Altro studio altra botta per i No Watt: anche per Suv, camioncini ecc. l’elettrico è vincente per emissioni, il 64% in meno. Lo conferma l’ennesima ricerca.
Altro studio, altra sentenza senza appello
Questa volta lo studio viene dagli Stati Uniti. I ricercatori della Ford Motor Company e dell’Università del Michigan hanno analizzato una fascia mercato importantissima negli USA, quella Suv e pick-up. In precedenza avevano studiato le berline di fascia medio-alta. La domanda che ci si poneva è sempre la stessa: è l’elettrico la strada giusta per decarbonizzare? La risposta è affermativa ed è spiegata nel sunto messo in rete da pochi giorni sulla rivista Environmental Research Letters. Con una premessa: i veicoli studiati sono attualmente responsabili del 58% delle emissioni nei trasporti negli Stati Uniti. I ricercatori hanno esaminato tre diversi tipi di powertrain su modelli del 2020: con motore a combustione interna (ICE), ibridi-elettrici ed elettrici a batteria. Concentrandosi sulle emissioni di gas serra e tenendo conto delle differenze in termini di risparmio di carburante-energia, chilometraggio annuo, produzione e durata.
Altro studio che promuove le EV “in tutte le classi di veicoli”
“Per berline, SUV e pick-up, HEV (ibridi) e BEV (elettrici puri) hanno rispettivamente circa il 28% e il 64% in meno di emissioni del ciclo di vita dalla culla alla tomba rispetto agli ICEV (auto a benzina) nel nostro modello base”, si legge nello studio.Le minori emissioni di C02 nel ciclo di vita vengono quantificate in 56 tonnellate per i SUV e in 74 tonnellate per i pick-up. Il coordinatore dello studio, Greg Keoleian, professore presso la School for Environment and Sustainability dell’Università del Michigan, commenta: “I dati mostrano chiaramente sostanziali riduzioni delle emissioni di gas serra ottenibili dalla transizione ai propulsori elettrificati. In tutte le classi di veicoli. Abbiamo analizzato anche la variazione delle emissioni nei diversi Stati, considerando le differenze nei mix di rete elettrica e le temperature ambiente”.
In proporzione maggiori benefici sui “macchinoni”
Secondo i ricercatori americani, più i veicoli hanno dimensioni importanti e più, in proporzione, i risparmi nelle emissioni di C02 sono significativi. Questo è tanto più vero negli Stati Uniti, dove grandi berline e pick-up hanno consumi enormi, anche a causa di pesi e pessima penetrazione aerodinamica. I famosi gas-guzzler. In altre parole: chi passa da un Ford F-150 a un Ford F-150 Lightning Electric avrà un impatto maggiore di chi passa dalla Mini a benzina alla Mini Electric. Ovviamente resta la criticità delle emissioni in fase di produzione delle batterie delle EV, criticità che nel ciclo di vita viene abbonamento compensata. Chiosa finale (scontata) di Max Woody del Center for Sustainable Systems Research: “La crescita dei veicoli elettrici e l’espansione delle risorse da rinnovabili come solare ed eolico dovrebbero avvenire contemporaneamente. Il beneficio di uno è accresciuto dallo sviluppo dell’altro“.
Per quanto anche io creda che l’EV può essere il futuro, sicuramente questo studio non mi convince di un bel niente. Non è scritto quali sono i modelli presi in considerazione, che tipo di guida han fatto nonché le condizioni climatiche. Oltretutto, in un paese che usa sorgenti fossili per quasi l’80% per la produzione di energia, neanche mio nipote crede che in 30.000 mi si raggiunge il pareggio, per quanto i motori termici americani siano poco efficienti.
Leggo tra i molti commenti sia qui che in altri articoli del sito che il settore trasporti pubblici può ovviare ai problemi delle lunghe trasferte. Per quanto non sia il massimo il nostro sistema di pubblico trasporto dico “vero, con un MA”. Per quanto sia una splendida ragnatela (strade, ferrovia, navi, aereo) il viaggiare in auto resta per molti la soluzione migliore dal punto di vista “libertà di spostamento”. Che debba spostarmi per lavoro o per piacere i numeri in campo restano sempre quelli: la distanza, il tempo di spostamento, l’autonomia ed il tempo a disposizione. Sfido chiunque ad essere felice a di dover impiegare del tempo per ricaricare l’auto in una meta prevista o no che sia. Per quanto enormemente allettanti dal punto di vista dei costi di ricarica e di gestione (per ora perché è relativamente nuovo il settore) mi fa passare la voglia sapendo di comprare due deficit su qualunque auto EV, ossia la naturale degradazione delle batterie (come a dire limare sempre un pochettino il serbatoio riducendomi l’autonomia), e purtroppo il solito dibattito di autonomie mediocri rispetto a quanto ci ha abituato il mercato sino a ieri.
Entrambi i deficit, però, potrebbero essere inifluenti se lei utilizzasse l’auto per il 90% su percorsi quotidiani brevi o medi, e nel restante 10% dei casi utilizzasse mezzi pubblici (treno e aereo) oppure, viaggiano in auto, non fosse sempre vincolato da orari stringenti. Ci pensi bene: la percorrenza media degli italiani è sotto i 50 km giornalieri e 12-13 mila km annui, quindi esattamente il caso sopra descritto.
Ma… Il test esattamente qual’è?che calcoli han fatto? Che mix energetico han usato per il calcolo? (parlano solo che è così per il mix del 90 e rotti % delle contee senza specificare in quale stato, non tutti han contee) quali auto elettriche han usato? Quali pickup e truck han usato? I mezzi termici usati erano euro6d?o erano a emissioni secondo i limiti notevolmente più alti in vigore negli stati uniti? Quali sono i consumi dei mezzi usati? Han usato quelli dichiarati o quelli reali? Quale durata in anni e chilometri han ipotizzato con “dalla culla alla tomba”? Se questa durata è superiore ai 500k km han considerato una sostituzione della batteria? (tesla da record 1.5 milioni di km ne ha cambiate 3)han considerato anche la batteria potrebbe essere usata come stockaggio a fine uso su auto o han completamente escluso tutto quello che viene dopo la morte del veicolo per smaltimento/riciclo/riutilizzo?
Boh, leggendo l’originale speravo ci fossero informazioni omesse per la leggibilità dell’articolo e il rimando a originale per una cacchio di spiegazione ma… Non c’è 😅😂
Per quanto sia d’accordo che il futuro debba essere elettrificato per aiutare nella sua modesta parte a limitare le emissioni, l’articolo (originale non cel ho con voi che avete solo riportato la notizia senza commentarla) ha la stessa attendibilità e utilità dei nomi degli articoli su aliexpress (avrei voluto usare i terrapiattisti ma è già stata usata come paragone hehe) cioè zero senza una conferma della scheda tecnica puntualmente diversa ma reale.
Sembra un po la classica comunicazione alla americana(o alla politica nostrana) , numeri grandi e altisonanti, tanto non prestano attenzione ai dettagli gli si può far percepire la realtà come si vuole… Oramai è controproducente, chi è già fan sfegatato non ha bisogno di ste cose ma cmq gli fa piacere trovare conferma e non si pone troppe domande, chi è contro per partito preso nemmeno legge tutto e sbraita che son ca**ate, chi invece è ancora scettico o attendista e quindi realmente attento a capire come gira sto mondo elettrico si sente preso per il culo perché giustamente non può accettare per buona una cosa senza poterla almeno capire e quindi per assurdo inizia a simpatizzare con chi per spesso beceri motivi è contro finendo a volte per condividere molte cose perché oramai pensa siano tutte cazzate di propaganda
Test molto interessante, ma quello che fa veramente la differenza è il modo in cui viene ottenuta l’energia eletrica per la ricarica. Ci sono realtà in cui i risultati sono ottimi (Norvegia, Austria, Svizzere, dove è pressochè nullo il ricorso, a tael riguardo, ai combustibili fossili); in altre, dove si ricorre massiciamente a petrolio, gas, carbone, i risultati CAMBIANO DRASTICAMENTE, come del resto sottolineato più volte in queste pagine. Bisogna avere il coraggio di esaminare con mente sgombra da pregiudizi ogni singola realtà ed individuare, di volta in volta, la migliore soluzione “per quel momento e per quel luogo”
Quindi la differenza sulle attuali utilitarie sembrerebbe insignificante. Solo che con una attuale utilitaria ti puoi permettere di attraversare lo “Stivale” in relativa facilità con una pari EV te lo puoi dimenticare. Ecco il grande problema per il futuro prossimo. Non tutti possono permettersi le Tesla!
Non tutti attraversano lo Stivale ogni settimana
Mi vedo d’accordo con entrambi. Il “problema” delle EV confermato anche da una recente intervista del fondatore di Tesla (Musk se non lo scrivo errato) è nel voler creare (al momento) auto con una autonomia “mediocre” per non doverci portare appresso kg in eccesso di batterie. E qui sta il “problema”. Il settore auto ci ha abituati nel tempo ad avere auto si performanti, ma che avessero sempre più autonomia di trasferta, in modo da non avere l’ansia da rifornimento. Purtroppo a mio modesto parere le elettriche allo stato attuale ci hanno portati indietro di quasi un ventennio. Pienamente d’accordo alle riduzioni di gas serra (il 64% non sono bruscolini). Però guardando auto di identica marca/modello abbiamo quasi il 50% in meno di autonomia al costo di circa il 50% in più sul listino (ammesse oscillazioni di autonomia e costi, i miei sono valori approssimativi). Non me ne faccio niente di auto con accelerazioni fulminee cablate come centrali elettriche de non posso fare un viaggio da 500km senza dover spendere anche tempo extra per la carica. Per non parlare di chi può permettersi di ricaricare a casa. Ed io mi sento indeciso perfettamente al 50% tra ev e endotermiche visti i costi alle stelle dei carburanti 😱
Tutti perlano di spendere troppo tempo per la ricarica, ma nessuno ha mai fatto il conto di quante ore di lavoro devo spendere per la differenza efficienza motore, se un pieno di un BEV mi costa 10€ e faccio 300km per fare gli stessi km con una ICE ne devo spendere 50€ quindi i 40€ di differenza quale ore di lavoro equivalgono, con la differenza che se sono in ferie posso pianificare mille cose da fare in attesa della ricarica, mentre per il carburante sono solo nel posto di lavoro a produrre , poi potete dire quello che volete ma è una sostanziale differenza.
Peccato che una twingo o una 500 elettrica costano il doppio di una termica per cui quello che forse risparmi in 8/10 anni ce lo metti tutto in anticipo e cash. Se poi ricarichi SOLO alle colonnine, addio risparmio, ti costa anche di più.
Enzo 7 Marzo 2022 at 20:58
Perché i tagliandi sono gratuiti quelli non li conta mai nessuno.
Se il metodo di confronto deve essere “con una utilitaria posso viaggiare 700km, basta metterci la benzina”, si capisce quanto ancora basso sia il livello della discussione.
Poi, se alle persone piace spaccarsi la schiena su una piccola macchina che a 100 all’ora sembra di stare su in caccia da combattimento, allora va bene.
Per viaggiare comodi su lunghe tratte esistono treni e aerei.
Il vero problema è il “con relativa facilità”. Ormai siamo tutti così abituati al concetto di “comodità” che il tentativo di far cambiare modo di pensare alle persone fa emergere tutta l’ottusità di questo mondo. Concetto falso tra l’altro, è solo abitudine.
La “praticità” come stile di vita, come promessa di qualcosa che poi non si fa mai. Come un viaggio di 1000km in Citroen C1, ma per favore dai…
Code di 3/4 per “attraversare lo Stivale” con auto che buttano via energia anche stando ferme. Partenze intelligenti, dove di intelligente c’è solo la parola. Alzarsi alle 3 di mattina, fare tirate di 6 ore per non trovare la coda… ma fermarsi qualche minuto in più per ricaricare la batteria MAI!
Potete stare tranquilli, le endotermiche saranno lunghe a morire, quindi potrete guidarle finché l’età vi impedirà di farlo, mantenendo viva questa falsa promessa di comfort finché morte non vi separi.
Gentile sig. Francesco, colgo l’opprtunità che offre il suo intervento per cercare di portare il dibattito su elementi più concreti ed oggettivi. Posto che per un viaggio di 700 km un’auto, di qualunque tipo, oggi non è certo lo strumento poù idoneo (per queste distanze ci sono treni ed aerei, si viaggia tranquilli e si arriva riposati) mi sembra un po’ azzardato affermare che “su una piccola macchina a 100 all’ora sembra di stare su un caccia da comattimento”. Probabilmente non la usa da molto tempo in queste condizioni. Le consiglio di provarla, magari ricorrendo ad un amico, e vedrà che a questa andature, ma anche a velocità codice, una Clio, una Fiesta, una Polo o simili offrono un confort che quarant’anni fa non offriva neppure un modello “alto di gamma”. Poi, ripeto, non affonterei mai, con nessuna vettura, un viaggio di 700 km in un sol giorno
Non capisco il senso di tali studi.
È evidente, a parte ai negazionisti di professione, che un’auto elettrica abbia emissioni molto inferiori ad una termica.
I problemi delle elettriche non sono le emissioni, ma le distanze ridicole (a parte pochi modelli) che possono compiere prima di doversi ricaricare.
Un’auto venduta per 300km con ciclo WLTP ne farà forse 150, andando ai 130km in autostrada, magari d’inverno col riscaldamento acceso (sì mi piace stare al caldo); poi devo fermarmi 45 minuti per tornare all’80% della batteria.
Leggo sempre volentieri le esperienze di lettori contenti di essersi dovuti fermare 4 volte e 2-3 ore complessive per un viaggio di 5-600km!
In pratica ci stanno dicendo di comprare suv e pick up invece di City car?
Per fortuna che ho il garage piccolo 😉
Il dato era facilmente stimabile (anche perché negli USA, causa prezzo basso della benzina, le auto montano motori enormi e poco efficienti, basti pensare che la Camaro 6.2 ss prendeva sotto Obama gli incentivi perché considerata parca nei consumi – parliamo di una sportiva 6200cc benzina, una cosa che consuma più di una Ferrari!). Comunque la conferma fa piacere ed è benvenuta
Per chi si informa senza pregiudizi quedti studi affermano una tale banalità da far quasi dire che sono inutili….. si ha la stessa reazione di leggere che è stato fatto uno studio che dimostra che la terra è una sfera….
Ma visto che, dopo secolo che si sa con assoluta certezza la forma della terra, ancora c’è chi è convinto che sia piatta ben vengano il numero più alto possibile di questi studi in modo da sperare di far rendere conto prima possibile ai “terrappiattjsti delle automobili” quanto siano stupide le proprie credenze
Dopo l’affermazione di Volvo che diceva che i loro test dimostravano che non c’era una reale convenienza in risparmio CO2 era doveroso visto che i pro-ICE erano belli pimpanti.
Bel articolo che conferma ulteriormente, non come Volvo, sicuramente i pro-ICE avranno da ridire che i test sono di parte 🤦🤦
Veramente io ci trovo una discreta coincidenza. Intanto molto dipende da come si genera l’energia: “BEV emissions range from 13% to 118% of ICEV emissions and from 14% to 134% of HEV emissions across all U.S. counties. The highest BEV emissions occur in a few Mountain State areas with high use of coal for electricity generation, while the lowest occur in regions with high contributions of hydro, nuclear, wind, and solar (e.g. Pacific coast states, Northeast, and west Texas). Using a population-weighted average across all U.S. counties, BEV emissions are approximately 36% of ICEV emissions and approximately 51% of HEV emissions for all three vehicle classes, similar to the U.S. average results summarized in figure 3.”
E poi dipende dal motore. Ford ha avuto vita facile nei suoi studi perché i motori americani sono enormi e superinquinanti (Pickup in primis) e quindi vinceva facile. Volvo, invece, ha dovuto fare i conti col mercato europeo, dove i motori sono molto più efficienti e quindi si è trovata nella parte “sfavorevole” del confronto.
Ho avuto volvo è peggio di un americana, anche a GPL era una gorna, almeno l’America ha sotto il cofano un signor motore.