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Andiamoci piano col pilota automatico

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Un altro incidente con il pilota automatico Tesla è sotto inchiesta. Ma questa volta a indagare è la severa National Transportation Safety Board (NTSB).

Sotto inchiesta un incidente mortale in Florida

L’NTSB è l’ente federale americano che vigila sulla sicurezza degli autoveicoli. Ha una tradizione di grande indipendenza, con un passato fatto di decisioni durissime nei confronti dei grandi nomi dell’automotive. In questo caso sotto la sua lente è finito un crash accaduto lo scorso primo marzo vicino a Delray Beach, nella Palm Beach County, in Florida. L’auto, un Model 3, viaggiava con il pilota automatico inserito, quando all’improvviso ha colpito la fiancata di un rimorchio che procedeva accanto, attraversando l’autostrada. Il conducente della Tesla è morto.  Qui trovate la cronaca che fece all’epoca il sito americano Electrek, sempre molto attento alle vicende che riguardano la Casa di Elon Musk.

Un precedente, con la Tesla “assolta”

Electrek ricorda anche un precedente: la tragica morte di un 45 enne, Joshua Brown, accaduto sempre in Florida nel maggio del 2016, viaggiando su un Model S con l’Autopilot inserito. Anche in questo caso lo scontro era stato con un camion. Nè il conducente né l’Autopilot erano stati in grado di vedere il mezzo pesante che stava attraversando la Statale. E così l’auto era finita sotto il camion, con l’auto che continuò a funzionare a lungo prima di fermarsi. Anche allora il crash finì sotto la lente del NTSB, che però archiviò l’inchiesta senza ravvedere difetti, né ordinare richiami per correggere il software dell’Autopilot.

Ecco come sono stati ricostruiti i fatti

L’autostrada luogo dell’incidente

Sull’incidente del 1° marzo, invece, l’ente federale ha rilasciato un rapporto preliminare. Ecco come descrive quanto accaduto: “Mente la Tesla si stava avvicinando a un vialetto privato, l’autoarticolato si spostò dalla carreggiata principale verso destra per imboccare le corsie in direzione sud della Statale 441. Il conducente del mezzo pesante stava tentando di attraversare la Statale… Stando alle telecamere di sorveglianza e a quelle posizionate sul frontale della Tesla, l’autoarticolato rallentò nell’attraversamento, bloccando il tragitto dell’auto. La Tesla colpì l’autoarticolato sul lato sinistro. Il tetto della Tesla venne spazzato via, mentre il veicolo rimbalzò e continuò la sua corsa, per poi arrestarsi a circa 480 metri di distanza…Il 50enne alla guida dell’auto morì nell’urto, mentre il conducente del camion ne uscì illeso“.

Perché né l’uomo né l’Autopilot hanno visto?

Secondo le prime indagini, l’Autopilot era stato inserito circa 10 secondi prima dell’incidente. E le mani del conducente non risultavano impugnare il volante  negli 8 secondi che hanno preceduto l’impatto. L’auto colpì l’autoarticolato a una notevole velocità, 68 miglia all’ora, pari a circa 110 km/h. E i tecnici del NTSB non risulta che il conducente né l’Autopilot abbiano effettuato manovre d’emergenza. È ovvio che si tratterà di stabilire anche come mai il pilota automatico abbia continuato “a guidare” anche dopo il terribile impatto. Un’inchiesta fondamentale, vista anche l’importanza che la Casa di Elon Musk attribuisce all’uso e agli sviluppi futuri dell’Autopilot. Anche per capire, più in generale, quanto la macchina e l’uomo siano pronti a gestire la guida autonoma in questa fase di transizione.

 

— Guarda altri precedenti di crash in cui i conducenti sostenevano che era inserito l’Autopilot

 

 

 

 

 

 

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