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Anche Elkann si lamenta che mancano le ricariche…

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Anche Elkann si lamenta che mancano le ricariche…Un lettore ci segnala le frasi dette dal n.1 di Stellantis ai soci del gruppo. Ma è proprio così? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Anche Elkann si lamenta
Johm Elkann, seconda da sinistra, durante l’assemblea degli azionisti di Stellantis (foto: Stellantis Media).

Anche Elkann si lamenta… / “Ma a me risulta che le colonnine ci sono, poco utilizzate”

“Confesso che sono rimasto sconcertato dalle affermazioni del presidente di Stellantis, John Elkann, sul mondo dell’auto elettrica. Ogni tanto un po’ di autocritica da parte di questi grandi imprenditori non guasterebbe e invece la colpa è sempre di altri.

Leggo testualmente: “In Europa, le normative sulle emissioni di Co2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato. I governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all’acquisto e l’infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici”. Io possiedo un’auto elettrica, viaggio parecchio e posso testimoniare che l’infrastruttura di ricarica anche in Italia è tutt’altro che inadeguata. Non mi è mai capitato di trovare le colonnine tutte impegnate e anzi leggo da voi che chi le gestisce si lamenta perché sono largamente sottoutlizzate. Sbaglio?“. Paolo Bergamini

Anche Elkann si lamenta
Una colonnina di ricarica Ewiva da 300 kW di potenza.

Mancavano le stazioni ad alta potenza, ora ci sono anche quelle

Risposta. Siamo d’accordo col lettore: le colonnine ci sono e anzi: al momento persino in Italia sono addirittura in eccesso, se rapportate al numero di auto elettriche in circolazione.  Fino a un paio d’anni fa c’era una carenza di ricariche ad alta potenza, indispensabili per chi viaggia molto e non può aspettare ore per il rifornimento. Ma oggi possiamo dire che anche quel gap è stato colmato.

  • LEGGI anche “Plenitude taglia i prezzi per due mesi (0,65 in DC). Che succede?” e guarda il VIDEO qui sotto

L’ultimo aggiornamento è arrivato da Ewiva, la società creata da Enel X e Volkswagen proprio per installare ricariche molto potenti. Nel primo trimestre del 2025 Ewiva ha attivato in Italia 97 punti di ricarica in 23 nuove stazioni. Arrivando in totale a 400 stazioni e più di 1.400 colonnine ultra-veloci sull’intero territorio nazionale. Ma nel frattempo anche gli altri operatori hanno continuato a installare, a partire da Free To X, che ha coperto le rete di Autostrade per l’Italia con una stazione ogni 50 km.

Le ultime offerte di elettriche usate sul nostro sito: Model S, e-208, 500e, e-Up ID.3,, Kia EV6, Zoe…

Volkswagen ID.3 del 2023un rapido sondaggio – Anno: 08-2023 – km: 30.946 – Stato Batteria: n.d.– Località: prov. di Pisa – Prezzo: 25.500 euro.

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Volkswagen ID.3 del 2024Fiat 500e 3+1 Icon– Anno: 01-2024 – km: 9.775 – Stato Batteria: n.d. – Località: Livorno – Prezzo: 31.500 euro

Opel Corsa-e del 2021Fiat 500e 3+1 Icon– Anno: 01-2021 – km: 47 mila – Stato Batteria: n.d. – Località: Aosta – Prezzo: 13.500 euro

Opel Mokka-e del 2023 Fiat 500e 3+1 Icon– Anno: 05-2023 – km: 15.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Cagliari – Prezzo : 20.000 euro

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13 COMMENTI

  1. Elkann, dopo l’uscita anticipata del CEO Tavarez si è svegliato sulla poltrona di Presidente del Gruppo ed ha dovuto prendere ad interim le redini di Stellantis, forse accorgendosi solo ora in che mani ha lasciato l’industria europea (ed italiana) dell’automotive.
    Ha quindi ripetuto parole sentite già anni fa dal buon J.P. Imparato che già anni fa chiedeva a gran voce più colonnine in giro piuttosto che incentivi sulle vendite (!), nonostante guidasse il marchio Alfa Romeo che aveva soltanto in elaborazione ancora lontana l’uscita della Tonale plug-in (notoriamente auto che va comprata solo da chi ha WB a casa, ma se vuol farci un giretto più lungo… qualche colonnina in giro la deve pur trovare).

    SE e dico SE Stellantis (nella persona di J. Elkann ) intendesse veramente rimarcare il ritardo nella diffusione dei punti di ricarica, dovrebbe seguire le orme del “collega” Elon Musk, che la rete di ricarica se la è dovuta inventare assieme alle automobili.

    Magari non pretendo che ingegnerizzino colonnine a marchio Stellantis, visto che abbiamo già un’eccellenza mondiale in Italia (Alpitronic) e già sono presenti molti consorzi (Ewiva, FreeToX etc) cui partecipare con altre case produttrici auto NEV; quello che sarebbe per me giusto è che facessero magari:

    1) più sforzi nel contenimento prezzi dei loro modelli (magari inserendo nel “pacchetto di acquisto” un consistente buono ricarica gratuita presso CPO convenzionati
    2) consorziarsi tra TUTTI i costruttori europei per entrare in JV con CPO e coprire tutte le zone “grigie” con diffusione “a macchia di leopardo” di ricariche pubbliche HPC; data l’antica “amicizia” coi petrolieri, magari anche spingere perché siano più impegnati a dotare i distributori Anche di HPC (in linea con quanto sta già realizzando ad es. IP con il nuovo format IPlanet .. ne ho uno in allestimento vicino casa… 4 punti di ricarica HPC ma non so quando riusciranno a partire .. ed a che prezzi ! ).
    3) evitare di impegnarsi nel nuovo “trastullo nucleare” ma puntare forte sulla creazione della gigafactory di Termoli da inserire al più presto nella costruzione EUROPEA di accumulatori per uso Automotive, Domestico e BESS.

    Ho paura che invece spenderà molto, molto tempo a lisciare Trump per mantenere in vita gli impianti Stellantis US.A. e quelli messicani (ove per altro ha già iniziato una falcidia di migliaia di operai) e si interesserà ben poco alle sorti dei connazionali (condannati a produrre auto che avranno grandi difficoltà ad entrare in mercati esteri e ad esser vendute su quello interno.. dato il prevedibile costo esorbitante).

  2. a me piace ascoltare tutti puoi comunque traggo le mie conclusioni,
    diciamo Elkann quante volte nella sua vita avrà ricaricato la macchina ad una colonnina, quante volte avrà mai dovuto chiamare un call center perché c era un problema quante volte ha dovuto andare via perché era occupata da un abusivo o da qualcuno che ricaricava o era fuori uso….. questo doveva dire…..
    Paolo però ti vorrei dire che domenica sono stato a Piacenza e mi sono fermato all area S.Martino ed eravamo in 3 a caricare
    ieri sera avevo bisogno di caricare ad una colonnina vicino casa mia ( ce ne sono 3)
    6 prese 3 erano impegnate non sarà sempre cosi comunque la qualcuno che carica cè
    grazie

  3. Si vabbè…Elkann da buon padrone della Juve conosce bene la tattica del buttare il pallone dall’altra parte.
    Il problema principale del fatto che “i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici” è quasi esclusivamente perché “Elkann e i suoi compari” le vendono ad un prezzo fuori mercato.

  4. gente completamente scollegata dalla realtà, scommetto che non conosce nemmeno i modelli d’auto che il suo gruppo produce.
    come può un personaggio cosi, ignaro della situazione, dirigere un gruppo con profitto?
    domanda retorica, infatti stellantis ultimamente non ne ha azzeccata una.

    se lo sapesse che il problema non sono le colonnine, su cui molto è stato fatto specie negli ultimi 2 anni, ma lo scoglio maggiore è il prezzo da rapina che la stragrande maggioranza dei cpo applica magari potrebbero cercare una qualche alleanza a prezzi conveniente con un network tipo ionity o ewiva ma se ne sbatte ampiamente.

    • Allora!
      Mettetevi d’accordo!
      Lei dice che le elettriche non si vendono perché le ricariche sono troppo care!
      DanieleR scrive che invece la colpa è dei prezzi troppo alti delle auto elettriche!!

      • ma non ha senso parlare di costo delle ricariche.
        Sarebbe come pensare ad un auto a benzina basandoci sui prezzi praticati in autostrada.
        Uno che acquista elettrico deve avere la ricarica a casa.
        Li i prezzi sono abbastanza umani.
        E poi sfido che l’italiano media sappia i costi di ricarica orsù.
        L’italiano medio va in concessionaria e vede:
        opel corsa a benzina 17.400, elettrica 28.2000.
        E’ ovvio che poi gli si chiude il cervello.
        Manco se la ricarica fosse gratis gliela riapri..

        • Daniele verissimo quanto dici, il fatto che però poi anche quando uno decidesse di passare all’elettrico (magari acquistando un usato) poi immediatamente, se ha problemi a ricaricare a casa o al lavoro, si pone il problema delle ricariche ed allora si informa su dove sono poste le colonnine vicine a casa sua e che tipo sono (e ovviamente che prezzj applicano) e li, se non abita jn centro a Milano, si accorge che mararj la AC più vicina è a 3 – 5 km o più da casa sua (addio ricarica notturna) e le DC costano parecchio e fatti 4 conti capisce che la scelta elettrica lo costringe a prendere un usato (meno annj dj garanzia sulla batteria) per avere un prezzo di rifornimento paragonabile al benzina e probabilmente più caro di diesel o GPL.
          Insomma più colonnine si ma non solo costosissime HPC ma anche e soprattutto tante AC ben distribuite sul territorio.

          • Mi pare evidente che la situazione, per chi non può caricare a casa o al lavoro, sia effettivamente questa.
            D’altra parte se i prezzi delle DC fossero gli stessi che applica Tesla ai suoi supercharger, il ragionamento per alcuni, forse molti, potrebbe cambiare sostanzialmente.
            Nulla riesce a togliermi dalla testa che le mazzate più grandi alla mobilità elettrica in Italia le abbiano date i gestori della rete pubblica di ricarica.

          • Il mio primo anno in elettrico ho caricato con il caricatore 2 kW in dotazione all’auto, collegato a una presa shuko del garage, solo opportunamente ricablato con cavi di spessore adeguato, e ho alzato il contatore da 3 a 5 kw. Ci sono diversi articoli qui su VE che spiegano soluzioni anche migliori e ugualmente economiche.

            Dalle 21 alle 7 sono 2 kW * 10 h = 20 kWh a notte immessi in auto, buoni per 150-180 km in base a che auto si possiede e a come si guida.

            Già salire a 16A con un caricatore con presa industriale (nemmeno 200€) permette di caricare a 3.7kw, le dieci ore notturne diventano 37 kWh.

            E sono tutte soluzioni monofase, installabili su impianti esistenti.

            Non è che a casa ricaricano solo quelli con la villa e la Wallbox in DC collegata ai tralicci.

          • Luca qui non parla di avere la villa …. qui si parla dj avere un box, peraltro adeguato alle dimensioni delle auto moderne, nel mio ci passa a filo la lancia Y di mia figlia la MG ZS che ho appena acquisrato srarà in strada….poi se ricarichi col carichino o con la WB è solo un “dettaglio tecnico”

  5. Suvvia, ma il motivo di questa uscita è lampante!
    E’ dai tempi di Marchionne che il gruppo Agnelli è contro l’auto elettrica, perchè hanno forse una delle piattaforme più scarse e inefficienti che esistano, che riciclano in mille salse su tutti i modelli del gruppo.
    Questo messaggio serve solo a dire “comprate le nostre termiche, non le elettriche di altri”.

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