Altro che 80%, a Milano lasciano in carica dopo il 100%


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Altro che 80%, a Milano lasciano le auto in carica anche dopo avere raggiunto il 100%, utilizzando le colonnine come parcheggio. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it

Altro che 80%, qui usano gli stalli come parcheggio

altro che 80%

“Ho letto il vostro articolo sull’associazione francese che fa volantinaggio per chiedere a chi ha un’auto elettrica di liberare le colonnine quando la ricarica ha raggiunto l’80%. Concordo, ma qui a Milano la situazione è se possibile ancora peggiore: c’è che arriverebbe anche al 120 o al 150%, pur di usare le colonnine come parcheggio. Vedo Tesla che occupano delle ricariche A2A in AC per ore e ore, mentre i proprietari si occupano dei loro affari, evitando di pagare anche il parcheggio. E magari, forse per non pagare sovrapprezzi da sosta prolungata, scendono dall’ufficio, staccano e riattaccano.

Nei commenti al vostro articolo vedo che scrivono persone che dichiarano candidamente di fregarsene delle esigenze altrui. Questa è l’Italia: ognuno bada all’interesse proprio. E se spuntassero volontari come quelli di cui avete parlato in Francia, verrebbero presi a male parole. Se non peggio. Comunque grazie per l’informazione che fornite.  Marco Tonali

Servirebbe buon senso, merce che non abbonda

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Esempio: la curva di ricarica dell’Audi  e-tron 55 Quattro: la potenza cala rapidamente già dal 75%. (fonte: Audi AG).

Risposta. È un malcostume contro il quale sono state prese misure anche nel Codice della Strada, anche se la multa scatta se si occupa la colonnina trascorsa un’ora dalla fine della ricarica. E naturalmente si sono mossi anche i gestori, imponendo un sovrapprezzo a chi sosta troppo a lungo negli stalli. Servirebbe un maggior rispetto delle esigenze altrui, merce che in Italia non abbonda.

Del resto il volantinaggio realizzato in Francia dalla nasca da una constatazione indiscutibile. Ovvero: raggiunto l’80%, la potenza di carica precipita e i tempi per arrivare al 100% si dilatano molto, come mostra il grafico qui sopra. Ergo: se non si ha necessità del pieno, ha senso lasciare l’auto in carica fino al riempimento totale?

Visualizza commenti (10)
  1. Faccio notare, però, che almeno a Milano, le auto elettriche NON pagano alcuna sosta né ingresso in area C. Il motivo di tale comportamento può essere quello di evitare lo “sbattimento” di cercare dei parcheggi che, si sa, non abbondano.
    Soluzioni a (quasi) tutti gli altri problemi:
    1. togliere le app (che sono un disastro)
    2. pagamento con carta di credito senza alcuna profilazione (come dal benzinaio). 2 euro una tantum (e questo dovrebbe il vero incentivo) indipendentemente dai kW erogati per i primi 30 minuti, poi 1 euro al minuto.
    Entro la prima mezz’ora ripassi la carta e te ne vai, se ce la fai 🙂

  2. Non è facile gestire questo fenomeno senza il senso civico degli utenti, perché qualsiasi azione repressiva rischia di disincentivare l’auto elettrica per chi (come me) non può ricaricare a casa e deve giocoforza appoggiarsi alle colonnine pubbliche e sarebbe molto scomodo non avere dei margini di flessibilità (specie per non dover correre dall’ufficio a staccare la presa, cercare nuovamente parcheggio e tornare a lavorare p peggio la notte o mattina presto)

  3. “…E magari, forse per non pagare sovrapprezzi da sosta prolungata, scendono dall’ufficio, staccano e riattaccano.”
    Questa è la vera “furbata all’italiana”: prima che terminino i 60 minuti di tolleranza dopo la fine della ricarica, staccano e fanno partire una nuova ricarica. Che durerà pochi secondi o uno/due minuti, essendo l’auto già carica al 100%… ma intanto guadagnano altri 60 minuti di sosta gratuita.
    Qui l’unica soluzione sarebbe avere colonnine che nel display mostrano i dati della sessione relativa all’auto collegata (ora di inizio ricarica, % di carica iniziale, ora di fine ricarica e % di carica finale) per permettere alle forze dell’ordine in servizio di controllo sosta oppure prontamente intervenute su segnalazione (il primo che ride gli faccio raddoppiare la sanzione! 😠) di sgamare i “furbetti del colonnino” (licenza poetica).
    Ma so benissimo che:
    — le colonnine AC NON mostrano i dati della sessione relativa all’auto collegata una volta terminata la ricarica, e non mostrano nemmeno tutti i dati che servirebbero;
    — le forze dell’ordine, anche qualora intervenissero, con tali colonnine “mute” non potrebbero fare alcunché nei confronti dei trasgressori e dei “furbetti” dell’Art. 158 CdS;
    — e che a memoria d’uomo si ricorda un solo intervento su segnalazione delle forze dell’ordine, e oltretutto per sbaglio (avevano capito un’altra infrazione), nel lontano duemiladicientantrosei e poi mai più.
    Ammettiamolo, dai: è dal tempo dei Romani (padri della suprema frase “Lex lata, lacuna invenita”) che noi italiani siamo maestri imbattibili in “furbizie”…🤦🏻‍♂️

    1. Noi italiani siamo imbattibili. (È pronunciato con orgoglio)
      Dopo 5 anni di estero non mi era venuto in mente questo stratagemma

  4. Si fa pagare la sosta anche se si ricarica. Del resto sono due servizi diversi a due entità diverse.

  5. Alessandro D.

    Una soluzione …. sarebbe capire una volta per tutte che non si può tappezzare l’univeso mondo di colonnine ubique (per millemila motovi fra l’altro, anche tecnici) e che bisogna avere il coraggio di creare delle “isole di ricarica” più o meno grandi, servite h24 da mezzi pubblici fosse il caso, in cui la gente va, molla la macchina senza eccesivi timori di penali e sforamenti (a meno che non ce la lasci due giorni, ovvio) e torna a riprendersela una volta che è carica o magari la mattina dopo.
    Siamo già lì a “litigare” adesso, che l’auto elettrica ce l’hanno quattro gatti…

    1. Alessandro D. le isole di ricarica di cui tu parli dovrebbero essere i parcheggi. In particolare, tutti i parcheggi multi piano a pagamento dovrebbero (a mio avviso) avere colonnine AC 22 kWh o anche da max 7 kWh o giù di lì, con cui dare il servizio di ricarica a prezzi validi (ad esempio di 0,35€/kWh) senza far pagare la sosta e poi per il tempo trascorso far pagare la sosta con tariffe equivalenti a quelle che sono applicate alle termiche. Ma questo lo potranno fare se e soltanto se investono anche in impianti fotovoltaici che coprono le strutture o comunque installati nella stessa area della cabina primaria (si chiama consumo a distanza) nel caso di parcheggi sotterranei dove non è possibile installare impianti fotovoltaici.

  6. una possibile soluzione sarebbe:
    1) tariffa ricarica agevolata fino all’80% (es.0.35-0.40€)
    2) tariffa ricarica da 80 a 100% elevata (es. 0.90-1.0€kWh)
    3) oltre 30/50 minuti di sosta a termine ricarica costo 2€ l’ora

    (ed ora aspetto gli accidenti degli utenti BEV PIù “comodoni” 😂😂🤣🤣)

  7. Per quello che ne so sulle colonnine AC è possibile sostare fino ad un’ora dopo il termine della ricarica e dalle 23:00 alle 7:00 del mattino dopo aver caricati senza dover spostare l’auto.
    Una soluzione potrebbe essere quello di far pagare la sosta dell’ora trascorsa dopo la fine della ricarica se si sfora l’ora e i successivi minuti un importo salato che potrebbe essere di 0,25€/min anticipo da addebitare direttamente sulla ricarica.

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