Una moto elettrica «come pare a me». Traduzione in modenese: «Com amper a me». Stefano Ferretti è passato dalle parole ai fatti e Ampereame è diventato il marchio delle sue moto elettriche.
Il debutto sarà a giorni, quando arriverà sul mercato LaZero Ampereame, il primo kit di trasformazione delle Zero FX e FXS i due modelli Enduro e Motard del costruttore americano. Costo nell’ordine dei 3 mila euro, quindi grosso modo 15.000 euro per la moto completa. Il Kit, proposto in una vasta gamma di colori e decorazioni della livrea, è il risultato di un lavoro di equipe fra artigiani e designers della motor valley emiliana messi insieme da Ferretti con l’idea di «sfruttare appieno gli spazi di creatività che solo la trazione elettrica può dare». Senza i vincoli del serbatoio, del motore termico da raffreddare e degli scarichi Ampereame si affranca totalmente dalle linee delle moto tradizionali e riesce ad enfatizzare la sua identità elettrica.
Il particolare più innovativo è lo «scarico acustico» nel sottosella che, riprendendo le forme di una marmitta tradizionale, è in realtà un diffusore di suoni. Segnala l’accensione del sistema nella fase di avvio, riproduce e amplifica un «canto» del motore scelto dall’utente durante la marcia, diffonde musica durante le soste. Il kit comprende l’intera livrea, con scritte retroilluminate a led, la sella, il sistema di controllo e gestione delle prestazioni e della play list musicale tramite smartphone.
LaZero Amperame è solo il primo passo. La formula di customizzazione attraverso Kit di montaggio «sarà replicata su altri mezzi elettrici» assicura Ferretti, senza aggiungere di più. Ma è il caso di prenderlo sul serio. Ha infatti alle spalle una società, Officina Elettrica italiana, che commercializza a Modena e in Emilia-Romagna le bici elettriche made in Italy Brinke, i quadricicli elettrici Birò, tutta la gamma delle Zero Motorcycles.
Cinquantuno anni, diploma da geometra, una grande passione per il design e l’architettura, motociclista fin dall’adolescenza, Ferretti rimase folgorato sulla via dell’elettrico quattro anni fa montando in sella a una Tacita T-Rally. Quel giorno ha capito che «l’opzione elettrica non è il risultato di un calcolo. Raffrontare elettrico e termico non ha senso: è come paragonare mele e pere. Sono cose diverse, emozioni diverse. A chi viene da me ponendomi le solite quattro domande su autonomia, durata delle batterie, tempi di ricarica e costi rispondo sempre: provate la moto, poi ne riparliamo».