Anno 2022: per il motore a scoppio è l’inizio della fine

manifesto del non tifoso

Il 2022 sarà ricordato come l’anno in cui è iniziata la fine del motore a scoppio e l’inaspettato decollo di quello elettrico. La società di analisi BloombergNEF sintetizza così lo stato dell’arte nel suo rapporto “Electric Vehicle Outlook 2022”.

Analizzando infatti le prospettive a lungo termine dei veicoli a batteria a due, tre, quattro e più ruote conclude che stanno diventando sempre più velocemente il cardine del sistema mondiale di trasporto. Le tendenze sono chiare, nonostante le sfide di una pandemia, le difficltà della catena di approvvigionamento e i problemi sul mercato delle materie prime dovuti anche alla guerra in Ucraina.

Alla fine di quest’anno, scrivono i 700 analisti di BlombergNEF,  ci saranno più di 27 milioni di veicoli passeggeri elettrici in circolazione nel mondo, su un totale di 1 miliardo di veicoli. Autobus e veicoli commerciali elettrici sono 2 milioni. Scooter, moto, trike e tuk-tuk elettrici sono quasi 300 milioni e dominano ormai nel continente asiatico. E sono proprio questi ultimi a dare nel loro insieme  il maggior contributo a contenere le emissioni di CO2 del settore trasporto.

Bloomberg: “Il motore a scoppio ha toccato il picco”

Ma l’istantanea scattata oggi altro non è che il risultato delle abitudini di ieri. Conta molto di più individuare la tendenza. E la tendenza è chiarissima: proprio quest’anno i veicoli con motore a scoppio hanno toccato il loro picco di diffusione. D’ora in poi, dopo un secolo di espansione, inizierà il loro declino.

Le vendite globali di veicoli nuovi, in realtà, diminuiscono costantemente dal 2017. Quell’anno furono 87 milioni e tutti, tranne 1,1 milioni, avevano un motore a scoppio. Resterà il loro record storico. Le vendite sono scese sotto gli 82 milioni nel 2019 e nel 2020 sono crollate a meno di 70 milioni. Secondo Bloomberg ci sarà poi una ripresa del mercato verso metà del decennio, ma quasi totalmente coperta da nuovi veicoli elettrici.

“D’ora in poi crescerà solo l’elettrico”

La flotta mondiale di auto con motore a scoppio, così, entro la fine del prossimo decennio sarà più che dimezzata.  Le case auto ne hanno piena coscienza e infatti già oggi hanno dimezzato gli investimenti sui veicoli a motore temico e spendono invece decine di miliardi di euro e di dollari sull’elettrificazione.ù

Ricariche e consuni elettrici: ecco i conti

Un trilione di dollari, stima Bloomberg NEF, sarà invece investito entro il 2040 nella infrastrutture di ricarica, che seguiranno di pari passo la diffusione dei veicoli elettrici. I caricabatterie nel mondo toccheranno quota 339 milioni. Ma se i governi si impegneranno seriamente a decarbonizzare totalmente i trasporti entro il 2050 le infrastrutture di ricarica dovranno essere almeno 500 milioni e l’investimento salirà a 1,4 trilioni di dollari.

Quanta energia elettrica servirà per alimentare un parco auto sempre più elettrico? Per Bloombwerg NEF la domanda globale aggiuntiva di elettricità sarà di oltre 4.700 terawattora (TWh) entro il 2040 (equivalente al consumo degli Stati Uniti) e di 8.800 TWh entro il 2050 (equivalente al consumo della Cina). Si tratta comunque di valori non impossibili: fra il 10% e il 13% della domanda globale nel 2040 e tra il 15% e il 21% nel 2050.

La conclusione di Bloomberg è incoraggiante: l’elettrificazione del trasporto stradale è a buon punto e l’era della combustione interna sta iniziando a svanire. E se i paesi aumenteranno i loro sforzi per raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, assisteremo a cambiamenti ancora più drammatici.

Visualizza commenti (29)
  1. Samuele Gonnella

    Posso dire che il divieto del motore termico è un danno per tutti e che le auto elettriche non inquinano meno?
    No perché sembra sfuggito questo dettaglio: l’elettricità arriva dal petrolio così come la benzina.
    E poi, i vari carburanti alternativi ce li siamo scordati? Perché sembrano un’alternativa appetibile.
    Siamo sicuri che le case automobilistiche non si opporranno a questa imposizione dell’elettrico?
    E siamo sicuri di avere l’infrastuttura abbastanza sviluppata?
    Perché sento molta gente paragonare il numero di elettriche in Germania con quello in Italia, ma si scordano che in Germania c’è l’infrastuttura che qui manca.
    Onestamente mi muovo per Milano ogni giorno e di colonnine ne avrò viste 2…
    E infine il lato economico… Ora l’elettrico va alla grande perché ci sono gli incentivi, ma quando ricaricare costerà come fare il pieno e le auto elettriche costeranno 15000 euro in più delle termiche, siamo sicuri che converrà ancora?
    E i puristi della guida appassionati di motori saranno felici senza il cambio manuale?
    Io pongo domande.

    1. Alle sue domande rispondiamo volentieri. Ma lei non si limita a quelle: fa perentorie affermazioni, totalmente false. Cominciamo da quelle: in Italia nemmeno un kWh di energia elettrica arriva dal petrolio. Il 42% arriva da fonti rinnovabili pulite, poco più dal gas naturale, il resto dal nucleae importato da Francia e Svizzera o dal carbone in via di dismissisone. Di conseguenza le auto elettriche inquinano da due terzi al 50% in meno di quelle termiche. I carburanti alternativi sono al momento al di là da venire: oggi costano molto di più e non sono a zero emissioni. A Milano si contano non due ma oltre 500 colonnine pubbliche (più quelle private in alberghi, ristoranti garages e box privati). Ora le risposte alle domande. Alcune case auto si oppongono al bando Ue nel 2035 ma altre lo appoggiano; martedì il Parlamento europeo ratificherà la legge e a quel punto le discussioni finiranno. Le infrastrutture di ricarica non sono ancora perfette e sufficienti, tutt’altro. Però in Italia i punti di ricaria pubblici sono oltre 27.000 per circa 200.000 auto elettriche circolanti. Il rapporto auto-ricariche è leggermente migliore dell’obiettivo europeo che è di 1 a dieci. Ogni anno, peraltro, il numero di colonnine in Italia aumenta di circa 10.000 unità. Sull’aspetto economico riporto ciò che dicono analisti e le stesse case auto: il divario di prezzo fra elettriche e termiche diminuirà anno dopo anno e la parità è prevista dopo il 2025.
      Gli amanti della guida sportiva (una nicchia) si dovranno rassegnare. Del resto in autostrada si va tutti ai 130…

      1. I limiti si rispettano sempre, per la guida sportiva ci sono sempre le piste.
        Non mi pare peraltro che in pista la Model S Plaid, La Model 3 Performance,.la Porsche Taycan e probabilmente altre che sto dimenticando non siano performanti o emozionanti, anzi tutt’altro. Le auto col cambio manterranno il loro posto come le auto d’epoca e il loro fascino.
        Sic transit gloria mundi

    2. Gianluigi Cassin

      Puoi fare tutte le domande che vuoi ed avere le tue opinioni. Siamo in democrazia.
      Se guardi i grafici, vedrai che le macchine a combustione non spariscono, ma semplicemente fra un po (2035, non domani) non se ne potranno più vendere di nuove in EU.
      I puristi potranno acquistare un usato, oppure un’auto di importazione da fuori EU (pagando ovviamente) oppure provare a divertirsi con un’elettrica. Ci sono supercar elettriche da brividi.

    3. Alessandro D.

      -E i puristi della guida appassionati di motori saranno felici senza il cambio manuale?-

      Se a lei piace la bella guida non disperi, arriverà anche quella con tanto di tramissione “divertente”. Non dia retta a questi barbagianni elettrici :D, a cui non è mai minmimamente piaciuto guidare per loro stessa ammissione e adesso ci vogliono spiegare come si fa a divertirsi su due o su quattro ruote. Ma il tempo è galantuomo e la storia mi darà ragione… Ecco, l’ho detto. AHAHAH! (tutto detto con affetto e con un sorriso, lo sapete)

      Seriamente: tempo verrà, ci vorrà un po’ di pazienza e aspettare che arrivino le batterie giuste, poi il resto sarà la naturale evoluzione. E mi creda: sarà interessantissimo: a mio avviso sul lungo periodo rischia di essere anche all’atto pratico migliore, rumoroso il giusto tanto da poter riprendere a girare in posti tipo Imola dove adesso è praticamente impossibile, intrigante fino all’estremo potendo integrare tutto ciò che di buono c’è stato fin qui in molti ambiti della meccanica assieme a quanto di stupefacente permette il software… e senza dubbio localmente in modo mille volte più “pulito” rispetto al passato. Le prospettive sono immense, bisogna solo aspettare che qualcuno abbia il coraggio (e i soldi) di allungare la mano per provarci. Rimanga su Vaielettrico senza pregiudizi e vedrà che potrà leggere tante cose interessanti.

  2. Il SUV è il mezzo più assurdo mai creato, poi in elettrico è uno schiaffo alla sostenibilità, Station wagon è un auto da famiglia/lavoro monovolume non è altro che un furgoncino quindi anche questo famiglia/lavoro sono auto per una certa categoria che sia famiglia o lavoro, il SUV non ho trovato una collocazione , a parte ingombrante , le citycar già il nome definisce l’utilizzo principale.

    Che il trend sia in elettrico si, per efficienza e per inquinamento, più si andrà verso le rinnovabili e meno inquinerà, e un dato di fatto, ora è da convincere i pro-ICE che è la scelta giusta per chi è nelle giuste condizioni, non è per tutti ma per moltissimi.

    1. caprone manicheo

      Concordo in pieno il giudizio sul SUV:
      – ha un efficienza che a seconda dei modelli ed in relazione alla berlina di riferimento peggiora del 10-15% (consuma di più ed inquina di più a danno dell’ambiente e del portafoglio);
      – a parità di evoluzione tecnologica ha sempre una stabilità inferiore al pari modello berlina (a danno della sicurezza);
      – in caso di sinistro è un problema per tutti coloro che ne sono sprovvisti (essendo più alto si rischia in frenata di infilarcisi sotto ed essendo più pesante in caso di urto la sua energia è maggiore e quindi riduce il contraccolpo dei suoi occupanti aumentando quello di coloro che sono sulla corrispettiva berlina più leggera (a danno della sicurezza di coloro che non lo possiedono);
      – quando ce l’hai davanti ti limita la visibilità su quello che accade davanti (analogamente ai furgoncini diminuendo di fatto un fattore di sicurezza);
      – in retromarcia salvo la presenza di efficaci telecamere è un problema di sicurezza per tutto quello che non ha un altezza sufficiente (animali, oggetti, ma anche bambini);

      E quando tutti avremo il SUV cosa succederà?

      L’industria sfruttando il nostro inconscio bisogno di sicurezza (o di sentirci più in alto degli altri per visibilità o per motivi psicologici) metterà in commercio i super SUV? Oppure direttamente i Big Foot?

      Follia.

      1. Condivido in buona parte il tuo pensiero, ma io ho problemi alla schiena, quindi il SUV mi fa molto comodo per la salute. Faccio il rappresentante e mi soddisfa in termini di capienza. Ho due figli e per le vacanze o quando andiamo al lago il bagagliaio è una mano santa. Ha i sensori e la telecamera quindi abbastanza sicuro anche per chi è all’esterno. Sono stato tamponato pesantemente da un’utilitaria quando ce l’avevo da 6 mesi e per fortuna non si è fatto male nessuno. Quindi come tipologia di auto per me è valida, avendolo pagato anche relativamente poco (28000 euro x un Nissan xtrail full optional) e lo ricomprerei nella versione elettrica pagandolo anche un bel po’ di più se avessi la possibilità di scaricare i costi dell’elettricità di casa essendo partita iva (perché se ricaricassi sempre fuori non andrei mai ad ammortizzare in 5 anni la differenza di prezzo).

        1. caprone manicheo

          Comprendo le tue motivazioni ed in parte non essendo più un ragazzino ogni tanto ci penso (faccio fatica a rialzarmi dai sedili recaro della delta) ma su strada mi danno proprio fastidio, e (senza offesa e con il massimo rispetto per tutti) lo vedo in mano a molti cafoni e prepotenti di mia conoscenza.

        2. Roberto Gallerani Guidetti

          Solleva problemi concreti, ma ad essi si può dare una risposta ragionevole senza gli eccessi di tanti attuali SUV: capienza e comodità possono essere soddisfatti egregiamente anche da una SW, specie se non esageratamente bassa (bisognerebbe sempre guardare a quello che, se ricordo bene, il grande Giugiaro chiamava punto H, cioè l’altezza dell’articolazione dell’anca quando si è al posto di guida, rispetto al piano stradale: dovrebbe esser tra 50 e 55 cm per consentire un comodo movimento di accesso). Quanto alla sicurezza, non conta l’altezza, ma lo studio della scocca e la dotazione di degli accessori per la sicurezza come gli airbag

  3. Raffaele Kawasaki

    Lo spero proprio
    Ma a giudicare da quello che leggo su altri siti credo che proprio in Italia i tempi saranno molto più lunghi rispetto agli altri paesi dell’EU, non perché l’italiano non sia avvezzo alla tecnologia EV, ma perché non ha abbastanza danaro per permettersela, neanche incentivata!

    Proprio oggi leggevo questo articolo:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/03/le-storie-di-chi-ha-un-reddito-ma-non-regge-caro-bollette-e-inflazione-per-me-e-una-tragedia-peggio-di-due-anni-di-pandemia-ho-cambiato-stile-di-vita-lavo-le-stoviglie-a-mano-e-uso-acqua-fre/6611709/

    Che disastro!

    1. Gianluigi Cassin

      Credo che in paesi come il nostro arriveremo ultimi o giù di lì nella transizione. Ciò non toglie che i prezzi delle EV scenderanno con le economie di scala e la penetrazione in segmenti più bassi. Del resto dal 2035, o acquisteremo un ev, o un usato o nulla (mezzi pubblici). Le case auto hanno la necessità economica di NON tenere il piede in 2 staffe. L’unione europea sta per varare nuove regole, che spingeranno l’industria delle EV. Gli investimenti in corso sono enormi. Insomma non c’è alternativa, c’è solo una possibile minore velocità. Sarebbe bello che anche al governo lo capissero e aiutassero le aziende in questa transizione

  4. Guido Baccarini

    In molti prodotti di consumo (detersivi, acque minerali ma anche smartphone) è abbastanza normale che ci siano prodotti nuovi che erodono quote di mercato, salvo poi scoprire che sono di proprietà della stessa società (esempio per tutti: San Benedetto e Guizza, Xiaomi e Redmi/Pocophone). Perchè erodono quote di mercato alla marca principale ma anche ai concorrenti! Chi ha comprato una ID.3 non ha sicuramente comprato una Golf o una Polo (o una Ibiza) ma nemmeno una Fiesta. Discorso differente per Tesla che ha cannibalizzato da Mercedes/BMW/Audi/Skoda etc. perchè semplicemente non può erodere quote di termiche di proprietà, non avendone.
    Numeri alla mano, non pensavo che il picco delle termiche si fosse raggiunto nel 2017, credevo nel 2019 (poi il Covid ha scompigliato tutto). Quindi l’indagine non mi stupisce più di tanto, era abbastanza ovvio che se crescono le elettriche, calino le termiche, la popolazione degli stati ad alto PIL procapite non è particolarmente interessata da crescita demografica, anzi…
    Relativamente alle City Car, spero che invece si diffondano veicoli a due posti (tipo Smart) perchè alla fine si continua ad usare le macchine nel 99% del tempo ad un quarto della loro capacità.. (detto da uno che gira con 470 cm di macchina prevalentemente da solo, lo so, sono incoerente e siamo tutti ecologisti con i sacrifici degli altri).

  5. Bastava smettere di guardarsi l’Italico ombelico per accorgersi di quanto stava accadendo nel mondo, in Europa in particolare. Bisogna che le case automobilistiche si decidano ad organizzare il funerale del motore Diesel. Lo so il distacco è doloroso ma non c’è alternativa.

  6. Non ho capito. L’elettrico rappresenta in Europa il 10.3% delle vendite, in Cina pure va fortissimo e così in tanti altri paesi. Qualcuno poteva ipotizzare che queste auto elettriche fossero auto … in più? Con quello che costano? Del tipo: “moglie, vado alla concessionaria e sostituisco la mia vecchia diesel con un’auto nuova diesel e già che ci sono, sai che c’è? Ci regaliamo un’altra auto in famiglia, dai, prendo pure una elettrica, che ce ne facciamo non lo so ma prima o poi qualcuno tra me e te la userà …”

    E’ palese che dal giorno 1 in cui è esistita l’auto elettrica questa ha eroso quote di mercato alle altre auto: le auto che si vendono nel mondo sono sempre quelle e comunque non è certo il tipo di alimentazione a decretarne i totali. All’interno di quel totale, poi, il mercato si suddivide nei vari tipi di motorizzazione.

    Tutto molto lapalissiano. Detto ciò, è dal 2017 che le elettriche sono cresciute dallo zero virgola qualcosa a quote maggiori e quindi è scontato, evidente, noto a tutti che la crescita delle elettriche è a discapito delle auto a combustione.

    Altra previsione: vuoi vedere che dal 2035 in Europa le vendite di auto nuove con motore a combustione saranno allo 0% e quelle elettriche al 100%? Chissà perché mi è venuta questa previsione …

    Altra grandissima previsione: per le city car è l’inizio della fine. Secondo tutti i grafici, la domanda dei suv è in costante aumento e le vendite delle city car si ridurranno ulteriormente per colpa dei suv.

    1. Quello dei SUV è un trend come un altro.
      Le citycar, ma anche le minicar, avranno il loro momento di gloria, al momento giusto.

      1. Un tempo c’erano i monovolume e le station…adesso i suv in tutte le declinazioni…nel futuro chissà

    2. Il SUV è il mezzo più assurdo mai creato, poi in elettrico è uno schiaffo alla sostenibilità, Station wagon è un auto da famiglia/lavoro monovolume non è altro che un furgoncino quindi anche questo famiglia/lavoro sono auto per una certa categoria che sia famiglia o lavoro, il SUV non ho trovato una collocazione , a parte ingombrante , le citycar già il nome definisce l’utilizzo principale.

      Che il trend sia in elettrico si, per efficienza e per inquinamento, più si andrà verso le rinnovabili e meno inquinerà, e un dato di fatto, ora è da convincere i pro-ICE che è la scelta giusta per chi è nelle giuste condizioni, non è per tutti ma per moltissimi.

  7. Ormai la strada è quella dell’elettrico. Sui dati le previsioni sono quelle ma le certezze non ci sono, forse il temico negli anni a seguire avrà una discesa più forte, per l’energia necessaria credo ne servirà meno data la crescente efficienza futura.

    1. sono convinto anche io che servirà meno energia di quella stimata. Secondo me i motori verranno spostati sulle ruote e gli standard aerodinamici delle vetture miglioreranno enormemente portandosi dietro anche più superficie da dedicare alle celle solari integrate. Ci sarà da divertirsi. Pistoni bye bye

      1. Io continuerò a divertirmi di sicuro, ma a differenza sua continuo a pensare alle persone che non potranno più permettersi un’automobile. Torneranno all’800, veda lei.

        1. Mario Milanesio

          dai suoi commenti precedenti ad articoli precedenti
          tutta questa vena umanitaria e di giustizia sociale non appariva,
          mi son sbagliato io a leggere
          o è una vena un bel po’ pelosa?

          perché ho come l’impressione che della vita e della mobilità degli altri altri a lei freghi ben poco

        2. Tu continuerai a divertirti…e allora ? Chi se ne frega ? Prova a dire qualcosa di interessante ogni tanto

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