Anche Mini per l’elettrico segue la moda dei crossover, annunciando nuovi modelli in arrivo entro 2-3 anni. All’interno di “una famiglia tutta elettrificata”.
Anche Mini verso modelli “a ruote alte”
L’annuncio è stato fatto dal capo del marchio inglese, Bernd Korber, con una dichiarazione sul sito del BMW Group. La premessa è che già ora i modelli elettrificati valgono il 10% delle vendite globali di Mini, con un 5% realizzato dalla Countryman Plug-in Hybrid e un altro 5% dalla MINI Electric.
Ma il mercato chiede di più e la Casa inglese ha deciso di cavalcare l’onda dei cross-over, ovvero di modelli che possiamo definire a metà tra le station e i Suv. Un’onda che anche la Volkswagen sta seguendo con grande convinzione nell’elettrico, con l’idea che sia la strada giusta per conservare i margini di guadagno (qui l’articolo). Accanto alla Mini Electric, dunque, arriveranno “un nuovo modello crossover nel segmento delle auto piccole e un modello crossover compatto“.
Nessuna intenzione di abbandonare il diesel
Korber ha spiegato poi che “la prossima generazione di MINI Countryman sarà disponibile sia con motori a combustione che con trasmissione elettrificata“. Lanciata lo scorso anno, la Mini elettrica si vende con numeri senza infamia e senza lode. In Italia, per esempio, se ne sono immatricolate 518 nei primi 9 mesi del 2020.
A differenza di altri costruttori, comunque, la Mini non ha nessuna intenzione di dire addio ai motori tradizionali, anche a gasolio. Korber è stato molto netto: “Mini continuerà a offrire motori benzina e diesel altamente efficienti. Che continuano a essere una soluzione ideale per gruppi target e regioni le cui esigenze di mobilità non sono ancora soddisfatte da veicoli completamente elettrici“. È una strategia del doppio binario, tra elettrico ed endotermici, che Korber chiama Power of Choice, Potere di Scelta.
SECONDO NOI. Vedremo se il mercato premierà queste scelte piuttosto conservative. Quanto all’elettrico, la strategia dei marchi tedeschi ormai è chiara: puntare su Suv e crossover, i veicoli in grado di salvare capra e cavoli, ovvero esigenza di essere green e margini di guadagno. Ma le città hanno bisogno di veicoli più piccoli, non più grandi e qualcuno dovrà pensare a soddisfare questa esigenza.
Però le mini possono attingere ad un pedigree storico. E non mi pare siano comunque economiche. Forse si ispirano al fascino della locomotiva a vapore? Il diesel… Il diesel. Vabbè.
È molto più difficile produrre un’automobilie da vendere a prezzo basso ma che non sia di bassissima qualità rispetto ad un SUV/crossover. Il rischio è grande e i margini di manovra molto ridotti. Forse quando i veicoli elettrici diventeranno “oggetto del desiderio” cambierà qualcosa.
Secondo me chi cerca di tenere il piede in due scarpe non è sicuro di essere competitivo nell’elettrico. Se passi anni a prenderti gioco dei pionieri dell’elettrico invece di investire poi ti ritrovi a rincorrere con la lingua di fuori. Pagheranno cara anche questa scelta.