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Auto a tre ruote, con l’elettrico non è più una follia

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Nobe 100
la Nobe 100: batteria da 21 kWh, 210 km di autonomia dichiarata e un motore da 54 kW di potenza.

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Auto a tre ruote, con l’elettrico non è più una follia. Si riparte dal foglio bianco, con ingombri diversi, a partire dal motore. E nuovi, inattesi protagonisti. 

I vantaggi delle tre ruote? Gli interessati parlano di possibilità di abbassare il baricentro, con effetti benefici su stabilità e handling, semplificando la complessità del drivetrain. Migliorando anche i pesi e il coefficiente di penetrazione. Ecco…tre modelli.

L’ultima arrivata (dall’Estonia): la Nobe, stile retro

La Nobe viene addirittura dall’Estonia, una nazione che non ha certo 4/4 di nobiltà automobilistica. Unisce un disegno retro (davanti ricorda le vecchie Alfa…) a un modernissimo powertrain a emissioni zero. Con due ruote davanti e una dietro, trazione integrale e doppia versione: la più abbordabile, la 100, è in vendita (qui) a 31 mila euro, più tasse e spese di consegna.

Il retro della Nobe, con la terza ruota.

Siamo vicini ai 40 mila finali, quindi. Con batteria da 21 kWh, 210 km di autonomia dichiarata e un motore da 54 kW di potenza massima. Ma per chi non si accontenta c’è la Nobe GT, che di kW ne ha 72 e di kWh nella batteria ne ha 25, annunciando 260 km di range con una ricarica. E ha anche il tetto apribile, ma di euro ne costa 40 mila più le tasse. Quindi si avvicina ai 50 mila. Entrambe si possono prenotare versando il 10% di caparra. Comunque la si pensi, guidarla dev’esser un’emozione.

Sondors, il pioniere delle tre ruote

E poi c’è la Sondors, di cui ci occupammo già nel 2018 (qui l’articolo). Una tre-ruote nata dalla creatività di Storm Sondors, un imprenditore che ha avuto un certo successo, soprattutto negli States, con le sue e-bike (qui il sito).

Sondors
La Sondors: qui le due ruote sono davanti, il look ancora più aggressivo.

Il progetto è partito nel 2015, con l’obiettivo di costruire una “game changer”, un’auto capace di cambiare le regole del gioco nel mondo, già trasgressivo di suo, della mobilità elettrica. Il design è italiano, firmato da Torino Design, lo studio guidato da Roberto Piatti. Sondors parla di un prezzo di partenza negli Usa a 10 mila dollari, per la versione con 120 km di autonomia.

Storm Sondors
Storm Sondors (a destra nella foto)

Ma prepara anche due versioni con un range più esteso, di 240 e 320 km. La gestazione è lunga, con diversi round di finanziamento su piattaforme di crowdfunding. E l’apertura di pre-ordini a soli 100 dollari, peraltro rimborsabili a chi ci ripensa. Non ci sono molte notizie tecniche, se non che l’accelerazione sarebbe notevole, 5 secondi per passare da 0 a 100 km/h.

E poi c’è l’Arcimoto, nata per divertirsi

E poi c’è l’Arcimoto FUV, sigla che sta per Fun Utility Vehichle (qui il sito). Ovvero un mezzo urbano elettrico, auto a tre ruote (e due posti) che sta a metà strada tra una moto e un’auto.  I sedili avvolgenti e alti sono dotati di cinture di sicurezza, quindi i passeggeri non hanno l’obbligo di indossare il casco.

Arcimoto FUV
Il profilo dell’Arcimoto FUV, sigla che sta per Fun Electric Vehicle.

Le prestazioni sono quelle di una moto elettrica di media potenza, con velocità massima di 120 km/h, e un’accelerazione brillante, da 0 a 100 in 7 secondi. L’autonomia dichiarata va da poco più di 100 km, con la batteria da 12 kWh, a poco più di 200 con quella da 20 kWhMark Frohnmayer,  fondatore e presidente, è convinto che ci sia un mercato promettente per veicoli di questo genere. E da tempo pensa di creare una rete di noleggio a lungo termine in franchising, destinata agli hotel e ai turisti.

Quale preferite tra queste auto a tre ruote?

 

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4 COMMENTI

    • Guarda Massimo che ci sono illustri precedenti. Prendo da Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Triciclo): “I primissimi esempi di automobile della storia erano di fatto dei tricicli, basti pensare ad uno su tutti: il triciclo Benz Patent Motorwagen del 1886, considerato universalmente la prima vera automobile. Ma anche altri esperimenti dell’epoca prevedevano un’architettura a tre ruote. Per esempio, le varie De Dion-Bouton e Serpollet, pur non essendo classificabili come automobili in quanto utilizzavano un motore a vapore, avevano presentato alcuni modelli strutturati proprio in tale maniera. Dopo l’esplosione commerciale delle automobili a quattro ruote, la produzione di tricicli rimase un po’ arenata, per riprendere all’inizio degli anni dieci grazie a modelli a tre ruote prodotti dall’inglese Morgan, i quali, grazie a successive evoluzioni, giunsero fino a metà anni trenta. Il dopoguerra vide un fiorire di vetturette a tre ruote, molto semplici ed economiche, atte quindi a ricominciare il processo di motorizzazione dei Paesi coinvolti nel precedente conflitto e quindi economicamente molto provati. Famose in questo periodo furono vetturette come quella prodotta dalla Messerschmitt AG e la Bond Cars, tipici tricicli dell’epoca.Negli anni ’70, gran parte del mercato dei tricicli era in mano agli inglesi che, grazie ai loro modelli della Reliant, riscossero un buon successo ed arrivarono fino alla fine degli anni novanta.Allo stesso tempo lo studio dei tricicli interessava anche l’ambito motociclistico (scooter): la Piaggio nel 1973 e nel 1984 studia dei modelli a tre ruote, prima una versione a due ruote posteriori, poi una a due ruote anteriori…”.

  1. Immediatamente viene da pensare alle auto inglesi a tre ruote che sostanzialmente venivono realizzate (ai tempi con minor norme di sicurezza e gli opzional che oggi vengono montati anche sulle vetture di classe inferiore ) quali sono effettivamente i vantaggi globali rispetto le auto a quattro ruote ,pensando a un periodo di vita di dieci anni- Se si calcolasse il costo di una sospensione completa ( da quattro a tre ) ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,????? e una minor sicurezza in termini tecnici ,quale sarebbero i risultati di parametrazione ? G.B.

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