Anche Cazzullo e Gramellini snobbano l’auto elettrica. Un lettore ci segnala quanto detto dai due noti giornalisti su La 7, parlando di crisi dell’auto. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Anche Cazzullo e Gramellini…/ “Mancano le colonnine, bisogna puntare sulle ibride”
“Domenica sera su La7, durante “In altre parole”, si parlava delle dimissioni di Tavares. Nel dialogo tra i due giornalisti, indiscutibilmente di orientamento progressista, Cazzullo e Gramellini commentavano (piu o meno) così: “Beh, però Stellantis potrebbe rinascere, anche puntando sull’auto pulita, magari meglio ibrida piu che elettrica, viste anche le problematiche delle colonnine, per carità”. Siamo messi malissimo come opinione pubblica e, come vediamo in questo ed altri esempi, gran parte della responsabilità è dell’informazione. E questi dovrebbero essere quelli che spingono per il progresso, il sociale, l’ambiente ecc.? Se proprio dovevano criticare le ricariche (e come ben sappiamo in Italia la situazione non è affatto malvagia, a parte il costo), un discorso piu logico poteva essere: “Ma bisogna migliorare le infrastrutture di ricarica“. E non che, siccome secondo loro le infrastrutture non vanno, allora bisognerebbe puntare sulle ibride. Che, oltretutto, sono solo una soluzione ponte, visto che piu di un 10-15% di emissioni non riescono ad abbattere. E poi ci meravigliamo che in Italia la mobilità elettrica non riesce ad andare oltre un 4-5% del mercato, tra le peggiori in Europa“. Marco Scozzafava
Le ricariche ci sono, ma il problema è che sono troppo care
Risposta. Anche i giornalisti più in gamba, e sicuramente Cazzullo e Gramellini lo sono, finiscono per cadere nel vizietto di fare i tuttologi. E dare giudizi su temi che non conoscono in modo approfondito. In questo caso è stato Cazzullo a dire che forse è più ragionevole puntare sulle ibride, vista la carenza di colonnine. In realtà le cose non stanno così: come abbiamo scritto più volte, le colonnine ci sono e sono più che sufficienti per il modesto parco italiano di auto elettriche. Per la precisione già a fine settembre eravamo a 60.339 punti di ricarica, a fronte di 261.731 veicoli elettrici. Il rapporto è tra i migliori d’Europa. Il problema è il costo abnorme delle colonnine, che è praticamente il doppio rispetto alla Francia e di gran lunga superiore a quello della Spagna. La stessa Germania, che notoriamente ha un potere d’acquisto non paragonabile al nostro, ha prezzi inferiori. Questo è il problema, che pesa come un macigno anche sulle nostre industrie: il prezzo dell’energia. Le colonnine ci sono, ma con costi del genere restano spesso inutilizzate.
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Ascolto molto la radio. Per tutta la giornata di ieri la notizia in primo piano era la crisi dell’auto. Già dal mattino a Prima Pagina su radiotre il giornalista di turno si diceva certo che la crisi dipendeva dalla decisione “ideologica” del divieto di produrre auto tradizionali dal 2035, si continuava a “Tutta la città ne parla” per un’ora e mezza a dare in testa alle auto elettriche, a parte un interessante intervento di un sociologo sul finale. Per fortuna Radiotrescienza ha rimesso le cose a posto. Comunque a parte giornalisti e simili incompetenti, teniamo sempre presente che decisioni importanti come infrastrutture e costi di ricarica sono in mano a questo poeta: https://www.youtube.com/watch?v=0wFyLXP2jEw
Sono d’accordo sull’auto ibrida (chiaramente intendevano plugin), per tutte quelle persone che fanno pochi chilometri al giorno e basta la presa di casa per ricaricare..
Se fai pochi km e puoi ricaricare a casa esistono full electric ad un prezzo inferiore delle ibride plug-in con 200, 300 km di autonomia e ti tolgono per sempre dalla schiavitù del distributore, dei tagliandi a vita, della tassa di possesso, dei parcheggi (dalle mie parti sollo le full electric non pagano sulle strisce blu) e dulcis in fundo dell’inquinamento. Se ti serve un po più grande vai sull’usato elettrico e fai affari d’oro in questo periodo.
Inizio a credere che dare importanza scrivendo e commentando su ciò che dicono sull’auto elettrica persone, chiunque esse siano, che parlano senza prima documentarsi, non porti a nulla. Peggio, è uno spreco di tempo ed il tempo è una risorsa preziosa perché non rinnovabile, quindi una volta speso è perso per sempre.
Personalmente sarei propenso ad usare la variante romanesca del “non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Nello specifico: Cazzullo e Gramellini o Pinco e Palla non approvano l’auto elettrica? E sti c…i!
Qui c’è un equivoco di fondo. Non si tratta di discutere sull’auto elettrica, ma di come si è arrivati all’auto elettrica. E qui ci sono responsabilità di tutti, perché se assistiamo alla più profonda crisi dell’automotive dalla sua nascita è inutile dire che bisogna lasciare la questione ai competenti perché i “competenti” hanno già fallito. Cazzullo e Gramellini e tanti alteri non si occupano dell’auto elettrica in sé, ma della cronaca di tutti i giorni che riguarda la “cosiddetta” svolta green. Pensare di avere l’esclusiva in quanto competenti per il semplice fatto di possedere un’auto elettrica è da presuntuosi. Forse un mezzo nato con il presupposto di stravolgere completamente il tipo di mobilità che abbiamo visto finora non è riuscito a convincere la maggior parte delle persone che non ha la possibilità di una ricarica casalinga, non ritiene di poter gestire la ricarica pubblica in modo confacente ai propri ritmi di vita, che non sono comodità ma necessità quotidiane, non ha la capacità di gestire app e card varie alla caccia della ricarica più vicina, più disponibile e più economica, e farlo con maggiore frequenza rispetto al molto più intuitivo rifornimento di carburante. Di questo bisognerebbe discutere, cercando soluzioni che meglio si adattino alla maggioranza degli utenti piuttosto che alla minoranza degli “eletti”
Troppa, troppa gente, anche titolata e qualificata, in cuor suo pensa che la transizione ecologica (e relativo green deal) sia sostanzialmente un capriccio dei verdi. Ma questo accade per un errore grave che commettono: pensano che quando un fatto scientifico viene portato avanti da una qualche parte politica allora diventa opinabile. Se qualcuno spiegasse bene loro questi concetti la battaglia per un futuro sostenibile sarebbe più soft.
Apprezzo entrambi i giornalisti, di buona cultura generale e letture umaniste. Il problema, in Italia, è la competenza tecnica: la licealizzazione, il pensare che la cultura classica sia la CULTURA e che quella tecnica-specialistica sia una sottocultura inferiore è pressoché nel nostro DNA della scuola italiana.
Andiamo avanti, guardando solo indietro (citazioni, aforismi, il greco, il latino, tizio ha detto…) e non ci si sofferma su quanto bene all’umanità ha fatto il dismettere le caldaie a gasolio, la raccolta differenziata, l’economia circolare, il motore elettrico, il climatizzatore, la lampadina LED invece dell’incandescenza…). Molto più utile all’umanità azzuffarsi per elettrico si/termico no piuttosto che disquisire su Platone e Aristotele, Plutarco o la versione di Cicerone. Ma i nostri uomini di cultura sono altrove.
Secondo me, “vaielettrico” ha i credenziali per contattare i due giornalisti e proporre un viaggio in elettrico. Noi tutti, come possessori di auto elettriche dovrebbe avere quel compito di fare vedere a persone non informato com’è quel mondo.
Io rimango disponibile per fare un giro con queste persone. Abito in MB.
di Katia Valente
Stellantis, operai bloccano l’ingresso. Uno di loro prova a gettarsi sotto un’auto in transito
L’uomo è stato salvato dai colleghi presenti: tensione alle stelle
https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/304269/stellantis-operai-in-sciopero-bloccano-l-ingresso-due-in-segno-di-protesta.html
Forse piuttosto che prendersela con i giornalisti magari sarebbe il caso di riflettere su dove stiamo andando. Si è fatto uno sciopero generale praticamente sul nulla, di questi e dei molti altri che a breve purtroppo si uniranno non frega niente alla CGIL, all’UE, e nemmeno a chi continua caparbiamente a percorrere una strada che sta già dimostrando quale sarà la sua meta. Dritti verso il baratro.
Secondo me le colonnine sono più che sufficienti dal momento che la maggioranza degli utenti ha la possibilità di ricaricare nel proprio posto auto. È l’energia non costa una follia, siamo con il PUN a 12 centesimi, paghiamo la corrente di casa sui 20 centesimi e 80 centesimi alla colonnina pubblica. Dovesse anche dimezzare il costo dell’energia (PUN) sarebbe un risparmio di 6 centesimi, meno del 10% alla colonnina. Continuare a giustificare i costi esagerati dell’energia alle colonnine pubbliche è fuorviante, c’è altro.
Davvero pensa che chi come me ha scioperato rinunciando allo stipendio abbia tutte quelle cose di cui ci incolpa? I lavoratori li difende lei di fronte a questi manager strapagati e incapaci di fare investimenti? O che i capitalisti cercano solo il dividendo a breve? Oppure pensa che i cinesi o Tesla siano più intelligenti o abbiano studiato (ricerca e sviluppo) e investito di più?
Dare la colpa a categorie a vanvera non è segno di profonda riflessione. Lei probabilmente sarà un elettore di questa maggioranza incapace di un minimo piano industriale che toglie 4,6 miliardi all’automotive, che fa un piano incentivi esagerato e bruciato in poche ore…. d’altra parte i maggiorenti (Meloni, Salvini e relativa corte non hanno una professione che sia una….)
Esattamente, il problema sono proprio i costi, di acquisto e di ricarica. Comprare una BEV con i suoi limiti e problemi e non riuscire manco a risparmiare è da ridere
La realtà è ben diversa di quello che descrive.
Come ha concluso “vaielettrico” per i giornalisti, fanno tuttologi senza essere informati.
diversa? forse perchè lei ricarica comodamente a caza quando dorme, provi a nkn avere AC “sotto casa” e le DC più vicine a 0.7 euro aKw poi facviamo due conti su un foglio excel fa costi, tisparmi, svalutazione fra una BEV fascia C e una corrispondente andotermica con impianto GPL … e scommetto che i risultati la sorprenderanno.
Anche Littizzetto a ” che tempo che fa” due o tre settimane fa, criticando la deriva politica di Musk, aveva accennato qualcosa del tipo: ” ma questo vuole farci andare con le auto a pile, ma vi rendete conto?” E tutti in studio giù a ridere.
La disinformazione è molta, se non ti adegui anche con le battute, non fai ridere.
La tecnologia va avanti, ma questi pensano che le “pile” siano le stesse che mettevano da ragazzi negli walkman e che dopo 2 ore di ascolto si scaricavano.
La Littizzetto non fa testo… Altrimenti siamo rovinati!!!
visto che Littizzetto è torinese … si sarebbe dovuta accorgere del lunghissimo declino della FIAT, dell’impoverimento continuo dei lavoratori del gruppo, dello spostamento all’estero di tutte le funzioni “che contano” ?
forse sarebbe l’ora che Luciana facesse qualche riflessione più approfondita prima di andare in onda… prima di soffocare negli inquinanti della pianura..
@Maurizio C.
Gramellini e Cazzullo sono intelligenti e colti a prescindere, solo perché sono progressisti?
Chiedo per un amico.
no.
sono intelligenti e colti perchè non ruttano l’Ave Maria per fare ascolti e/o accattivare fans.
E niente, siamo nelle mani di Vasco Rossi.
Convincetelo ad andare in Cina a fare altri video.
premesso che non sono daccordo con quanto affermato dai due…pensavo giusto pochi giorni fa a cosa potrebbe accadere se le vendite di elettriche subissero un’impennata…coi tempi di installazione delle colonnine, ben presto ci troveremmo a scene da far west alle colonnine esistenti…
Il costo delle energia è troppo alto!
Qualche decina di centrali nucleari sparse qua e la e avremo risolto il problema.
Forza, ora possiamo parlarne liberamente.
Certo, credici. Tant’è che in questi giorni è stato evidente impreparazione tecnologia in ambito nucleare con la contaminazione da plutonio di un addetto.
Gestione alla Homer Simpson con il picchio di legno che pigia sul pulsante mentre lui fa altro.
Ma figuriamoci! In Italia, per come gestiamo noi le cose, l’energia del nucleare costerebbe di più di quella di oggi. Il problema sono tutte le tasse che pesano sull’energia.
Mi faccia sapere quanto tempo ci vuole per costruire una centrale nucleare?…che comunque la sua energia rimarrà sempre più cara delle rinnovabili
Credo che Cazzullo e Gramellini abbiano espresso un’opinione senza essersi prima informati su quali sono (e quali invece no) i problemi della transizione. Questo errore da parte di due giornalisti progressisti, persone intelligenti e colte, ci dice una cosa importante: la transizione energetica, e in generale tutto quello che riguarda le politiche nazionali e gli accordi internazionali per cercare di ridurre l’impatto della crisi climatica, non sono ancora presi sul serio come dovrebbero, e anche molti dei migliori giornalisti non sentono la necessità di capire bene cone stanno le cose, leggere i report scientifici e i dati statistici rilevanti sull’argomento, e insomma informarsi accuratamente prima di parlare. La mancanza di cultura scientifica, tra i giornalisti (spesso di formazione solo umanistica) e più in generale in Italia, rende forse più difficile farsi un’idea corretta dell’urgenza della transizione e dei problemi che essa sta incontrando. Insomma, il fatto che il riscaldamento globale è la sfida più grande che l’umanità è oggi chiamata ad affrontare non è ancora diventato dominio comune. Questo è il problema.
non solo giornalisti, anche alcuni economisti in Italia, gli sento dire degli svarioni bestiali su numeri e concetti della transizione energetica, auto ev, rinnovabili..
gli manca una parte di approfondimento su questi temi, risultano “biased” (non obiettivi, non sapendolo) affidandosi in questo caso ai luoghi comuni dei media
ricordo un buon insegnante alle scuole, che ci esortava a fare i conti della serva, “quantificare” ogni cosa, fosse anche in modo approssimato, per capire in prima battuta almeno gli ordini di grandezza e le priorità, per provare a farsi idee ragionate, invece che solo sulle informazioni vaghe della retorica o riferite da altri
Avevi un insegnante molto saggio! E sì, questo bias cognitivo a cui ti riferisci è comune, non si limita ai giornalisti. Credo che si possa definire il “bias del conformismo”, e certamente, di fronte a un problema da risolvere, contribuisce a rallentare l’affermazione del punto di vista di minoranza anche quando questo è l’unico supportato dai fatti. Ecco perché il controllo dei mezzi di informazione di massa è ancora così importante da parte di chi ha forti interessi privati da difendere: si crea l’opinione “standard” a cui i distratti si adeguano per conformismo.
E invitare proprio loro due a intervenire in / moderare qualche futuro evento di alto livello sulla mobilità elettrica, prendendoli dal lato della lusinga?
Potrebbero rimanere stupiti da quante cose NON sanno, aumentare le loro conoscenze e magari cambiare idea…
La mia sensazione è che ci sia una lobby dei produttori di colonnine che riescono ad influenzare i commentatori radiofonici e televisivi più ascoltati (o i loro ospiti) facendogli ripetere ogni tanto la fola delle colonnine mancanti.
Altro aspetto, l’alto prezzo alle colonnine e’ proprio perché c’è ne sono troppe (a Bologna se ne vedo una su cinque occupata e’ già molto) e per giustificarne malamente il conto economico complessivo si cerca una compensazione sul margine dell’erogato.
Cazzullo, Sommo cantore della mediocrità piccoloborghese, che spesso sfocia in una involontaria laudatio temporis acti con punte da Libro Cuore.
Gramellini, sagace anguilla che con democristiano cerchiobottismo non scontenta mai nessuno e nessuno mai appassiona.
Due ottime penne, ci mancherebbe.
E due menti per nulla comuni, lo dico io per primo.
Ma a questo mondo non si può essere perfetti, e il Corriere della Sera qualche difetto lo deve avere pure lui.
Del resto vale anche l’inverso ragionamento, in base al quale si possono trovare dei pregi anche a Marco Travaglio. E la sua definizione di questo giornale (il Pompiere della Sera) è tremenda ma anche perfetta.
Fatale che sia popolato da gente che facciano del “non eccedere” una regola di vita. (in bene o in male)
Cazzullobe Gramellini fanno parte di un gruppo di giornalisti, bravi certo, che sanno tante cose ma non sono esperti di nulla.
Chi scrive su questo “giornaletto” dell’argomento ne sa molto di più rispetto ai chi scrive sui “giornaloni”.
Di cosa ci meravigliamo se lo stesso documento ministeriale che auspica citycar “alla giapponese” (https://www.vaielettrico.it/auto-piano-governo-tesoro-kei-car/) è favorevole alle plug-in, fra l’altro in cittá (proprio dove i modelli solo elettrici non avrebbero problemi di autonomia..)
Esatto. Costi alle colonnine pubbliche esagerati. Piccolo esempio a Verona. Colonnine della AGSM qualche anno fa erano gratuite e ovviamente erano sempre occupate.
A un certo punto credo abbiano subappaltato ad una azienda del bresciano e messe a pagamento. Ora il prezzo è di 0.65 centesimi a kWh. Esagerato per delle colonnine in AC. E infatti sono quasi sempre vuote. Per me è un no sense. Passare da gratis a 0.65…
0.65 euro, non 0.65 centesimi 😉
Si esatto, 0.65 euro. Ho sbagliato a scrivere. Direi un prezzo esagerato per colonnine AC.
É ancora più assurdo il prezzo se lo confrontiamo alle AC sulla A22 Brennero che costano 0,33 €/kWh o al 0,43 €/kWh delle DC.