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Anche in Germania vendite EV in calo

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La Skoda Enyaq, prima nelle vendite EV in Germania (foto: Skoda).

Anche in Germania vendite di auto elettriche in calo. Dopo Francia e Italia, il maggior mercato continentale annuncia un ottobre in flessione: quota al 15,3%.

anche in Germania
La Volkswagen ID.7, seconda nelle vendite EV in Germania.

Marcia indietro anche in Germania: quota al 15,3%, leader la Skoda Enyaq

Rispetto all’ottobre del 2023 il mercato tedesco delle elettriche ha perso l’1,8% di quota (era al 17,1%). È il decimo mese consecutivo in calo, dopo la cancellazione degli incentivi decisa dal governo Scholz alla fine dello scorso anno.

I numeri restano comunque consistenti, dato che le EV immatricolate il mese scorso sono state 35.491 e la quota di mercato è quasi quattro volte quella italiana: il 15,3% contro il 4,0% del nostro Paese. Quanto alle auto più vendute, c’è da registrare una battuta d’arresto di Tesla, che peraltro tende a concentrare le consegne nell’ultima parte dei trimestri.

E così ci sono tre modelli del gruppo Volkswagen sul podio, con la Skoda Enyaq prima con 3.312 consegne, davanti alla VW ID.7 (2.427) e all’accoppiata ID.4/ID.5 (2.174). In aumento le vendite di ibride plug-in, dal 7,5% dell’ottpbre 2023 all’8,3% (19.337 consegne).

punto interrogativoI dati tedeschi confermano che, a livello europeo, ottobre è stato un mese complicato per chi vende auto elettriche. Dell’Italia abbiamo detto, con le immatricolazioni scese a poco più di 5 mila unità (5.067 per la precisione), dalle 5.803 dell’ottobre 2023.

Ma anche la Francia ha innestato la retromarcia, con le elettriche scese al 15,4% (20.900 immatricolazioni) contro il 16,7% del luglio dell’anno scorso. Dopo un anno difficile come questo, a livello europeo gli occhi sono già puntati sul 2025, con i nuovi obbiettivi di vendita per le auto a zero emissioni imposti dalla UE. Stiamo parlando, in pratica, di un’auto nuova su quattro, con pesanti multe per i costruttori che non raggiungono l’obbiettivo.

La Germania aveva già annunciato il ripristino degli incentivi, ma la crisi di governo (con elezioni a fine febbraio) rimette tutto in discussione. Buio profondo sull’Italia, mentre la Francia deciderà nelle settiamane prossime il da farsi.

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43 COMMENTI

  1. E la termodinamica del pianeta prende atto.

    Di questo passo per i capricci delle lobby fossili, dei politici prezzolati, dei negazionisti e di coloro che si fanno intortare da una informazione bugiarda e prezzolata.

    PIANGEREMO TUTTI LACRIME DI SANGUE.

  2. Chiamalo calo, il 15% ed hanno tolto gli incentivi da Dic 2023.

    E’ un risultato incredibile, fanno le stesse % della Francia, ma senza il bonus ecologique di 4000€.

    Noi siamo al 4%.

        • Il 5% è il 25% in piú del 4%, non minimizziamo i risultati degli altri.

          Inoltre la Spagna ha già dichiarato misure a sostegno della transizione all’elettrico nel 2025.
          Mica sta strillando di tornare al diesel.

          • si si vedremo … comunque in Spagna gli incentivi erano già attivi nel 2024 e arrivano fino a 7.000 euro (9.000 in caso di rottamazione di un’auto più vecchia di sette anni) .. che comunque non sono bassi anzi sono decisamente superiori alla media UE, ma sempre al 5% sono rimasti… forse se facessero come in Italia nel 2024 incentivi a 13.500 euro qualcosa in più venderebbero ma ho qualche dubio che Sancez abbia in mente cifre simili.

      • Sarà magari anche perché in Germania e Francia molti non spendono ogni anno migliaia e migliaia di euro in tatuaggi, sigarette, lotterie/gratta e vinci, gadgets elettronici, cerimonie “da Reali” e varie ulteriori cose frivole ed inutili ed hanno quindi maggiore disponibilità per questo motivo. Inoltre loro capiscono che con l’auto elettrica si risparmia per tutta la vita in ogni ambito. Per loro è quindi facile comprendere che acquistare un’auto elettrica risulta conveniente ed opportuno per questioni ambientali e di salute.

        • Infatti, è sarà anche perché si informano da fonti attendibili e non su fb o al bar o dal cugggino esperto meccanico… qui da noi sono tutti scienziati… e quando sentono invece il vero esperto o scienziato a favore delle EV diventano terrapiattisti e negazionisti

        • Volpesalva, e già chi porta a casa 1300 euro ne spende 1000 in tatuaggi e sigarette e poi va a cercare il cibo nei cassonetti dei supermercati e non può comprasi la tesla…e la colpa è sicuramente dei rettiliani che ci hanno distrutto i neuroni giusto?

  3. Sbaglio o la Skoda Eniaq di cui si parla costa circa € 50.000? E le VW Id da € 35.000 in su? Tesla non parliamone….Hai voglia di incentivi per una famiglia media!
    Queste statistiche di vendita riguardano auto inarrivabili per i più… che senso ha parlarne?

      • Non era questo il senso del mio commento….volendo “fotografare” una tendenza, secondo lei cosa è più rappresentativo? le statistiche di vendita della Ferrari o delle utilitarie? Del caviale o della verdura?
        Anche a me del golf non me ne frega nulla e comunque non so nemmeno dove se ne parli….

        • La Skoda Eniaq è una segmento D-SUV per dimensioni e il prezzo medio delle auto di quel segmento in Italia nel 2023 è stato di 55.000€ (fonte: UNRAE), quindi mi spiace per tutti quelli che non se la possono permettere ma è assolutamente rappresentativa del suo segmento.
          (Tesla Model Y costa il 25% in MENO del prezzo medio del suo segmento, così come Tesla Model 3 costa il 20% in MENO del prezzo medio del suo segmento, questo a proposito del “Tesla non parliamone…”).

    • I prezzi sono relativi. Salari medi operai italiani 1.300€, salari medi operai tedeschi circa 3.000€. VW ID.3 in Germania parte da 33.300 €, in Italia 36.500 €. Pertanto è tutto relativo.

    • Stiamo parlando del 15% del mercato. Questo è l’andamento che doveva avere 5 anni fa il mercato.

      Il problema è che sta succedendo nel 2024, stessimo nel 2022 saremmo esattamente in linea con la teoria.

      Chi dovrebbe transare il 15% più povero? o chi ha la villetta con 40/50.000€ da spendere per una macchina.
      Vero in EU mancano auto fra i 15 ed i 25.000€. Ma se 3 anni fa eravamo al 15%, col 15% più abbiente e logisticamente più ben messo a guidare la transizione, oggi saremmo oltre il 20%, con le piattaforme gia ammortizzate, con numeri da tenere in piedi le filiere, e la migrazione di diverse tecnologie ai segmenti inferiori.

      Invece siamo ancora al 15% che può comprare auto dai 30.000€ a salire che ha il garage/posto elettrificabile e le colonnine pubbliche ancora da diffondere e con tariffe altine, sebbene basse rispetto a quelle italiane (ma noi siamo al 4% quindi 3 anni ancora più indietro).

      Facciamo con calma, tanto chi ci corre dietro.

      • Esattamente, il 10/15% è all’incirca la percentuale che poteva permettersi di cambiare auto spendendo 40/50.000 euro per un’elettrica. Finiti loro finita la “transazione”. Su questo sito ci sono lettori che non concepiscono nemmeno che possano esistere famiglie che non arrivano a fine mese o,ancora peggio, che rinunciano alle cure mediche per poter mangiare

        • Eccerto perché I CLUSTER di mercato finiscono. Come sono finiti i clienti di Porsche, BMW, Mercedes.

          Su questo sito si parla di auto elettriche. Se c’è chi non arriva a fine mese il problema, per loro, non è certo comprarsi la macchina (indipendentemente dall’alimentazione). Ma se vuole possiamo parlare di RdC come misura di civiltà, misura tolta da questo governo che evidentemente di con può curarsi per mangiare NON gli interessa.

          Infatti i mld tolti alle auto sono finiti alle spese militari, mica alla sanità. Alla sanità se chiami per prenotare una visita in genere ti dicono ci vediamo fra 3/6 mesi.
          Pagando settimana prossima.

          Ma evidentemente non è una priorità come le armi.

  4. “a livello europeo gli occhi sono già puntati sul 2025, con i nuovi obbiettivi di vendita per le auto a zero emissioni imposti dalla UE. Stiamo parlando, in pratica, di un’auto nuova su quattro, con pesanti multe per i costruttori che non raggiungono l’obbiettivo.”: ma la soluzione è già stata trovata: Verranno centellinate produzione e consegne degli ICE in modo da non oltrepassare la soglia delle sanzioni, mettendo in cassa integrazione o simili i lavoratori e facendo così le fortune (elettorali) dei partiti populisti

    • Sai cosa ne sarà dei partiti populisti, dei lavoratori, dei soldi, delle sanzioni ecc quando ci sarà una catastrofe ambientale al mese?

        • NO: la evitiamo smettendo di vendere le termiche (oltre a smettere i riscaldamenti a gas, isolando le case e producendo corrente a gas).
          Se ha qualche soluzione migliore delle BEV al posto delle termiche, la tiri fuori, o taccia per sempre, perchè di negazionisti climatici ne abbiamo già abbastanza e quel fantastico posto che si libera a gennaio come POTUS l’hanno già preso.

          • Che arroganza. Ma lei è serio quando sostiene che tutti dovrebbero acquistare un’auto da 30/40.000 euro, ristrutturare casa, installare pompe di calore, ecc ecc..? La informo che i benestanti in Italia sono finiti, restano i poveracci

          • Mah. .secondo me sarebbe più utile rivedere alcune abitudini che implicano il disboscamento di intere aree forestali del sud America, dell’Africa e del Borneo. Non faccio fatica a pensare che l’ecologista che gira con un’elettrica da 50k abbia in casa il parquet di legno pregiato del Borneo…per dire …
            Sicuramente invece elettrificando la mobilità ne gioverebbe la salute pubblica, ma questo è un altro discorso che non c’entra col cambiamento climatico.
            Sul metano… ricordo che quando ero un po’ più giovane c’era la pubblicità “il metano di da una mano”. Ora invece pare essere una dannazione….vai a capirli …i nostri governi….

          • Giudo …ma davvero tu sei convinto che acquistando una tesla o chi per lei e tiducendo il numero delle ICE impedirai le catastrofi naturali? ammiro il tuo enorme ottimismo … purtroppo però credo che non sia esattamente così, sarebbe come cercare di svuotare il mare con un secchiello, si qualcosina fa ma ben altre fonti di iquinamento andrebbero abbattute per ottenere un simile risultato (a livello globale) e sinceramente non vedo un impegno della stragrande parte delle nazioni al mondo (vuoi per interessi dj lobby, vuoi per mancanza fondi necessari) per questo fine.

          • Antonio
            Ho scritto “oltre”
            Non sottovalutiamo le parole, leggiamole tutte

          • massimo
            E dire che è facile trovare con una banalissima ricerca che la produzione della CO2 per il solo trasporto è quasi il 30%, alla faccia del “non c’entra col cambiamento climatico”

          • vero guido secondo le istituzioni europee, i trasporti sono responsabili di circa un terzo delle emissioni di anidride carbonica nell’Unione, oltre il 70% del quale è legato al trasporto stradale. Se, però, si limita lo sguardo alle sole autovetture, la percentuale cala sensibilmente: i veicoli passeggeri pesano per circa il 12% sul totale (14,5% considerando anche i furgoni)

        • Diciamo che nel breve la catastrofe non la vedi, ma tempo 10 anni o poco più ne vedremo delle belle. Basta che manteniamo già le temperature medie di quest’anno e avremo molte meno pensioni da pagare.

          • Disastrfra 10 anni o anche meno? ok allora che l’Europa cacci i soldi non solo consigli per gli acquisti, pensare di poter cavar sangue dalle rape (cittadini europei) solo ai geni di questa commissione UE poteva venire in mente

          • @Massimo
            se prende carta e penna e fa le proporzioni tari motori vedrà che è ovvio che 200 navi NON inquinano come un miliardo di auto, è una bufala che ogni qualche mese gira, tra l’altro mi pare si riferiva allo zolfo, di cui sono ricchi i carburanti navali, non alla Co2

            il settore navale (al pari di quello aereo) nel complesso pesa relativamente poco, il 2% includendo sia le tratte internazionali che nazionali, è fatto soprattutto di navo cargo, essenziali alla nostra economia, e anche questo settore sta iniziando a ridurre le emissioni; per ora hanno dimezzato la velocità sulle rotte internazionali, poi un po’ alla volta testano carburanti alternativi (gpl, metano, metanolo verde, ammoniaca verde, per tratte brevi anche fuel cell + idrogeno o direttamente a batterie)

        • Andrea, ci si risparmierebbe almeno la catastrofe dei veleni che respiriamo nelle città… anche lei e i suoi figli respirate vero?

    • Vedo che continuate ostinatamente a sostenere che, nell’ambito di un determinato segmento di mercato, alcuni modelli di BEV costano meno (o, addirittura, molto meno) dei corrispettivi modelli ICE.
      La considerazione è corretta ma, come vado dicendo da tempo, il problema NON È QUESTO.
      Il problema è dovuto al fatto che i suddetti segmenti di mercato sono del tutto INACCESSIBILI alla maggior parte dei potenziali acquirenti.
      Per cui, in soldoni e con una certa ruvidezza, dico che se una Tesla MY da 45000€ costa il 25% in meno di una qualsiasi altra ICE presente in quel dato segmento di mercato, A ME NON ME NE FREGA ASSOLUTAMENTE NULLA, perché tanto non potrò mai comprare né l’una, né l’altra.
      Il vero problema, tanto per dirne una, è che la nuova R5, che doveva far “svoltare” il mercato delle BEV in Italia, alla fine della fiera costa 35.000€!!!
      È chiaro?

      • Lampante direi.
        Proporrei qualche picchetto davanti alle concessionarie… invece la gente esce con qualche bel dieselone.
        Per ottenere qualcosa bisogna chiederlo e richiederlo con insistenza anzichè seguire i cattivi maestri.
        Auguri a tutti.

    • Robero dai non c’è discussione , purtroppo c’è ancora molta gente che crede che gli italiani siano solo dei neandertal che non comprano le bev per ignotanza e nascondono i soldi sotto il materasso…. davanti ai numeri e alle percentuali di vendite cercano un nemico: il governo, il fatto che gli italiani siano degli analfabeti funzionsli, la stampa, la tv, i social, le lobby, i rettiliani…. quando fai notare che le BEV di vendono dove le persone sono più ricche e dove la gente ha maggiore possibilità di ricaricare a casa propria fanno spallucce e dicono che (gli altri) non voglion fare sacrifici.

      • Il problema è che tu t’incazzi con le BEV anzichè con chi le produce.
        Il che mi fa pensare che sei molto ma molto contento di questa situazione.
        Qualche vantaggio magari ce l’hai… tu come tanti altri.
        Altrimenti i ragionamenti che fai sarebbero di tipo diverso.

        • zi ti … purtroppo mi limito a guardare i fatti e la realtà italiana e cerco di far emergere problemi e conttaddizioni senza appiattirmi al motto … il rancio è sempre ottimo e abbondante!!!
          Almeno avessi qualche vantaggio 🙂 ma proprio non ne ho, a me andrebbe benissimo se tutti andassero in elettrico, quello che però mi da fastidio è che siano stati messi dei limiti temporali senza minimamente predisposse strutture e costi per i paesi meno ricchi in Europa (Italia inclusa) lasciando la palla ai singoli stati che come tutti ben sanno hanno condizioni economiche e organizzative enormemente diverse (io ad oghi se volessi cambiar auto e passare a una elettrica avrei molte difficoktà dato che non posso ricaricare a casa e sinceramente il madochismo non mi ha mai attirato) … stesso discorso vale per le case green…. non si fanno così transazioni così importanti e impattanti.
          Spero di esser stato sufficentemente chiaro anche se sicuramente DegliEsposti mi risponderà con una sua solita battutina molto costruttiva 🙂

          • Se lei pensa di essere costruttivo, le posso assicurare che si sbaglia di grosso

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