Audi e Porsche progettano di alzare la capacità productive dei loro primi modelli elettrici. I pre-ordini fanno pensare a un domanda più forte del previsto.
La Taycan da 20 a 40 mila pezzi, un boom
Prima ancora di iniziare le consegne (l’Audi a marzo con la e-tron, la Porsche a inizio 2020 con la Taycan), le due Case tedesche legate al Gruppo Volkswagen stanno rivedendo i loro target. Lo ha rivelato la testata specializzata AutomobilWoche (qui l’articolo, in tedesco). La Porsche pensa addirittura di raddoppiare la produzione della Taycan a Zuffenhausen da 20 a 40 mila macchine, presagendo un successo clamoroso. Forse inserendo anche in un altro stabilimento, probabilmente Lipsia, la catena di montaggio della Taycan. L’Audi, invece, ha avuto difficoltà nel far partire la lavorazione della e-tron nello stabilimento di Bruxelles, ora a emissioni zero. Ma ora il direttore della fabbrica belga, Patrick Danau, assicura che il problema diventa piuttosto quello di far fronte agli ordini: “Le richieste della e-tron si stanno sviluppando positivamente”, ha detto ad AutomobilWoche. “Per questo stiamo continuamente rivedendo la nostra capacità produttiva per adattarla alle esigenze di mercato“.
L’Audi ha una potenzialità di 70.000 e-tron all’anno
Attualmente la fabbrica di Bruxelles dell’Audi opera su due turni, con una potenzialità di 220 macchine al giorno, ovvero 70 mila all’anno. Ma c’è la possibilità di passare da 20 a 24 pezzi al giorno, se le consegne dovessero richiedere un altro 20 % di produzione in più. Al momento della presentazione, avvenuta in California in settembre (qui l’articolo) si parlava già di 10 mila prenotazioni. Quanto alla Taycan, nonostante manchi ancora un anno alle prime consegne le prenotazioni (non vincolanti) sono già in corso, con un deposito di 2.500 euro. E, a giudicare dai propositi della Casa, fioccano senza tregua. Del resto si tratta di attaccare un concorrente come il Model S della Tesla, che nel 2018 ha venduto 55 mila vetture in tutto il mondo. Ma che nel 2020, quando arriverà la prima Porsche elettrica, avrà già sette anni di vita alle spalle.
SECONDO NOI. Anche queste notizie confermano quale potenzialità ci sia per le auto elettriche. E aumentano il rammarico nel vedere che marchi come Maserati e Alfa Romeo, che avrebbero grandi potenzialità nelle fasce coperte da questi marchi tedeschi, restano ancora alla finestra.
Sportivamente parlando, con quei valori di in accelerazione, e con la tenuta nel misto delle soluzioni con 4 motori con ripartitore elettronico, per avere un godimento simile in endotermico si devono spendere cifre di un certo tipo
La strategia non fa una piega, se sei un cliente Premium con una disponibilità economica di un certo tipo il penalty del costo del battery pack diventa un percentile insignificante.
A me piace anche l’iniziativa dei furgoni Tesla che geolocalizzano le auto a carico basso e le ricaricano senza disturbare il proprietario.
In questo modo (vale solo per i Premium) si elimina anche il problema di trovare una colonnina.
A Bolzano ho partecipato a un convegno con l’ex numero uno della Porsche, Michael Macht, molto scettico sull’elettrico. Mi ha detto di non sopravvalutare il fatto che pensino di produrre 40 mila Taycan all’anno, sostenendo che c’è una platea di porschisti nel mondo che vuole sempre avere l’ultima novità. Poi, magari, la tengono in garage. A me 40 mila miliardari capricciosi di questa fatta sembrano un po’ tanti…