Torniamo a parlare del nostro articolo su Supercharger e App Tesla che tante polemiche ha suscitato, attirandoci gli strali dei più accaniti sostenitori del brand americano.
Il minimo comun denominatore dei commenti postati sul nostro blog è l’accusa di “lesa maestà a prescindere”: Tesla non si può criticare e chi la critica lo fa per interesse o partito preso. Nel merito sono entrati in pochi. E quei pochi se la sono cavata sentenziando che l’App di Tesla è più veloce di tutte le altre, non si inceppa mai e via dicendo.
Il titolo è un po’ forzato; facciamo ammenda
Ma il nostro ottimo Luca Palestini non l’ha mai negato nel video incriminato (vederlo sarebbe il minimo, ragion per cui ve lo riproponiamo: https://youtu.be/HVOmmHPDxCg) e la redazione nemmeno nell’articolo che l’accompagna. Possiamo convenire sulle critiche al titolo, effettivamente un po’ forzato, e di questo facciamo ammenda. Ma un lettore non può definirsi tale se si limita a quello.
Cosa abbiamo detto e scritto, invece? Abbiamo detto e scritto che la App Tesla difetta in chiarezza e trasparenza riguardo alle clausole contrattuali. In particolare sui criteri di applicazione del meccanismo tariffario orario. Infatti nei termini legali in lingua italiana – scritti in caratteri minuscoli, senza alcuna sottolineatura di elementi chiave come i prezzi – non c’è nessun accenno all’orario di riferimento per la tariffazione.
Solo cliccando su “pagina di assistenza Supercharger” per ulteriori informazioni, si accede ad una pagina del sito in inglese dove, scorrendo un’ infinita lista di domande-risposte, in una nota a margine della voce “What is time-of-use (TOU) pricing?” viene spiegato che ” Note : Your Supercharging price is determined by the plug-in time and does not adjust if pricing changes during the charging session“.
Nelle immagini qui sotto riproduciamo in sequenza le pagine che bisogna sfogliare per arrivare all’informazione suddetta. Una sorta di caccia al tesoro che sembra scritta dai burocrati di un ministero italiano.
Con l’aggiornamento dell’APP 4.44.0 in distribuzione, ora viene mostrato il prezzo del kWh durante la ricarica, in real time, che quindi cambia al cambio di fascia oraria, oltre a informazioni più dettagliate e alla possibilità di inserire una recensione (sotto forma di stelle e motivazione delle stesse) in modo da informare gli utilizzatori (tipo: il bagno annesso è chiuso, mancano le indicazioni e non si capisce dove sia, attenzione al senso unico etc.)
Che poi tra parentesi lo stesso articolo scritto in ottica costruttiva anziché distruttiva sarebbe stato interessante ed un buono spunto di riflessione per aggiungere una funzione extra utile in maniera più facilmente accessibile.
L’ottica distruttiva la vede solo lei.
Sarò io che sono fatto male, ma davvero non capisco come possiate portare avanti un articolo simile. Guardi il supercharger dalla mappa dell’app o del paddone, ti dice quanto costa, ti colleghi e stop. Fine delle preoccupazioni. Tutto intorno abbiamo gestori che hanno bisogno di tessere, app proprietarie, ma su app terze costano meno, app di confronto, ricariche che non partono, ricariche che si interrompono, richiesta di selezione del metodo di pagamento e conferma dell’indirizzo di fatturazione ad ogni utilizzo, pre-autorizzazioni, app che non ti comunicano il problema della mancata ricarica (queste sono tutte esperienze personali in 11 mesi di auto elettrica). E tirate fuori questo articolo sulla base di una persona che si è collegata, controllando l’ora, pensando che la tariffazione funzionasse diversamente da come realmente funziona?! Tenendo anche conto del fatto che sul pad, non ricordo sull’app, durante la ricarica viene fuori ben in risalto il costo dell’energia e la spesa totale istantanea calcolata al millesimo di kWh? Ci sono tanti punti su cui si potrebbe contestare un’azienda come Tesla, ma il discorso supercharger e app andrebbe preso, attualmente, come caso di studio da seguire per tutte le altre aziende se vogliamo far crescere la mobilità elettrica.
Le è sfuggito un particolare: si parla di proprietari di auto non Tesla. Quindi sul loro “paddone” non vedono un bel niente. E senza l’App non ricaricano.
e comunque anche dallo schermo della tesla si vede quanto si sta pagando e la tariffa applicata.
è strano , un sistema concepito per non usare app e rfid
per rendere la vita più semplice all’utente
viene criticato da terzi che per usarlo devono usare un’app perché hanno software sull’auto incompatibile
comunque mi lamento anche io ,che il suc lo uso una volta l’anno per ora
usandolo poco non mi ricordo mai le tariffe orarie quali sono
e sono diverse da suc a suc
hai visto mai che costano meno che caricare a casa ?
;D
ecco la mappa
https://www.tesla.com/it_it/findus?bounds=54.34401133404438%2C61.78613000000002%2C26.394731647340553%2C-36.65136999999998
Proviamo a entare nel merito, punto per punto nei passaggi che personalmente mi paiono piú forzati.
1: Cara Tesla, la tua App di ricarica è tutta da rifare.
Già il titolo è tranchant, senza mezzi termini. Ma davvero l’utente non riesce ad utilizzare i SuC a causa di una app malfatta?
2: devi renderla più semplice e più trasparente. E non sfruttarla come un cavallo di Troia per vendere la gamma dei tuoi prodotti.
In realtà la ‘app’ non è esclusivamente indirizzata alla ricarica, ma all’ecosistema di cui fa parte e che invita a utilizzare i SuC come supporto nei lunghi viaggi ed affidarsi alla ricarica domestica nella quotidianità. Che poi sia molto piú conveniente di chi fa solo ricariche fuori casa è effettivamente inspiegabile.
3: Stefano, in questa lettera in cui denuncia la “stangata”
Ma vero? quanta della concorrenza vende a meno di 49 centesimi?
4: I possessori di Tesla, che non utilizzano la App potendo fruire della tecnologia Plug&Charge, dovrebbero saperlo per esperienza.
Stefano è un possessore di Tesla, la app non varia tra possessori o meno. E volendo essere un pò pungenti si potrebbe pensare che il sapere e notare di aver iniziato la carica un minuto prima sia segno dell’aver voluto fare una furbata, ed essere stati goffamente affrettati.
5: Tesla deve radicalmente rivedere la sua App rendendola “user frendly” per la funzionalità di ricarica. Aprendosi davvero agli esterni e magari abbinandola a una tessera RFID.
Al contrario, la logica attuale è la piú ‘user friendly’ che si possa pensare: si apre un account, si collega un metodo di pagamento e.. basta! Sulla app si vede quanti stalli sono occupati, il prezzo (chiaro e univoco) per fasce orarie, si collega l’auto ed è finita lì. Nessuno obbliga a scegliere i SuC, fattostà che sono gli unici punti di ricarica che vedo SEMPRE utilizzati, sia in Italia che in Francia. Senza contare che la critica originaria giunge da un possessore Tesla.
5: nel video Paolo dice che ‘Questo significa stravolgere le impostazioni dell’azienda.’ relativamente ai cambiamenti che (a suo parere) sarebbero necessari.
Di tutto ciò che io valuto sbagliato nelle impostazioni aziendali Tesla (un CEO immaturo e instabile che ha affossato la Model 2 per dare spazio al CyberTruck, licenziato migliaia di persone compreso il team SuC per ridurre i costi chiedendo contemporaneamente 63 miliardi di bonus e diritti di voto ad mentula canis solo per fare alcuni esempi), nulla riguarda il sistema dei SuC e di come viene concepita l’esperienza di ricarica in viaggio.
Sarebbe bello avere l’esempio di un’altra app strutturata meglio, per paragone.
Alla fine di tutto, mi pare che le critiche siano frutto di una leggera forzatura nel voler creare una critica d’insieme anzichè esprimere un articolo di informazione: ‘Il prezzo di ricarica dei SuC è basato esclusivamente sul costo orario ad inizio ricarica’ probabilmente sarebbe stato un titolo che avrebbe attirato molte meno visualizzazioni.
“Passaggio 3, arriva l’inglese”
Premessa: il fatto che l’indicazione “incriminata” sia sepolta in una nota nascosta in una FAQ raggiungibile dopo diversi passaggi è sicuramente un aspetto criticabile e che Tesla dovrebbe correggere al più presto per essere all’altezza della sua fama.
Logica vorrebbe infatti che l’indicazione fosse una nota ben visibile immediatamente sotto al ben più evidenziato grafico della tariffa oraria: sono certo che Tesla vorrà correggere app e sito in questo senso.
Riguardo però al fatto che ad un certo punto le istruzioni virino all’inglese, rendendo ancor più difficoltosa la ricerca e la comprensione di quel che si trova, mi permetto di far sommessamente notare che l’icona del mappamondo posta in alto a destra della schermata improvvisamente virata all’inglese permette di tornare all’italiano in un secondo e di poter leggere la FAQ e relativa nota nella nostra lingua.
Tesla potrebbe essere più trasparente ma anche l’utente sta pagando comunque molto meno della concorrenza anche a tariffa piena, suggerirei di non lamentarsi poi tanto dei 3 euro in più spesi per quel pieno
Da che mondo e mondo l'”ecosistema” Tesla rappresenta una nicchia di eccellenza nel mondo dell’ automotive tant’ è che anche i detrattori dell’elettrico ne tessono, spesso, lodi sperticate… che poi il proprietario sia, per quello che dice (ma è una mia opinione) su tematiche politoco/sociali, totalmente esecrabile è un altro discorso…ma questo non dovrebbe essere un elemento d’influenza (ne in positivo ne in negativo) quando si discute di parametri oggettivi come prezzo, fruibilità efficienza di un sistema/veicolo.
Tutto è migliorabile. Ma, personalmente, tutte le volte che uso un’app di ricarica vedo il prezzo al kwh. Che è quello che mi aspetto di pagare collegandomici.
Per i SuC c’è un grafico che mostra l’andamento del prezzo nella giornata.
Se il problema è che voglio trovare immediatamente nei termini come funziona esattamente la fatturazione… beh.. ok. Migliorabile. Ma l’app tesla non fa solo questo. Anzi, la ricarica non-tesla sarà 1/50 delle funzionalità dell’app. Che, ricordiamo, controlla non solo tutta l’auto ma anche il wall connector e tutto l’ecosistema solare e powerwall.
E inoltre, i termini non fanno nemmeno parte, tecnicamente, dell’app.
Quindi il tutto si riduce a “tesla, c’è da migliorare la chiarezza dei termini di servizio”. Che è una cosa che si sente richiedere spesso alle big tech americane. 🙂
Siete ormai indifendibili. Non occorre aggiungere altro perchè ci pensate già da soli.
Allora: il fatto che il meccanismo di tariffazione non sia scritto chiaramente, e ancora peggio che sia scritto soltanto nelle FAQ e solamente in inglese è una lacuna piuttosto grave, senza alcun dubbio in merito.
Ma questo non c’entra proprio niente col fatto che l’App sia più o meno user friendly, che è una caratteristica di usabilità, sulla quale posso soltanto dire bene: selezione del supercharger, selezione della palina con indicata chiaramente la tariffa di ricarica e il metodo di pagamento che verrà utilizzato. Supporre che la tariffa di ricarica visualizzata in fase di attivazione cambierà al cambiare dell’orario è un’aspettativa lecita del cliente ma non scontata, in quanto l’App è super chiara e indica la tariffa applicata proprio nella pagina di attivazione della palina: più di così, appunto, servirebbe una nota che dica che la tariffa indicata sarà applicata per tutta la sessione indipendentemente dall’orario.
Io proprio non capisco perché bisogna andare a spaccare il capello in 4 per una questione del genere. Ricordo che supponendo di caricare 50 kwh (direi un valore anche sopra la ricarica media), si tratta di una differenza di 2.5 €.. non proprio una cifra monstre.