ANCMA sceglie un video per mostrare (in primis agli italiani) il valore dell’industria nazionale della bici, le sue potenzialità e opportunità. Un messaggio al Governo e una chiara richiesta d’incentivazione all’utilizzo.
Le due ruote a pedali nel nostro Paese rappresentano al contempo il passato, il presente e il futuro. Sono infatti nella più profonda tradizione italiana: dalla mobilità individuale allo sport e al tempo libero. Sono parte della rivoluzione dei trasporti e l’utilizzo delle bici spesso viene indicato come l’alternativa ai mezzi inquinanti. Sono anche il futuro, perché l’Italia è da sempre all’avanguardia con tecnologie avanzate sia nel campo muscolare che in quello elettrico. Nel nostro Paese si producono telai eccezionali, componentistica e motori innovativi.
ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha voluto far conoscere meglio questo mondo e ha deciso di farlo con un video. Meno di dieci minuti per raccontare “la storia, l’indotto, l’occupazione e il valore dell’intera filiera, il ruolo sociale, sportivo ed economico, la tradizione e lo sviluppo tecnologico delle e-bike”. Insomma una panoramica a 360° sul mondo delle bici, senza dimenticare anche le istanze che questo settore avanza nei confronti del Governo. Il video infatti è stato pubblicato in occasione della discussione sul nuovo Codice della strada da parte della Commissione trasporti della Camera.
Un video in cui ANCMA parla al Governo
Un messaggio ben chiaro fin dal titolo: “E-bike, bici e nuove sfide: cosa chiede il comparto per liberare il proprio potenziale”. ANCMA in particolare chiede una “maggiore infrastrutturazione ciclabile e di investire sulla sicurezza dei ciclisti, la valorizzazione del potenziale cicloturistico italiano e, soprattutto, il passaggio concreto da una logica di incentivi all’acquisto a quella di incentivi all’utilizzo”.

“Per la prima volta nella storia dell’associazione – ha sottolineato il presidente di ANCMA Paolo Magri – un unico video ha l’ambizione di affermarsi come una sorta di manifesto contemporaneo della filiera del ciclo. Ci sono naturalmente contributi solo di alcuni dei nostri associati, ma ogni singola intervista rappresenta in modo corale un tessuto produttivo nazionale molto rilevante in Europa, trainante per il Paese e fatto da circa 250 aziende e 3 miliardi di fatturato, dove convivono tradizione, eccellenze, riconoscibilità nel mondo, innovazione e per il quale chiediamo attenzione e tutela”.
Il mezzo più ecocompatibile e sostenibile è la bici, sia muscolare che a pedalata assistita. Se si vuole veramente incidere sulle emissioni bisogna agevolare ed incentivare queste due ruote con la realizzazioni di corsie veramente riservate ovunque (non solo lungo poche strade) e di spazi riservati per il parcheggio senza il rischio di furti o danneggiamenti.
Invece pare che tutto l’impegno si concentri sulla realizzazione di nuove ciclovie; è innegabile che ciò può portare allo sviluppo di questa forma di turismo “lento” ma la vera sfida è far si che la bici passi da un mezzo principalmente per lo svago ad uno principlamente per gli spostamenti di tutti i gironi
Chissà se Salvini è al corrente dei casini combinati dal MIT da lui capitanato ?!!! Lo scorso settembre ha messo fuori legge tutti i portabici da gancio traino ( i più sicuri) con regole fumose, prove di senso che ogni motorizzazione interpreta a modo suo. C’ è voluto un ricorso al Consiglio di stato di molti costruttori, per tornare alla situazione precedente, altrimenti la prossima stagione estiva, tutti i turisti stranieri sarebbero potuti venire in Italia con biciclette al seguito, tranne noi. Dopo ever speso la modica cifra di 1500€, tra montaggio gancio, portabici omologato e targa ripetitrice. Questo sarebbe aiutare il settore??!!!
E soprattutto i comuni si attrezzino con dei parcheggi in modo che non le rubano . Gli italiani non usano le biciclette perché le rubano !!!!!!
Sono d accorto per spingere le bicicletta . MA ANCMA e vari club dovrebbero ,obbligare a fare corsi di circolazione .
Mi spiego meglio , successo due giorni fa .
Milano corso Sempione , piove , bici nel controviale , guida con una mano , nell’ altra mano il telefonino ,!!!
100 metri avanti , Sempre corso Sempione , sempre controviale , semaforo rosso .
Betoniera ferma in attesa del verde per svoltare a destra in via Melzi D Eril . , a semaforo ancora rosso una bici si affianca a destra .
Come si può pensare che il guidatore della betoniera , in attesa del verde si trovi una bici a destra che 20 secondi prima non c’ era ?
Solo un deficiente si affianca alla betoniera ,al semaforo ,in un giorno di pioggia ? O no ?
Le betoniere e i camion in generale dovrebbero avere telecamere per coprire tutti i punti ciechi. Tu parli dei ciclisti, ma se a fianco della betoniera ci fosse un bambino improvvisamente sfuggito di mano, o un cane, o un anziano? Nel 2024 con telecamere che costano 10 euro non è accettabile che un veicolo da decine di tonnellate si muova su suolo pubblico alla cieca.
io sono un ciclista ma devo dire che abbiamo le nostre colpe alcuni poi esagerano
altra cosa obbligherei il casco a me ha evitato danni molto più gravi in due occasioni
DA ciclista anche io , aggiungerei luci lampaggianti sempre accese, casco, con luci, e campanello, su ogni bici.
Avete ragione, visibilità sempre e dovunque. Solo che sarà difficile farlo capire ai singoli/gruppi che si credono al Giro d’Italia/Tour de France
/// Betoniera ferma in attesa del verde per svoltare a destra in via Melzi D Eril […] una bici si affianca a destra […] Solo un deficiente si affianca alla betoniera ,al semaforo ,in un giorno di pioggia ? O no ? \\\ Speriamo che le nuove norme “salva-ciclisti” (quelle sugli angoli ciechi) a Milano contribuiscano ad abbassate il numero delle vittime
https://www.comune.milano.it/-/mobilita.-da-lunedi-2-ottobre-attive-le-nuove-norme-per-l-ingresso-in-area-b-e-area-c
Ma in effetti a livello nazionale servirebbe piú impegno da parte di tutti..
Non è il mezzo che fa la differenza: è il cervello di chi lo guida.
Gli italiani sono piuttosto indisciplinati, con qualsiasi mezzo. E incivili, infatti solo in Italia bisogna stare attenti ad attraversare la strada sulle strisce e si ringrazia chi ti dà passare.
Certo che in un sito che si lamenta dei luoghi comuni sull’auto elettrica e che si vanta della mobilità sostenibile ,trovo gli stessi luoghi comuni sulla bicicletta e ti posso dire che in 40 anni di auto è altrettanti di bicicletta la percentuale di deficienti è estremamente la stessa
Al caro Governo qualcuno dovrebbe far anche notare la nuova normativa riguardo i portabici da montare sul gancio traino. Allo stato attuale se non cambia nulla la stragrande maggioranza degli utilizzatori (io compreso) non potrà caricare la bicicletta causa la modifica sugli ingombri laterali, altro che incentivare le vendite.
ciao Roberto
mi è arrivato una comunicazione da Cora che il consiglio di stato ha emesso una sospensiva cautelare della circolare attendiamo novità