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Allarme Unrae, sulle auto elettriche siamo ultimi in Europa

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La Fiat 500 è l'elettrica più venduta in Italia: 6 mila immatricolazioni nei primi 7 mesi 2021.

Cresce in Italia il numero delle immatricolazioni di auto elettriche “alla spina” (ECV), salite da 17.185 del 2019 a 136.311 del 2021, raggiungendo una quota di mercato del 9,4%. Tuttavia il nostro Paese resta molto indietro rispetto alla media degli altri 4 maggiori mercati europei, che ha toccato il 20%. E molto lontano dal 26% della Germania, dal 18,6% del Regno Unito e dal 18,3% della Francia. Sono alcuni dei dati contenuti nel  Book 2021 dell’UNRAE che fotografa il mercato italiano degli  autoveicoli. 

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Le immatricolazioni auto in Italia nel 2021 hanno fatto registrare un aumento del 5,5% rispetto al 2020 (1.457.952 modelli nuovi targati contro 1.381.756). Ma se anche da domani gli italiani compressero solo auto elettriche, con questo tasso di rinnovo del parco auto  servirebbero 26 anni per sostituirlo tutto. «Pertanto _ nota Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE _, sono necessari interventi mirati per accelerare il processo di decarbonizzazione dello stesso e supportare la transizione ecologica». 

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Andrea Cardinali

L’analisi statistica dell’UNRAE calcola in oltre 38,8 milioni le autovetture circolanti a fine 2021. L’ età media continua a crescere: da 7,9 anni del 2009 è salita fino agli 11,8 anni attuali. Il 26,2% di auto circolanti è ante Euro 4  «con effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente» nota Cardinali.

Non sono da meno, in termini di anzianità, gli altri comparti: su 4.125.000 veicoli commerciali circolanti, oltre il 43% è ante Euro 4 e oltre il 53% dei 709.000 veicoli industriali >3,5t. Anche il parco degli autobus è molto vetusto, con un’anzianità media di 12 anni. 

Tornando alle auto,  anche se le alimentazioni a benzina e diesel hanno dimezzato le immatricolazioni negli ultimi tre anni (da 852mila del 2019 a 437mila del 2021 le auto a benzina, e da 763mila a 323mila le diesel), rappresentano ancora il 90% del parco circolante con oltre 34,5 milioni di unità.

Il recupero del 2021 e i sostegni al mercato hanno prodotto un aumento del fatturato del settore a 36,3 miliardi di euro sul 2020. Ma ma ben sotto i 42,6 miliardi del 2019. Il gettito IVA ha perduto oltre un miliardo di euro rispetto al 2019 (6,6 miliardi contro 7,7  del 2019). 

Il canale delle auto aziendali è cresciuto nel 2021. Ma copra solo il 37% del mercato mentre negli altri 4 maggiori mercati europei è maggioritario rispetto ai privati. Il picco è in Germania con il 64,5%. La differenza è dovuta al diverso trattamento fiscale, che fissa al 20% la quota ammortizzabile e una detraibilità IVA del 40% rispetto al 100% degli altri Paesi. 

Recupera nel 2021 il mercato dell’usato, anche se rimane a meno 11,5% rispetto al 2019 con 4.960.000 passaggi di proprietà. Nuovo record dal 2013 per l’anzianità media delle auto trasferite, che tocca i 9,8 anni.

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20 COMMENTI

  1. Non comprerò mai e sconsgliero’ ad altri di farlo un auto elettrica finché non potrò fare il pieno in massimo 3 minuti praticamente ovunque, senza ansia e senza dover pianificare un tragitto. E la comprerò solo e solamente quando costerà come o meno di un auto termica. Punto. Tutto il resto sono cazzate.

    • Continui a seguirci, mastro Geppetto: quando arriverà l’auto elettrica con le caratteristiche da lei auspicate l’informeremo tempestivamente.

    • Fosse solo quello il problema, ho visto una prova con la Hyundai IONIQ, 600km in autostrada a 100orari per non consumare, ricarica alla partenza ed una a metà strada, 75€ di costi e tempi lunghissimi per arrivare, Certo, si potrete obbiettare che i costi non sono sempre così alti con gli abbonamenti….,ma non fa per me.

  2. Lo Stato deve incentivare mobilità con mezzi pubblici e puntare a ridurre il numero di auto circolanti! Ma questo ancora non lo abbiamo capito…

    • non per darti contro ma lo Stato dovrebbe farne 100 di interventi loquaci ma immagino (anzi auspico) si vada per priorità anche se spesso l’ordine di queste viene sovvertito da n. fattori e a volte inspiegabili …ma per fare un esempio, pur se border , mettiamoci nei panni delle realtà locali dove un Sindaco ha 100 persone al Mese che chiedono aiuto perchè non riescono a pagare l’affitto o a pagare le bollette (alcuni anche a portare a casa un pezzo di pane) o perchè delle piccole realtà produttive abbassano le serrande…sai dove va a finire il la tematica della auto Euro che ne sò ??? Non sto nemmeno a dirlo ! Questa è la realtà (purtroppo) …

  3. Lo stato non deve incentivare le auto elettriche, gli incentivi sono il doping del mercato e servono solo a far arricchire i produttori. Lo stato deve fare un lavoro diverso: deve aumentare la competizione per far abbassare i prezzi. E cito un esempio concreto su tutti: la Norvegia (che ha raggiunto vette stratosferiche dell’elettrico) è un paese che ha cancellato i dazi per le auto cinesi e americane vendute sul suo territorio. Questa sì che è una gran mossa!

    Se guardate i bilanci dei produttori, nonostante crisi e covid, sono tutti floridissimi: piangono miseria qui da noi ma poi a fine anno il fatturato vola! Decolla! Hanno già gli ordini per i prossimi 12 mesi e i listini s’impennano!

    Lo stato deve fare i nostri interessi o quelli dei produttori? Il governo rappresenta i nostri interessi o quelli di VW?

    Sapete la VW a quanto vende la ID.3 con batteria da 57 kWh in Cina? A 21.500 Euro (ed è considerata cara, tanto che nessuno se la fila!) e chiaramente non lo fa sottocosto, ci guadagna. Immaginate i margini che ha nel venderla a noi italiani al doppio del prezzo! Ma che coraggio!

    Nessuno oggi a livello mediatico mette il faro sui rincari assurdi dei produttori e sulla mancanza di concorrenza, anzi, la concorrenza nessuna la vuole. Va bene così, madama la marchesa. E tutti pronti a soccorrere i produttori, poco ci manca che ci mandiamo qualche ministro o qualche poliziotto ad avvitare i bulloni, altrimenti, si sa, i costruttori che pagano le tasse in Olanda c’è il rischio che si adirino, tutti a temere per l’italianità e l’occupazione e intanto la Norvegia, paese tra l’altro ricchissimo, è quello con più elettriche di tutti perché, non dovendo accontentare questo o quell’altro costruttore, ha fatto ciò che realmente serviva per passare all’elettrico: e ha funzionato.

    Noi, al contrario, siamo i più grandi giustificazionisti: eh, ma, poverino, deve fare l’investimento, paga tantisssssssimo gli operai, c’è la crisi, c’è lo shortage, c’è la guerra, c’è il covid … nessuno che gli faccia 2 conti in tasca a questi signori per vedere se stanno speculando o no, nessuno che neanche si sogna di incentivare la concorrenza, tutti a difendere non gli interessi dei cittadini europei ma degli imprenditori europei e dei loro portafogli privati.

    E poi questi sono i risultati, tutti i listini totalmente impazziti, elettriche carissime (beati i francesi e i tedeschi che se le possono permettere). Che ve devo dì, la mia Giulietta 1.6 TCT JTD acquistata 5 anni fa a 17000 a km 0 con 80000 km ho controllato su Quattroruote e nella mia regione una così non si vende a meno di 15000 euro: col listino del nuovo impazzito, anche l’usato vola! Controllate quanto valgono oggi le vostre auto, io se continua così finisce che me la rivendo a più di quanto l’ho pagata …

    • Azz, non ci avevo fatto caso. La mia dallo scorso anno è aumentata come prezzo usato di 1300€, no sense. Diciamo anche che se la rivendessi praticamente ci guadagnerei esattamente 1000€, il problema e con questo caro benzina chi cavolo me la comprerebbe mai?!

  4. Penso che le costrizioni unilaterali non siano mai una soluzioni adatte alle varie problematiche perchè ogni utente fa storia a se (inteso come utilizzo oltre che disponibilità economica) oltre ad avere esigenze disparate…detto ciò , il mercato di un tipo di mezzo piuttosto che un altro sarà premiato o meno (o se vogliamo lentamente o più velocemente) dalla validità e del costo/beneficio dello stesso…a mio parere c’è solo da essere pazienti e senza essere saccenti , il resto e quello che sarà in divenire verrà da se (la storia insegna…le novità e i prodotti validi , quindi in automatico graditi ai clienti , fanno in fretta ad imporsi e con numeri importanti) !

  5. Mi sembra che la posizione in classifica incroci il prezzo delle elettriche e il reddito della maggioranza degli italiani; ma, visto che ormai quasi tutto quello che acquistiamo é marcato PRC, perché non possiamo acquistarlo direttamente dai produttori, non siamo in un mercato libero? O é libero solo per coloro che ci spennano? Ho letto di auto elettriche cinesi di media gamma che si possono acquistare con poco più di 10-15.000 euro, quel prezzo sarebbe abbordabilissimo da tanti italiani.

      • è lei il giornalista economico..
        dia una risposta con una parvenza di acume.
        ma le ricordo che a una risposta data (e su cui avete fatto un articolo) ad un lettore, dite che non ha senso rottamare un’auto che funziona ancora bene per passare all’elettrico. quindi decidete una linea: o dobbiamo svecchiare il mercato costi quel che costi, oppure non ha senso buttare auto valide. semplice

        provi ad arrivarci..

        • Lei è un pò fissato con me, evidentemente. Se la prenda con Unrae. Fra sostituire un’auto e rottamarla c’è comunque una bella differenza

        • Per “Svecchiare” il mercato è sufficiente smettere di produrre termiche.
          Chi se la può permettere oggi, la compra. Chi non può, ne cercherà una usata: e se il valore dell’usato è alto, si è più invogliati, chi può, a cambiarla con una elettrica.

          Vaielettrico non ha mai detto di buttare qualcosa che funziona e viene usato per pochi chilometri annui, perchè il bilancio energetico non sarebbe mai attivo.

    • Il 12% del parco auto circolante è costituito da Audi, Mercedes, BMW, Lexus, Ferrari, Porsche. Questo solo per prendere i marchi e non andare a cercare i modelli che superano i 40.000€ in casa VW, Skoda, Alfa Romeo, Renault, FCA, Lancia, Peugeot. Magari arriviamo ad un 20%… non dimentichiamo che una Passat PARTE da 40.000€.
      Quel 12% può cambiare auto quando vuole e cominciare a smettere di inquinare, vendendo la propria, usata, a qualcuno che la pagherà automaticamente la metà. E non sarà un Euro1.
      Contribuirà ad aumentare il parco circolante elettrico con aumento corrispondente dell’infrastruttura.
      Così quando la gente normale potrà permettersi di comprare le elettriche fra qualche anno, non si lamenteranno della mancanza di colonnine, di assistenza, di parcheggi, etc. etc.

      • GuidoB , pienamente d’accordo. Comunque anche lo Stato deve continuare a incentivare il mercato delle elettriche, ma in Italia si continuano a regalare soldi anche per le endotermiche.

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