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Anche nel garage di proprietà, la ricarica domestica è un rebus

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ricarica domestica rebus

Auto elettrica e garage di proprietà: ma la ricarica domestica resta un rebus. Alberto vorrebbe installare una wallbox nel garage del condominio, ma servirebbe un collegamento elettrico con l’abitazione che l’amministratore gli nega. 

Il CEO di Silla Industries Alberto Stecca

Pierangelo è più fortunato: la wallbox potrebbe installarla perchè ha già il contatore in garage, ma preferirebbe acquistare un carichino da collegare alla presa blu che già c’è.

A entrambi risponde Alberto Stecca, CEO di Silla Industries, l’azienda che produce le wallbox Prism. Ricordiamo che potete inviarci le vostre domande scrivendo a info@vaielettrico.it.  

Il no dell’amministratore di condominio: che fare?

Buongiorno,
ho chiesto all’amministratore del condominio dove posseggo un garage di
proprietà di poter mettere una presa elettrica o una wallbox per ricaricare l’auto.
Mi ha risposto che non è possibile aggiungere utenze private.
Posso fare qualcosa?„  Alberto Vernizzi

Poco, se l’installazione tocca le parti comuni

ricarica domestica rebus
La ricarica domestica è un rebus: cosa può fare Alberto se l’amministratore di condominio dice no alla wallbox?

Risposta-Dal punto di vista strettamente elettrico e di impiantistica è un’operazione fattibile, a patto che dal contatore al garage sia possibile l’effettivo passaggio di una linea, realizzata da personale qualificato e protetta secondo le norme vigenti.

Aldilà di questo va detto che in contesto condominiale, come nel caso del lettore, quando i lavori di installazione coinvolgono anche le parti comuni dell’edificio, è necessario rifarsi al regolamento condominiale, il quale deve essere sempre rispettato e osservato da parte dei condomini.

Carichino after market e presa industriale: va bene?

Ciao a tutti,

nell’ultimo anno grazie alle vostre rubriche mi sono molto avvicinato al
mondo delle auto elettriche (ho sempre desiderato avere una Tesla).
Quest’anno finalmente mi sono deciso e dopo aver abbandonato la mia Mokka ho acquistato una Megane E Tech.
In estate l’auto praticamente non la uso ed in inverno faccio una 40ina Km/giorno.

Ho deciso di scrivervi perchè la Renault non fornisce il carichino ed io, nel garage
affianco a dove parcheggio, ho il contatore ed ho una presa blu.
Secondo voi mi conviene comprare un carichino aftermarket per sfruttare la presa
blu (tipo Juice booster) o quello originale e mettere un adattatore?Pierangelo

Presa blu, adattatore, ecc.: la wallbox è sempre meglio

ricarica domestica rebus
Presa industriale blu CEE interbloccata 230V/16A 2P+T+N (box di casa)

Risposta-Se la scelta del lettore è da intendersi tra il carichino originale (Renault) da abbinare ad un adattatore e un carichino generico in aftermarket da sfruttare con la presa blu esistente, allora va precisato che anche il carichino generico va utilizzato con un adattatore “schuko – presa blu”.

L’alternativa più pratica e soprattutto più sicura per la ricarica dei veicoli a casa resta la colonnina di ricarica domestica. Tra i plus offerti dalle wallbox più aggiornate presenti sul mercato, per esempio, anche il controllo del bilanciamento dei carichi. Funzione che impedisce al contatore di sovraccaricarsi determinando fastidiosi distacchi e che non è normalmente presente nei carichini.

Sia che si tratti di scegliere il carichino, che di optare per una soluzione più sicura
e sofisticata come una wallbox, raccomando al lettore di valutare i diversi scenari
con attenzione e preferire la soluzione in grado di rispondere meglio alle sue
esigenze di installazione e uso.

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Apri commenti

11 COMMENTI

  1. Io ho fatto installare la wallbox nel mio garage condominiale, non soggetto a CPI, chiedendo semplicemente l’autorizzazione all’assemblea condominiale per posare una canalina dal mio contatore al garage attraversando il corridoi comune, circa 10 m, e nessuno si è opposto. Ho fatto eseguire l’installazione da ChargeGuru, dopo vari preventivi non è risultato il più economico ma mi sono sembrati i più seri.
    Se il garage è soggetto a CPI si complica un po la procedura ma affidandosi ad installatori qualificati penso che non si siano grossi problemi. La risposta dell’amministratore mi sembra solo da scansafatiche a meno che non sia un caso come quello presentato qualche mese fa qui su vaielettrico dove l’impianto condominiale era totalmente fuori norma e per avere la CPI il condominio avrebbe dovuto spendere uno sproposito per adeguarlo.

  2. Per quel che posso cerco di integrare quanto di giusto detto dal carissimo Alberto Stecca

    1) Alberto Vernizzi

    L’amministratore non le può “impedire” un bel niente. L’Amministratore, per sua natura, non è il proprietario del condominio ma amministra su mandato dei condomini che sono i proprietari dell’immobile. E quindi DECIDONO LORO cosa è giusto o meno nella propria casa. Di conseguenza, FERME RESTANDO TUTTE LE NORMATIVE, lei ha senza meno il diritto di collegare il suo contatore domestico al suo box di proprietà e in ultima analisi di disporre cme meglio crede di ciò che le appartiene.
    Ovviamente l’attraversamento delle parti comuni (che ricordo: sono di tutti, non di nessuno) da un lato in linea di principio non le può essere precluso, dall’altro deve rispettare strettamente gli obblighi annessi e i diritti degli altri condomini.
    Come promemoria: https://www.vaielettrico.it/metti-la-wallbox-attento-al-pregiudizio/

    In teoria nel suo caso potrebbe essere sufficiente una comunicazione all’amministratore circa l’inizio dei lavori, corredata da adeguato progetto ovviamente fatto da persona competente e autorizzata.
    Qualora per l’attraversamento delle parti comuni si renda necessaria l’autorizzazione da parte degli alti condomini, ovviamente si può attendere la prima assemblea utile per chiederla sempre corredata dal progetto di cui sopra.
    Qualora si ritenga l’assemblea troppo lontana nel tempo rispetto alle proprie necessità, un’altra via, legale ma più “complicata”, è quella di preparare un dossierino in tante copie quanti sono i condomini. Questo dossier conterrà ovviamente il progetto che si intende realizzare, una breve lettera di accompagnamento che spiega il tutto e in calce alla medesma la richiesta di firmare l’autorizzazione a procedere.
    Qualora si ottenesse la maggioranza necessaria in termini di millesimi, si inoltrerà il plico all’amministratore che non potrà che prendere atto della volontà dei condomini.
    La sua bravura sarà quella di rendersi convincente.

    Personalmente mi sono confrontato con tale procedura (non da promotore ma da “firmatario”) in occasione di lavori straordinari da parte di un piccolo ristorante sito a piano terra in un condominio dove ho in gestione un monolocale. Questi aveva assoluta necessità di “aggiornare” il percorso di una canna fumaria e comprensibilmente non poteva attendere la prima assemblea utile. Inutile dire come, in questo caso come sempre, i rapporti di buon vicinato giovano all’esito positivo. Nel caso del nostro amico ristoratore, visto il progetto assolutamente corretto e stanti i buoni rapporti con il resto del condominio, nessuno ha sollevato obiezioni malgrado il lavoro non fosse “da poco”. Questo solo per farle un esempio pratico.

    Un “viatico” sempre valido, benchè per lei possa rappresentare un relativo aggravio in termini di costi, sarebbe quello di predisporre un progetto ove, per quanto possibile, il dimensionamento dei passaggi quantomeno in uscita dalla sala contatori fosse già sufficiente a permettere anche agli altri condomini di usufruire un domani della medesima possibilità che lei si sta dando.

    In soldoni il “mercato” sarebbe il seguente: voi mi autorizzate senza ulteriori storie a fare la cosa, io in cambio vi “preparo il terreno” qualora un domani voleste fare altrettanto.

    La cosa potrebbe sembrare un po’ “autolesonista”, ma conti alla mano le posso assicurare che quasi sempre a livello di costi la parte del leone la fa la manodopera. La differenza di costo “bruto” di una canalina da 20 mm rispetto ad una canalina da 32 mm (è un esempio) non è tale da spostare la cifra di chissà quanto. Idem aggiungere qualche scatoletta di derivazione lungo la via per permettre anche agli altri condomini di collegarsi in futuro alla “linea” che si sta posando. Posto che la posa di X metri di canalina le costerà uguale a prescindere dalla dimensione della stessa, quella di cui sopra potrebbe essere una proposta in grado di vincere dubbi e perplessità e “sboccare” la situazione con maggior facilità. So che non è “giusto”, ma se serve a “vincere” non costa nemmeno troppo.

    2)Pierangelo

    lei dispone già di una presa interbloccata da 16 ampere, Immagino già collegata al suo contatore e servita da fili da 2,5 mmq minimi, messa a terra adeguata e da un “C16” magnetotermico differenziale dedicato espressamente a quella presa.

    A stretto giro “di tecnica” con questa situazione un “carichino” di buona qualità con presa industriale dovrebbe essere assolutamente sufficiente alla bisogna. A lei di decidere l’amperaggio che più le conviene.

    Ignoriamo però la situazone “logistica” del suo garage.
    In particolare: è “sotto” la normativa della prevenzione incendi?

    In questo caso all’atto pratico nessuno le dirà mai nulla se usa la sua presa per ricaricare.
    Lei ha diritto ad avere una presa di corrente da 16 ampere nel suo garage, cosa ci fa è sotto la sua responsabilità e nessuno la potrà controllare H24.

    Però non è cosa esattamente aderente alla normativa… Nel caso che la sua rimessa fosse sottoposta a prevenzione incendi ANCORCHE’ LIMITATA A 16 AMPERE, legalmente è necessario posare una wallbox.

    La verità crudele è che se lei usa un carichino la dovrebbe “beccare” in flagrante un pompiere che aprisse la sua basculante (a che titolo?) proprio mentre lei sta caricando. Possibilità che accada = tendente a zero.
    E anche in quel caso (e sarebbe comunque strettamente la sua parola contro quella del pompiere di fatto troppo poco per rischiare) lei potrebbe affermare che la cosa è del tutto saltuaria e che normalmente si avvale delle colonnine pubbliche.
    Siamo nel novero dell’indimostrabile, dall’una e dall’altra parte.
    Inutile dire che tale scenario aggiunge però il falso all’illecito, ma la realtà (crudele) dei fatti è che le cose stanno esattamente così.

    Finchè rimane sui 16 Ampere nessuno all’atto pratico le dirà mai niente.
    Salvo che non ci sia un qualsivoglia incidente, evento di per sè altamente improbabile… Ma non del tutto impossibile. A quel punto son dolori.

    A lei la scelta e la valutazione.

  3. Bella la mia Kona, vero? É proprio lei quella in foto, con la Prism Solar collegata ad internet mediante powerline… 5 piani più in alto.
    Non ho avuto nessun problema autorizzativo, anzi, il mio amministratore mi ha aiutato nella certificazione dell’impianto stesso.

  4. Il carichino Juice booster non necessita di adattatore perchè è modulabile.
    Il pezzo di cavo che va dal carichino alla presa di corrente si può cambiare, così da avere la presa giusta per ogni occasione.

  5. Per installare una wallbox nel proprio box condominiale allacciandola alla rete condominiale (quando non è possibile o è complesso allacciarla al proprio contatore) è sufficiente installare un apposito meter che rileva i kWh assorbiti dalla wallbox stessa in modo che possano poi essere rimborsati al condominio.

    • Eh il più dipende da quanto regge il condominio, tra illuminazione ma sopratutto ascensori che vanno, può andare bene finché c’è solo una auto in tutta la palazzina, quando inizieranno a essere la metà dei posti auto può diventare un problema, salvo magari ripensare tutto l’impianto e fornire il servizio di ricarica a livello condominiale, cosa fattibile tecnicamente ma serviranno anni perché tutti siano d’accordo.
      Resta comunque il fatto che al condominio l’energia costa spesso più che a casa, han ancora Iva al 10 ma son cmq tariffe per altri usi con costi di gestione un filo più alti, magari ignoro tariffe nate apposta per queste situazioni o ne nasceranno in futuro quando l’esigenza sarà forte.
      Resto dell’idea che sia comunque meglio collegarsi al proprio contatore, anche solo per evitare problemi in futuro in caso di malfunzionamenti delle letture etc, tenere in modo più semplice e chiaro il controllo dei consumi ma soprattutto delle tariffe, non so voi ma gli amministratori conosciuti non cenè uno che gli frega qualcosa di controllare quando scendono le tariffe per bloccare un costo etc (ora non esistono proprio ma è un’altro paio di maniche) sarò sfortunato magari?

  6. Pierangelo io ho il carichino con la presa blu così quando vado in un posto dove ci sono le prese blu lo collego direttamente senza adattatore

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