Torna il bando agrisolare, obiettivo: 1,7GW di nuova potenza

bando agrisolare

Ad ogni evento istituzionale o sagra agricola – una delle ultime la 97esima Fiera Agricola di Montichiari, a Brescia – il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida annuncia il via al bando Agrisolare. Ora potrebbe essere la volta buona.

Si tratta delle risorse non spese del Pnrr, destinate a coprire i tetti delle aziende agricole con pannelli fotovoltaici. L’incentivo è molto generoso: fino all’80% a fondo perduto. Tuttavia, lo stesso ministro – autore del DL Agricoltura che vieta l’installazione dei pannelli a terra – sottolinea con forza che non si consuma suolo agricolo. Ma  la produzione ottimizzata di energia richiede spazi ben più ampi dei tetti; per esempio quelli di aree compromesse e inutilizzabili che sono infinitamente superiori.

Il bando resta comunque interessante, anche perché include il finanziamento di sistemi di accumulo e dispositivi di ricarica per veicoli elettrici.

La corsa dei consulenti a caccia di aziende agricole

E’ partita la corsa dei consulenti e relative società che sul web e sui social si propongono per il bando agrisolare, «prossima uscita» scrivono nei post e nei banner. Le procedure sono quelle dei bandi precedenti che dovrebbero essere confermate. «Non perdere tempo! Contattaci subito per una verifica gratuita dei requisiti specifici della tua azienda e assicurati il massimo dell’incentivo». La corsa è iniziata.

bando agrisolare
Progetto pilota di Confagricoltura a Mantova

Vediamo  gli elementi  più importanti del bando. Rivolto a imprenditori agricoli, imprese agroindustriali, cooperative e consorzi del settore. Gli impianti fotovoltaici devono essere installati esclusivamente su tetti o coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, come stalle, magazzini o depositi, escludendo qualsiasi consumo di suolo. La potenza degli impianti deve rientrare tra 6 kWp e 1000 kWp. Oltre al fotovoltaico, sono ammessi interventi complementari come la rimozione dell’amianto, l’isolamento termico delle coperture.

Si finanziano anche le colonnine di ricarica e i sistemi di accumulo

Va bene l’energia pulita che abbassa i costi  aziendali, almeno dove vi è  la lavorazione del prodotto in loco e la conservazione nelle celle frigo, ma può essere anche un volano per l’elettrificazione dei mezzi aziendali. A partire dai furgoni e dai camion, ma anche le macchine per la raccolta della frutta e i droni per l’agricoltura 4.0 senza dimenticare i robot e i trattori elettrici.

Agricoltura elettrica
Carro elettrico per la raccolta della frutta in provincia di Ravenna

Un settore ancora poco sviluppato ma che potrebbe permette forti risparmi alle aziende, migliorare le condizioni di lavoro degli operatori, meno emissioni locali e rumore, e rendere più sostenibili le pratiche agricole.

Arrivare a 1,7 GW sui tetti delle aziende agricole, già finanziate 23mila imprese

Il ministro Lollobrigida ha sottolineato che «nella rimodulazione dei fondi Pnrr ulteriori somme verranno dedicate alla misura “Parco Agrisolare” per soddisfare le numerose domande». Con questo investimento «ad oggi sono state finanziate oltre 23.000 imprese e installati 800 MW di capacità rinnovabile. Il nuovo obiettivo è raggiungere 1,7 GW entro il 2026, superando il target concordato con Bruxelles (1,3 GW) e quadruplicando quello originario del 2021 fissato a 400 MW». Il ministro è ottimista ma se in questi anni si  è arrivati a 800 MW non è semplice raddoppiare negli ultimi mesi del Pnrr.

agricoltura
Una fattoria agrisolare

Da dove arrivano i fondi? «Somme risparmiate da misure di competenza del ministero  che hanno soddisfatto tutte le domande pervenute utili a raggiungere i target concordati con la Commissione. Tale scelta è stata operata al fine di garantire il pieno assorbimento delle risorse e finanziare ulteriori progetti per la riduzione della bolletta elettrica delle imprese agricole».

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