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Audi elettrica o ibrida plug-in? Vaielettrico risponde

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Vincenzo deve cambiare la sua vecchia Seat ed è indeciso tra due Audi, una elettrica, l’altra ibrida plug-in. Fernando, invece…Vaielettrico risponde.

Audi elettrica o ibrida? Il dubbio di Vincenzo (1)

audi elettrica o ibrida
L’Audi Q3 plug-in hybrid, con il doppio motore.

“Devo cambiare una Seat Altea xl a gpl del 2009. Vorrei passare all’elettrico o all’ibrido, anche se ne sono un po’ intimidito. Solitamente percorro circa 15.000 km annui ed una media di km giornalieri che mediamente va dai 40 ai 70. I viaggi più lunghi possono essere al massimo di 250 km in termini di andata e ritorno dalla mia residenza. Con eccezione di quando vado occasionalmente ad Ancona per problemi familiari o un paio di volte l’anno che vado a trovare mia figlia a Roma. Preciso che sono residente in provincia di Brindisi. Per l’acquisto, essendo mia moglie diversamante abile, oltre al bonus rottamazione usufruirei di un ulteriore sconto sul listino,  dell’Iva al 4% e di un recupero dell’irpef di circa 3.500 euro. Sono incerto se acquistare una Audi Q3 hybrid plug in o una Q4 40 e-tron esclusivamente elettrica. Tenete presente che, alla luce dei diversi importi dei bonus tra i due modelli, il costo di acquisto sarebbe praticamente simile. Quale dei due mi consigliereste?“. Vincenzo Cacciatore

Audi elettrica o ibrida…? La prima, senza esitazioni

Risposta. A parità di prezzo, la Q4 e-tron tutta la vita. Per tanti motivi: perché da “mantenere” costa molto meno di un’ibrida plug-in, perché è molto più divertente da guidare di un’ibrida plug-in.. E l’autonomia è più che sufficiente per le percorrenze che Le interessano. Nella prova  effettuata pochi giorni fa, il nostro Paolo Mariano ha registrato una media di 20,4 kWh/100 in autostrada (130 km/h). E un consumo medio sul nostro percorso (Verona – Trento – Pinzolo – Riva del Garda – Trento – Verona) di 22,54 kWh/ 100 km. Tutto questo guidando l’auto, con aria condizionata accesa e impostata a 21 gradi in giornate molto calde, con temperature esterne fino a 36 gradi. In un percorso misto di autostrada e tanta montagna. “In queste condizioni avremmo potuto percorrere circa 340 km prima di dover ricaricare. Non male“, si legge nel giudizio finale, accompagnato dal video che abbiamo riprodotto sopra..

audi elettrica o ibridaFernando vuole un’Italia più “rinnovabile” (2)

Vi seguo sempre  con molto interesse e vorrei proporvi una mia idea  per alimentazione auto elettriche  senza spendere molti soldi, quasi gratis. Sono un pensionato  torinese  che vive  prevalentemente  in Abruzzo, nella bellissima Costa dei Trabocchi. La mia proposta e  questa: Siamo all’inizio  dell’era  delle auto elettriche, qui nel Centro  Meridione già  vi sono  colline  piene di pannelli  solari montagne  piene di pale eoliche. E   sta arrivando l’era del offshore, una disgrazia  per un paese che vive  soprattutto  di turismo.  Tramite la vostra redazione, vorrei proporvi  questo piano: dal 2023 tutte  le case di nuova costruzione dovranno dotarsi di energia rinnovabile, che sia solare o eolica.  Per le case vecchie sgravi fiscali  molto  consistenti. Che ve ne sembra? Concludo  che l’energia  eolica  si può  produrre anche con i mezzi di trasporto. Io ho fatto progetti anche per illuminare  i pali della luce con pannelli solari. Fernando Capula.

Secondo noi: obbligare no, incentivare sì

Risposta. Gli obblighi di legge in Italia vengono rispettati a fatica: eludere le nuove norme diventa sport nazionale, con una gara a chi trova il sistema per farlo. Siamo molto più favorevoli a misure di incentivazione che aiutino chi ha intenzione di farlo e rendano l’operazione più economica per tutti. L’auto elettrica si sta rivelando una spinta formidabile all’installazione di rinnovabili. Chi segue questo sito sa che spessissimo le due cose vanno a braccetto, come dimostrano i racconti in prima persona dei lettori. Quanto all’off-shore, non saremmo così negativi: c’è modo di conciliare le due cose, come confermano le esperienze virtuose di molti Paesi.


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16 COMMENTI

  1. Sono un po’ perplesso su come potrei produrre energia elettrica con un mezzo di trasporto.
    Dovrei montare una turbina eolica sulla cappotta della macchina??

    • Una cosa simile la vidi non ricordo in quale programma TV. Praticamente in autostrada c’erano, ai lati dei guard rail, una specie di mulino a vento che sfruttava i movimenti di aria causati dal movimento dei mezzi. Magari intendeva questo

      • E cos’hanno si brutto le pale eoliche nel mare ? Per esempio in Danimarca sivedono dall’aereo, si vedono da terra… Al solo pensiero che producono energia pulita invece di quello che il gas e peggio ancora benzina e gasolio sputano, i boschi di pale mi piacciono automaticamente

  2. Concordo con l’obbligo di tetti fotovoltaici, i costruttori sono sempre abbastanza poco propensi alla novità, stabilirei anche un livello di efficienza minimo (da rivedere ogni anno) per evitare che, per risparmiare, finiscano per puntare a modelli economici e poco performanti

  3. Anche i tralicci che trasportano la corrente alle nostre case sono un obbrobrio nel paesaggio, ma li riteniamo necessari, non vedo quindi che danno paesaggistico farebbero i generatori a vento offshore, dopo un po’ ci si abituerebbe; meglio questi e aria pulita che respirare smog e paesaggio integro(?)(per modo di dire, visto quanto lo stiamo danneggiando).

  4. Buongiorno Sig. Mariano,
    Leggo sempre con piacere le risposte che dà ai lettori perché spesso sono prive di sarcasmo che invece contraddistingue altri sui colleghi. Va bene, ognuno ha il suo proprio temperamento e modo di fare. Detto questo, le volevo gentilmente chiedere dopo aver letto la sua risposta al lettore della provincia di Brindisi, che senso ha secondo lei, vendere un auto plug in allo stesso prezzo di listino del corrispondente (o simile) modello elettrico se quest’ultimo è di gran lunga da preferire. E anche se, nella sua visione delle cose, l’ibrida ricaricabile ha una sua valenza o collocazione all’interno del mercato automobilistico. In altre parole, ci sono motivazioni o necessità particolari per le quali è consigliabile comprare un ibrida di quel tipo o è da scartare sempre e comunque, a priori? La ringrazio anticipatamente

    • Buongiorno, non sono Mr. Mariano (sorry) ma le posso dire che la risposta del menzionato è opinabile per almeno quattro ragioni:
      1. la Q3 phev è confrontabile per categoria di prezzo soltanto alla Q4 35 e-tron !!! La quale ha un’autonomia WLTP di 335 km!! Quindi quando Mariano scrive “In queste condizioni avremmo potuto percorrere circa 340 km prima di dover ricaricare. Non male“ … mi spiace ma sono palle! La Q4 paragonabile alla Q3 phev in autostrada a 130 km/h con aria condizionata e 37° esterni farà sì e no 250 km! Dopodiché >>> RICARICARE! Il Sig. Mariano evidentemente aveva una Q4 50 e-tron da più di 60’000 EUR! Beato lui ma non è il budget del lettore che scrive da Brindisi!!
      Secondo aspetto: bisognava chiedere al lettore se avesse possibilità di ricaricare a casa propria con una potenza di almeno 11 kW, per un tempo di ricarica decente per una full electric. Terzo aspetto: le colonnine fast charge, sì, belle … ma costano e non poco! Quarto aspetto: le colonnine fast charge rappresentano il 4% della rete di ricarica italiana! Trovarne una richiede spesso delle deviazioni importanti su taluni tragitti … e poi bisogna trovarne una libera e possibilmente funzionante. Forse bisogna dire al signore di Brindisi che se al ritorno da Ancona alle 23:00 di una sera piovosa è costretto a servirsi di una colonnina da 11 kW in un posto poco glamour e ci deve stare per 2 o 3 ore … beh, forse … forse è meglio avere una Q3 phev, fare il pieno in 5 minuti e rientrare a casa il più velocemente possibile. Magari spende 10 EUR in più di benzina, ma è a casa!! Questi sono aspetti da menzionare e mi aspetto che un professionista serio li sottoponga a un utente nel dubbio. A prescindere dal suo entusiasmo personale per le auto full electric.

      • Buona sera Lorenzo,

        cortesemente moderi innanzitutto i termini. E’ estremamente fastidioso leggere quello che scrive.
        E eviti cortesemente di additare. Nessuno qui scrive “palle”.

        Se avesse letto con attenzione questo articolo, si sarebbe accorto che non sono io l’autore.
        La redazione, nel rispondere al lettore, ha semplicemente citato la mia prova di Audi Q4 50 e-tron. E l’ha fatto a ragione veduta.
        Quando io, nel mio articolo (e non nella risposta a questo lettore) scrivo “in queste condizioni avremmo potuto percorrere circa 340 km”, non scrivo “palle”. Ma scrivo la verità.
        Le prove delle auto, Sig. Lorenzo, richiedono molte ore di lavoro, a volte giornate intere. Non ci inventiamo i dati.

        Detto questo, il lettore, il sig. Vincenzo, dice di aver preso in considerazione Audi Q4 40 e-tron: auto che ha un prezzo di listino di 51.100,00 Euro e che, sempre secondo il lettore, al netto di bonus e sconti a lui riservati, ha un prezzo simile a quello della versione ibrida plug-in di Audi Q3. Bene, Audi Q4 40 e-tron, sig. Lorenzo, monta la stessa batteria della Q4 50 e-tron della mia prova. Ma, invece di due motori, ne monta uno solo, al posteriore.
        E, pensi un po’, se l’Audi Q4 50 e-tron da oltre 62.000 Euro della mia prova ha un’autonomia combinata dichiarata nel ciclo WLTP compresa tra 442 e 487 km, l’Audi Q4 40 e-tron scelta dal sig. Vincenzo, ha un’autonomia combinata dichiarata nel ciclo WLTP compresa tra 468 e 520 km. Addirittura superiore quindi alla Q4 50 e-tron della mia prova.

        Veniamo ai tempi di ricarica. Il lettore ha una percorrenza media che va dai 40 ai 70 km giornalieri. Significa che, nell’utilizzo quotidiano dell’auto, se stimiamo per difetto un’autonomia reale simile a quella della Q4 50 e-tron della mia prova, il lettore utilizzerebbe circa 15 o 16 kWh (nel caso dei 70 km). Ricaricare 16 kWh richiede poco più di 4 ore con una wallbox da 3,7 kW e il lettore potrebbe farlo senza aumentare la potenza della sua utenza programmando la ricarica ad esempio dall’una alle cinque del mattino.

        I viaggi a lungo raggio con partenza da Brindisi, quelli verso Ancona e Roma, dovranno essere programmati. Con una o due soste per la ricarica fast in itinere.

    • Buon giorno Roberto,
      la mia opinione è che un’ibrida plug-in non ha mai ragione d’esistere, se non per consentire ai produttori di raggiungere gli obiettivi in termini di emissioni dichiarate.
      Personalmente non consiglierei l’acquisto di un’ibrida plug-in a nessuno.

      • Buongiorno Paolo,
        La ringrazio per la sua opinione. Credo che oltre alla motivazione che ha dato lei, senza dubbio veritiera, si giochi anche sul fattore psicologico dell’ansia di restare a secco di carica alla batteria senza poter ricaricare

  5. La ricarica di una 100% elettrica è meno problematica di quanto si pensi, c’è è riuscito anche questo signore nonostante la non giovanissima età

    https://www.youtube.com/watch?v=1JW0p3QnXJU

    Le colonne Fast tipo Enel X , Ionity o Enel Via Flex sono facili da usare come andare fare benzina o gasolio self service, basta seguire le istruzioni su l monitor e passare la tessera ed in pochi secondi inizia la ricarica. Il cavo è già sulla colonnina, non serve usare il proprio.

    I 30 minuti di attesa di rifornimento passano spediti, anzi c’è il rischio che se in zona c’è un punto di interesse o o un area di servizio, l’auto abbia completato il rifornimento previsto prima del nostro ritorno.

    Insomma per situazioni occasionali non vedo problemi, solo chi ne fa un uso professionale tutti i giorni su percorrenze autostradali si potrebbe valutare le alternative.

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