Ormai è un’invasione quella dei monopattini cinesi in Europa. Mezzi spesso poco affidabili e insicuri. Confindustria Ancma lancia l’allarme e chiede una regolamentazione seria per consentire l’utilizzo sicuro dei dispositivi di micromobilità . In pratica il ritorno alla sperimentazione su aree delimitate.
Nel 2019, fa notare l’associazione, sono stati importati nei mercati europei 625 mila monopattini cinesi, secondo European Bicycle Manufacturers Association. L’incremento rispetto al 2018 è stato del 37%. Nello stesso tempo, l’importazione in Europa di e-bike cinesi – anche per effetto dei dazi di recente introduzione – si sono attestate sulle 195 mila unità .
“Mancano regole, non equiparabili alle bici”
Non si possonoI dati dell’import confermano per Ancma «la grande diffusione della micromobilità nelle città europee e pongono l’attenzione sul tema della sicurezza». L’equiparazione dei monopattini alle biciclette disposta da un emendamento alla Legge di Bilancio 2020 non sembra tenere conto di «alcune differenze sostanziali tra le due tipologie di mezzi».

Le biciclette, infatti, per poter essere commercializzate nell’Ue devono soddisfare i requisiti di sicurezza previsti da norme tecniche comunitarie. In particolare la UNI ISO 4210 su progettazione e assemblaggio dei veicoli e la UNI EN 15194 specifica sulle biciclette a pedalata assistita. Lo stesso non si può dire per i dispositivi di micromobilità , rispetto ai quali è in corso un processo di normazione a livello europeo, nota ancora Ancma.
Monopattini cinesi, vendite selvagge on lineÂ
Inoltre, la gran parte dei monopattini cinesi oggi in commercio vengono venduti attraverso i canali online e i grandi marketplace elettronici. (Leggi qui il listino di 70 modelli in commercio). «Nessuna verifica preventiva dei requisiti di sicurezza è possibile». Diverso è il caso delle bici, per le quali il ruolo dell’industria, prevalentemente europea e del rivenditore svolgono un’importante funzione di accompagnamento. Contro l’invasione dei monopattini cinesi Ancma vede una sola strada: fare marcia indietro sulla liberalizzazione e tornare al decreto Toninelli.

Dite basta ai monopattini liberi
«Riteniamo di condividere – dichiara Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA – le perplessità espresse dal Sottosegretario Traversi al nostro Osservatorio Focus2R e auspichiamo una riformulazione della misura che consenta di riprendere l’attività sperimentale promossa nella scorsa primavera dal Ministero dei Trasporti». «Solo in questo modo _ conclude Magri _ sarà possibile arrivare ad un corretto inquadramento di questi veicoli all’interno del codice della strada».