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Anche Tavares attacca: energia troppo cara in Italia

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Carlo Tavares, 66 anni, n.1 di Stellantis, durante l'audizione parlamentare a Roma.

Anche Stellantis attacca, per bocca del numero uno Carlos Tavares: “Energia troppo cara in Italia e prezzi delle auto elettriche ancora troppo alti”. Così il top manager portoghese nell’attesa audizione parlamentare a Roma.

anche Tavares attaccaAnche Tavares attacca: i prezzi sono il doppio rispetto alla Spagna

Il manager portoghese ha parlato con ancora maggiore franchezza del solito. Può permetterselo: il suo mandato al vertice di Stellantis finirà a inizio 2026 e non verrà rinnovato. “Nel 2026 la persona che vi risponde avrà 68 anni, un’età ragionevole per andare in pensione. Questa è l’opzione, ha detto. “Se chiedete a mia moglie, vi dirà che è un’esigenza da parte sua, sono un buon marito“.

Passando poi ai temi automobilistici, a partire dai motivi che fanno dell’Italia il Paese in cui i veicoli l’elettrico fa più fatica ad affermarsi, con una quota del 4% nel 2024.In Italia il costo dell’energia è molto elevato, per esempio, è doppio rispetto a quello della Spagna, e questo è uno svantaggio notevole. Non so perché succeda, ma è un fattore che dobbiamo considerare“.

Vaielettrico batte da anni su questo tema, anche se le grandi compagnie dell’energia (e della ricarica) ribattono sostenendo che il problema è all’opposto la scarsa diffusione delle auto a batterie. E quindi lo scarso utilizzo delle colonnine, con ricavi insufficienti.

anche Tavares attacca“Le EV ci costano il 40% in più, dicano i politici come gestire il problema”

Tavares ha affrontato anche l’altra motivazione che rende l’elettrico poco appetibile:  “Io devo poter vendere i veicoli elettrici allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna. Quindi, nel contesto attuale, devo per forza considerare un 40% di aumento dei costi, ovvero quello della tecnologia elettrica. Ma con questo 40% di aumento dei costi creo, all’interno della filiera, una tensione insopportabile.

Buttando la palla nel campo delle forze di governo: “Quindi voi leader politici dovete dirmi come devo fare per gestire questo aumento dei costi“. Oggi abbiamo la tecnologia. Abbiamo fabbriche per le auto elettriche, vogliamo crearne per le batterie. Il problema non è la tecnologia o l’efficienza, ma il prezzo. Lo spieghiamo da 5 anni: state attenti, la tecnologia elettrica costa il 40% in più. I consumatori ci stanno dicendo ‘Volete che compriamo le auto elettriche? Ok, se me le vendete allo stesso prezzo dei veicoli a combustione, perché mi fido del fatto che lo Stato risolverà gli altri inconvenienti soprattutto legati alla ricarica’”.

anche Tavares attacca
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

Anche Tavares attacca: “Rabbia e livore? Siamo anche noi vittime di regole decise dalla UE”

Tavares ha poi affrontato il tema dei malumori che circolano in Italia (anche a livello governativo) nei confronti di Stellantis: “Mi sembra di individuare rabbia e livore nei confronti della situazione in cui ci troviamo. È lo stesso atteggiamento che hanno i dipendenti Stellantis. La situazione è difficoltosa, ma vorrei che capiste un punto semplice: i regolamenti che sono alla base di queste difficoltà non sono stati imposti da Stellantis. Ci sono stati imposti, questa è la realtà: la situazione è determinata da regole decise a livello europeo. Possono non piacervi, neppure a me piacciono, ma abbiamo un problema e dobbiamo risolverlo. Capisco la vostra rabbia, ma dovreste capire che è la situazione che anche noi viviamo. È importante parlare del problema, prima di parlare di come risolverla. Siamo disposti a cambiare la nostra strategia nel processo di elettrificazione? Sì, siamo in grado di farlo”. Riferendosi evidentemente alla scadenza fissata dalla UE al 2035 per il passaggio alle solo auto a emissioni zero.

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52 COMMENTI

  1. Ma secondo voi uno come Urso o salvini sono in grado di capire e gestire una simile transazione? Ma avete visto i disastri che ha fatto urso finora? Vogliamo parlare di industria 5.0 vero capolavoro di assurdità burocratiche che ha visto persino il presidente di confindustria (uno mooooolto filo governativo) supplicare di cambiare la legge perché nessuno chiede i fondi disponibili? Ma davvero, vi rendete conto che lo sviluppo di questo paese è in mano a gente come urso e salvini?

      • Purtroppo in Italia siamo costretti a votare per il danno minore invece che per il beneficio maggiore… Gli attuali non hanno visione a lungo termine ma i precedenti non ne avevano nemmeno a cortissimo raggio, oltre alla totale incapacità di farne una giusta.
        (vogliamo ricordare le genialità fatte già ai tempi da Bersani sulle ricariche telefoniche o la restituzione del credito residuo a chiusura SIM? Teoricamente azioni a beneficio dell’utente che in pratica hanno permesso frodi/truffe/riciclaggio nonché lo sdoganamento alle rimodulazione che ancora oggi affliggono gli utenti… E questo è solo un piccolo esempio, vissuto da dentro il settore telco in quegli anni).

      • Adesso anche su questo sito inizia la gara fra tifoserie di destra e sinistra? Ma andate a rompere su Repubblica e giornali affini, considerato che su testate controllate dal governo non potreste neppure postare qualcosa in contrasto con la narrazione ufficiale. Che il governo in carica sia contro l’elettrico è un fatto. Che i ministri in carica siano, incompetentemente, contro l’elettrico è un fatto. Che cosa ci azzecca su Vaielettrico quello che hanno fatto o disfatto per l’ILVA un passato governo?
        Potremmo rimanere sul tema?
        Grazie

    • Regione emilia romagna elargisce bonus di 8k per acquisto stufe a legna di nuova generazione. Per pompe di calore solo 6k.
      Anche la sinistra mi pare non punti propriamente sul green. O sbaglio?

  2. La richiesta di Tavares è assurda per un motivo semplice. Sintetizzo quello che dice.

    Non costruiamo BEV in Italia, perché costa il 40% in più. Per questo, doce, servono incentivi per l’acquisto di BEV. Così riusciremmo a vendere più auto. Che, comunque, non costruiamo in Italia…

    Cioè, anche se ci fossero gli incentivi, questi andrebbero in maggior parte ad auto fatte all’estero (anche se Stellantis aumentasse di un po’ la produzione italiana), così come è successo con gli incentivi passati.

    Dare incentivi serve solo a far marginare di più i costruttori (che infatti, in quei periodi diminuiscono gli sconti, che magicamente riappaiono quando gli incentivi non ci sono).

    Bisogna trovare un altro sistema.

    • Guarda che Tavares non ha detto che non costruiscono BEV in Italia perché costano il 40% in più. Ha detto che a loro un’auto elettriche (che si produca in Italia o altra parte d’Europa) gli costa il 40% in più (mi sono andato a vedere su webtv.camera.it l’intervento) e che i cinesi hanno un vantaggio del 30%. Poi ha lanciato delle frecciatine dicendo che il 40% deve essere assorbito dalla filiera produttiva costituita dai fornitori che pesano l’85% (infatti Confindustria non ci sta), 10% STLA e 5% rivenditori (anche loro con il mal di pancia) o girare il costo ai clienti che però vogliono le BEV allo stesso prezzo delle termiche. Poi ha lanciato 2 frecciatine pungenti ma veloci. La prima dicendo che è inutile che il governo si concentri sulla riduzione del costo del lavoro (i nostri industriali vorrebbero avere più mano libera per licenziare facilmente e abbassare le retribuzioni o i contributi a carico loro legati) visto che per loro è gestibile e la seconda frecciatina sull’energia (come evidenziato dalla redazione) per costi fatti pagare alle aziende (tradotto ai fornitori che se avessero prezzi più basi si tradurrebbe in maggiore competitività e margini di manovra) e per i consumatori finali che avrebbero auto che costerebbero meno e che pagherebbero le ricariche ad un prezzo che renderebbe le BEV competitive con le motorizzazioni termiche soprattutto per tutte quelle persone che devono per forza andare alle colonnine. Altro punto toccato è stato di non illuderci che continuare a produrre solo termiche nel prossimo futuro potrà garantire la sopravvivenza dell’industria automobilistica italiana quando già oggi (anche se con altri e bassi per presenza o no di incentivi) nel resto d’Europa centro-nord è già sbilanciata sulle BEV e si inizia ad intravedere una certa prenotazione dei cinesi nei mercati nord africani (qui però non ha parlato di motorizzazioni). In poche parole si è lamentato sulle tempistiche del green deal ma ha chiesto si politici di non cambiare una virgola perché le azioni per rispettarlo sono state avviate e gli effetti si vedranno tra 7 anni. Poi vero che ha chiesto una politica di incentivazione ma ha anche detto che spetta ai politici su come attuarla, ovvero se concedere incentivi direttamente ai clienti ad esempio riducendo le tassazioni (io penso di riferisse all’IVA) o stimolare il tessuto produttivo creando le condizioni per abbattere i costi (e secondo me ha criticato la politica anti FER del governo). Dopo questo post mi finisco di vedere l’intervento ma nella prima mezz’ora ho capito questo.

  3. +40% ad oggi suona parecchio strano, ma ci potrebbe stare se Tavares avesse fatto cherry-picking, calcolandolo sui modeli più basici? es ipotesi:

    – produrre il pandino costa 10.K (+iva =12.K, e poi ci sono spese rete e margini)
    – produrre una segm. A elettrica 14K (+iva =17.K, e poi + sp rete e ric.)
    – produrre una segm. B elettrica 15.K (+iva =18.K, e poi + sp rete e ric.)

    in questo caso sarebbe le e-C3 modello base 44 KW-h LPF, venduta a 24.K, ma in caso di necessità per vera guerra sui prezzi o per le quote di emissioni 2025, forse possono scendere a 20.k tenendo ancora un po’ di margine (ma non lo fanno così hanno margine per avere un prezzo adatto a eventuali incentivi e/o finora la preferenza avendere i termici, ma le quote emission 2025 forse gli danno una smossa)

    poi salendo di allestimenti e dimensioni il divario di costi di produzione si assottiglia sino ad annullarsi sulle segmento D, e forse già anche sulle segmento C ?

    • Chi compra un IPhone a 1000 euro sa che un android di 300 euro fa le stesse cose. Chi compra tesla è uguale.

        • Bah. Ho avuto iPhone e sono tornato ad Android e non se sento la mancanza. Come se al mondo ci fossero solo iPhone e Tesla

        • io ho avuto l’iphone dalla ditta per lavoro pef 5 anni e appena andato in pensione ho ripreso un samsung adroid 5g che va altrettanto bene (e costa la metà) .. il delta costo in rapporto ai vantaggi è inaccettabile.

          • A Mariano sta antipatica Tesla per certe idee di Musk, ma ha preso una VW che ci ha regalato il Diesel Gate. Notevole.
            Anzi, ne ha prese due di VW, anche dopo che la prima ha avuto un problema alla batteria. Fantastico.

          • Ho una Tesla ed una VW.
            La differenza è enorme, imbarazzante per VW.
            Per motivi di lavoro ho anche un iPhone, personale ho un Android da meno di 350€.
            Faccio molto di più con Android che con iOS.

        • Cristiano no problem possiamo tranquillamente aspettarne anche 10 … mica l’ha ordinato il dottore che la si debba acquistare 🙂

    • Difficile fare ipotesi sui costi di produzione. Sulla Panda la lista dei componenti buy è trascurabile, mentre su un’elettrica sappiamo non essere così.
      La gestione Sw delle elettriche è poi particolarmente complessa, per ragioni di safety, e per quanto se ne dica, la qualità dello sviluppo Sw non è di media eccezionale. Quindi risorse e tempi che sulle auto tradizionali fanno parte di un processo molto più snello.
      Sono tutti costi, i cui valori reali sono difficilmente resi noti.

      • avrei pensato così’ nel 2021, ma ad oggi si sono organizzati, da inizio 2023 i motori elettrici e le trasmissioni se li produce direttamente stellantis a Tremery (prima avevano fornitore tedesco, Vinesco)

    • @ > R.S.
      Non so, non ho dati ma a sensazione stai stimando dei costi troppo elevati.
      Ci sarà un margine lordo del 10%, se va male qualcosa salta tutto… invece continuiano a fare utili miliardari.

  4. 1) Non sa perchè il prezzo dell’energia in Italia è molto elevato? Dobbiamo ridere?

    2) Per risolvere il problema devono iniziare a mettere i soldi che hanno fatto in decenni, soldi pagati dagli italiani mentre loro ingrassavano a dismisura.

    • @zi ti lei lo sa che stellantis è francese, non priduce più in Italia e gli frega tanto quanto se vende o no in Italia?

      • si chi se ne frega dell’Italia, degli USA (dove mi pare abbia diversi problemi) e magari pure della Germania … venderanno elettrica in Francia, Serbia Marocco e Poloina (dove producono) ….. poi chiudono 🙂

      • In Italia in teoria qualcosina ancora c’è… credo.
        Ma se non è in Italia che c. vuole dagli italiani?
        Non vende le sue auto prodotte all’estero? le regali!
        Oppure se le mangi se non le sono indigeste.

  5. caro Tavares,
    e le regole decise a livello europeo da cosa sono state imposte?
    e quando? ieri?
    e che responsabilità storiche hanno le aziende della galassia Stellantis rispetto a ciò che ha generato le regole europee?

    e poi: costruire elettriche costa il 40% in più…
    per limiti di Stellantis?
    e i cinesi invece come fanno?

    ma un minimo minimo minimo di autocritica proprio mai?

    • C’è molto da criticare, ma paragonare le possibilità di contenimento costi di una azienda “occidentale” con una azienda “cinese” è alquanto difficile.
      Io lho lavotrato per anni con la Cina e onestamente è sufficiente visitare una qualsiasi fabbrica cinese per rendersi conto dove sono la maggior parte dei minori costi:
      1) Il sindacato dei lavoratori esiste solo sulla carta.
      2) La legge 626 (sicurezza sul lavoro) nemmeno sulla carta. Le strutture medie delle aziende di produzione, tralasciando qualche “chicca” da mostrare ad eventuali giornalisti, per la nostra sensibilità sono assimilabili a “favelas” a cielo aperto.
      3) Gli stipendi medi degli operai, rapportati al costo della vita, sarebbero come se un medio operaio italiano venisse retribuito 500/600euro.
      4) I costi burocratici (in Italia ed Europa tutt’altro che indifferenti) sono pari a 0€ (se lo Stato decide che ci vuole una fabbrica, domani si parte. Punto)
      5) Le ferie di 30gg sono un’utopia. Crescono con l’anzianità di servizio, ma la normalità sono 10/15gg.
      Ecco, gran parte dei costi inferiori stanno qua, e tralasciamo la questione del “dumping”.

      • boh, io in quattro anni che ho vissuto e lavorato in Cina una buona parte di quello che lei ha elencato non l’ho visto; la sicurezza sul lavoro c’è ed è applicata a volte più che da noi, le ferie ci sono come i sabati e domeniche dove non si lavora in molte aziende; rapporto stipendio e costo della vita è abbastanza proporzionato ede varia come varia nelle nostre città. Le do ragione sul dumping governativo programmato ed il motivo per cui puoi impiantare da zero un’azienda da loro in modo veloce ed a costo zero è che poi di tuo non c’è prorpio nulla e se vuoi chiudere forse te ne torni a casa anche senza valigia. io ho colleghi Cinesi che svolgono la mia stessa funzione e prendono il mio stesso stipendio in valore . PS. io spendo sui 150 euro settimana di benzina per andare a lavoro ma le aziende cinesi hanno l’obbligo di fornire navette /bus gratuiti ai dipendenti per fare casa lavoro.

      • @nicola
        legge 626?
        ehm…sarebbe del 1994

        ma dal 2008 è in vigore la legge 81…sarebbero 16 anni…
        quando sei stato in Cina?

        • Io mi riferisco al settore tessile.
          Senza fare nomi di importanti brand “occidentali” per cui lavoravo, e facendo riferimento agli anni “pre-covid” (dal 2020 non sono mai più stato fisicamente in loco), confermo quanto ho scritto.
          Le leggi sulla sicurezza esistono ed esistevano assolutamente (in mancanza, nessun marchio occidentale avrebbe mai potuto affidarsi a tali società), ma dall’esistere e all’essere applicate ce ne passava abbastanza, usando un eufemismo.
          Ripeto, nel mio settore, che è il tessile.
          Comunque probabilmente l’automotive è ben diverso, con strutture produttive molto più “in vista” (soprattutto oggi) e quindi più controllabili.

          • Basta girare zona Prato (in Italia) e tanti discorsi sulle differenze delle condizioni lavorative non hanno piu’ senso.
            Sia ben chiaro: indipendentemente dalla nazionalita’ delle persone il mio focus e’ concentrato solo sulle condizioni dei lavoratori…

    • “e poi: costruire elettriche costa il 40% in più…”

      Torniamo sempre allo stesso punto: come fa Tesla a produrre delle segmento D paragonabili alle migliori dello stesso segmento (Audi, BMW, Alfa Romeo, Mercedes…) ma acquistabili a migliaia e migliaia di euro in meno e a guadagnarci sopra lo stesso e anche bene?
      Delle due, l’una:
      • o quelli di Tesla sono dei marziani,
      • o quelli di Stellantis (e Renault, e Ford, e…) sono dei ca**oni.

        • Pero Renault le sue belle nuove macchine ev a prezzi contenuti le sta lanciando. Magari pure Stellantis qualche colpa ce l’ha, o no?
          Per esempio integrare verticalmente molte produzioni, utilizzare tecniche come la giga stampa, magari anche adottare le ultime batterie meno costose e piu performanti. O son sempre gli altri ad essere più bravi e basta?

        • Vede Rocco, Tesla è americana e deve fare auto che incontrino prima di tutto il gusto degli americani, come dimostra il Cybertruck. Auto come la Model Y e la Model 3 sono state l’azzeccato punto d’incontro fra i gusti degli americani e quello degli europei.
          Immagino che Tesla veda benissimo che in Europa si vendono molte (e in Italia principalmente) auto dei segmenti A e B, ma immagino che veda altrettanto bene come tutti i costruttori europei – alcuni dei quali nati e prosperati sulle “utilitarie”, come tutti i marchi finiti sotto Stellantis e Renault – stiano spingendo da anni per spostare i gusti degli europei dalle “utilitarie” di segmento A e B verso auto più grandi e più remunerative anche grazie al contestuale artificiale aumento dei prezzi (veda https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2023/09/04/luca_de_meo_intervista_monaco_.html e https://www.ilsole24ore.com/art/prezzi-auto-come-sono-aumentati-20-anni-e-pandemia-una-utilitaria-servono-quasi-8-stipendi-AFPo7IM).
          Credo quindi che Tesla, che comunque di base non ha una grande spinta verso modelli potenzialmente poco appetibili per gli americani, stia semplicemente aspettando di capire dove posizionare almeno in Europa un suo modello “economico”.
          Lo sviluppo del modello “economico” è comunque confermato, ed è comunque una sfida anche per Tesla, che ha infatti citato la necessità di rivoluzionare ulteriormente progettazione e industrializzazione per arrivare a un obiettivo di prezzo sotto i 30k€.
          La differenza tra Tesla e i costruttori europei è tutta qui: Tesla è disposta ad innovare continuamente progettazione e industrializzazione una volta individuati gli obiettivi da raggiungere (vedi la visionaria scelta del gigacasting), mentre le case europee assolutamente no (veda ad esempio https://www.motorisumotori.it/stellantis-no-al-gigacasting-di-tesla-per-tagliare-costi-di-produzione/158877).
          E, come sappiamo bene tutti, chi non è disposto a rimettersi continuamente in gioco è destinato a soccombere.

          • mi pare però che gli ultimi annunci non siano stati molto gfaditi dalla borsa (USA) -7% ieri… forse anche Musk qualche errorino lo fa ….

        • Guarda che Tesla produce negli USA model S e X e guarda caso sono competitive anche in Europa (dove vengono importate) rispetto ai brand tedeschi di pari categoria, la model Y prodotta in Germania è competitiva con gli equivalenti termici europei. La model 3/y per gli USA è prodotta in Nord America. Eppure i costi dei lavoratori tedeschi ed americani sono superiori a quelli italiani. Il problema è solo che si sono mossi in ritardo e non si sono organizzati per essere competitivi. Il costo superiore è legato a mio avviso al fatto che devono importare quasi tutti i componenti tecnologici/di valore dai paesi asiatici e questo è la possibile causa di quel +40% che non avevano con le versioni termiche o che meglio si limitava a quella poca elettronica che serviva (in pratica eravamo la nuova Cuba senza saperlo). Aggiungiamoci che in Italia il costo dell’energia è tenuto alto per volontà politica di continuare a puntare sul metano e non ci sarà scampo per la filiera automobilistica e di tante altre aziende. Il problema non lo risolvi bloccando la transizione, la crescita dei salari/stipendi e riducendo le protezioni ai lavoratori (vedi la nuova legge che in caso di assenza di 15gg del lavoratore l’azienda può considerare il tutto come delle dimissioni tacite del lavoratore) oltre che detassando i contributi a carico dei lavoratori. È necessario in prima istanza abbassare il costo energetico che ad oggi è possibile fare solo puntando sulle FER e relativi accumuli. Altre vie ad oggi non esistono e il nucleare da fissione a mio avviso non sono una strada percorribile. Io tra una centrale nucleare e campi fotovoltaici o eolici preferisco i secondi che possiamo già costruire in casa a costi nettamente inferiori.

          • Sarà mica che tesla ha puntato tutto sull’autonomia e l’unico modo che conosce è fare batterie enormi per auto enormi?
            Cybertrack, x, s? Ferrari vende di più.

          • Rocco, se guardi bene tesla rispetto alla concorrenza ha modelli che a parità di percorrenza monta batterie meno capienti e questo perché le auto sono più efficienti e di molto.

          • rocco prati
            “Sarà mica che tesla ha puntato tutto sull’autonomia e l’unico modo che conosce è fare batterie enormi per auto enormi?” ma di che Tesla parla?

            Model 3 e Y RWD correntemente vendute hanno 60kWh LORDI, sono di segmento D. 60kWh sono “enormi”? La mia SR+ ne ha 55, sempre lordi, cioè 52 netti, ma fa più chilometri dell’unica Toyota elettrica, la bZ4X, che ha la batteria da 64kW NETTI. Se le Tesla sono inefficienti, la mitica Toyota cos’è?
            Model 3 LR WLTP 629 km con 75kWh
            BMW i5 WLTP 582 km con 81kWh
            Non parliamo di Polestar o BYD Seal perchè il confronto sarebbe molto imbarazzante.
            Ioniq, VW e Kia sono altrettanto efficienti, in generale, per gli altri è una rincorsa.
            Cybertrack lo vogliamo paragonare con…? Con cosa? E’ un veicolo unico e imparagonabile a qualsiasi altro. Ma se proprio vogliamo, si legga le specifiche e lo confronti con il Ford F150 e poi torni qui a raccontarcelo.

            Io capisco che ognuno possa avere opinioni, ma quando le opinioni sono ampiamente smentite dai fatti, è meglio tacere.

          • mmm… anche io preferisco campi FVL e accumuli al nucleare, ma dire che “ce li possiamo fare in casa” è una grande bugia: tutto quel che possiamo mettere è il suolo e la manodopera, ma a meno di finire fuori mercato nell’investimento, siamo dipendenti dalla filiera cinese sia sui pannelli sia sulle batterie.

          • @Massimo non ho detto che non ci siano aziende italiane, ho precisato “a meno di finire fuori mercato con l’investimento”. Il giorno che vedrò uscire da una fabbrica di Catania componenti allo stesso costo di un cinese (import incluso), toglierò il mio caveat e sarò molto felice 🙂 (senza ironia!) – per ora, “siamo”, se in futuro non “saremo”, tanto meglio!

        • il progetto della Model 3 ( la famosa auto da 25k, che poi i 25k erano comprensivi degli incentivi di allora ) è del 2010/12… considerando che attualmente negli USA la versione base è la LR RWD con batteria da 75kWh e viene proposta a 42k, se tieni in considerazione l’inflazione, se tieni in considerazione gli incentivi USA, il prezzo più o meno è quello

        • caro @Guido Baccarini per favore legga bene i commenti prima di scrivere risposte chilometriche fuori tema. Quando mai ho scritto che le tesla sono inefficienti. Ho scritto che la tesla ha puntato su batterie grandi e quindi auto grandi, segmento d appunto. Il tutto in riferimento al prezzo di 25k che è il target prefissato da tutti per le segmento b, che evidentemente nemmeno tesla riesce a raggiungere.

          • BYD Seal, 82,5kWh di batteria per 570km wltp.
            Tesla M3 RWD, 60kWh di batteria per 540km di autonomia.
            VW ID3 62kWh di batteria, 426km di autonomia.
            VW ID3 77kWh di batteria, 546km di autonomia
            Mi pare che più che sulle batterie grandi, ha puntato sull’efficienza che gli altri non riescono ad eguagliare. Infatti devono montare batterie ancora più grandi.

          • Da cosa deduci che “anche Tesla non è in grado di fare”? Solo perché non l’ha ancora fatta?
            Perché non ho ancora letto da nessuna parte che abbia detto “non riusciamo a farla quindi abbandoniamo il progetto”.

    • @mario milanesio mi meraviglio che ancora non sia a conoscenza dei capitatali statali che la cina mette nell’industria automobilistica. Che è guarda caso la stessa cosa che chiede Tavares. Studiare please.

      • con la piccolissima differenza che l’Europa non è la Cina … Quello che dice Xi è un ordine quello che dice Ursula è un consiglio per gli acquisti 🙂

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