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Ecco l’inverno: EV, come comportarsi

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autonomia invernale

Autonomia ridotta? Batterie che si ricaricano più lentamente? Slittamento delle ruote al via? In inverno, con le temperature che si fanno più rigide, le preoccupazioni per chi guida un’auto elettrica tendono a farsi maggiori. Proviamo a fare chiarezza.

L’inverno sta arrivando. E che siano i fan del Trono di Spade o i meteorologi a dirlo poco cambia… Il freddo, quello è già arrivato, è tempo per gli automobilisti di mettere su le gomme termiche e di prepararsi ad affrontare in strada le difficoltà oggettive che il clima rigido comporta. Nella speranza che ci si appresti a vivere i mesi invernali pressoché primaverili degli ultimi due anni, pare doveroso soffermarsi a parlare del rapporto che intercorre tra temperature basse e auto elettrica, un rapporto che, vista la crescita delle EV sulle nostre strade, comincia a muovere diversi interrogativi che meritano adeguate risposte.

Il tema in questione riguarda l’affidabilità e l’efficienza di automobili full electric quando le temperature si abbassano; in sostanza che tipo di problemi comporta guidare una EV in inverno piuttosto che una vettura tradizionale.

E’ evidente che non stiamo parlando di fare un confronto tra automobili e astronavi (anche se per alcuni il concetto di elettrico rasenta ancora il fantascientifico), perciò nulla cambia in fatto di usare il buon senso e gli accorgimenti normali alla guida, come ad esempio quello di non portare la propria macchina ai limiti estremi di utilizzo.
Qualcosa di diverso però, inevitabilmente, c’è. Soprattutto in termini di precauzioni da prendere.

E le indicazioni ci vengono da diversi studi sul campo fatti soprattutto negli Stati Uniti e in Canada negli ultimi anni, dove circolano più auto elettriche e le condizioni climatiche toccano spesso estremi opposti, rendendo quindi più facile farsi un’idea delle diversità.

LE BATTERIE SOFFRONO

E’ qui che ricadono le preoccupazioni maggiori, perché un’auto elettrica sprovvista di una batteria protetta dal freddo vede diminuire il suo range di autonomia di un 30% circa. Non solo: i tempi di ricarica aumentano di quasi un’ora da rete domestica e di mezz’ora circa per ottenere l’80% di autonomia totale da una stazione di ricarica rapida.

Questo avviene perché le temperature molto basse inibiscono in parte le facoltà conduttive all’interno del dispositivo: la corrente fluisce più lentamente inficiando le prestazioni. Ovviamente parliamo di temperature attorno allo zero ed inferiori, capaci di “addormentare” le prestazioni della batteria.

Alla conseguente, e naturale, “ansia da autonomia” invernale, però, che colpisce soprattutto coloro che hanno full electric di prima generazione, negli ultimi anni ci hanno pensato diverse case costruttrici, lanciando sul mercato vetture di nuova concezione sempre più attrezzate.  Per esempio, molti modelli sono ora disponibili con “riscaldatori” per la batteria o altre tecnologie atte comunque ad aumentarne la temperatura e quindi l’efficienza in condizioni climatiche estreme. Addirittura ricerche statunitensi pensano a batterie agli ioni di litio in grado di auto-riscaldarsi quando necessario.

In generale, se la batteria è riscaldata, le sue prestazioni migliorano di molto anche a temperature decisamente rigide.

IL “CALDUCCIO” IN MACCHINA… COSTA ENERGIA

In realtà a “bruciare” molta autonomia non è il freddo di per sé, bensì il nostro bisogno naturale di riscaldare l’abitacolo: se nelle vetture termiche parte del calore sviluppato dal motore è utilizzato per riscaldare gli interni, nelle auto elettriche si deve fare affidamento a sistemi elettrici per produrlo, che “mangiano” parecchia autonomia.

Il comfort costa ma una soluzione c’è: per evitare un esborso notevole di energia la cosa migliore è preriscaldare l’abitacolo, di fatto portando in temperatura la vettura quando questa è ferma e collegata alla ricarica. Il principio è semplice: costa meno energia riscaldare l’abitacolo prima di partire, per poi mantenere la temperatura in marcia, che non fare la stessa operazione una volta partiti. Così non si ruba energia alle batterie, si risparmia autonomia e si ha una cabina più calda.

Poi è chiaro che le vetture di oggi hanno sviluppato ulteriori accorgimenti mirati al comfort dei passeggeri che non abusano di energia, come ad esempio l’uso dei sedili e del volante riscaldati. Insomma, non c’è per forza bisogno di indossare tre strati di vestiti per risparmiare…

OCCHIO ALLA RIPRESA

Oltre alla questione primaria, cioè il consumo delle batterie, in inverno c’è anche un altro fattore cui far fronte se si è al volante di un’auto elettrica: l’attitudine alla guida sui fondi scivolosi. In particolare bisogna stare attenti alla perdita di aderenza nella partenza da fermi, perché “dare gas” con tanta potenza di coppia (caratteristica doc delle elettriche) può essere divertente su asfalto asciutto ma diventa un problema su neve o ghiaccio, dove lo slittamento delle ruote è dietro l’angolo.

Un possibile accorgimento è quello di impostare l’auto in modalità “Eco”, ossia in risparmio energetico. Questa selezione normalmente consente di guidare in modo più tranquillo ottimizzando i consumi ma, in caso di neve, viene in aiuto anche limitando la coppia distribuita sulle ruote motrici, permettendo partenze più graduali e con maggior grip.

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