Aspo Italia a Pichetto: basta miraggi nucleari, fuori i numeri veri del Pniec

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Vaielettrico definì “creativo” il Pniec aggiornato dal governo a inizio luglio e “virtuale” la quota di nucleare  nel mix energetico italiano (11%) indicata come obiettivo per fine decennio (leggi). Valutazioni simili arrivano oggi da ASPO Italia, sezione italiana dell’ associazione scientifica ASPO (Association for the Study of Peak Oil). In un documento appena diffuso chiede finalmente chiarezza sull’importante documento che traccia il percorso dell’Italia verso le zero emissioni al 2050.

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Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

La denuncia: “Dati del Pniec incerti e ballerini, queste cose non possono accadere”

In due diverse occasioni il governo ha presentato dati molto diversi e contraddittori. Nel testo del Pniec si legge che  l’11% di nucleare previsto nel mix energetico comporterebbe “un costo stimato di circa 17 miliardi di € inferiore al costo dello scenario senza nucleare, su tutto l’orizzonte temporale preso a riferimento.”

Successivamente il ministro Pichetto Fratin, titolare del MASE, ha affermato in un’intervista che portando la quota al 22% il risparmio raddoppierebbe “intorno ai 34 miliardi di euro l’anno“.

Il professor Ugo Bardi, fondatore e presidente di Aspo Italia

Al di là delle forti perplessità su un’impresa come il ritorno al nucleare ad alto rischio e politicamente controversa (vedi nel blog REA l’articoloLa scalata al Net Zero, senza miraggi nucleari, né chimere californiane“) ASPO ritiene che i dati sia tecnici che economici rilasciati dal MASE non possono essere così incerti e ballerini. Il PNIEC è “uno strumento fondamentale” per la “partecipazione consapevole dei cittadini a questo vitale processo di trasformazione della società italiana e del Paese“. E “Queste cose non possono accadere”.  

ASPO, quindi, auspica “che il MASE rilasci quanto prima il rapporto dettagliato contenente i dati, le assunzioni e i calcoli delle analisi di scenario al 2050, da cui sono stati estratti i pochi
dati riportati nel PNIEC“.

Visualizza commenti (14)
  1. Leandro Gallo

    Si va bene lasciategli fare i loro giochetti da bravi mafiosi, io intanto con 2.000€ compreso montaggio mi sono fatto 4,4 KW di solare, che mi permettono di avere un costo al KWh in ammortamento di 4 cent al KWh, voi aspettate pure il nucleare……

  2. a parte che che i reattori RADDOPPIANO il costo rispetto al metano, per cui invece di risparmiare si andrebbe a aumentare le bollette oppure il debito pubblico

    ma poi:

    ora spendiamo circa 12 cents kwh ( prezzo Pun 10 cents + dispacciamento e altri oneri minorii), che per 300 TWh annui, sono 36 miliardi annui;
    aggiungendo le tasse il costo raddoppia, ma la spesa energia sono 36 miliardi

    come si fa a risparmiare 34 miliardi su 36 sostituendo il 22% di quei 36?
    cosa siamo al bar degli avvinazzati?

    per molto meno all’estero chiederebbero dimissioni non del ministro, ma del governo, anche prima di questa intervista, già per il PNIEC ci stanno perculando all’estero

    ci stanno costando decine di miliardi (questi veri) ad ogni decreto ( Fer2, DL agricoltura, Aree idonee, finanziamenti a Imprese del Made in Italy a pene di segugio)

  3. Alexander Kozlov

    Non so se le 294 pagine del documento del PNEIC siano sufficienti, non so nemmeno se le centinaia di fonti citate siano affidabili.
    L’unica cosa di cui sono assolutamente certo è che l’opinione di VaiElettrico su questo specifico tema è assolutamente distorta e che usa semisistematicamente titoli volutamente fuorvianti

  4. Con le temperature di questi ultimi mesi… qualche colpo di calore lo devono aver preso mentre elaboravano in documento capace di inserire il nucleare in Italia entro 10 anni…quando dopo -soltanto- 40 anni siamo a malapena riusciti a fare un elenco di zone preposte ad accogliere le vecchie scorie delle centrali de-commissionate.

    Documento buono per Zelig…

    Ora speriamo che, passate le ferie, si mettano ad elaborare un programma serio, realizzabile in breve tempo, prima che tutte le industrie delocalizzino all’ estero.

    1. Colpo di calore? Magari…
      Quello è un colpo di lobbying (nel senso più deteriore e sporco del termine) tra i più potenti e spudorati! 🤬
      L’articolo “La scalata al Net Zero…” linkato dalla redazione spiega davvero bene quanto sia spudorato, e tuttavia quanto proprio le affermazioni pro-nuke contenute nel PNIEC siano la dimostrazione dell’assurdità di un ritorno al nucleare.

      1. A parte i sogni da “potenza nucleare”… che ricordano quelli fatti sull ‘ Impero in un precedente “ventennio”…
        devo dire che ogni tanto almeno leggo di progetti firmati o in corso di realizzazione anche nel campo F.E.R. che mi fanno sperare in un barlume di avvedutezza.
        Poi magari qualche Dottor Stranamore presente nell’ attuale governo proverà ad applicare il metodo delle “finestre di Overton” per instillare piano piano all’ attuale elettorato italiano la possibilità di tornare ad investire direttamente anche in Italia in progetti atomici.
        Sicuramente non è il momento dal punto di vista finanziario (anche se le nostre Big dell’ energia potrebbero avere forza economica utile ad iniziare qualche progetto ), dato l’ abnorme debito pubblico, un programma di spese presenti e future legato a riarmo (per affrancarsi dal supporto NATO, molto fragile se vincesse Trump) nonché ad investimenti di dubbia riuscita e “a ritorno economico” come quello legato al ponte sullo stretto ed altre varie follie Senza budget spesa attendibile.

        Stiamo a vedere…dopo le sbornie estive ed i vari Mojito al Papeete cosa ci riserveranno nel caldo autunno in arrivo…

  5. Governo reazionario e nei propositi di stampo ottocentesco, inadeguato in tutto. Picchetto Fratin ne è l’esempio emblematico.

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