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Arena del Futuro: l’autostrada che ricarica le auto elettriche piace al Governo dell’asfalto

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Arena del Futuro, il senatore Alessandro Morelli e il presidente di Brebemi, Francesco Bettoni
Arena del Futuro, il senatore Alessandro Morelli e il presidente di Brebemi, Francesco Bettoni

Il Governo italiano, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, ha fatto visita all’Arena del Futuro, il polo sperimentale lungo l’autostrada Brebemi-Aleatica dove l’azienda, assieme a tutti i suoi partner, sta testando la guida elettrica ad induzione, con la ricarica che proviene direttamente dall’asfalto. La presenza del senatore Morelli ha un significato molto importante, a pochi giorni dalla ratifica, anche da parte del Parlamento Europeo, di quel 2035 come anno di stop alla produzione di auto con motore endotermico.

Arena Del Futuro cerca finanziamenti da Bruxelles

All’Arena del Futuro Brebemi-Aleatica, assieme alle aziende partner, sta portando avanti questa tecnologia che reputa innovativa. E per la mobilità elettrica lo sarà, oggettivamente, ma ha bisogno anche del sostegno del Governo italiano; sostegno politico ed economico: «Mi auguro che il Governo sproni Bruxelles, e lo farà perché mi pare di aver capito che c’è interesse, affinché decida di finanziare non solo l’idrogeno e altre attività del genere, ma anche l’induzione dinamica, che ad oggi è il metodo più sicuro ed ecosostenibile a disposizione» le parole del presidente di A35 Brebemi-Aleatica, Francesco Bettoni.

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Cosa sta succedendo all’Arena del Futuro 

Il centro operativo della direttissima Brescia-Milano si trova in località Fara Olivana, in provincia di Bergamo. Assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, e al presidente di A35 Brebemi, erano presenti la presidente di CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), Cristiana Molin, l’amministratore delegato di CAL, Gianantonio Arnoldi, il direttore Generale di CAL, Giacomo Melis e il direttore generale di A35 Brebemi Matteo Milanesi. Nell’occasione il circuito Arena del Futuro, attraverso la collaborazione con partner come il Politecnico di Milano e con il patrocinio della concedente CAL e della Regione Lombardia, ha realizzato un circuito di un chilometro in cui si sta studiando l’innovativa tecnologia DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer) o induzione dinamica, per la ricarica dei veicoli elettrici in movimento.

Arena del Futuro, la visita del senatore Alessandro Morelli copia
Arena del Futuro, la visita del senatore Alessandro Morelli

Il sottosegretario Morelli: ecco l’Italia in prima linea

Al termine della giornata, queste le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli: «Sono favorevolmente colpito dall’iniziativa di Brebemi – le sue parole – è un importante passo quando ci sono aziende che provano nuove strade; questi investimenti permetteranno all’Italia di essere capofila in un settore dove in tanti stanno correndo, dal Giappone agli Stati Uniti e alla Cina. Il percorso di Brebemi merita un plauso ma anche il sostegno da parte del Governo». 

Fondi dal PNRR per Arena del Futuro?

In questo momento all’interno del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , sono aperti dei bandi da parte del Ministero dei trasporti e dell’ambiente: «La società valuta la possibilità di partecipare con questa sperimentazione – ha precisato ancora Francesco Bettoni – noi non abbiamo mai chiesto niente dal punto di vista economico e non chiediamo nemmeno oggi, quello che abbiamo costruito l’abbiamo fatto con soldi privati. Ma parteciperemo anche noi ai bandi, e se troveremo qualche spicciolo di finanziamenti pubblici ben venga, altrimenti ci arrangeremo per fare i nostri 4/5 km di autostrada con induzione»

Stop alle endotermiche? Il Governo chiede buon senso

Nel 2035 l’Europa ha deciso che non si potranno più produrre auto con motore termico. Qual è la posizione del Governo italiano? «Viviamo una fase di transizione ecologia che ormai stiamo con forza sostenendo – le parole del senatore Morelli – oggi il problema è che l’Italia, che ha uno dei suoi principali asset proprio nell’automotive, è penalizzata fortemente. L’Europa è troppo esigente, dovremmo riconvertire un settore intero, una filiera che occupa milioni di italiani e dà un forte contributo al PIL, per una produzione nuova. Senza dimenticare che oggi l’energia arriva ancora dal fossile; ergo, serve un percorso fatto di buon senso, con tempi diversi rispetto al 2035».

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