Aprile elettrico 2022: vendute solo 3 mila auto

Aprile elettrico 2022: vendute poco più di 3 mila auto, in un mercato ancora bloccato dalla mancanza di incentivi, deliberati, ma non entrati in vigore.

Aprile elettrico 2022: 500, Smart e Spring sul podio

Non c’è peggior cosa che approvare degli incentivi senza poi renderli operativi con i necessari provvedimenti. L’effetto è di bloccare il mercato, perché nessuno è così stupidp da rinunciare allo sconto governativo. Risultato: rispetto ad aprile 2021 si sono vendute 48.000 auto in meno, con un calo del 33%. In retromarcia anche la vendita di elettriche, in attesa del bonus da 3-5 mila euro: le immatricolazioni sono scese da 4.857 a 3.050 unità. Facendo dell’Italia il mercato più arretrato in Europa per le EV, con una misera quota del 3,1%. L’elettrica più venduta, la 500e, non arriva a 500 consegne, seguita da Smart ForTwo e Dacia Spring. Nella top ten sei modelli su dieci non arrivano a quota 100 immatricolazioni e tra queste figurano le due Volkswagen, ID.3 e ID.4. Nei primi posti non c’è traccia di Tesla, ma questo era scontato, dato che la Casa di Elon Musk concentra le consegne negli ultimi due mesi del trimestre.

aprile elettrico 2022
Michele Crisci, presidente dell’UNRAE.

Crollo delle vendite per benzina, diesel e metano

Continua il calo delle vendite di auto benzina e diesel, che perdono rispettivamente il 42,9% e 38,5% delle immatricolazioni, portandosi al 27% e 21% di quota. Una flessione pesante coinvolge anche le vetture a Gpl (-23,2%), scese al 7,4% di quota. Mentre un tracollo vertiginoso interessa il mercato delle auto a metano, scese sotto l’1% di quota. Vedremo se il taglio dell’IVA deciso dal governo servirà ad arrestare una caduta che si trascina da molti mesi. Tengono invece le immatricolazioni di ibride plug-in, con il 5,6% di quota in aprile. Le ibride, seppur in calo in volume, salgono al 35%, con le “full” hybrid al 9,2% e le “mild” al 25,8%. “La lunga attesa degli incentivi che incombe sul settore sta logorando il mercato ormai dall’inizio dell’anno”, lamenta Michele Crisci, n.1 dell’Unrae, l’Unione delle Case auto. “Ci auguriamo che quanto prima si possa discutere come modificare l’originario impianto degli incentivi, includendo anche le persone giuridiche“.

Visualizza commenti (21)
  1. Si vendono auto usate e non nuove perché le nuove non le consegnano prima del 2023 praticamente… o sei obbligato a cambiarla e ti adegui a quello che trovi o aspetti.. per di più tra un paio di anni spero le elettriche e le infrastrutture miglioreranno molto rispetto ad oggi e magari pure a rapporto prezzo/qualità

  2. L’anno scorso le auto vendute con incentivi ad aprile erano 4800, adesso sono circa 3000. Faccio presente a quelli che ogni santo giorno fanno il funerale al vivo (le elettriche) e descrivono come pieno di vita il moribondo (le termiche) che queste 3000, facciamo 2500 togliendo quelle comprate con incentivo e consegnate molto tardi, camminano da sole, senza aiuti. C’è un nucleo di mercato elettrico che vive di vita propria ormai perchè la situazione colonnine, varietà di modelli e l’evoluzione tecnologica non sono quelle di 5 anni fa. Giorgetti e Cingolani (impegnato, con Eni, a finanziare in rubli la guerra di Putin) possono solo ritardare il processo

    1. Peccato solo che continuano a sfornare solo suv, a quest’ora me la sarei comprata anche io ( soldi permettendo ) una elettrica, spero in un futuro più roseo per il segmento B e C

  3. C’è stato anche un calo nel parco usato con un -9% rispetto allo stesso periodo 2021, ma in ogni caso ogni 100 nuove auto immatricolate se ne immatricolano 198 usate. Curioso vedere che il diesel è la scelta più gettonata tra l’usato con il 52%, e le ibride che stanno al 3,9%. In sintesi l’invecchiamento del parco auto circolante sta aumentando.

  4. Il de Profundis delle politiche ecologiche europee. Le EVs non vendono senza incentivi e le politiche restrittive europee hanno causato un aumento tale dei prezzi delle auto nuove che una persona intelligente evita di buttare i soldi su un oggetto nuovo che non li vale. Se lo scopo era quello di sostituire il parco auto vecchio con uno nuovo meno inquinante le politiche ecologiche europee hanno ottenuto esattamente l’opposto, in tutta Europa, visto che il calo delle vendite di auto nuove è generalizzato. E qui sarebbe giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. Era il 2017 quando Trump negli Usa volle riformare il CAFE voluto da Obama (copiato dai geni di Bruxelles) perché, dopo avere interpellato i consumatori, gli addetti conclusero che le norme anti inquinamento richieste avrebbero causato un aumento tale del costo delle auto da impedire il ricambio. Aveva ragione, come su tante cose. Ed oggi anche negli USA vi è un calo del mercato delle auto nuove e un aumento dell’usato. Cosa si impara da ciò? Che il mercato non può essere sottoposto ad imposizioni violente, poiché si distrugge. Il mercato si evolve a piccoli passi, ed il miglioramento del parco auto essenzialmente avviene permettendo miglioramenti incrementali tramite sostituzione del veicolo vecchio con un veicolo nuovo di pari prezzo o quasi ma in questo caso meno inquinante e più efficiente. Né Bruxelles né Biden sembrano aver appreso la lezione. Evitate di portare come esempio Cina o Norvegia, ovvero una dittatura e la nazione più ricca del mondo con un mercato trascurabile, perché Giappone e Corea del Sud sono potenze automobilistiche dove le EVs in pratica non vi sono o quasi. Basta proclami tipo 2035 zero emissioni e propaganda simile. Non hanno riscontro nella gente se non un manipolo di ricchi eco-talebani che a contarli sono si è no il 10% di un mercato totale che è il 50% di quello de 2019.

  5. roberto gallerani guidetti

    Se parliamo del totale delle immatricolazioni, è sbagliato dare la colpa all’assenza di incentivi. Basta entrare nel salone di un qualunque dealer, per sentirsi proporre prezzi fuori della portata di molti italiani e tempi di consegna biblici, anche 9-12 mesi: gli incentivi non interverrebbero a mitigare questi elementi, che traggono la loro origine da una molteplicità di fattori.

  6. Eugenio Davolio

    Mannaggia agli incentivi “deliberati ma non entrati in vigore”… Renault Zoe a stock acquistata con finanziamento e incentivo rottamazione il 7 aprile, ferma dal concessionario in attesa che riapra il fondamentale “portale degli ecobonus”… uffa!

  7. L’UnRae è stata poco chiara nel comunicato. Ho cercato di capire. UnRae fa confusione perché talvolta i dati sono riferiti allo scorso Aprile 2021, altre volte a Marzo 2022, altre volte all’ultimo trimestre. Così non si capisce nulla. Provo a sintetizzare sperando di aiutare:

    Aprile 2021 – Aprile 2022: -33%

    Alimentazione: quota Marzo 2022 , quota Aprile 2022 , variazione mese su mese
    Benzina: 27.3% , 27% , -1.1%
    Gasolio: 21.1% , 21% , -0.47%
    Ibride PHEV: 5% , 5.6% , +12%
    Ibride Mild: 23.3% , 25.8% , +10,73%
    Ibride Full: 9.2% , 9.2% , +0%
    BEV: 3.7% , 3.1% , -16.22%
    GPL: 9.3% , 7.4% , -20.43%
    Metano: 1.1% – 0.9% , -18.18%

    Fonti:
    https://unrae.it/sala-stampa/autovetture/5759/a-marzo-lattesa-degli-incentivi-fa-crollare-le-immatricolazioni-297-per-la-transizione-green-non-escludere-dai-sostegni-le-persone-giuridiche-e-rimodulare-la-detrazione-iva-per-le-auto-aziendali-a-zero-o-basse-emissioni

    https://unrae.it/sala-stampa/autovetture/5807/per-le-immatricolazioni-nuovo-crollo-ad-aprile-330-urge-dare-il-via-libera-agli-incentivi

    A fronte di una contrazione nel rinnovo del parco auto, nelle preferenze degli italiani RISPETTO ALLO SCORSO MESE cresce comunque la quota delle elettrificate PHEV e Mild (rispettivamente +12% e +10,73%), le full hybrid confermano le loro preferenze (+9.2%) mentre le elettriche crollano (-16.22%). Tra le alimentazioni tradizionali crollo sia di GPL (maglia nera questo mese!) che di metano (-20.43% e -18.18%), tengono benzina e diesel.

    E’ da notare che le PHEV crescono NONOSTANTE costino come le elettriche e NONOSTANTE gli incentivi annunciati siano più “ghiotti” per le PHEV che per le elettriche: ad Aprile per ogni BEV venduta sono state vendute quasi 2 PHEV (3.1 vs 5.6) a causa di uno spostamento dello 0.6% del mercato che ha tradito le BEV per le PHEV. Ancora, da notare che mentre le mild hybrid sono da considerarsi in realtà nella quota di benzina, diesel, gpl e metano (quota che complessivamente si conferma all’82,1% tra Marzo e Aprile 2022), la quota delle full hybrid (che comunque sono auto “costose”, meno delle PHEV ma comunque care) è stabile al 9.2%.

    Eventuali “rimbalzi” post ecobonus 2022 ci diranno quali sono le alimentazioni più attente alla spesa e al TCO.

    1. I confronti sono generalmente fatti anno su anno, non mese su mese. I vari periodi dell’anno hanno influenze piuttosto pesanti sulle vendite, quindi e’ piu’ attendibile statisticamente confrontare i mesi anno su anno, anche se e’ ancora piu’ attendibile una statistica per trimestri. Poi certo puo’ essere interessante analizzare il trend dell’anno, ma normalmente il trend ha un andamento simile nei vari mesi. In passato ad esempio in pochissimi acquistavano l’auto a dicembre, mentre molti ritardavano l’acquisto a gennaio per avere l’auto con “un anno in meno” (ormai non ha piu’ molto senso…). Nel confronto che hai analizzato tu, mancano, ad esempio, tutte le Tesla. Quindi cosi’ come non e’ corretto evidenziare i numeri delle BEV da febbraio a marzo, non e’ nemmeno corretto farlo da marzo ad aprile, se vuoi avere dei dati attendibili (per questo ha molto piu’ senso il confronto del mese anno su anno).

      1. Si ma non consideri che questi non sono anni normali. Tra COVID e Cina in lockdown, guerra all’Ucraina, bollette impazzite, ecobonus attesi per maggio, listini impazziti, ancorché ha senso sapere rispetto allo scorso anno come eravamo messi, ha senso anche capire la situazione come evolve mese per mese. Ad esempio mi ha sorpreso il calo del gpl di Aprile rispetto a Marzo (quota assorbita dal mild hybrid), vedremo se il trend sarà confermato il mese prossimo. Concordo che sarà interessante vedere i dati sul trimestre e poi a fine anno il confronto con lo scorso anno.

        1. Ma è proprio perché la situazione è così anomala che accorciare la forbice temporale ha ancora meno senso dal punto di vista statistico.
          Le analisi a spettro un po’ più ampio danno un trend in continua discesa per le termiche ed in crescita per le elettrificate (perlomeno BEV e PHEV). Il mercato dell’usato va invece a gonfie vele, ed il fatto che le case hanno tempi di consegna molto lunghi non aiuta di certo. Questo però vale a prescindere dal tipo di trazione ed anzi, per quella elettrica è anche peggio perché i brand legacy, perlomeno, hanno poca capacità produttiva e molta richiesta. Quello che succederà non è di facile previsione, almeno nel breve periodo, perché nel lungo mi pare ci siano pochi dubbi.

  8. Il metano, come detto più volte, è destinato a sparire purtroppo*. C’è solo da sperare (e grazie al piffero visto che son uno di quelli) che la gestione del “fine vita” di questa trazione sia poco dolorosa

    *si purtroppo visti i costi che erano irrisori e visto che conti fatti inquina meno** di diesel e benzina

    **si lo so che il metano in quanto gas a se stante è tipo il peggior clima alterante tra i gas, quindi evitiamo risposte acide

  9. Scusate, la mia spring arrivata adesso il 22 aprile é ordinata a ottobre con gli incentivi di quel periodo, compare in questa tabella di aprile oppure risulta comprata a ottobre? Perché questa tabella, con tutti i ritardi che ci sono può essere che sia gente come me che ha preso la macchina a ottobre ed esce venduta ad aprile ma effettivamente ad aprile se ne saranno vendute di meno… Può essere? Non so se mi sono spiegato 😁

    1. Povero Diavolo

      La Motorizzazione contabilizza il veicolo nel momento dell’immatricolazione e quindi la Tua Spring va a “gonfiare” il dato di aprile anche se di fatto è un contratto di ottobre 2021.
      In assenza di questo trascinamento il dato di aprile sarebbe ancora più malinconico.
      La verità è che gli incentivi erogati a singhiozzo creano dei mostri sul mercato: risultati importanti fin quando c’è l’aiuto statale e poi il nulla (o quasi) quando viene a mancare.
      Se poi aggiungiamo il fatto che il prodotto non è immediatamente disponibile, e la Tua esperienza è lì a dimostrarlo, si capisce perché i dati delle immatricolazioni siano assolutamente fuorvianti.
      Forse i dati relativi agli ordini in portafoglio potrebbero dare meglio l’idea di come si stia muovendo il mercato però si tratta di dati non soggetti al controllo dell’Autorità pubblica

  10. Devo decidere se la palma del peggior ministro del governo vada a Cingolani o Giorgetti. E’ una gara dura.

    1. Ve la prendete con le persone sbagliate. -33% del mercato auto rispetto ad Aprile 2021 non c’entra nulla Cingolani o Giorgetti. Intanto gli incentivi sono la droga del mercato e generano mostri, il -33% va attribuito ad altri fattori:
      – enorme impennata del prezzo del mercato auto con aumento su tutti i listini e questo fa procrastinare gli acquisti
      – impoverimento degli italiani (stima media 2022: -5% rispetto al 2021) a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi
      – le auto fabbricate lo scorso decennio si rompono meno e quindi c’è meno necessità di acquisto

      Il problema è il nostro reddito, talmente basso che il Governo ha appena varato nuovi aiuti una tantum. Personalmente, politicamente parlando, preferisco di gran lunga i 200 euro una tantum ai redditi fino ai 35000 euro destinati a 28 milioni di italiani che regalare oltre 10000 euro a chi acquista una Model 3 Performance (gli incentivi dello scorso anno completamente insensati).

      1. Perché io darei gli incentivi a nucleo familiare, visto che ci sono nuclei familiari composto da tre persone che lavorano e nuclei con sempre tre persone e uno che lavora e magari hanno le stesse reddito familiare , com’è già successo con gli 80€
        Se si vuole esser equi e sostenere le famiglie bisogna partire dal reddito delle famiglie, e non del singolo ( ovviamente che non viva da solo )

      2. ma scherzi??
        sono loro che, personalmente, vanno a tagliare le gomme alle bisarche per impedire le consegne..
        che intimidiscono produttori e concessionarie per rallentare produzione e vendita..
        ho visto coi miei occhi uno squadrone della morte (ev) devastare un salone che ne aveva consegnate 2..
        corre voce che abbiano persino affondato una trentina di navi cariche di materie prime.. e i pirati somali?
        e le cavallette?
        e..?
        🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳🥳

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Metano per auto: tagliata l'Iva al 5%

Articolo Successivo

Urban-Air Port, il volo elettrico ha il suo "vertiporto"

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!