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Audi A5 plug-in: autonomia a 100

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Audi A5 plug-in: l’autonomia in elettrico supera i 100 km, con una batteria da 25,9 kWh, la stessa capacità di una piccola elettrica pura come la Dacia Spring.

Audi A5 plug-in
In alto le versioni Avant e Berlina. Qui immagine degli interni.

Audi A5 plug-in:  prestazioni top piccoli consumi, prezzi da 64.300

Il made in Germany punta molto sull’ibrido plug-in, sapendo che c’è una larga fetta di pubblico che ancora non se la sente di fare il salto all’elettrico più puro. Con modelli sempre più efficienti e batterie sempre più capaci. La nuova Audi A5 si inserisce in questo filone: la batteria (20,7 kWh effettivi) ha una capacità superiore del 45% rispetto alla generazione precedente. E una maggiore resa (+50%). La ricarica è solo in corrente alternata, con potenze sino a 11 kW: 100% d’energia in due ore e mezzo. Il problema per auto di questo genere è sempre il prezzo, 66.700 euro e 64.300 euro a seconda delle versioni.

Ma stiamo parlando di modelli di fascia alta con notevoli prestazioni, trazione integrale, due step di potenza (299 e 367 CV) e accelerazione 0-100 km/h in 5,1 secondi. L’autonomia, per la precisione, è di 102 o 104 km a seconda delle versioni. Una percorrenza così estesa in elettrica consente, a batteria carica, di contenere i consumi omologati: 2,1-2,6 litri di benzina/100 km nella versione più parca.

Audi A5 plug-in
Schema tecnico della A5: da notare l’alloggiamento delle batterie.

Motore elettrico 143 Cv, velocità massima in EV 140 km/h

Il motore termico è un 4 cilindri 2.0 TFSI (turbo a iniezione diretta della benzina), mentre il propulsore elettrico sincrono a magneti permanenti sviluppa fino a 143 CV. La velocità massima è autolimitata a 250 km/h (140 km/h in modalità puramente elettrica). “La frenata elettroidraulica vede il motore elettrico, chiamato ad agire quale alternatore, occuparsi delle decelerazioni lievi: le più frequenti nella marcia quotidiana“, spiega l’Audi. “Le frenate di media intensità sono gestite congiuntamente dall’unità a zero emissioni e dai freni tradizionali, oppure esclusivamente dall’impianto idraulico.

Nelle fasi di decelerazione il motore a elettroni recupera energia sino a un massimo di 88 kW di potenza elettrica“. Geoffrey Bouquot, capo dello Sviluppo Tecnico Audi, spiega: “Il sensibile incremento dell’autonomia rispetto ai powertrain ibridi ricaricabili di precedente generazione consente di coprire la maggior parte dei viaggi quotidiani in elettrico. La nostra tecnologia plug-in combina il meglio dei mondi termico e full electric“.

Le ultime offerte di elettriche usate sul nostro sito: Model S, e-208, 500e, e-Up, Kia EV6, Zoe…

Tesla Model S Ludicrous+ Raven Editioncome sta la batteria? – Anno: 10-2020 – km: 145.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Udine – Prezzo richiesto: 62 mila euro

Volkswagen e-Up –Tesla Model S Ludicrous+  Anno: 2020 –  km: 64.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Vicenza – Prezzo richiesto : 10 mila euro

Peugeot e-208 – Tesla Model S Ludicrous+ Anno:01/2021 –km percorsi: 52.900 – Località: Sicilia – Prezzo richiesto: 18 mila euro

Tesla Model S Ludicrous+Fiat 500e del 2021 – Fiat 500e del 2021 con 74 mila km e batteria 91,7% vendesi. La propone Giuseppe, da Ascoli. Prezzo: 13.300 euro

Fiat 500e del 2021Volkswagen e-Up del 2021 – Volkswagen e-Up del settembre 2021 vendesi – km: 30.000 – Stato Batteria: 96% – Località: Padova – Prezzo: 14.500 euro.

Tesla Model S Ludicrous+

KIA EV6 GT Line del 2022 KIA EV6 GT Line dell’aprile 2022 vendesi.  – km: 25000 – Stato Batteria: n.d. – Località: TRENTINO – Prezzo: 32.000 euro.

Tesla Model S Ludicrous+Tesla Model 3 Long Range 2021 – Model 3 LR 2021 con 66 mila km vendesi.  Anno: 03/2021 Km: 66 mila – Luogo: Venezia. Prezzo: 29.500 euro.

Renault Zoe Anno: 08/2020 – km: 53.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Alessandria – Prezzo: 15.900 euro

  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
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10 COMMENTI

  1. Vaielettrico è un sito dedicato alle auto elettriche, per favore non iniziamo a snaturarlo con le termiche finte elettriche.
    Personalmente già faccio fatica a capire un vero range extender (che significa max 10 litri di serbatoio). Questa, come tutte le plug-in attuali, è una termica con l’aiutino elettrico. Finchè avranno una marmitta e 50 litri di carburante rimarranno sempre termiche.

    • Le plugin sono una sistema, fatte solo per ottenere valori di emissioni ridicolmente bassi.

      Possibile che elefanti tipo Cayenne, M5 vengano omologati con consumi irrisori?

      Dovrebbero imporre un sistema tipo quello dell’AdBlue: se entro un certo numero di km non ricarichi, il motore termico non funziona più

  2. Il problema è che con quei soldi mi prendo l’equivalente elettrico di casa audi (non so che nome abbia ormai) o con 10.000 euro in meno la versione a benzina… questi “ibridi” nel vero senso del termine sono il peggio dei due mondi imho. Ecologico ed economico.

  3. 367 cavalli era la potenza della penultima RS3.
    Che no: alla CO2 non andava altrettanto bene, almeno ufficialmente.
    Devo andare avanti o avete già capito quante cose sto per dirvi? 😉

  4. Se il problema è l’ansia da ricarica, invece di impiantare un piccolo sistema elettrico in una stufa a benzina, non sarebbe più logico impiantare una piccola stufa a benzina (range extender) in un’auto elettrica? A che serve portarsi dietro un millesei o duemila, magari turbo, con annesso cambio automatico sequenziale, se l’obiettivo è coprire la maggior parte dei viaggi quotidiani in elettrico? Mi pare più sensato un piccolo range extender (dimensionato per viaggiare a benzina a velocità codice) che si attiva quando la batteria raggiunge il 10%, in modo da avere una piccola riserva di energia da utilizzare per i sorpassi o eventuali salite.

    • 104 km con 20,7 kWh netti…
      Con le dovute proporzioni, la mia dovrebbe avere un WLTP di 240 km anziché i 449 che ha, non paragoniamola alla Highland perché è ancora più impietosa.
      Alla faccia dell’efficienza.

    • a parte il costo della vettura (è comunque “premium” .. e con tanti “necessori” – accessori indispensabili ma a pagamento- da aggiungere a parte) quello cui poi si va incontro con una simile vettura è l’elevato prezzo del tagliando periodico vista la necessità di sostituire tutti i materiali di consumo del termico, ed aggiungere pure la revisione della parte elettrificata, oltre al non basso “bollo” di proprietà (senza l’esenzione per 5 o più anni secondo la regione di residenza).
      Sono sicuro che il TCO è molto più alto di una corrispondente vettura BEV (es. ID7 VW) e l’unico vantaggio è il risparmio di 15/20 minuti sui viaggi lunghi in autostrada … vale la pena?
      Queste vetture fan pagare il “prezzo della paura”: di non trovare dove caricare, di non essere in grado di adattarsi a nuove modalità d’uso.. di pagare tanto con la ricarica alle HPC (quando poi è certa la grande spesa che si risparmia su tagliandi e bollo annualmente.. che compensa tranquillamente anche le ricariche fatte senza alcuna agevolazione tariffaria.. che con poco tempo si riesce a spesso a trovare)

      • Sig. Damiano, su certe cose la pensiamo diversamente ma sulle plugin vedo che ci intendiamo.
        Sono puro fumo negli occhi, fatte per attirare qualche ricercatore di sovvenzioni (in alcuni paesi, dati valori teorico di emissione ottengono comunque vantaggi fiscali).
        So di per certo che tanti neanche le caricano in realtà ma le usano esclusivamente a benzina.Tra l’altro, essendo ben più pesanti, ottengono in questi casi anche risultati peggiori a livello di consumo.
        Un disastro.

        • Anni fa, quando sono arrivate le prime plug-in europee mi son occupato della preparazione al “lancio”, con i corsi degli ingegneri per i vari reparti (assistenza, consegne, vendita), le prove-confronto (con altre di altri marchi) assieme a piloti inviati dalla casa madre…
          E’ sempre stato posto l’accento sul fatto che vanno quotidianamente ricaricate (data la scasa autonomia elettrica) e che tutta l’ingegnerizzazione è finalizzata ad un WLTP complessivo: chi non può ricaricare facilmente, non lo farà.. e sarà quindi come andare a giro con un traino con conseguente aumento di consumi e inquinamento. E’ chiaro che era solo il primo passo “possibile” per recuperare il ritardo tecnologico sull’elettrico in vista di una forzata futura dismissione del motore a gasolio. Ora stanno “annaspando” per creare alimentazioni alternative (bio-carburanti ed e-fuels) ma son perdite di tempo e di fondi…
          Le norme della Commissione Europea per arrivare all’abbandono progressivo dei motori termici non saranno azzeccate.. ma un necessario “stimolo” a cambiare prima che sia troppo tardi si.
          Unica via per me è l’aggregarsi tra case occidentali ed asiatiche, con accordi precisi sulla produzione di modelli studiati insieme per i vari mercati e realizzati sul posto: nessun costruttore deve pensare di invadere gli altri paesi con prodotti fatti solo in “paradisi” senza norme e regole ai danni della popolazione locale e manod’opera, creando poi scompensi nei paesi acquirenti. E questo vale anche per noi europei nei confronti degli USA (e con questo non voglio assolutamente giustificare i modi “rozzi” di D. Trump… però capisco il punto di vista suo e dell’elettorato)

  5. A noi occidentali Audi continua a rifilare modelli ibridi..che, grazie al motore elettrico e batteria (sempre più grande! ) consente di omologare consumi (Euro7 🤔) bassi ed allettanti.

    Intanto in Cina sviluppano modelli AUDI completamente diversi e con tecnologie che noi avremo più avanti…forse.

    E comunque Audi non è la sola a sviluppare nuove auto in Cina… anche Renault ha un centro di sviluppo Ampere che sta sviluppando molto celermente la futura Twingo & il primo S.D.V. per il 2026.

    Per i prossimi anni sarà indispensabile sviluppare al massimo le F.E.R. , le reti interconnesse con accumuli, e distribuire capillarmente la possibilità di ricarica HPC (magari in ogni attuale distributore carburanti) altrimenti avremo una produzione europea che somiglierà sempre più a quella africana (e magari in Africa invece svilupperanno più fabbriche di BEV/NEV evolute in collaborazione coi cinesi, scavalcando i nella produzione di veicoli moderni).

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