Audi e Mercedes riducono già la prodiuzione di auto elettriche. Entrambe le Case tedesche citano problemi di approvvigionamento di componenti fondamentali, tra cui le batterie.
Audi e Mercedes, mancano le batterie o…i clienti?
Una domanda maligna circola nel mondo dell’automotive, insinuata dai tanti che restano scettici sull’auto elettrica. Ovvero: mancano le batterie o i clienti? La Mercedes, secondo la stampa tedesca, ha dovuto abbassare i target di vendita 2020 del SUV elettrico EQC per un problema di scarsità di batterie. Manager Magazin, testata sempre ben informata, parla di un target di vendite tagliato da 50-60 mila pezzi a 30 mila. Citando l’impossibilità del fornitore delle celle, LG Chem, di produrre la quantità di celle per batterie necessaria per gli obiettivi iniziali.

Si parla addirittura di una “electron emergency” proclamata internamente dal boss Ola Källenius. Con il capo della produzione, Jörg Burzer, chiamato a riferire giornalmente sulla produzione delle batterie. La Mercedes ha ridimensionato l’entità del problema, con una dichiarazione pubblicata dalla Reuters (clicca qui). Ribadendo che l’obiettivo delle 50 mila macchine è confermato. Ma i media tedeschi insistono nello scrivere che il problema esiste. E come prova citano il fatto che il lancio della EQC negli Stati Uniti è stata posticipato al 2021.
Le Audi e-tron prodotte passano da 24 a 20 al giorno
Anche l’Audi nella fabbrica della e-tron, a Bruxelles, è alle prese con problemi produttivi. Al punto da avere sospeso temporaneamente l’impiego di 145 lavoratori che, secondo la stampa belga, potrebbero diventare presto 250. Il problema? Anche qui si parla di componenti fondamentali per le batterie. E anche qui un giornale locale, L’Echo, chiama in causa LG Chem e le sue presunte difficoltà di fornitura.
La spiegazione dell’Audi è stata questa: “La e-tron e la Sportback sono i nostri primi veicoli fully-electric. È una nuova tecnologia per la quale stiamo cooperando con 300 fornitori. Si tratta dunque di una collaborazione complessa. Stiamo fronteggiando una situazione inattesa e prendendo le misure che ci consentano di stabilizzare la produzione“, ha detto il portavoce Peter D’hoore. Fatto sta che la produzione attesa nel primo trimestre cala di almeno 4.100 veicoli. Passando da 24 a 20 macchine al giorno. E ridimensionando target che erano stati ottimisticamente ritoccati all’insù esattamente un anno fa.
SECONDO NOI. Le Case premium tedesche sono alle prese con due problemi a cui non erano abituate. Il primo: produrre auto con una tecnologia nuova, con complessità che certamente non si presentavano nelle auto endotermiche. Complessità di cui di cui sta facendo le spese anche la Volkswagen. E poi c’è la difficoltà di stimare quante auto assorbirà il mercato. Il nostro parere è che siano entrambi i fattori a determinare questo saliscendi produttivo. Ci vorrà tempo per trovare un equilibrio.
È ufficiale : se in Francia connettessero OGGI tutte le ( poche) auto elettriche per la ricarica , si avrebbe il blak-out.
Ed hanno le centrali nucleari…..
Idrogeno for ever!!!
Mah, un po’ tutte le Case auto, tranne Hyundai e Toyota, stanno dicendo che l’idrogeno per le auto sul larga scala non sarà pronto per questo decennio…
L’impressione è che tutti si siano accorti che la soluzione NON è l’elettrico e per quanti sforzi molti stiano facendo per convincerci del contrario ( e coprire in qualche modo gli ingenti investimenti…) sanno benissimo che dovrebbero spendere ancora di più per garantire il futuro con l’idrogeno.
Non voglio qui parlare dei mille problemi dell’elettrico e del suo smaltimento ma invito solo a fare qualche riflessione : immagina i serpentoni di camion sulla A1 alimentati a batteria….
immagina il 1° di Agosto quando dovremmo andare in ferie con qualche milioni di auto elettriche…
e qui mi fermo
Marco, ci sono 20 mila auto elettriche in circolazione in Italia, se va bene quest’anno se ne aggiungono altre 20 mila: di che cosa stiamo parlando? L’impatto sulla rete elettrica è ridicolo, anche perché i consumi di energia calano anno dopo anno, mentre il rendimento delle batterie, a parità di ingombro e peso, aumentano progressivamente (la Tesla annuncia che presto il Model S arriverà a 640 km di autonomia). Quanto allo smaltimento delle batterie, ci sono già numerosi impianti al lavoro in Europa per recuperare il 95% e più del contenuto delle batterie, è forse il primo esempio di una tecnologia nell’auto che inizia con già impostato un disegno di economia circolare.
Ciao Mauro
stiamo parlando del futuro….
Se fai un po’ di chilometri come me , ti accorgerai che , alla faccia della dichiarata autonomia , le Tesla vanno a 90 all’ora in autostrada e qualcuno di mia conoscenza è rimasto pure a piedi.
Dobbiamo guardare avanti e , credimi , i problemi non sono così banali , come ad esempio il surriscaldamento delle batterie che per essere raffreddate devono essere immerse e non spruzzate , altrimenti esplodono!
Pensa all’energia necessaria , e come deve essere prodotta , per ricaricare a 150KW , qualche milione di auto. La corrente non è immagazzinabile , questo è il vero problema.
Sicuramente c’è una flessione delle richieste, però a quando ci si faceva problemi sulla fine del petrolio, non so il perché ma ho il sentore che finirà prima il litio…
A differenza del petrolio, il litio potrà essere sostituito da altri metalli.
Sicuramente, però in comune hanno il fatto che una volta che finiscono, ci attacheremo al tram per un bel po’ visto che nessuno pensa seriamente a come sostituirli finquando ci sono …
Mi creda, in tutto il mondo stanno sviluppando sistemi di accumulo che non utilizzano litio e cobalto. Tempo un paio di anni e li vedremo sul mercato
Si, senz’altro questo è vero…
Secondo me i tedeschi dovrebbero puntare sull’idrogeno (come fa la BMW con i suv x6 e x7 che usciranno il prossimo anno) anche perché già lo utilizzano in treni e bus
Forse le Audi prodotte passano da 240 a 200 al giorno, altrimenti non tornano i conti sul calo trimestrale. (40×100=4000)
!!!!!!! Molto acuto!!!!!
Bella la migrazione da auto bruciasuccodinisauro a ZEV.
Basta che non viene giù tutta l’economia europea…