @Marco neg non posso paragonare mele con pere il suo colonnina = pompa è un’ipotesi arbitraria se non assurda, stavo giusto leggendo dei supercharger in Norvegia con 44 stalli. Il problema della potenza è relativo, ci sono aree industriali che gestiscono potenze ben superiori.
            Poi, capisco che ci sia un po’ di ritrosia a comprendere la fattibilità di qualcosa che non appartiene alla nostra esperienza quotidiana però si guardi a cosa fanno gli altri altrimenti si rischia di fare la figura di quello che manda i fax perché non vuole usare la mail.

            https://cleantechnica.com/2022/08/23/what-does-the-future-hold-for-evs-look-at-norway/

          • @ Leonardo, non ho sfere di cristallo, né mi interessa averne, né voglio paragonare la Norvegia all’Italia (noi viviamo qui, non abbiamo la potenza energetica della Norvegia giusto? Non abbiamo il 97% di produzione elettrica da dighe a prezzo fonte energetica zero giusto? Non siamo esportatori di petrolio e gas come pochi altri al mondo giusto?) Semplicemente, una colonnina va paragonata ad un tubo che eroga benzina. Fine del mio (sottolineo, mio) punto di vista.

  10. Faccio fatica a seguire certi ragionamenti.
    Certamente le auto elettriche sono ancora costose però non sono neppure gli spaturni che si vogliono dipingere.
    Certamente un problema è avere le colonnine vicino a casa o al lavoro e alcune regole di utilizzo pasticciate e poco pratiche.
    Nonostante ciò io uso una eNiro in centro a Torino che carico alle colonnine pubbliche. Per spendere meno ci sono gli abbonamenti di Enel X e Becharge e i kWh inclusi nell’abbonamento valgono anche per le ricariche veloci.
    Ok che i milanesi sono famosi per essere sempre di fretta ma forse bisognerebbe capire come fanno gli avvocati norvegesi a sopravvivere con le auto elettriche 🤔
    Per le tasse non c’è fretta, inutile dire che finché ci saranno auto inquinanti i costi saranno principalmente a carico di queste, anche in virtù di maggiori spese sanitarie e pensionistiche da tenere in conto ma soprattutto degli obiettivi di decarbonizzazione da raggiungere.

    • Qui in Norvegia non ce le hanno solo gli avvocati… ma anche medici che devono uscire di fretta se chiamati in emergenza… chissà come fanno… 🤔

    • Beh, direi che in Norvegia, rispetto all’Italia, hanno messo un bel po’ di colonnine per la ricarica e si sono dati da fare subito. Comunque, purtroppo mi vedo anche io obbligato a NON acquistare un’elettrica. E ho una e-bike, quindi parrebbe un controsenso. No: vicino a casa c’è una lidl, con colonnina, sempre, ripeto sempre, con auto in ricarica. Ho il box, ma non posso ricaricare perché non ci sono prese disponibili (box sotterranei 99 anni). Percorro circa 100km al giorno per andare in ufficio di tangenziale/a4 urbana, in coda. Ho clienti a circa 500/600km di distanza e le partenze non sono mai programmate. Ci fosse battery swap, pieno con elettrolita o altro, sarei la persona più felice del mondo, ma ho anche un problema: non sono ricco, sono un impiegato che non si può permettere una tesla, ma avendo una famiglia di 4 persone, una spring con una percorrenza di 200km non è sufficiente (e mi piace, ma tanto, avendo avuto una duster ma è troppo piccola). Mi spiace molto, ma forse, quando penseranno di mettere le colonnine sfruttando i pali dei lampioni, o almeno una colonnina ogni 2 vetture in strada, forse allora passerò all’elettrico, altrimenti mi dovrò far bastare il full hybrid o peggio, il diesel.

      • Luca, io sono assolutamente d’accordo con te.
        Inquadriamo però bene il problema: si tratta del classico dilemma dell’uovo o della gallina, ovvero ci sono poche auto elettriche quindi non servono le colonnine e contemporaneamente ci sono poche colonnine quindi l’auto elettrica non ha senso.
        Io resto fermamente convinto che l’auto elettrica la vorrebbero in molti ma in questo momento non è per tutti per tante ragioni: è di moda come le Tesla e quindi i prezzi restano alti al contrario delle termiche e ibride che vengono offerte con margini più bassi per fare i volumi; perché la capacità produttiva è inferiore alla potenziale domanda; perché si tratta di modelli nuovi che hanno richiesto notevoli investimenti che devono essere recuperati; perché la supply chain è diversa e non ancora consolidata con i fornitori che si ritrovano sommersi di ordini e alzano i prezzi ecc.
        Quello che trovo insopportabile non è tanto il fatto che ci siano difficoltà oggettive, come ampiamente e dettagliatamente riportato dalla redazione, ma che si tirino in ballo argomenti poco consistenti come confondere la mancanza di infrastruttura con la possibilità di rifornire e le code che sarebbero inevitabili.
        Inutile dire che per chi possiede e utilizza tutti i giorni un’auto elettrica l’effetto che fa sentire certi discorsi è un po’ come avere a che fare con un quattordicenne che ha visto un film hard e vuole ragionare di sesso e amore. 😉

  11. non mi sembra che luca abbia “ridotto a status symbol” le bev: ha detto che probabilmente alcuni dei suoi conoscenti potrebbero farlo solo per quel motivo. è alquanto diverso..
    ha riportato quello che si legge quotidianamente nei commenti, ha specificato il suo utilizzo e tratto delle considerazioni secondo me sensate: gente che fa pochissimi km/die e quindi potrebbe muoversi diversamente (questo vale indipendentemente dal “carburante”). luca potrebbe permettersi la tesla ma spesso e volentieri usa i mezzi pubblici: possiamo dire lo stesso di altri?
    ora aspettiamo i milanesi che “non è vero”..

  12. Eccolo!
    Abito a Milano città, appena fuori l’area C, in Porta Romana, per intenderci. Ho cambiato l’auto anche perchè da ottobre la mia “vecchia” disel Euro 5… diventava poco comoda. Infine faccio un po’ più 26.ooo km anno. Ho una ID.3.
    Rispetto in pieno la posizione dell’amico Luca, ma effettivamente, se il box lo hai e sei collegato all’impianto domestico, anche senza fotovoltaico, hai vinto. Poi, mi rendo chiaramente conto che senza box… bè, per quanto mi riguarda, avrei fatto scelte diverse. Il fatto di superare la percorrenza dell’auto, con le regole che descrive Luca, è una questione di frequenza. Nel mio caso, a breve distanza da casa ho colonnine ultra-fast: non ne ho mai avuto necessità, ma nel caso estremo sopperirei così. Se il preavviso rispetto l’orario di partenza fosse di almeno, diciamo 3-4 ore, vanno bene anche le AC, che per conto mio, a MI non mancano.
    Concordo molto anche sul punto del modello “car sharing” o formule legate al possesso, invece che alla proprietà, ma nel mio caso, proprio a causa del chilometraggio, a conti fatti, ho trovato più conveniente l’acquisto. Le ragioni sono essenzialmente la difficoltà a trovare chi ti offre questi chilometraggi (a memoria ho in mente di aver trovato all’epoca un massimo di circa 15.ooo km/anno), oltre la rata, che pur onnicomprensiva, a conti fatti i miei (personalissimi) calcoli avrebbe rappresentato un costo superiore alla mia stima di TCO con l’acquisto e rivendita ipotizzata in 3 diversi momenti:4, 5 o 8 anni di età del mezzo.
    Credo che sia proprio questo il punto: individura dei valori di canone che siano competitivi per ciascuna fascia chilometrica, cosa che si riuscirebbe a fare solo sui grandi numeri

  13. Come sempre, il mondo scritto su carta,si scontra con la realtà della vita vera.
    Su carta è così facile semplice e logico, poi però,per produrre un’auto elettrica si inquina tanto,per ricaricarla,si usa la rete nazionale che il buon 70% dell’energia prodotta viene da fonti fossili,e il divario di inquinamento si riduce ad un 25% in confronto con un’auto tradizionale,poi,non ci sono le colonnine per ricaricare in autostrada, e l’autonomia è poca,o ti devi fare un mutuo prima auto per avere un’autonomia decente,un buon 75% degli abitanti italiani non ha modo di caricare a casa,e quindi da colonnine lontane da casa,e magari anche lente a 11 KW.
    In definitiva, devi essere molto benestante, devi avere la villa e il fotovoltaico.
    Tutto questo mi ricorda tanto un film di Alberto Sordi…
    Mi dispiace, ma io son io…e voi non siete un cazzo.
    Bene,e quindi per noi poverelli,lasciateci le auto a benzina.
    A già, il prezzo delle auto elettriche continuano a dire che scenderà, ho saputo ieri che il prezzo delle terre rare per le batterie, sta salendo,quindi anche i prezzi delle auto tenderà a restare invariato ancora per tanto tempo, se non anche salire di prezzo.

    • Il beneficio del dubbio è sfumato quando hai scritto che le terre rare servono per produrre le batterie.

      Il tuo commento è tutto da rivedere 👎

      • A parte le terre rare, per l’altro ha ragione. Non puoi discriminare un commento solo perché ha sbagliato sulle terre rare. Le persone egoisticamente parlando dicono, io penso per i caxx miei, ricarico con fotovoltaico, ho la villa, l’energia la pago poco, gli altri si arrangino, solo che così non andremo da nessuna parte, cioè pochi con l’elettrico, tanti ancora col petrolio.

        • La percentuale di rinnovabili e al 40-45% quindi il 70% non è da fonti fossili. Per produrre un’auto elettrica si inquina di più e per produrre 10000 litri di carburante no? Il divario di inquinamento non si riduce al 25 % ma decisamente di più sul ciclo di vita (e poi di cosa parliamo, di CO2, NOx particolato?). Le colonnine in autostrada le ho usate questa estate e ne stanno mettendo sempre di più.
          Se devi fare un commento per dire qualcosa e poi ci metti dentro un sacco di stupidaggini non hai ragione, sei uno con non sa argomentare.

          • E chi ha parlato di inquinamento, di co2, nox o quant’altro ? Boo ?? Hai risposto a me, o a qualcun’altro ? Non ho capito.

          • Ho capito, non hai compreso cosa voglio dire. Super argomentatore. Amen

  14. Ho preso una vettura elettrica e abito in una zona centrale della città (ma non in area C) e non ho neppure il box.
    Ho però la possibilità di caricare in ufficio. Quello che non viene detto però è che i vantaggi sono molti proprio per chi abita in città, non pago più circa 100euro al mese di ingressi area C, e sono autorizzato a sostare sia sulle strisce blu (GRATUITAMENTE) che su qualsiasi striscia gialle. Questo per me rappresenta oltre al risparmio di carburante circa un risparmio economico nell’ordine di quasi 300 euro al mese. Quindi non diciamo sciocchezze, ho comprato una Tesla perché la ritengo oggi avanti alla concorrenza ma anche perché per me è un risparmio mensile rispetto a qualunque altra auto termica avuta prima.

    • Ah, e certo !! E se ricarichi gratis in ufficio, grazie al cav !! Anche io la comprerei elettrica. Come detto ognuno pensa per il proprio orticello, egoisticamente parlando.

      • Disse il bue dando del cornuto all’asino!?

        Fate pace col cervello: se diciamo che è conveniente rispondete che non è vero che inquina meno; se diciamo che lo facciamo per l’ambiente dite che non è conveniente.

        Io carico alle colonnine e sono andato in vacanza e ho caricato alle fast con gli abbonamenti e obiettivamente è conveniente, ho emesso poca CO2, zero NOx e pochissimo particolato da ruote e freni. I miei figli mi chiedono perché la gente non compra le auto elettriche. Rispondo prendendo spunto dai commenti: perché non possono permettersela, ma poi spendono di più in manutenzione e altri costi, si vede che i conti non li sanno fare tanto bene.
        Tra l’altro ci sono utenti di Vaielettrico che hanno da sempre detto di non avere grandi possibilità economiche eppure girano in auto elettrica. Com’è possibile?

        Volere è.potere, d’altra parte. Se solo spendeste la metà delle energie che sprecate a dire no a tutto proponendo qualcosa di concreto per i giovani e il futuro il mondo sarebbe molto ma molto meno complicato. In fondo siete stati già avvertiti sui rischi di restare legati all’industria dei fossili,.se.volete affondare con la nave basta non fare nulla, no?

  15. Non dimentichiamoci che a Milano un esponente di rilievo dell’ACI ha tuonato contro le piste ciclabili in quanto tolgono strada e spazio alle auto..

    • Ha ragione! È tutto fatto e pensato per eliminare le auto parcheggiate in strada. Chi ha la villa o il garage potrà continuare a possedere l’auto, tutti gli altri a piedi. L’ideologia di fondo è questa, in una città invasa dalle auto, lo scopo di creare piste ciclabili, marciapiedi e isole pedonali qual è?oppure si pensa che abbiamo tutti l’anello al naso e le sveglie al collo.

      • Forse mi sono espresso male, io sono favorevole alle piste ciclabili, alle zone pedonali ecc, e vedo nell’ACI una scarsa attenzione all’ambiente ed alla salute delle persone.

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