Home Auto Auto d’epoca, è sacrilegio trasformarle in elettrico?

Auto d’epoca, è sacrilegio trasformarle in elettrico?

17
Auto d'epoca
La Jaguar E del 1968 trasformata in elettrico e utilizzata per le nozze tra il principe Harry e Meghan.

Auto d’epoca, è sacrilegio trasformarle in elettrico? Ha senso togliere il vecchio motore a benzina e sostituirlo con un propulsore, nuovo, alimentato da batterie? La discussione è più che mai aperta.

Auto d’epoca elettriche? Il NO a “taroccarle”

Quella che fino a pochi anni fa era un’attività isolata di qualche officina, ormai è un business in continua crescita. Solo in Italia abbiamo censito una ventina di aziende impegnate in queste operazioni di retrofit (guarda l’articolo). Ma in tutto il mondo si contano orami centinaia di aziende piccole o grandi. Alcune (come la tedesca eClassics con la Volkswagen, leggi qui) sostenute da grandi Case automobilistiche.

Auto d'epoca Ma i puristi stanno insorgendo, al grido di “le auto d’epoca si restaurano, non si convertono“. Neppure all’elettrico. Una posizione espressa con efficacia da un nostro lettore, Carlo, in un commento all’articolo sul paventato blocco della circolazione delle “vecchiette“. Eccolo: Sulle storiche, mi ripeto, quelle VERE, nessuno dei suoi proprietari ha solo una storica, per cui il problema di mero mezzo di trasporto non esiste proprio. Anzi, la maggior parte di noi la usa con moltissima parsimonia, magari dopo aver fatto costosi restauri per riportarla nel pieno splendore. Sono gioiellini giustamente tutelati in tutto il mondo. E per aiutare il mantenimento di questo vero patrimonio culturale industriale gli stati concedono numerosi benefit e agevolazioni. In Italia non paghiamo tassa di possesso e abbiamo assicurazioni molto molto basse. Non esiste assolutamente taroccarle con elettrificazioni o altre barbaritá“.

Il  a una nuova vita in elettrico

Naturalmente chi si occupa di retrofit è del parere opposto. Pensano che queste trasformazioni rendano le auto d’epoca “contemporanee, fruibili e divertenti, proiettandole nel futuro attraverso la riqualificazione elettrica“. Una seconda vita, insomma. “Ci rendiamo conto che le persone ancora oggi adorano alcune auto storiche, che sarebbero però difficilmente guidabili. Abbiamo quindi voluto rendere fruibili le macchine che continuano ad emozionare intere generazioni”, ha spiegato per esempio Carlo Borromeo, Direttore del Centro Stile del Garage Italia di Lapo Elkann. Con il progetto Icon-e, Garage Italia ha puntato sul cosiddetto restomod, attraverso il re-use e l’upcycling come temi centrali del progetto.

Fiat 500 Icon-e
La Fiat 500 Jolly trasformata in elettrico dalla ICON-e, divisione del Garage Italia di Lapo Elkann.

Ma la conversione all’elettrico più famosa resta quella della Jaguar E-type Roadster fornita al principe Harry per il suo matrimonio con Meghan dalla divisione Classic di Jaguar-Land Rover. L’auto è denominata Zero Concept ed è stata realizzata nel 2017 come esemplare unico partendo da una E-Type serie 1.5 del 1968. Il motore elettrico da 220 kW (pari a 295 Cv) si trova sotto al lungo cofano anteriore. Le batterie agli ioni di litio da 40 kWh assicurano circa 270 km di autonomia. La ricarica si effettua attraverso una presa di corrente  nascosta da uno sportellino sul parafango posteriore, normalmente dedicato al serbatoio. Ma non bisogna pensare che il retrofit elettrico sia un capriccio riservato esclusivamente a principi o miliardari. Impegna in tutte il mondo persone che ricorrono alla conversione per continuare a far vivere vecchie auto a cui sono, per mille motivi, affezionati.

— E voi che cosa ne pensate? Aspettiamo qui i vostri commenti

 

Apri commenti

17 COMMENTI

  1. Da persona favorevolissima all’elettrificazione ma appassionatissima di veicoli storici ( e della loro originalità ) penso che convertire un’auto storica abbia in alcuni casi senso, in altri no. Se ci si trova in città inquinate o si deve/vuole utilizzare spesso l’auto storica, allora sarebbe buona cosa convertirla ad elettrica. Se uno invece effettua il classico utilizzo da collezionista ( massimo una volta alla settimana e spesso fuori dai centri urbani ) allora la trovo un po’ inutile ( anche se di certo non insulto chi la vuole convertire…io vorrei farlo sulla mia Seat anni ’90 alla quale sono molto legato, ma alla 1100 anni ’60 no ). Il mondo dei motori storici è un po’ ampio, e noto che spesso si generalizza un po’ troppo. Un motore 4 tempi benzina, se a posto di meccanica e non elaborato/taroccato, non fuma e non crea odori impossibili ( ho auto storiche da molti anni ), anche se ovviamente non lo definisco, come alcuni collezionisti, uno motore “meno inquinante delle auto moderne”. Discorso diverso invece ( non me ne vogliano i 2 tempisti ) per le moto a due tempi, quelle le limiterei parecchio nei centri urbani, ma non quelle a 4 tempi di piccola cilindrata ( ho un Morini 125 del 61 che fa 45 km con un litro, e il test dei gas di scarico effettuato ha dimostrato che le emissioni sono paragonabili a quelle di una vetturina euro 5 ). Tuttavia, come accennato prima, respireremo ugualmente se “quei poveri cristi” si faranno un giretto in auto/moto storica la domenica, ma non protesterei di certo se si vietasse sempre la circolazione degli euro zero nei giorni feriali, non ci farebbe ne caldo né freddo. Auto elettrica quotidiana e auto storica a benzina la domenica saranno due realtà che potranno benissimo coesistere, basta dare a tutti un po’ di regole da rispettare, a partire dal controllo fumi/carburazione e “l’impegno” di non usarle per niente. È cosa più importante invece cercare di eliminare i vecchi diesel fino ad euro 4 che circolano quotidianamente, dando però possibilità ai poveri proprietari di passare all’ecologico senza che si indebitino…

  2. Pur augurandomi la diffusione delle elettriche, non credo che un retrofit di una storica sia una buona soluzione. Si rischia di avere un’auto non al passo con i tempi, soprattutto in termini di sicurezza.
    Il problema dell’inquinamento potrebbe essere risolto semplicemente con una scatola nera, che limitasse l’utilizzo delle auto storiche ad un numero di km annui. In questo modo si consentirebbe a chi ha un’auto veramente di pregio di poter partecipare a raduni e mostre, ma allo stesso tempo si bloccherebbe chi possiede un’auto semplicemente “vecchia” e la usa quotidianamente.

    • Questo del problema di sicurezza é uno spunto interessante su cui vale la pena ragionare.
      È piú che probabile che una storica pure ben elettrificata con interventi adeguati, nonostante sia piú sicura di una completamente originale, non sia al pari con la sicurezza delle auto moderne; quindi, ció considerato, bisognerebbe impedire la circolazione di tutte le storiche? Peró a questo punto che dire delle moto, anche moderne, che presentano anche maggiori pericolositá?
      Revisioni troppo radicali delle abitudini, seppure possano apparire logiche, si scontrano con l´accettazione sociale

  3. Continuo a riscontrare una enorme confusione nel merito, inconsapevole o ahimè a volte in mala fede dovuta a meri interessi di pecunia.

    La confusione é nella ENORME differenza che c’è tra un’auto vecchia, anche ultratrentennale, ed una di “interesse storico”, quest’ultima, per essere tale, deve ASSOLUTAMENTE essere conforme il più vicina al 100% all’originale uscita dalla fabbrica 30 o più anni fa (il margine concesso dipende unicamente dalla impossibilità di reperire a volte alcuni ricambi) auto molto spesso identificate come Targa Oro ASI.
    Liberissimo perciò chiunque ad agire su un’auto vecchia con elettrificazione o quant’altro (il mitico Diego Abatantuono in un famoso film trasformò una Ape Piaggio in VW Golf Gti ??) e circolare bellamente a suo e purtroppo anche nostro rischio e pericolo, ma queste NULLA hanno a che spartire con delle auto di interesse storico, come giustamente già scritto c’è chi prova piacere nel trasformare un letto matrimoniale in mezzo a 4 ruote circolante, ci sarà chi proverà piacere a violentare una Peugeot 205 CJ cabriolet trasformandola in un mostriciattolo a presunta emissione zero, magari impreziosendo la selleria interna con un bel rivestimento maculato Roberto Cavalli

    Detto questo, il movimento talebano pseudo ecologista (falsi ecologisti) ritiene di essere soddisfatto impedendo i pochi chilometri percorsi dalle auto di interesse storico e facendo poco nulla sulle altre decine e decine di fonti di notevole inquinamento?
    Benissimo …si accomodino …. W L’italietta

    • Ma se hanno un interesse storico cosí importante che qualsiasi modifica é vissuta con estremo orrore non rischiate di rovinarle andando in giro per strada! Si potrebbero incidentare ed allontanarsi ulteriormente dall´ambito 100% di originalitá.
      Sicuramente usandole si usurano, il carburante é corrosivo, circolando ricevono piccolo sassi che creano piccole ammaccature e graffi, sarebbe irresponsabile visto il patrimonio storico che rappresentano, un po´ come esporre all´esterno sotto gli agenti atmosferici un marmo di Michelangelo; senz´altro meglio lasciare le storiche in un locale chiuso ad umiditá controllata che non favorisce lo svilupparsi della ruggine, siate coerenti fino in fondo; niente giretti pericolosi, con auto molto meno sicure di elettrificate ed auto moderne; al piú esposizioni statiche itineranti a motori spenti.

      Non sono d´accordo con tale visione ma é in linea con la narrativa di certi estremisti di comodo delle auto storiche, ovvero di quelli che le vogliono solo originali come piacciono a loro, altrimenti perdono ogni valore storico, non che eventualmente questo venga solo un po´ ridotto in base alle modifiche effettuate, affatto, perdono proprio valenza storica con intransigenza, ma invece per fare il giretto, la corsa o il raduno beh in tal caso devono essere usabili con eccezioni che non si applicano alle altre auto, insieme ad altri vantaggi giá acquisiti e se gli si obietta che le regole stanno andando e dovrebbero continuare ad andare verso una riduzione degli inquinanti in risposta si ottiene solo benaltrismo, come d´altronde capita con qualunque fonte emittiva si cerchi di limitare

      • Egregio signor Tiz, sia in questa discussione che in quella relativa al blocco di Torino ha, con ripetuto sarcasmo, pontificato con la sua “visione”, dimostrando secondo me una scarsa cultura del rispetto e una vera pochezza di argomenti
        La frase “ …. certi estremisti di comodo delle auto storiche, ovvero di quelli che le vogliono solo originali come piacciono a loro…. “ é significativa!

        originale [o-ri-gi-nà-le] agg., s.
        Riferito a un oggetto, un prodotto, equivale a non fasullo o contraffatto, sinonimo=autentico

        Ergo, un auto originale può essere solo ORIGINALE, AUTENTICA, punto!
        Che piaccia o non piaccia a me o a lei o a pinco pallino

        Scrivere lunghi, deridenti e confusi pistolotti sui nostri “giretti” o raduni, la qualifica, ma evidentemente il rispetto, delle persone oltre che delle auto, scarseggia, o forse vuole magnanimamente retrofittarre anche noi?
        Viva serenamente la sua astiosa (o invidiosa?) vita circolando con la sua bella …….. già, ha omesso di ragguagliarci sulle sue auto, quanto inquina e quanto ha inquinato lei, caro signor Tiz?

        Il sottoscritto ha iniziato dal 2006 a circolare con auto ibride (Lexus RH400) e da allora ho usato sempre e solo auto ibride, con percorrenze totali di neppure 20.000 km/anno, e nel 2020, come auto da città, userò una Peugeot e-208 full electric, ciò non toglie che uso a volte, e per pochi chilometri, la mia Porsche 911 Targa S anno 1973, ovviamente targa Oro ASI.

        Di una cosa sono assolutamente convinto, la somma delle mie emissioni negli ultimi 10 anni é sicuramente notevolmente inferiore alla sua

        augurandoci un futuro a vere zero emissioni, un sincero augurio di Buon Natale

        • Quando si passa dal ragionare e discutere di divieti, limitazioni, regolamenti, inquinamento con valenza nazionale ed europea ad interventi ad personam con proprie opinioni soggettive e deduzioni senza alcun fondamento sull´interlocuture si rende evidente che quanto ho scritto ha colto nel segno e si é in ristrettezza di argomentazioni valide contrarie, quindi che la discussione perda d´interesse, visto che le piacciono i detti un tentativo di ¨buttarla in cagnara¨ ma non perdo tempo ad entrare nel merito.

          Riguardo alla definizione di originale, unico intervento moderatamente correlato al discorso, il significato pensavo fosse giá chiaro e non contestabile, ma fatto sta che sono considerate storiche anche auto che hanno subito importanti rifacimenti, a questo punto proprio seguendo la definizione da lei riportata di originale si dovrebbe ritenere con intransigenza che non lo siano piú, ma in realtá semplicemente lo sono in misura minore in base alle modifiche effettuate e lo stesso per coerenza si dovrebbe applicare alle elettrificate

  4. Lo scopo ultimo di un auto é quello di permettere la circolazione e l´elettrificazione va in tale direzione permettendo una seconda vita all´auto, permettendo al suo proprietario un maggiore utilizzo che puó anche motivare un maggiore restauro.
    Viceversa si andrá sempre piú nel tempo verso la sola esposizione statica in qualche museo per i pochi esemplari piú meritevoli ed in qualche garage o salotto privato (questo si un po´ piú similare a quella di un divano su cui si eviterá anche di sedersi) esclusa dalla vista dei piú, direzione oggettivamente sempre piú comune per i modelli di pregio.
    Si potrebbe addirittura pensare in maniera intransigente che se tali auto sono cosí tanto preziose non é il caso di rischiare di guidarle in strada o anche solo di usurarle: la conservazione totale sopra tutto, usarle per guidare sarebbe quantomeno irrispettoso.
    Quindi si tiene piú al valore storico in maniera irreprensibile o al potersi godere il giretto od il raduno?
    Visto che (quantomeno in apparenza senza anche secondi fini) si lotta per quest´ultimi, se qualcuno elettrifica la propria storica sminuirlo come sta accadendo nonostante avrá molte piú occasioni di mostrare in pubblico la bellezza della sua auto, mostra un irreprensibilitá di comodo

    Mentre per certe auto vecchie con valenza storica relativa c´é chi va alla ricerca della scappatoia

  5. io ne posseggo qualcuna e tutto sommato sono favorevole in quanto fanno delle puzze impressionanti, la benzina verde (che tra l’altro mi ha fatto marcire tubi e sciolto componenti di pompe della benzina) perde stabilità troppo in fretta e diventa un qualcosa di assurdo, provate a stare dietro ad un’auto storica non riuscite a respirare (peggio dei diesel euro 1-2-3).

    Sono favorevole.

  6. se trasformo una cadillac degli anni 60 in un divano, la considerereste un’auto storica? a me sembra un uso legittimo di pezzi di auto vecchie per fare oggetti nuovi, magari belli e funzionali. Ma diventano una cosa diversa. Se, al posto del divano, gli faccio fare da carrozzeria (e qualcos’altro) ad un nuovo veicolo, elettrico, sarà un’oggetto nuovo, bello e funzionale (per qualcuno).

  7. E giusto che ognuno la tenga come vuole: restomod, elettrificate, originali, arrugginite perché tanto nelle condizioni originali non si usano, ci vuole libertá ma senza le eccezioni speciali alle leggi che invece sono richieste a gran voce dai proprietari d´auto d´epoca piú conservativi. Vanno rispettate le scelte dei proprietari che decidono di apportare modifiche che rendono piú utilizzabile i loro veicoli d´epoca apportandogli delle modifiche, riconoscimento che evidentemente manca da parte degli automobil club storici nei confronti di chi vuole poter vivere e mostrare la propria passione nel caso anche ogni giorno, invece che fare solo in pochi raduni (anche se in vari casi non é propriamente cosí come si vuole narrare) e quindi a maggior beneficio di tutti quelli che hanno piacere a vederle.
    Modifiche che, contrariamente da quanto leggo commentato poco sopra, intervengono in certi casi anche su sistema frenante, sospensioni, impianto luci, rendendole effettivamente auto piú sicure di come lo erano in origine, ci sono vari esempi di questi interventi migliorativi ed anche qui se ne era gia scritto, ad esempio: https://www.vaielettrico.it/lunaz-retrofit-elettrico-per-miliardari-green/

  8. Personalmente sto cercando una LANCIA DELTA o FIAT RITMO (prima serie per entrambe) da restaurare interni ed esterni a nuovo e convertire in elettrica, ma se per assurdo dovesse capitarmi ad esempio una DINO … l’unità endotermica si ripara o si restaura ma NON si sostituisce.
    Quindi SI, ma … a patto l’auto d’epoca NON sia si interesse storico

    • Mi sembra ragionevole. Se trova la Delta o la Ritmo e fa la conversione in elettrico, ci faccia sapere: se ha voglia di raccontarlo qui…

  9. Io sono favorevole, la pretesa di restauro “perfetto,” è un’illusione, una facciata. Se poi si vanno a vedere i pezzi cambiati, di originale cosa resta?

  10. Se si trova il coraggio di trasformarle, è segno che non si ha davanti un’auto storica, preziosa e fragile, per la storia di famiglia o per la storia di tutti; ma solo uno dei tanti, troppi esemplari che stentano anche a trovare un vero proprietario o collezionista.

  11. Io sono assolutamente per il NO
    innanzitutto perché, secondo me, una auto di interesse storico, per essere tale, deve essere completamente rispondente in ogni caratteristica a quando é uscita dalla fabbrica, altrimenti sarebbe unicamente una auto vecchia, da destinare quanto prima al demolitore.
    C’è poi un importantissimo fattore di sicurezza, infatti elettrificandola l’utilizzatore sarebbe indotto a pensare di avere un mezzo utilizzabile giornalmente senza problemi, invece avrebbe un’auto concepita 30 e più anni fa, con sistema frenante, sospensioni, impianto luci, di quell’epoca, con comprensibili carenze, anche notevoli, in funzione del modello
    oggi si possono trovare facilmente auto di 10 anni, anche in ottime condizioni, a 1000/2000€, agli elettrificatori compulsivi suggerirei di intervenire su quelle e di lasciar perdere per sempre la malsana idea di elettrificare una qualsiasi ultratrentennale
    Meglio ancora sarebbe acquistare una elettrica model year 2020 ?

Rispondi