Sono nato di fronte al mare, ospedale di Genova Voltri nel 1962, e questo vuole dire già molto. Ma sono “terricolo” di adozione, avendo vissuto fino ai 29 anni a Lodi (dove ho iniziato a scrivere sui giornali locali) per poi spostarmi a Milano quando sono stato assunto a Repubblica nel 1993. Peccato che alla pianura non mi sia mai abituato.
Parto cronista di città, ma già nei primi anni i temi dell’ambiente, del cambiamento climatico, di una nuova vivibilità delle metropoli si sono intrecciato all’interesse per i temi politici. Sono anni in cui son successe di cose a Milano, Italia: l’arrivo della protesta leghista, tangentopoli, la nuova sinistra, il Cavaliere. Nel 2003 il passaggio alla redazione economia, dove i “venti di cambiamento” mi hanno portato a scegliere come settore di riferimento l’energia. Dai fossili alle rinnovabili, anche qui dura dire che mi sia annoiato, ancora meno negli ultimi cinque anni alla redazione centrale del quotidiano fondato da Scalfari.
Ora che sono tornato un “meno giovane” collaboratore, lo ammetto: partecipando a una trasmissione tv nel 2005 dissi – con spirito provocatorio per controbattere un eccesso di conformismo - che l’auto elettrica “non la vedrete arrivare”. Ci ho preso? No, si vede che era destino….