Anche Google contro l’auto elettrica. Un lettore, consultando il noto motore di ricerca, si è imbattuto in una serie di errori grossolani. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Anche Google contro l’elettrico, con una serie di strafalcioni

“Facendo una ricerca su Google, compare automaticamente una lista di domande con relative risposte (redatte da chi?) sotto il titolo People also ask. Oggi, 26/09/25, tra le domande c’era quella che segue con la risposta: ‘Perché l’auto elettrica è il veicolo più inquinante? In altre parole, la centrale elettrica utilizza 1.850 kWh in gasolio o in metano per farne arrivare 400 all’auto elettrica presa in esame. E immette in atmosfera gas di combustione in quantità pari a 1,75 volte superiore a quella emessa dall’auto con motore tradizionale’. Un’affermazione così drastica è viziata da molti errori.
Ecco gli errori nella rubrica “People also Ask”: come correggerli?

- La domanda in realtà contiene già l’affermazione che sostiene il maggior inquinamento di un’auto elettrica. Questo modo di porre la domanda è di per sé scorretto.
- Non ci sono riferimenti geografici che indichino a quale Paese ci si riferisca. Sicuramente in paesi diversi la quota di energia elettrica derivante da idrocarburi è molto diversa.
- Si parla di un’auto elettrica presa in esame,ma non si sa a cosa ci si riferisca.
- Il gasolio non mi risulta sia un carburante usato nelle centrali elettriche
- Una centrale elettrica ha rendimenti molto più alti di un motore endotermico. Partendo dal circa 40% di quelle tradizionali per arrivare al 60% per quelle a ciclo combinato (e fino all’80% e più per quelle con sistemi di cogenerazione). Anche avessimo solo il 40% avremmo 740kWh e non 400. Poi, almeno in Italia, le centrali ad idrocarburi coprono solo il 50% circa della produzione: Per l’altra metà non ci sono emissioni in esercizio.
- Un’auto con motore endotermico ha un rendimento che varia tra il 15% (benzina) e il 22% (diesel). Mentre un’auto elettrica rende fino al 90% o, almeno, l’80%
Come fare per far correggere lo strafalcione a Google? Complimenti per la vostra dedizione“. Sergio Fabbri
Anche Google contro l’elettrico? Proviamo a immaginare perché

Risposta. Ci sono centinaia di studi realizzati in tutto il mondo a confermare che, nell’intero ciclo di cita, l’auto elettrica inquina meno dei modelli termici. L’ennesimo, qui sopra, è stato appena ripreso dal quotidiano francese Le Parisien. E fa riferimento alle sole emissioni di Co2, trascurando il fatto che le EV non emettono alcunché. Tantomeno le famigerate polveri sottili che tanto nuocciono ai nostri polmoni. Perché dunque pubblicare questi dati? Evidentemente Google pesca in rete dalle migliaia di fake news che mani interessate spargono con grandi mezzi sul web. Facendo sì che i motori di ricerca peschino proprio queste panzane.
– Novità elettriche: la Dongfeng Box / VIDEO-PROVA di Luca Palestini


E’ il classico effetto collaterale delle ormai famose “allucinazioni” delle AI. Bisogna sempre tenere a mente che la fonte degli algoritmi che rispondono alle nostre domande è il web, non certo la biblioteca vaticana,
se il web è pieno di fakw news e queste ultime non sono state indicizzate e categorizzate a sufficienza l’AI sbaglia, e sbaglia non di poco.
Per curiosità questa mattina ho posto all’IA di Google la seguente domanda: le auto elettriche inquinano di più del diesel?
Questa la risposta: “No, le auto elettriche non inquinano più dei diesel: l’affermazione che le auto elettriche inquinano di più è una bufala, e numerosi studi scientifici confermano che le auto elettriche hanno un impatto ambientale inferiore sul ciclo di vita totale rispetto alle auto diesel, specialmente se si considera un mix energetico più pulito per la produzione di elettricità e batterie“.
copilot risponde così:
L’idea che “l’auto elettrica sia il veicolo più inquinante” rientra a pieno titolo tra le semplificazioni fuorvianti che circolano online.
Non è una “bufala totale” inventata da zero, ma una distorsione di dati reali:
parte da elementi veri (produzione delle batterie energivora, mix elettrico ancora fossile in molti Paesi),
li isola dal contesto (ciclo di vita completo, progressiva decarbonizzazione delle reti),
e li presenta come verità assoluta (“più inquinante di tutte”), quando la letteratura scientifica mostra il contrario.
👉 In pratica: è una fake news per come viene comunicata, perché ignora volutamente il quadro complessivo e punta a generare sfiducia o polemica.
Nessuna allucinazione, dire con superficialità che l’AI sbaglia è come dire internet riporta notizie false, tutto e niente.
ciao, guardando i report recenti credo che ad oggi in nessuna condizione, neanche un mix elettrico a forte predominanza di carbone, un’auto Bev emetta più co2 sul ciclo di vita di una termica, perchè la quota di emissioni relative alla fase di fabbricazione (scocca e batterie) è già scesa parecchio.. se ricordo valeva già nel 2021 se incrociavi una Bev prodotta in cina e alimentata in Polonia.. oggi nel 2025 è ancora meglio
per farla breve, oggi una Bev con batteria 60 kwh ha un debito su costruzione e riciclo se ricordo di circa 4 tonnellate di co2 rispetto a una termica di pari dimensioni (mentre nel circa 2017 erano più vicine a 8 tonnellate)
4 tonn Co2 si recuperano facili da noi in 20.000-25.000 km;
in un mix a base di carbone magari in 80.000-100.00 km
se vuoi provare a fare due conti come da ultimo report europeo:
– sia per BEV che per ICE, aggiungi +20% ai consumi WLTP dichiarati
– alle emissioni di 1 litro di carburante aggiungi +25% per la filiera
– alle emissioni di 1 KWh aggiungi + 20-22% per dispersioni di rete e di ricarica
– nostro 1 kwh italiano sta a circa 265 gr Co2, e cala ogni anno, se fai media su più anni va usato un valore inferiore a questo
– mix elettricità molto molto sporchi (qualche area dell’asia, ma non la Cina che fa già molto meglio) mi pare stanno sui 600-700 gr Co2 al Kwh
con il diffondersi dell’AI / LLM (per altro sviluppati in fretta cercando più di “arrivare primi” e diffusi tra gli utenti piuttosto che diventare “precisi e perfetti”) ci dovremo abituare a non poter più contare granché sugli attuali strumenti di informazione (internet e motori di ricerca, broadcast televisivi, giornali stampati ma con redazione “digitale”).
Dovremo imparare a ragionare di più, ad andare “ad istinto” piuttosto che su una polverizzazione di informazioni spesso contrastanti che ci subissano ogni giorno.
Giustissimo prendersela con le panzane e la spazzatura che riempie il web. Anche voi però cercate di fare le vostra parte e cercate di non usare titoli così click-bait da diventare sciocchi.
Io e credo tutti i vostri lettori ci aspettiamo qualcosa di meglio da voi.