All’Asinara, bellissima isola al nord della Sardegna, ora Parco Nazionale, i turisti devono essere trasportati con mezzi elettrici. Peccato che quest’anno manchi l’energia e l’unica presente è prodotta con generatori a gasolio. I più inquinanti. Gli operatori turistici sono disperati, anche per la decadenza dei pochi immobili e l’abbandono generale del sito, perché devono caricare in elettrico e non ci sono colonnine.
Uno scandalo che si somma a quello che abbiamo denunciato nel 2020, ben cinque anni fa, ovvero per 12 anni non sono stati “messi in moto” 26 mezzi elettrici: 22 biciclette, 2 scooter e 2 minicar. Risultato: la batteria è metaforicamente da buttare, più precisamente da riciclare, e il Comune di Porto Torres mette la “flotta” all’asta. Senza dimenticare anche le due barche elettriche mai entrate in servizio. Spreco su spreco.
Si è rotto il cavo sottomarino e da mesi si carica con i generatori diesel
Sono un sessantina gli operatori turistici del Consorzio Operatori Turistici Asinara che denunciano la situazione: «Oggi sull’isola si sopravvive grazie a generatori a gasolio, installati d’urgenza a seguito della rottura del cavo sottomarino. Una situazione grave, che ha un impatto ambientale ed economico enorme, ma di cui nessuno parla. Temiamo che, senza questa denuncia pubblica, anche i lavori per il ripristino dell’elettricità possano protrarsi per mesi, nel silenzio generale».
Qualche operatore ha comprato dei veicoli elettrici, altri hanno preso dei kit ibridi, ma dicono a Vaielettrico:«Servirebbero le colonnine per caricare almeno una trentina di mezzi». Un intervento importante, ma che doveva essere previsto e realizzato anni fa. Potrebbe aiutare qualche pannello sugli immobili. Che però stanno cadendo a pezzi. E non mancano mai i No Watt contro le rinnovabili.
GUARDA IL VIDEO
Oltre le emissioni inquinanti e la mancanza di un piano per la mobilità a emissioni zero sono tanti altri i problemi: «Edifici storici crollati e non restaurati, rottami e materiali
pericolosi abbandonati, discariche mai bonificate, rifiuti accumulati nella vegetazione e, paradossalmente, nessuna raccolta differenziata attiva in un Parco Nazionale».
Ora il Comune mette all’asta tutti i veicoli elettri mai utilizzati in 12 anni
Il sito del Comune di Porto Torres ha pubblicato la manifestazione di interesse per la vendita dei mezzi elettrici con la modalità del «visto e piaciuto». Il Comune, insomma, vuole disfarsene in fretta. Ma non è possibile percorrere un’altra strada? Cambiare la batteria e renderli nuovamente funzionali?

Il problema è chiaramente legato alla difficoltà dell’ente locale di gestire concretamente il servizio. In teoria ben pensato: oltre i veicoli con 170mila euro si è finanziata un’area self-energy. Prese di ricarica alimentate da un piccolo impianto fotovoltaico. Ottimo; ma con almeno quattro diverse amministrazioni comunali di diverso colore politico, non si è stati capaci di mettere su strada un veicolo elettrico uno.
LEGGI anche Contro il caro bollette, taglio dell’Iva e distribuzione “intelligente” e guarda il VIDEO
Spero che la Corte dei Conti faccia il suo dovere e gli amministratori siano chiamati a rispondere in solido dello spreco di soldi pubblici. Toccare il portafoglio è l’unico modo per educare i politici che evidentemente per scopi meramente propagandistici si divertono a sprecare i soldi che “noi” diamo a loro per fare il bene pubblico non i loro interessi.
Gian Basilio, alla prossima riunione di redazione, dovresti proporre una nuova rubrica “Orrore & Incompetenza” per questi articoli gustosissimi dove i migliori che, di volta in volta, scegliamo tra noi cittadini per guidarci, riescono immancabilmente a scialacquare tempo, soldi, credibilità, reputazione, lasciandoci sempre con un pugno di mosche in mano.
Salve, conosco bene il posto essendo mio padre sardo, mi domando come si sia ” rotto ” il cavo sottomarino e come sia possibile che ancora non lo abbiano riparato vista la vicinanza alla terra ferma.
Comunque lo spreco e’ evidente ed io sono per far pagare i danni a chi ha commissionato questa valida iniziativa ma che poi non e’ riuscita a farla funzionare.
Tanto per questi scempi non paga mai nessuno….
In quest’isola da rottamare sono gli amministratori pubblici.
Le gomme a terra, immagino, perchè era previsto gonfiarle solo col compressore ad aria.
By thr way… ma una fornitura cospicua di pensiline fotovoltaiche adibite a parcheggi, aree pic-nic, bar, docce ecc..in questi posti di sole, no?
E’ brutto da dire ma belle iniziative del genere non possono essere date in gestione ad un ente pubblico. Piuttosto una cooperativa privata, magari con ragazzi locali per cui può essere un’opportunità di reddito. Ti pago l’investimento iniziale ma poi tu la fai funzionari e ti ci ricavi da vivere…
Come era?
” Non ci sono aree idonee” .
Ecco il risultato