Anche in montagna le ricariche ci sono, i distributori no

Anche in montagna le ricariche ci sono, i distributori no. Sergio riporta (con foto) il caso della Valsesia, in alto Piemonte, dove trovi le colonnine laddove di distributori di pompe di benzina non c’è traccia. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it

Anche in montagna trovi colonnine ovunque: “Qui in Valsesia…”

anche in montagna
Qui e sopra sue immagini che ci ha inviato il lettore da Fobello, in Piemonte.

“Continuo a leggere sui social che in Italia prendere l’auto elettrica è un suicidio: dove la ricarichi poi, se non ci sono le colonnine? A tal proposito vi riporto questa mia ultima espereinza di una vacanza in Valsesia, alto Piemonte, per la precisione in una valle laterale che si chiama Val Mastallone. L’ultimo distributore che trovi nella strada per arrivarci si trova a Varallo. Poi cominci a salire e di pompe di benzina non ce n’è più neppure mezza. Le ricariche, invece, ci sono: trovi una stazione dopo una decina di km, una Enel X da 22 kW, e una Eni Plenitude dopo altri 10 km, a Fobello, il paese dei Lancia. Qui le colonnine sono due, sempre da 22 kW, perennemente disponibili. Morale della favola: è vero che con l’auto a benzina hai un’autonomia più estesa, ma è anche vero che che vive quassù quando deve rifornire deve scendere a valle e farsi 20 km a scendere e 20 a salire. E realtà simili mi risulta che ci siano in altra vallate alpine. Sergio Polli

Ormai siamo a quota 70 mila, e le installazioni continuano…

Risposta. Ci arrivano continuamente mail da lettori che segnalano la presenza di colonnine nei luoghi più impensabili, dalle stradine di montagna ai paesini di campagna nell’interno. A fine giugno eravamo arrivati a 67.561 punti di ricarica a uso pubblico  in tutta Italia secondo  di Motus-e, presto superemo quota 70 mila. E se in precedenza le colonnine erano concentrate soprattutto in alcune aree del Nord e a Roma, ormai le trovi veramente dappertutto, autostrada compresa. I distributori, invece, continuano a calare di numero. Senza contare che, per quel che riguarda le vacanze, molti automobilisti riescono a ricaricare agevolmente nelle strutture che li ospitano, hotel o agriturismi che siano.

  • La prima area di servizio in autostrada solo per auto elettriche: guarda il VIDEO 

TAG: Rivolta contro gli incentivi

Visualizza commenti (13)
  1. Antonio gobbo

    Solo un dubbio, cosa se ne fanno di 2 colonnine in un paesino dove di sicuro quasi tutti hanno una casa singola con relativo attacco di corrente in modo da poter ricaricare l’auto a casa propria? Sono le prime colonnine che costano meno di 29 cent a kw in modo da attrarre gli automobilisti elettrici? Sperano in un boom turistico di turisti norvegesi?
    Bho … poi le compagnie elettriche si lamentano che le colonnine non sono remunerative perchè nessuno le usa, non era forse meglio installarne in qualche parcheggio di una popolosa area residenziale in città?

  2. Se si abita in un piccolo paesino montano (sicuramente lontano da distributori) avete una BEV/NEV da ricaricare a casa (WB o carichino domestico, meglio se con presa industriale) può essere una grande soluzione: ogni giorno si può partire con la ricarica giusta (80% ottimale se poi si “scende a valle” si arriva col pieno! …ed i freni freschi)

    Altro vantaggio da sfruttare quasi tutto l’ anno la partenza con vettura già sbrinata/climatizzata

    Se poi qualche attività economica (negozio/centro commerciale/albero _ristorante o anche officina meccanica! ) vuol mettere 1 o 2 wallbox (kW a scelta…in base alla possibilità economica e tecnica) magari si assicurano un’ attrattività superiore e fidelizzante…

    Ho fiducia che con le ultime versioni plug-in da oltre 80~100km di autonomia elettrica molti, molti italiani scopriranno quanto è meglio viaggiare in elettrico gran parte del tempo…. e colori che hanno le condizioni giuste (non certo il 4% attuale ! ) che possono lasciar perdere la parte termica con i suoi costi…ed inquinamento per polmoni e timpani).

  3. Gli elettroni, tra le altre cose, sono leggerissimi, e portarli in quota non costa grande fatica. Non è la stessa cosa per i carburanti che pesano tanto, e dopo essere stati trasformati in energia continuano a “pesare” in atmosfera. Intanto mi dicono dalla montagna che alle fontane stanno mettendo i rubinetti, quando ero ragazzo in questa stagione dalle fontane sgorgava una meravigliosa acqua gelata…

    1. Vero, gli elettroni solo leggerissimi ma purtroppo il loro sistema di stoccaggio mica tanto. I miei 55 litri di benzina pesano circa 50 kg , vorrei sapere, onestamente, una batteria che possa immagazzinare 7/ 800 km per stare sullo stesso ordine di grandezza ( auto da 4,4 m) quanto pesa. E ce la si porta dietro sempre, anche da ” vuota ” e pesa sempre lo stesso. La batteria della mia modesta Twingo per esempio , da soli 22 kWh sta comunque a 165 kg sempre, vuota o piena. Senza polemica, solo per ragionare sull’ affermazione.

      1. Ma i 55 litri spariscono ogninvolta che linesauriamo… 100000km quanti pieni? 1200… moltiplicato per i 50kg, sono 60000kg di combustibile in serbatoio. Piu tutto il resto… giusto pensarci!

  4. Sarà una notizia non notizia, ma le critiche maggiori che mi sono state rivolte da quando ho preso l’auto elettrica sono:
    – Mancanza di colonnine
    – Range basso
    Per quanto la seconda critica possa essere vera se riferita alle ICEp, la prima non lo è!
    Nel mio paese di 15000 abitanti ci sono 6 coppie di colonnine in totale, di cui una coppia a 100kw nel parcheggio del supermercato!
    Io spero che la concorrenza aiuti a ridurre i prezzi. Abbiamo avuto dei buoni segnali questa estate, speriamo che la convenienza prettamente monetaria all’utilizzo di colonnine pubbliche oggi non c’è.
    Se non ricarichi a casa spendi un sacco di soldi.

  5. Leggo di tre commenti unanimi sul fatto che questa sia una “notizia non-notizia”.
    Avete pienamente ragione., ma, di fronte a stuoli di detrattori tutti a intonare lo stesso mantra della mancanza di colonnine e che per ricaricare quegli sfigati degli elettromobilisti devono fare chilometri su chilometri per trovarne una, per una volta che il paradigma è invertito e sono i petromobilisti a dover fare chilometri su chilometri per fare rifornimento, siate sportivi e abbozzato, dai… 😉

  6. Chissà come facevano lì prima dell’auto elettrica, forse andavano a legna. Comunque pur trovando una cosa interessate e giusta che si installino colonnine in ogni luogo per offrire un servizio mi associo al commento precedente , ovvero che se faccio il pieno nella mia auto hev il computer mi dice che posso percorrere 900 km. Magari non sarà vero ( essendo in montagna) ma 700 li fa tutti. Per scendere a valle consumo zero e carico la batteria per fare di nuovo un pezzo in salita. Diciamo che non la trovo una notizia entusiasmante

  7. quando deve rifornire deve scendere a valle e farsi 20 km a scendere e 20 a salire…….in realtà la prima volta che devi scendere pianifichi di fare il pieno e ne hai per 500/600 Km magari…..

    1. Ma infatti. Ho vissuto in un paese di 400 abitanti senza distributore e il primo a 20 km. Facevo un pieno al mese. Tanto prima o poi a valle si deve scendere eh. Quando si scende per commissioni o altro, si fa il pieno. Il problema della distribuzione capillare delle ricariche è per chi non ha autonomia, ma se con un pieno faccio 800 km … Non ho il problema.

      1. Gianluca Zini

        Si ma la notizia serve per i detrattori che dicono che non sono colonnine: vedete ci sono anche quassù!!!

        1. Edwin Abbott

          I detrattori sono ormai al ridicolo, con le wallbox che costano, all’ingrosso, in Cina, 100 euro l’una, anche un piccolo Comune spenderebbe più in stipendi per l’Ufficio tecnico che in infrastruttura per mettere una presa in ogni posto auto pubblico del suo territorio.

          Visti i prezzi “reali” delle automobili dove le producono, siamo vicini al punto raggiunto dai TV piatti: se non fai viaggiare abbastanza veloce il carrello al supermercato, alla cassa, te ne ritrovi uno infilato di nascosto da qualche promotore e ti accorgi solo dallo scontrino che te lo hanno messo in conto.

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