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Anche Thor tra gli e-camion di domani

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C’è anche la start up californiana Thor nell’elenco delle aziende che si preparano a lanciare  nuovi modelli di grandi camion elettrici. E le aziende americane sembrano crederci, per le loro esigenze di logistica, continuando a siglare ordini.

Un concorrente del Semi di Tesla

Il riferimento rimane il Semi della Tesla, che ha appena incassato la prenotazione di altri 30 mezzi dalla filiale canadese del colosso dei supermarket Walmart. Ormai non passa giorno senza che il truck di Elon Musk venga fotografato in qualche angolo degli States, durante il collaudo che precede il lancio. Prevedere un arrivo sul mercato entro il 2019 appare ormai probabile. Ed entro l’anno prossimo dovrebbe arrivare anche il Thor ET-One, in due versioni: la base costerà negli Usa 150 mila dollari, con  un’autonomia di sole 100 miglia (160 km), mentre il secondo allestimento  avrà un range di 300 miglia (580 km) e velocità di punta di 110 km/h. Costerà 250 mila dollari.

Il Semi della Tesla durante la sosta per la ricarica.

Ovviamente siamo sempre nell’ambito del medio-corto raggio: l’utilizzo tipico è quello delle catene di retail che devono distribuire ai punti-vendita la merce affluita nei centri logistici regionali. Tesla sembra comunque offrire condizioni decisamente più vantaggiose: con 150 mila dollari il Semi dovrebbe garantire 580 km di autonomia, mentre con la versione più costosa (180 mila dollari) si salirebbe addirittura a 800.

Da Thor anche un veicolo commerciale per UPS

Ma fare i paragoni tra le due aziende è improprio: Tesla ormai è un colosso, mentre Thor di fatto è un centro di progettazione con poche decine di dipendenti. E inoltre l’esperienza del Model 3 insegna che i prezzi pre-annunciati da Tesla vanno presi con cautela. Al suo attivo ha anche la produzione di alcuni prototipo di un grande furono elettrico per le consegne, attualmente in prova da parte del corriere UPS (guarda). Il fondatore e numero uno di Thor, Dakota Semler, non pensa che le dimensioni siano un problema, come ha scritto in un blog post: “Vogliamo dimostrare che tu non devi essere un grande costruttore, come Ford o GM, o un tech-mogul con grandi mezzi finanziari per innovare in questo settore“, ha scritto. “Senza finanziamenti dall’esterno, abbiamo assemblato un team di ingegneri esperti, appassionati e con le palle. E abbiamo dimostrato di saper progettare l’ET-One facendo tutto in casa.”

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