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Anche Sixt rinuncia a Tesla nella flotta

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Anche Sixt rinuncia a Tesla nella sua flotta di auto. a noleggio. Il motivo, a quanto pare, è lo stesso che ha indotto anche Hertz a una mossa analoga.

anche sixtAnche Sixt, come Hertz, irritata per i cali nei prezzi dell’usato

Tesla si muove con logiche che a volte si scontrano con i complessi meccanismi che regolano il mercato dell’auto. Le Case storiche, per esempio, maneggiano i listini con grande attenzione, sapendo le ripercussioni che ogni ritocco ha sulle quotazioni nell’usato.

Tesla se ne fotte e l’ha dimostrato con i clamorosi ribassi decisi nella prima parte dell’anno. Ribassi che però hanno avuto un immediato effetto sul valore dell’usato, uno dei fattori a cui i grandi noleggiato guardano con più attenzione per i loro bilanci.

Ecco perché prima Hertz e ora Sixt hanno deciso di congelare gli acquisti di Tesla. Quest’ultima dopo avere iniziato ad acquistare Model 3 e Model Y in Germania dal 2022. La versione online di Focus è venuta in possesso di una mail inviata ai clienti per metterli al corrente:  “Vorremmo informarvi che attualmente non stiamo acquistando altri veicoli Tesla. Inoltre, stiamo riducendo il numero di veicoli Tesla nella nostra flotta di auto a noleggio“.

anche SixtMa non rinuncia al progetto di convertirsi all’elettrico

Il problema è legato anche al fatto che normalmente i noleggiatori stipulano con i fornitori contratti in base al quale questi ultimi si riprendono le auto dopo 3 anni. Ma Tesla non si presta a questo tipo di accordi e le continue fluttuazioni nei valori del nuovo rendono complicato prevedere quanto varranno le auto nel tempo.

Focus riferisce che attualmente le auto elettriche costituiscono il 6% della flotta Sixt e che il numero di Tesla viene ritenuto vicino a 5 mila in tutto il mondo. La rinuncia al marchio di Elon Musk non modifica comunque i progetti di noleggiatore bavarese di elettrificare almeno il 70% della flotta entra la fine del decennio. La rinuncia a Tesla è dunque un’ottima notizia per la concorrenza, in particolare tedesca, che finora si era dovuta accontentare di acquisti marginali da parte di Sixt.

  • Saranno il leasing sociale e i suoi 75 euro al mese a far decollare l’auto elettrica? Il VIDEO di Paolo Mariano

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31 COMMENTI

  1. buongiorno, io vi do un’altra chiave di lettura; ieri ho preso a noleggio un NCC per farmi portare dall’aeroporto verso il mio albergo a Parigi e queste sono le tariffe online: berlina (tipo focus A4 BMW S5) 64 euro; auto elettrica 95 ; auto di lusso 120 (BMW S7)… secondo voi cosa ho scelto?

  2. È evidente che non leggono vaielettrico, se lo fa essere scoprirebbero dei TCO incredibili e capirebbero l’occasione che stanno sprecando 😅😂😅😂

  3. secondo me nel noleggio standard , quello che fai in aeroporto, preferiscono gestire flotte più basilari e lasciano il resto alla parte più luxory business magari con autista.
    l’ultimo viaggio in Turchia ho noleggiato la I7 per una wk deposito han chiesto 8k (non si sa mai, poi restituiti) il rent 700 eur giorno (pagato tutto il grande capo)
    L’Hummer EV invece negli USA a rent 1800$ x day; messomi a disposizione per un wk e gentilmente offerto dalla ditta dove ho prestato servizio per 2wk di formazione sulla riparazione di gicattoloni cingolati ….dei signori…. GRANDIIII!

  4. I noleggiatori non tollerano di rimetterci, chissà se fossero esistiti ai tempi di Henry Ford, con la Model T ed i suoi ribassi si sarebbero sparati.

    • Buonasera, nessuno tollera si rimetterci, non solo i noleggiatori. Non è riferito a lei ma questa visione del mondo nella quale gli “altri” possono anzi devono rimetterci la vedo un pochino ipocrita. Nello specifico un conto è abbassare il prezzo per vendere di più, un altro è trovarsi un capitale svalutato.

      • La contromossa è che ti trovi i prezzi alle stelle ed i prezzi dell’usato fuori da ogni logica.

        Se le piace così. Un mercato SANO è un mercato il cui usato si svaluta e da la possibilità a chi NON può comprare il nuovo di comprare l’usato.

        Ovvio che se un’auto aumenta del 30% il listino in 3/4 anni tiene il prezzo. E grazie che lo tiene ma a quale costo? Quello che salassa chi deve comprare oggi.

        Sono certo che se LEI avesse un usato malconcio da cambiare oggi NON direbbe la stessa cosa, Ma se come mio papà ha preso la macchina nel 2019 chiaro che ha fatto un “affare”. Peccato che è un affare fittizio, virtuale perchè ci guadnarebbe solo se venduta la macchina lei passasse alla bici.
        Ma se invece ne deve comprare una nuova NIENTE AFFARE.

        Pensi chi oggi compra una model 3 usata, può portarsi a casa un seg D, accessoriato e con quasi 300CV al prezzo di una Seg B ICE nuovo. Se può caricare a casa gli costerebbe da mantenre meno di un GPL 1.0 tre cilindri. Un affarone.

        • Buongiorno, io sto solo dicendo che, per una società di noleggio, il valore del parco mezzi e la tenuta del prezzo è un fattore fondamentale (non l’unico ma è determinante). Quindi di fronte a delle incertezze sulla possibile tenuta del listino, preferiscono andare su altro. È solo un discorso economico visto non dalla parte del consumatore ma dal punto di vista del noleggiatore.

    • se è per questo Tesla produce un carrarmato di 3,5t di peso che accellera da 0-100 in 2,6 secondi.
      Direi che se ne fotte alla grande anche di cosa sia realmente green.
      Un nosense allucinante, ma Tesla va osannata a prescindere.

      • Se sostituisce un truck a benzina o gasolio potrebbe anche essere ancora più pesante e veloce eppure più green.
        Ma se preferisce siamo tutti d’accordo che la cyberbike sarebbe certamente meno impattante.

        • A mio avviso su Tesla c’è un grande misunderstanding da cui nasce anche il suo vantaggio tecnologico: Tesla non nasce per produrre auto green perché qualche burocrate lo ha imposto così come stanno facendo gli altri produttori.
          Tesla 20 anni fa è nata per produrre auto premium (la prima era una Lotus) che nel mercato dei leader potesse costituire un’alternativa. E se la sono giocata su un’alimentazione differente.
          Il fatto che poi l’auto elettrica sia diventata il baluardo della greeneconomy è una storia successiva, ma questo Cybertruck rientra nella vision originaria di Tesla.
          Quindi Tesla è coerente (del resto gli altri brand del marchio dell’ecoologia se ne infischiano, partendo da space x e hyperloop).

          Il cybertruck diventa invece un ossimoro rispetto alla volontà di avere un mezzo green, cioè dal punto di vista del cliente che lo acquista per spintaecologica, dato che un mezzo non diventa ecologico solo perché va a corrente, ma deve esserlo nella sua intera filosofia costruttiva e di utilizzo.
          Nella sua pochezza, la VW e-up ha molto più senso come mezzo green.

  5. Questa, secondo me è un ottima notizia!
    Ricordiamo che Tesla quest’anno dovrebbe vendere 1.8 milioni di veicoli, come da piano, se gli autonoleggiatori non gliele comprano, per raggiungere tale target potrebbero essere costretti a dare un’altra sforbiciata ai prezzi e/o tassi, con tutti i vantaggi del caso di chi volesse acquistarne una!

    • Però, se sforbiciasse ulteriormente i prezzi già incredibili (rispetto alle auto concorrenti dello stesso segmento) di 3 e Y, potrebbe non avere poi risorse sufficienti per sviluppare la 2 (o come si chiamerà) entro il 2025, mannaggia! 😲😲😲

        • Ci penso sì, perché ognuno deve adeguare l’auto alle proprie esigenze: io non ho più né voglia né il fisico di tornare a un’auto come la 3 in cui ci si siede rasoterra , e poi il mio garage è troppo corto e stretto per farci entrare la 3 a ricaricare.
          Non è nemmeno detto che la 2 mi vada poi bene, ma, se Tesla davvero lancerà una 2 sotto i 30.000, significa che tutti gli altri saranno costretti a reagire e prima o poi salterà fuori un modello che mi vada bene… 😊

        • 4,7 m di auto non si adattano a tutti. Fosse stata meno di 4.5m allora si. Fermo restando che la 3 si vende anche perche’ non ci sono alternative vere a quel prezzo. Ma se le cose cambiassero, be allora Tesla dovrebbe avere modelli nuovi pronti subito.
          La partita dell’elettrico non e’ chiusa affatto, il 2024 si prennuncia dinamico.

    • Francamente dubito, in questo momento Tesla sta già scontando la scommessa Cybertruck che qualcosina gli è costata. Secondo me c’è un non-detto da parte di Hertz e Sixt, io credo (non ho fonti a sostegno, è solo una mia ipotesi) che la domanda di auto elettriche a noleggio sia stata bassa e l’investimento si sia dimostrato in perdita. Questo perché è improbabile che qualcuno prenda a noleggio una Tesla provenendo da un’auto a benzina mentre è più probabile l’opposto, che qualcuno prenda a noleggio un’auto a benzina provenendo da un’elettrica (magari perché è in una città straniera e non vuole impazzire con tessere, app, login e non conosce le colonnine in zona e poi quando sei in giro per lavoro e hai già 100 cose che possono andare storta l’ultima che sei disposto ad accettare è un problema con un’auto elettrica che non conosci e che può darti altri problemi – fosse solo un graffio che ti fanno quando parcheggi -).

      • Io non credo al discorso svalutazione, con i noleggi in 4 anni te la ripaghi alla grande, secondo me il vero problema è legato ai costi di riparazione non ben identificabili in caso di incidente, magari gravoso.

        • // con i noleggi in 4 anni te la ripaghi alla grande //

          Bisogna volerli noleggiare i BEV, però, perché si ripaghino.
          Ecco allora che pretendere di noleggiarli facendo pagare dal 50 al 100% in più rispetto a una ICE di pari segmento non mi pare una genialata…

  6. Per Hertz,Il problema maggiore sta nei costi,non nella svalutazione.ha dichiarato costi del 50% in più.Fortunati ad averne 35.000 e non 100.000.

    • Anche Sixt ha detto lo stesso, un problema di costi c’è. Probabilmente questi grandi gruppi si avvalgono di officine interne per gli interventi di routine (non ce li vedo a spendere 300 euro per un tagliando base come un privato un po’ fessacchiotto) ma per gli interventi sulla Tesla devono andare prezzo i centri ufficiali e lì i listini sono diversi, senza considerare i tempi di attesa che in casa Tesla non sempre sono fulminei. Anche questo è un costo e un disagio perché un’auto ferma in officina è un’auto che non sta lavorando …

      Incredibile (per alcuni) è una recente classifica sull’affidabilità dei vari brand (la cito perché ci trovo un nesso col caso di specie): al primo posto Toyota e Lexus, Tesla invece nella metà bassa della classifica. E dire che, a rigore, in molti hanno sempre sostenuto che le ibride (che sono il “pane” di Toyota e Lexus) sono le auto più prone a guasti perché unendo entrambe le tecnologie hanno il “doppio” delle probabilità che qualcosa si rompa, mentre le elettriche “composte da meno pezzi che richiedono meno manutenzione” dovrebbero avere zero problemi di affidabilità. La realtà smentisce la teoria e dà esattamente il risultato opposto.

      • La complessità è uno dei fattori che concorre all’ affidabilità generale: se Toyota facesse auto elettriche con gli standard produttivi delle ibride l’ affidabilità delle prime sarebbe ancora superiore rispetto alle seconde.

  7. Hertz ha dichiarato,che costano il doppio da mantenere,ed aggiustare.La politica dei prezzi c’entra meno.Tutti vengono truffati da Musk alla lunga.Piaccia o no,chi ne ha tante,ha più voce in capitolo,di 4 fanatici,al quale la collettività ha fatto varie regalie,per far credere che convenga questa fuffa.E le assicurazioni(come in UK) reagiranno di conseguenza, probabilmente dando il colpo di grazia.Attualmente,conviene solo se lo stato ti ha regalato 150 k,tra fotovoltaico,colonnina,ecc ecc.E io paago.Le narrative durano quel che durano,come gli NFT,e un sacco di altre baggianate propinate in questi anni.Nel frattempo,le apecar,i ciao,i trattori del 1950,circolano liberamente,e c’è chi cambia Tesla ogni anno come l’I-phone.Per non parlare di come ridano di noi in Indonesia e in Cina,per questa Rivoluzione green,tutta fuffa e poca realtà.

    • // Hertz ha dichiarato,che costano il doppio da mantenere,ed aggiustare //

      “Da mantenere” mi scappa da ridere, mentre per la riparazione dopo un incidente potrebbero anche aver ragione.
      Però io questa estate, volendo noleggiare un BEV a Edimburgo per 10 giorni per fare il tour della Scozia orientale (circa 900 km), a parte che già poche ditte noleggiavano BEV, ho visto chiedere prezzi che voi umani…
      Per la Renault Zoe (una segmento B), che ho poi noleggiato ma non da Sixt, il preventivo era di circa 900 euro (con copertura standard), contro i 500-550 euro per una segmento B a benzina e cambio automatico (VW Polo o Opel Corsa).
      Per un attimo avevo accarezzato anche l’idea di noleggiare una Tesla M3, ma… si volava immediatamente a oltre 1.500 euro totali, quindi grazie lo stesso. Per confronto, una Mercedes Classe C (stesso segmento) arrivava a cavallo dei 1000 euro totali o poco più.
      Questo per dire che il vero problema potrebbe essere il combinato disposto di incertezza sulla svalutazione a 3 anni, come dichiarato, rafforzato però probabilmente da un pesante sottoutilizzo dei BEV, dato che solo dei pazzi (come mia moglie ed io…) possono decidere di noleggiarne uno a quei prezzi ingiustificatamente così più elevati rispetto alle equivalenti ICE.
      Per inciso, la Zoe che ci hanno dato ci è stata consegnata:
      – con appena il 54% di batteria
      – con un cuscinetto della ruota anteriore destra che “ululava” appena si saliva di velocità
      Quindi, già di manutenzione i BEV ne richiedono poca, ma se poi non fanno nemmeno quella…

    • Se sarà così, allora non acquisteranno elettriche anche di altri marchi, dato che i maggiori costi generali di gestione saranno simili. Staremo a vedere cosa faranno

    • E già la Model Y ha venduto 747000 pezzi nel mondo e 440.000 la Model 3…
      Tutte in Italia dove fanno “regalie”, mica in tutto il mondo.

      Strano che non abbiano venduto 700K Panda, eppure costavano 1/4 della model Y all’epoca…

      Ma se non avete idea, nemmeno approssimata di un fenomeno… perchè tentare di parlarne? Per rendere la cosa palese?

      Contenti voi, contenti tutti.

  8. Il prolema per i grossi noleggiatori è che Tesla abbassa i prezzi in generale, e il pubblico ringrazia, ma non fa sconti per quantità o prezzi speciali a loro.
    Sarà un’opportunità per VW e qualche altro marchio tedesco per riuscire a svendere al 30% di sconto tutte le EV che non riescono a vendere normalmente.

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