Un’altra balla ricorrente dei contrari a fotovoltaico e agrivoltaico è il disturbo creati agli animali. Gli apocalittici denunciano pure una vera e propria distruzione degli habitat naturali. Idea espressa con toni più politicamente corretti, ma più grave visto il ruolo occupato, da alcuni assessori regionali che urlano a sproposito di attentato alla biodiversità. La realtà e la scienza come sempre smentisce queste teorie. Abbiamo scritto del pascolo tra i pannelli in Texas e ora arriva uno studio dall’Australia. Per i ricercatori stare sotto i pannelli migliora il benessere animale e la qualità della lana. Quella destinata al mercato del lusso italiano.
Stare all’ombra migliora anche la qualità della lana
La ricerca è stata condotta nell’impianto di Lightsource Bp (Bp ha acquisito l’azienda specializzata nelle rinnovabili) con due cicli di test sulla qualità della lana presso il suo impianto solare a Wellington, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.
Lo studio, condotto da EMM Consulting con il supporto di Elders Rural Services, ha esaminato i potenziali benefici della «co-localizzazione del pascolo ovino e della produzione di energia solare».

Attraverso il confronto di due gruppi di pecore merino (o merinos), un gruppo al pascolo in un recinto tradizionale e l’altro nell’impianto solare di Wellington, i risultati «suggeriscono che la co-localizzazione dell’allevamento solare con il pascolo ovino non ha un impatto negativo sulla produzione di lana, anche in presenza di standard qualitativi elevati preesistenti». Nessun pericolo, anzi «alcuni parametri indicano addirittura un miglioramento della qualità della lana, sebbene i benefici conclusivi richiedano ulteriori misurazioni a lungo termine». C’è prudenza, ma è chiaro che siamo milioni di anni luce lontani dalle ricostruzioni fantasiose e negative sulla presenza degli animali nei parchi solari.
Brendan Clarke, responsabile ad interim di Env Planning Aus & NZ a Lightsource bp: «I risultati promettenti di questo studio indicano che siamo sulla strada giusta e che collaborare a stretto contatto con gli agricoltori per accrescere le nostre conoscenze in questo settore è fondamentale». La balla si sconfessa con la pratica.
La lana per i grandi stilisti italiani da 6mila pecore sotto i pannelli solari
Un’altra grande fake new è l‘impoverimento del territorio con l’espropriazione delle aziende agricole. Eppure un altro progetto di pascolo agrivoltaico dimostra il contrario. Siamo sempre in Australia, nel New England e negli altopiani del Nuovo Galles del Sud dove, secondo la Wool Producers Australia, viene prodotto il 70% della lana usata dall’industria per l’abbigliamento mondiale .

In questa landa sorge l’impianto di ACEN Australia’s, il progetto New England Solar, dove sono ben 6.000 gli ovini merino che ruotano dentro e fuori il sito da 1.200 ettari. Il proprietario Cameron Wood ha dichiarato che il vello dei suoi «merino al pascolo con pannelli solari è destinato all’esportazione in Italia, dove verrà trasformato in capi d’alta moda». E anche qui emergono i benefici dei pannelli: «Ci aiutano a proteggere le nostre attività dalla siccità. L’erba fresca e l’ombra sono un’ottima combinazione: le pecore sembrano davvero felici». Il progetto si sviluppa su 2mila ettari di pascolo, fornirà energia pulita per circa 300.000 abitazioni.
Le pecore viennesi che pascolano sotto i pannelli, effetti positivi sulla biodiversità
In Australia hanno fatto lo studio, a Vienna da tempo le pecore pascolano all’interno di un impianto fotovoltaico. Una storia iniziata con Wien Energie nel 202o quando si è avviata la costruzione di un impianto fotovoltaico a Schafflerhofstraße, il 22° distretto di Vienna, sul sito di un ex deposito comunale di ghiaia.

L’impianto oltre a generare elettricità permette il pascolo sotto i moduli fotovoltaici, un mangiare ombreggiato per circa 150 pecore del Giura provenienti dall’allevamento Neidl della Bassa Austria. Stiamo parlando di uno dei più grandi impianti solari austriaci, entrato in funzione nel quartiere Donaustadt, con 17 megawatt per 17 gigawattora di energia solare all’anno destinato a coprire il fabbisogno energetico di 8.700 famiglie viennesi.
Vediamo le conseguenze positive del pascolo: «Gli animali agiscono come “tagliaerba naturali “. Inoltre, gli animali trasportano semi e polline attraverso la loro lana, contribuendo così ad aumentare la biodiversità attraverso questa distribuzione naturale. Gli escrementi delle pecore fungono anche da fertilizzante organico». Il lavoro delle pecore previene anche la formazione di polvere come al contrario si verifica durante la falciatura tradizionale. Senza dimenticare il risparmio energetico visto che non si utilizzano dispositivi meccanici.
Oltre la balla sul consumo del suolo agricolo, a Vienna si è recuperato un terreno abbandonato
L’ elettricità generata dall’impianto avvantaggia i residenti ma ha permesso anche la conservazione del suolo e la fertilizzazione naturale, questa contribuisce a una maggiore biodiversità. Altro che disastro ecologico. Dalla società sottolineano che «l’impianto offre anche un habitat per la fauna selvatica come conigli, uccelli e volpi». Recupero a pascolo, ma non solo: tra le file di moduli possono essere coltivati con i trattori gli ortaggi. Allo stesso modo di un campo normale.
Un sito abbandonato che rinasce e dopo la rigenerazione con il parco solare questo è il bilancio: «L’area è utilizzata il doppio ed è il 60% più efficiente rispetto a prima». Una balla anche il consumo di suolo.
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Domanda semplice: chi ha pagato la
ricerca?
Grazie
Risposta semplice: se cerchi di insinuare che la ricerca è pilotata, fai lo sforzo di portare tu le prove, su, invece di buttar solo li il dubbio.
A Pisa, a ridosso dei monti pisani, sindaco e cittadini di una frazione della zona stanno facendo barricate assurde contro un impianto agrivoltaico. Con tanto di anatemi novecenteschi contro le cattive “multinazionali”…
Non c’è niente da aggiungere. Quando si fanno considerazioni razionali, che attingono dall’esperienza e dallo studio specialistico e non dall’ideologia, la verità emerge in tutta la sua semplice evidenza. Se si distorce la realtà per farla aderire a questa o a quella ideologia allora è inutile anche partecipare alla discussione, abbiamo cosi tanti esempi di questi casi…basti guardare tante proposte dei politici fatte per secondi fini (ponti, piste da bob, impianti di risalita, impianti nucleari, ecc)