Home Scenari Ancora bus urbani diesel per la Toscana

Ancora bus urbani diesel per la Toscana

27

Ancora bus urbani diesel per Autolinee Toscane, la società che gestisce il trasporto pubblico in regione: nel 2025 si scelgono ancora mezzi a gasolio?

Ancora bus urbani diesel
Pubblicità di Autolinee Toscane per spronare a usare i mezzi pubblici.

Ancora bus urbani diesel: sono 335, per 215 milioni

Non siamo solo noi a stupircene: il sito specializzato AutobusWeb sottolinea la scelta con una certa sorpresa: “La cosa che balza all’occhio e stupisce sono i 335 urbani, che l’operatore unico della Toscana richiede a motorizzazione tradizionale e dunque diesel…Era da tempo che non si vedeva una gara per Classe I a motore diesel“. Non stiamo parlando di una gara da poco: la procedura, divisa in due lotti, prevede in tutto fornitura e opzione di manutenzione full service di ben 760 mezzi. Di questi 425 sono di Classe II e 335 di Classe I, per un valore netto stimato di 385,616 milioni di euro. Entrambi i lotti prevedono una durata dell’accordo-quadro (senza rinnovi) di 60 mesi, e dunque di cinque anni. Il primo ha un valore di 169.935.881,25 euro, il secondo di 215.680.431,25 euro. Una signora gara, insomma.

Eugenio Giani, presidente Regione Toscana

Chi gestisce il trasporto pubblico locale dovrebbe avere grande attenzione all’ambiente…

Non siamo speicalisti nel trasporto pubblico locale, ma ci sembra logico dire che mezzi che circolano da mattina a sera per città e dintorni dovrebbero essere il massimo della sostenibilità possibile. Tanto più in una regione come la Toscana che da sempre si vanta di avere grande attenzione alla tutela ambientale, con un’agenzia come la locale Arpa che è sempre stata all’avanguardia in Italia. Non dovrebbe essere chi gestisce il trasporto pubblico a dare per primo il buon esempio, visto che le alternative non mancano? Vedremo chi si aggiudicherà il bando (la scadenza per la presentare le offerte è fissate per le ore 12 del 5 febbraio 2025). Ma se il buongiorno si vede dal mattino…

  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it

-Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico

Apri commenti

27 COMMENTI

  1. La sinistra predica bene e razzola male ovunque. Dopo la Sardegna anche in Toscana se ne infischia del green deal! Dove governano fanno le stesse cose della destra! Vergogna nazionale.

    • Siete più indietro dell Ungheria che ha ordinato tutti Bus byd elettrici ahhahaha Salvini e Orban che risate , terzo mondo =Italia ed italiani fate ridere pure l africa

  2. Se la linea è molto estesa si passa al bus ad idrogeno che permette di affrontare sia i profili colinosi che le tratte lunghe

  3. La Giunta regionale ha approvato una delibera proposta dall’assessore ai trasporti Stefano Baccelli: “Grazie a questo importante investimento statale pluriennale finanziato dallo Stato dal 2025 si affiancheranno anche cofinanziamenti regionali, con previsopme di acquisto di circa 500 nuovi autobus. Nel biennio iniziale sarà sostituito il parco autobus più datato prevalentemente con mezzi diesel e ibridi mentre nei periodi successivi saranno acquistati solo mezzi eco sostenibili: a metano, elettrici e ad idrogeno, sia sui percorsi urbani che extraurbani. Questo pretenderà nei prossimi anni un grandissimo impegno in termini di infrastrutturazione tecnologica dedicata sia all’alimentazione elettrica, sia a quella ad idrogeno.
    La Regione Toscana da anni sta portando avanti un serrato programma di rinnovo del parco mezzi, con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’affidabilità delle corse, oltre che ridurre le emissioni inquinanti sia delle corse urbane che di quelle extraurbane. Sulla scelta della mobilità sostenibile con questa delibera rilanciamo definitivamente e risolutivamente un percorso già tracciato, ma a questo punto irrinunciabile, di trasformazione graduale ma completa del nostro parco mezzi, non solo con autobus nuovi di zecca ma anche a minimo impatto ambientale o addirittura zero in termini di emissioni. Per dirla in altri termini, vogliamo che nel 2033 percorrano la nostra splendida regione solo mezzi a metano, elettrici o ad idrogeno”.

    La domanda da porre è: perchè invece dei bus a diesel non hanno deciso di comprare quelli a metano che esistono già da anni???

    • Perché è un po’ come chiedere perché un malato di tumore si polmoni non fuma solo un pacchetto di sigarette al giorno invece che due.

    • domandone per il gestore flotte di A.T. (RATP)…

      comunque, anche volendo fare la flotta ad idrogeno, ci vogliono anni a far progettare e realizzare impianti di rifornimento dell’idrogeno (“bianco”, “verde”, “giallo” o “blu” che sia come produzione), e molto probabilmente questi ultimi autobus a gasolio saranno ormai fuori servizio …

      (nel livornese c’è un distributore multi carburante liquidi-gassosi che è 1 anno che sta li bello imballato in attesa di collaudo per l’apertura; faranno molto prima con la nuova installazione di colonnine che ho visto in Aurelia…)

  4. La logica dei bus elettrici è quella di eliminare l’inquinamento del bus a gasolio in salita
    E con questa logica che la RATP ha creato nel 1995 la prima linea elettrificata di Parigi proprio a Montmartre
    ( MONTMARTROBUS BUS PONTICELLI BATTERIE IDRURI )

  5. Sano meravigliato. Nel lontano gennaio 1989 vedevo circolare i primi bus elettrici in quel di Lucca.
    Adesso, dopo tutti questi anni, si fanno ancora gare per mezzi endotermici?

  6. Incredibile. Anche perché a Firenze quasi 20 anni fa il Comune ha iniziato a costruire una tramvia, opera costosa, altamente invasiva e di dubbia utilità a causa del forte impatto negativo sulla mobilità privata, con la motivazione della mobilità elettrica. Dopo 20 anni, quando tutte le città del mondo comprano bus elettrici, ora disponibili grazie all’evoluzione delle batterie e che non hanno bisogno degli invasivi pali elettrici, Firenze continua a far respirare ai fiorentini i veleni del diesel e a costruire costose ed impattanti linee tramviarie. Viene fatto esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare.

    • chi a Firenze continua a far respirare veleni sono i fiorentini stessi con le auto ICE anche “vecchiette” maggiorenni.. ed ovviamente in questa stagione i sistemi di riscaldamento.
      La tramvia (gestita sempre dalla francese RATP tramite GEST ) ha tolto dalle strade non poche autovetture visto che nel 2024 è previsto il superamento dei 38 milioni di passeggeri: tra qualche settimana dovrebbe entrare in servizio una ulteriore linea, in particolare il collegamento con l’aeroporto di Peretola ove termina anche l’autostrada A11 in città dovrebbe migliorare consistentemente la situazione.
      Certo è che se faranno la nuova pista aeroportuale, aumentando non di poco i passaggi aerei in città … non vedremo sicuramente migliorare i dati sulla qualità dell’aria nella bella Firenze…

      • Giusto, meglio morire congelati subito che rischiare un tumore ai polmoni tra 50 anni.
        La tramvia piace molto, ho un’amica che è montata al capolinea con la bimba nel passeggino ed è scesa all’altro capolinea che era diventata già nonna.
        Vero anche che è l’ora di dire finalmente basta agli aerei a Peretola, i milioni di turisti che portano i soldi alla bella Firenze devono venire a piedi o al massimo in tandem.

      • Io abitavo in viale Talenti, dove passa la prima linea della tramvia. Tu parli del grande risultato di passeggeri della tramvia, ma ti assicuro che sulla stessa sede stradale adesso occupata dalla tramvia prima passavano molte più persone, sia con mezzi privati che pubblici. Inoltre la tramvia ha dei buoni risultati di passeggeri perché è una scelta quasi obbligata, avendo ostacolato con i binari tutte le altre opzioni di mobilità. Inoltre qui stiamo parlando della scelta di autobus a gasolio invece che elettrici; che senso ha devastare la città con le linee tramviarie (sfido chiunque a negare che posti come piazza Vittorio Veneto e l’ingresso della Fortezza da Basso sono degli obbrobi urbanistici e paesaggistici rispetto a prima della tramvia) con la motivazione della mobilità elettrica, e 20 anni dopo questa scelta rinnovare il parco bus con veicoli a gasolio, quando in tutto il mondo comprano bus elettrici, che se fossero stati disponibili 20 anni fa avrebbero permesso di evitare la costruzione della tramvia? Per non vedere che siamo alla follia bisogna essere ciechi.

    • “Anche perché a Firenze quasi 20 anni fa il Comune ha iniziato a costruire una tramvia, opera costosa, altamente invasiva e di dubbia utilità a causa del forte impatto negativo sulla mobilità privata, con la motivazione della mobilità elettrica.”: non capisco proprio la sua contrarietà alla tramvia ed il suo commento circa l’impatto negativo sulla mobilità privata. I nostri centri hanno bisogno assoluto di ridurre la mobilità privata perchè sono soffocati dalle auto, non importa se ICE o BEV, che rappresentano quanto di meno adatto per muoversi in città, ed i tram dovrebbero essere i benvenuti, perchè offrono maggiore capacità rispetto agli autobus, oltre ad essere elettrici

      • Non capisci perché non vedi. Le strade di Firenze sono piccole per la tramvia su sede separata, in molte strade (via V. Emanuele, via Corridoni) hanno costruito i binari così vicino alle porte delle case che non riescono nemmeno a far entrare un armadio in casa. Le linee della tramvia sono invalicabili (talvolta perfino ai pedoni) eccetto che nei punti prestabiliti molto radi, ogni linea della tramvia in pratica, come un fiume attraversabile solo con i ponti, riduce enormemente la viabilità extra-tramvia. I lavori per realizzare le linee tramviare durano anni e bloccano mezza città, si poteva ottenere lo stesso risultato di miglioramento della mobilità pubblica con corsie preferenziali protette, realizzabili in pochi giorni e spendendo un millesimo di quanto costa la tramvia (e tu dici “non importa se ICE o BEV”, quindi devi essere d’accordo con me). Via dello Statuto è morta da quando c’è la tramvia, prima era un viale pieno di attività commerciali ora è un deserto, sia per i lavori durati anni sia perché le auto non si possono più fermare. Devo continuare? La tramvia è lenta, sia rispetto ai bus su gomma in corsie preferenziali protette che rispetto alla metropolitana (la cito perché un progetto di metropolitana dell’Università di Firenze è stato scartato a favore della tramvia), per fare le curve delle stradine di Firenze si deve andare a passo d’uomo, e gli stridolii sulle rotaie sono la prova che far passare un treno in quelle strade curve è una forzatura (i costi di manutenzione sono maggiori). I pali elettrici della tramvia hanno un impatto devastante sul paesaggio di Firenze; ad esempio Porta al Prato (un monumento medievale) prima si ergeva isolata, ora è assediata dai pali della tramvia.

  7. Autolinee Toscane , a dispetto del nome della società operativa, è la società francese RATP che ha vinto la gara per gestire il TPL in Toscana.

    Va considerato che il territorio toscano è molto variegato, fatto da tanti piccolissimi centri, anche in Appennino ove, purtroppo, difficilmente si trovano colonnine pubbliche (neppure al passo dell’Abetone al momento ci sono punti di ricarica pubblici); se avessero voluto fare linee BUS a batterie avrebbero sicuramente dovuto attrezzare anche punti di sosta per ricarica intermedia oltre ai depositi.
    Generalmente per i percorsi urbani hanno sostituito i vecchi autobus a gasolio con nuovi alimentati a metano (di colore bianco).

    Per info ho trovato:
    https://www.autobusweb.com/autolinee-toscane-un-nuovo-bus-ogni-2-giorni/

  8. Non voglio essere cattivo ma la verità è che il presidente della regione toscana, come si vede in foto, è una persona d’altri tempi e non riesce a concepirequesta cosa dell’elettrico, non ci arriva … la domanda tipica è “.. ma va? .. ma funziona? .. cammina?” … e soprattutto a quel livello spesso ci sono intrecci di “interessi” vari che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadi …. e agginungo sono i primi a non vedere di buon occhio l’elettrico per una questione d’ignoranza e disinformazione diffusa

Rispondi