Altra fabbrica di batterie in Spagna. E noi?

Altra fabbrica di batterie in Spagna: la costruirà Seat-Cupra (Volkswagen) a  Martorell, con un investimento di 300 milioni finanziato in gran parte dalla UE.

Altra fabbrica di batterie in Spagna
Il rendering della nuova fabbrica di batterie che sorgerà a Martorell.

Altra fabbrica di batterie in Spagna, altri 500 posti di lavoro

L’Italia continua a snobbare l’elettrico, preferendo la battaglia in sede UE a favore di e-fuel e biocarburanti (?). Ma il resto d’Europa ci crede, eccome, e fa il piano di fondi per finanziare nuove fabbriche di batterie e altri componenti per EV. Creando anche nuova occupazione. Nei 64 mila metri quadri del nuovo impianto di Martorell, per esempio, lavoreranno 500 persone, tra dipendenti diretti (400) e indiretti (100). La fabbrica è finanziata in gran parte con il nuovo piano PERTE VEC, che accede ai fondi da cui attinge anche il nostro PNRR. E chi pensa ancora che l’elettrico resterà marginali rispetto alle altre motorizzazioni, farebbe bene a leggere le parole del presidente di Seat-Cupra, Wayne Griffiths:Stiamo investendo 10 miliardi di euro, il più grande investimento industriale nella storia della Spagna, per l’elettrificazione dell’industria dell’auto. Per creare migliaia di posti di lavoro e mantenere la competitività del Paese“.

Altra fabbrica di batterie in Spagna
una fabbrica di batterie Volkswagen (credit foto: VW Newsroom).

Noi fissati coi biocarburanti. E le fabbriche si fanno altrove

Nel nuovo impianto verranno assemblate anche le celle prodotte da un’altra azienda del Gruppo Volkswagen, PowerCo, nella Gigafactory di Sagunto (Valencia). La fabbrica sarà collegata all’Officina 10 di Seat-Cupra, dove verranno prodotti alcuni nuovi modelli del gruppo, tra cui la Cupra Raval. I lavori di costruzione prenderanno il via nelle prossime settimane e termineranno entro il 2025. Griffiths rinnova l’appello alle autorità iberiche, che finora l’hanno supportato in tutto, affinché appoggino il piano per fare della Spagna un hub per le auto a batterie: “Dovete salire sul treno della mobilità elettrica“. Ma in realtà le autorità di Madrid sul treno ci sono salite da tempo e ne raccolgono i frutti. Mentre le grandi Case auto si tengono alla larga dall’Italia, con unica eccezione la fabbrica ex Fiat i Termoli. L’impianto molisano verrà riconvertito a produrre batterie, ma solo grazie all’impegno di Stellantis di non chiudere stabilimenti in Italia.

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Visualizza commenti (16)
  1. L’Italia per gli investimenti industriali , ha l’attrattiva di uno scorfano ! Adesso è semplice confrontare, usando l’IA , che adesso è disponibileper tutti per vedere che è un disastro normativo ed organizzativo. Chiedete delle tabelle di confronto mirate per vedere Italia Francia Germania Spagna Inghilterra e poi probabilmente vi sembrerà meno un Bel Paese e magari meno la Costituzione più bella del mondo e molti vanno in altri paesi proprio perchè stufi dell’incapacità congenità della Repubblica italiana su praticamente tutto . E’ un raro caso in cui i cittadini di una repubblica di fatto siano sudditi.

  2. Un mio collega di lavoro ieri:
    “Stai lontano dalle auto elettriche! Prendono fuoco come fiammiferi! Anche le bici elettriche ”
    Ecco questa è l’Italia

    1. caprone manicheo

      D’altronde con:

      – Salvini che fa proclami da Trump sul negazionismo climatico ai suoi comizi;
      – i nipotini di Benito che parlano di biocombustibili!?!?!?
      – La verità (solo nel nome) di Belpietro che tuona contro i catastrofisti climatici;
      – Libero, come il quotidiano di cui sopra;
      – Il giornale che descrive l’elettrico un’ideologia;
      – La7 che non perde occasione per denigrare l’elettrico;
      – QR, Auto, Al volante ecc. che non perdono occasione per evidenziare ed ingrandire a dismisura gli aspetti negativi dell’elettrico (dimenticandosi ovviamente di quelli negativi del termico).

      Dove vogliamo andare?

    2. Fares Brandoli

      E’ successa la stessa cosa anche a me, con un collega…
      Poi la sera con la moglie del pizzaiolo (ma non mi stupisce, è una no vax…)

      Non ne posso più di tutta questa ignoranza e menefreghismo sull’impatto ambientale, si meriterebbero 8 cm di grandine in testa e poi ne riparliamo.

      Invece la grandine l’ho presa io sabato scorso ma per fortuna i pannelli (FV) hanno retto.
      Qualcuno della community ha montato qualche protezione come una rete antigrandine?
      Si perde molto in produzione?

      1. nello roscini

        secondo me , dipende molto dall’inclinazione del pannello
        più è inclinato ,meno la grandine fa danni , vale lo stesso principio dei tetti normali
        anche se ho visto delle facciate piene di buchi con la grandine di questi giorni ;
        credo però che si trattessa del cappotto termico, quindi materiali leggeri
        non intonaco di cemento,
        almeno così voglio sperare , altrimenti siamo messi malissimo
        e magari conviene una assicurazione

      2. Alessandro D.

        Sbrigati a progettare binari, motorino elettrico e avvolgitore per reti antigrandine.
        Con apposito rocchetto, tipo tende da sole, che si mette sulla colma del tetto o comunque in cima ai pannelli.
        Il tutto comadato comodamente da casa col bottone o da remoto col wifi.
        Direi una cazzatella a livello tecnico, tipo che uno come te se la studia in pausa pranzo.

        E’ la volta che il tuo investimento immobiliare diventa un isolato.

        1. Fares Brandoli

          Purtroppo i pannelli sono posizionati seguendo le falde, quindi due triangoli inclinati di 12 gradi.
          Fossero rettangoli sarebbe meno complesso

  3. La Germania fissata con gli e-fuel (e ha pure ottenuto il via libera dalla UE) e per questo motivo Tesla ha deciso di fare la gigafactory a Cipro.

  4. Gianluca Parodi

    Tutti i costruttori hanno già deciso di passare all’elettrico quindi avranno bisogno di batterie, motori elettrici, inverter, software avanzati e andranno a prenderseli ovunque tranne che in Italia.

  5. Povera Italia… al di là se sia giusto o sbagliato, il mondo occidentale e gli investimenti hanno preso una direzione, gli altri vanno avanti e noi dietro ai mulini a biofuel..

  6. ….e noi facciamo un referendum sul nucleare (Matteo Salvini copyright). Un bell’ investimento da 600 milioni in schede azzurre o rosa.

  7. mario milanesio

    …e noi niente,
    non vedo quale imprenditore con un minimo di cervello dovrebbe scegliere l’Italia in luogo di altri Paesi con economie più di amiche e aperte al cambiamento.
    il Governo italiano ha detto chiaro e tondo come la pensa sull’elettrico: quindi perché stupirsi?

      1. tartassati2023

        Dipende se sei un dipendete o pensionato, che ha le trattenute alla fonte e non gli si da nessuna fiducia sei strafregato e devi andartene , ma la maggioranza di partite iva di cui ci si fida e pagano in base a coscienza possono restare . Sulle dichiarazioni sono praticamente poveri , per cui i contributi vanno a loro. Basta che non fai buona parte delle fatture, ma se ne fai molte fasulle va ancora meglio , evadi anzi vai in credito d’imposta e chiudi la ditta prima che facciano i controlli e poi lo rifai con una nuova ragione sociale. Questa è la naggior parte degli italiani, che hanno votato chi li protegge come l’attuale governo , questi restano almeno fino a che ci sono i lavoratori dipendenti ed i pensionati 🙂

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