Home Auto Audi A3 plug-in: autonomia 141 km

Audi A3 plug-in: autonomia 141 km

27

Audi A3 plug-in: l’autonomia in elettrico arriva a 141 km, grazie alla batteria da 25,7 kWh (19,7 effettivi). E ricarica anche in corrente continua, fino a 50 kW.

Audi A3Audi A3 plug-in: aumenta anche la potenza di ricarica, fino a 50 kW in DC

Il Gruppo Volkswagen l’aveva promesso e sta mantenendo, anche se con qualche ritardo nelle tabelle di marcio: produrre ibride plug-in con oltre 100 km di range. Questa Audi A3 Sportback 1.5 TFSI arriva a 141 km, che è un bel traguardo. E, dettaglio non secondario, aumenta la potenza di ricarica, che in passato era limitato a 3,7 kW in AC, con rifornimenti che duravano ore. Adesso non solo è possibile ricaricare in DC  fino a 50 kW (30 minuti per passare dal 10 all’80%), ma anche in AC la potenza massima di prelievo sale a 11 kW. Il propulsore elettrico sincrono a magneti permanenti (PSM) è  in grado di erogare 116 CV e consente di arrivare a 140 km/h in modalità solo elettrica. Si può scegliere tra due step di potenza. La più performante, la 45 TFSI, offre una potenza complessiva di 272 CV e una coppia di 400 Nm, con accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,3″. Velocità massima 237 km/h. La variante 40 TFSI e conta su 204 CV e 350 Nm (da 0 a 100 km/h in 7,4″) secondi e toccare i 225 km/h.

Audi A3I prezzi partono da 48.400 euro, per la versione meno potente

L’Audi enfatizza il fatto che 141 km di autonomia costituiscono un riferimento per auto plug-in di queste dimensioni. Spiegando che il risultato è stato ottenuto anche grazie “al sistema di recupero derivato dai modelli full electric Audi. in special modo la frenata elettroidraulica che vede il motore elettrico, chiamato ad agire quale alternatore, occuparsi delle decelerazioni lievi. Le più frequenti nella marcia quotidiana“. I prezzi non sono proprio popolari: si parte da 48.400 euro per la 40 TFSI e S tronic e da 52.500 euro per la top di gamma Audi A3 Sportback 45 TFSI e S tronic. La cosa paradossale è che le vendite di ibride plug-in calano, in Europa e in Italia, proprio nel momento in cui le autonomie in elettrico aumentano sensibilmente. Idem per la velocità di ricarica. Nel nostro mercato nei primi 9 mesi dell’anno  se ne sono immatricolate 40.709, contro le 54.103 dello stesso periodo del 2023. E la quota di mercato è scesa dal 4,5% al 3,3%.

  • La passione per l’auto elettrica? Nasce dalla conoscenza, resa accessibile a tutti: guarda il VIDEO

-Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico

Apri commenti

27 COMMENTI

  1. Spero per loro che abbiano pensato questa vettura per le flotte aziendali di quegli stati dove questa tipologia è agevolata o meno penalizzata fiscalmente.
    In Italia mi sento di poter dire che a quel prezzo è una vettura di cui non si sentiva la mancanza.
    Alla fine questa Audi la definirei un’elettrica (si carica pure in DC) con autonomia limitata e “range extender” molto performante.
    Personalmente se dovessi scegliere a parità di prezzo meglio un’elettrica da 50kwh con range extender.
    Concordo con il commento di molti che una BEV sia ancora meglio. Prezzo inferiore, molta meno manutenzione, più autonomia e maggiore velocità di ricarica.

  2. Ma perchè fare una plug-in da 141 km in elettrico che costa come una BEV e che sarà usata al 95% a benzina in quanto è la tipica auto aziendale, quando puoi fare una BEV da 400 km con range extender da 20kW (che ti permette di andare a 100 km/h a batteria completamente scarica) che ti fa tornare a casa sempre e comunque senza ansia da ricarica e che sarà usata come BEV al 95% e venduta anche alle famiglie?
    (ma perchè perdo tempo a fare domande retoriche?)

    • Per me è fuori budget (e anche con dimensioni non adeguate), ma io con quella plugin ci farei almeno il 60%, forse 70% in elettrico.
      Il punto è che sul restante 30%/40%, l’elettrico per me sarebbe inutilizzabile o quasi.
      E per me sarebbe una macchina “aziendale” (come la plugin che ho ora del resto).

      Non è tanto una questione di aziendale o meno, dipende dall’utilizzo che l’auto è chiamata a fare: se spesso deve fare parecchi km in autostrada, la BEV non è proprio da prendere in considerazione come auto aziendale.

      Resta quindi il diesel (pardon, gasolio per autotrazione che sennò qualcuno fa il puntiglioso), o l’ibrido (plugin o meno che sia).
      E a questo punto, meglio l’ibrido.
      Se poi l’azienda (o l’imprenditore individuale) ha un punto di ricarica, quello plugin va benissimo.
      Ci sarebbe anche il GPL, ma sembra che sia io l’unico sostenitore, quindi lasciamolo da parte.

      Se invece deve fare pochi km alla volta (e per “pochi” intendo max 200/250 e MAI do più se non molto saltuariamente), allora ok BEV pura. Ma anche in questo caso dovrebbe esserci un punto di ricarica.

      Range extender? Ottima alternativa se ben studiata (autonomia circa 100 km a velocità autostradali – insomma, 10/15 litri di benzina). Ma mi pare sia una soluzione che purtroppo è stata accantonata.

  3. Stanno arrivando molte ibride, anche plug-in, dalla Cina….tipo Byd Seal UDM-i….
    Quest’ultima, parte da 40000 euri….

    E non ci sono dazi….

    Che valgono solo per le elettriche, ohibò!
    Non dovevamo preferirle?

    Jaecoo, Omoda, MG….+DR…. Faranno affaroni.

    Ciao ciao VW & co.

  4. Oggi l unica plug in rapporto qualità prezzo accettabile è la nuova prius, di listino 42k, porti a casa una berlina simile tesla plug in ,oltre 100 km in solo elettrico, davvero una bella macchina

  5. Ma nel momento che una cosa del genere costa più di una Tesla (che è il riferimento di fatto, anche se a Mariano non piace), tipo la Model 3, che senso ha??!
    VW ormai è allo sbando, e i numeri lo confermano.

    • Sarà che ci sono 30 cm di differenza? Sarà che una é premium e l’altra non ti dà nemmeno la plancia? Sarà che una é fatta per chi può o vuole andare full electric e l’altra no? Ma che c’entra sempre Tesla?

      • La plancia ce l’ha e ha anche un bel computer dietro, diciamo che è una guarda al futuro e l’altra al passato: non sono differenze da poco.
        Ma bisogna capire di evoluzione del settore auto più che capire di auto, in questo momento.

        • Avró visto solo Tesla fallate, quelle che vedo io hanno volante e paddone attaccate ad una fascia di plastica, chiamare quella plancia é veramente da innamorati. Ma il punto non é questo, è che una A3 plug in é fatta per chi normalmente prenderebbe un diesel, non certo una BEV. Chi vuole una Tesla in genere se la compra, anzi mi viene da dire che chi vuole una BEV si compra una Tesla. E quindi pragmaticamente meglio una A3 plugin di una TDI, sapendo che la prossima sarà molto probabilmente una BEV.

  6. Io non credo nelle ibride plug in, per motivi a tutti noti. Però questi 141 km danno il polso dell’evoluzione della mobilità elettrica partita nel 2010. Ricordo che in principio il riferimento era la Prius plug in che faceva 25 km

    • Non credi nelle plug in? E credi male! Ad oggi il futuro è quello, stanno aumentando il numero di proposte ogni anno, significa che la transizione ad oggi questo è il passaggio, poi quando anche le utilitarie elettriche avranno 500 km di autonomia e prezzi abbordabili sarà un discorso(leapmotor come prezzi già ci siamo….)

      • Condivido in pieno. Le plugin sono le auto più vicine alle elettriche senza averne gli svantaggi. Se guardo le auto aziendali, le elettriche non vengono neanche considerate: non è pensabile al lavoro dipendere dalle ricariche. Spesso si fanno trasferte in giornata anche di 1000 km e certamente non si va a velocità da bus turistico. Poi ognuno fa quello che vuole, ma io mi baso sui fatti. Io comprerò elettrico puro solo quando garantirà la stessa funzionalità di una benzina plugin, nonostante abbia già due garage equipaggiati di colonnine e in sei anni ho caricato oltre 10k kwh. Buona serata.

        • vorrai dire svantaggi doppi ,
          manutenzione e peso morto batteria e spazio ridotto nel baule

          le plug-in valgono/valevano qualcosa se costano/costavano molto meno di un EV
          ma da qualche anno costano di più ..
          quindi ..

        • trasferte da 1000 km in giornata 🤣🤣🤣

          500 km all’andata e 500 al ritorno 🤣🤣🤣

          parti la mattina alle 4 e torni la sera a mezzanotte.

          Dev’essere sicuramente un caso rappresentativo del 95% dei lavoratori trasfertisti 🤣

          • Udine – Alessandria, una o due volte al mese.
            Partenza alle 6, riunioni dalle 11 alle 16, rientro entro le 21.

            Ma anche Udine – Merano con qualche tappa da clienti lungo la strada, a Verona, Trento…

            Normali routine per un rappresentante, o un commerciale.

            L’unica cosa sulla quale vale la pena mettere le faccine che ridono con lacrime agli occhi è la totale incapacità di alcuni do comprendere esigenze che vanno al di là del proprio microcosmo.

          • Robert, ci sono lavori ben più rischiosi, non trovi?

            Le riunioni sono (IYHO) inutili proprio per quel che dicevo: incapacità di comprendere l’esistenza di esigenze diverse dalle proprie.

            Certe riunioni è impossibile farle online se ci sono prototipi da visionare, prodotti da toccare, scenari da analizzare e condividere…
            E non ho parlato solo di riunioni, ma anche di visite clienti, e sicuramente altri avranno altre esperienze per le quali può essere necessario, più o meno frequentemente, percorrere un migialio di km o più senza avere il tempo per ricaricare (o senza volerne perdere di ulteriore per farlo).

            Personalmente, peraltro, preferisco un lavoro itinerante che dover starmene chiuso tutto il giorno, tutti i giorni, nello stesso posto, con gli stessi colleghi, non necessariamente tutti affabili e simpatici.

        • Sul fatto che le BEV non sono considerate in ambito aziendale non ci metterei le mani sul fuoco. So per certo che un noto operatore di logistica, che opera in tutta Europa, già dal 1º gennaio 2024, prevede solo BEV come auto aziendali.

          • Bazzi le lacrime mi vengono per le persone che fanno lavori che li obbligano a fare 1.000 km in giornata rischiando la pelle sulle strade su auto di qualsiasi motorixzzazione lavorando quindi 15 ore al giorno per… una riunione!! nel 2024 quasi 2025 si obbliga ancora la gente a muoversi in auto per fare una (inutile imho) riunione???

      • Personalmente… lavorando nel settore… non comprerei una plug-in semplicemente perché ha tutti gli svantaggi sommati… un motore ice con tutta la sua sensoristica per funzionare, per funzionare insieme al motore elettrico un insieme di cavi e tubazioni di raffreddamento, che una rete neurale è più semplicemente… avendo MOTORE, scarico, sistema di alimentazione, etc etc… ha un bel aggravio di peso, e ha la non possibilità quindi di installare una batteria degna del suo nome…inizialmente le vedevo bene anche io. Poi dopo aver provato una BEV… ho capito come realmente i problemi che ci possono essere sono piu mentali che reali… nei senso… invece di farsi mille pensieri e simulazioni, a questo punto se ne noleggia una per un mese e si capiscono veramente quel che può offrire…

      • Non elenco tutte le problematiche delle plug in perchè già altri le hanno evidenziate. Aggiungo solo che, se proprio si vuole puntare su una tecnologia ponte (ammesso e non concesso che ce ne sia bisogno), sarebbe molto più razionale una elettrica con range extender. Almeno il motore non ha compiti di trazione quindi gira sempre regolare, con maggiore efficienza e può essere di cubatura minima (700 cc per esempio). Non capisco davvero perchè non sia una soluzione più diffusa. La Nissan con le versioni e-power ci va vicina ma ci vorrebbe un pò più di coraggio.

        • In realtà la Nissan non ci va vicina perché la parte elettrica é totalmente dipendente da quella termica. Non esiste la possibilità di ricaricare da una presa

          • Converrai che le e- power hanno trazione elettrica. Se avessero una batteria decente automaticamente avrebbero anche la spina. La batteria è così piccola che la ricarica il termico.

  7. Direi che il costo è centrato.
    Provo a spiegarmi…
    Vuoi un veicolo con autonomia elettrica accettabile, e con motore termico da usare 10 volte l’anno… caricando in 2 minuti una quantità di benzina che utilizzi in un mese?questo è il costo della massima complessità ad oggi installabile, ( ci mancherebbe ancora un serbatoio di metano, o GPL)
    Accetti di avere 350 km di autonomia in solo elettrico, caricando di notte a casa, alle colonnine quando ne hai bisogno…. Puoi allora spendere meno…
    Le case costruttrici in questo momento pazzo non sanno che pesci prendere. Sembra che si cerchino le plug-in. Ne sviluppi un’architettura , nel frattempo i Kwh/kg e gli €/kwh variano…e riesci a proporre un mezzo dopo diversi mesi di ingegnerizzazione/prototipazione/collaudi….. che non si capisce dove sta…

    • Infatti il paradosso citato in fondo all’articolo è ben spiegabile: una A3 non ha lo standing per costare 50k euro, manco per sbaglio. Soprattutto in un Paese come il nostro, dove di gente in grado di permettersi quelle cifre (specie per una quasi-seconda auto, o per una prima auto in senso cronologico, cioè per un’auto “da giovani”, come è una A3) ce n’è sempre meno.

    • tu quindi spenderesti 10k in più di una model 3 per avere un motore termico che useresti 10 volte all’anno (se davvero tutte le altre come giustamente dici carichi di notte ed esci con la batteria piena).

      ooook. 🤣

Rispondi