D’accordo, una certa dimestichezza con le auto elettriche ce l’abbiamo. Soprattutto con la sorella maggiore Renault Zoe che utilizziamo da due anni, con le insegne del car sharing Corrente, per i piccoli spostamenti nel centro di Bologna. Tuttavia restiamo sorpresi quando l’addetto di Renault Italia ci consegna le chiavi della nuova Twingo ZE Electric, in versione Vibes Limited Edition, il top di gamma, e ci dà appuntamnto a due ore dopo. Neint’altro da aggiungere? Nient’altro.
http://https://youtu.be/3no8-YuXRHY
Twingo ZE, innovazione con juicio
Appena sistemati al posto guida capiamo perchè: tutto è esattamente dove te lo aspetti, e come te lo aspetti. A partire dalla vecchia cara chiave di accensione, che ovviamente non accende un bel nulla, ma si limita a sbloccare lo sterzo e attivare i sistemi di bordo. Lo sportellino del connettore per la ricarica è sopra il parafango posteriore destro, esattamente dove, nella versione termica, si trova il bocchettone del serbatoio.

La linea è identica, le misure esterne le stesse (3.615 di lunghezza x 1.514 mm di altezza x 1.646 mm di larghezza, passo a 2.492 mm), e quelle interne idem (non proprio abbondanti). Perfino il raggio di sterzata di 4,3 metri (eccezionale per l’utilizzo cittadino) è lo stesso della ICE. Anche il motore è posterioire, come nella gemella a benzina. E per finire il prezzo di 11.500 euro grazie agli incentivi (duemila in più per la nostra Vibe, mille in più per la intermedia Intens). Tutto, insomma, mira a replicare la Twingo termica. Come le convergenze parallele di democristiana memoria.
La Twingo ZE è femmina
Ecco: la Twingo ZE punta a ridurre al minimo, se non ad annullare del tutto, ogni sensazione di trovarsi a bordo di qualcosa di “diverso”. E’ un’auto fatta apposta, e con grande intelligenza, per consentire un passaggio soft fra la vecchia e la nuova tecnologia. La seconda auto perfetta, dunque, quella da consegnare alla signora senza doversi sobbarcare ore e ore di istruzioni. La tradizione della Twingo è sempre stata “al femminile” e questa full electric non fa eccezione. Anzi, sfrutta dell’elettrico tutto ciò che di meglio può offrire in termini di semplicità di utilizzo e facilità di guida a chi bazziga città e dintorni, con brevi percorsi e lunghe soste (lavoro in ufficio, shopping, svago, gestione bambini e via dicendo). Adelante Renault, ma con juicio.
Una ricarica smart, a misura di città
La ricarica per esempio, solo in corrente alternata: domestica con normale presa shuko a 2,4 kW (quindici ore per la riarica completa della batteria da 22 kWh), con wall box monofase a 3,7 o 7,4 kW (da 8 a 4 ore per il pieno), da colonnina trifase a 11 o 22 kW (rispettivamente 3 ore e 15 minuti e un’ora e mezzo per la ricarica da 0 a 100%). Questo significa che nei 30 minuti di un quotidiano salto in centro per la spesa, Twingo elettrica può incamerare circa 80 km di autonomia. Oppure il pieno da 190 km (circlo WLTP, ma fino a 270 nell’uso cittadino in meno di due ore). E si sa che le colonnine in corrente alternata sono le più diffuse in città, e non solo.
Non è abilitatata invece alla ricarica Fast in corrente continua con presa CCS. Ma il medio e lungo raggio per questa Twingo ZE deve restare un’eccezione. In condizioni particolari di tracciato e di basse temperature, infatti, l’autonomia può scendere sotto i 100 km: pochini anche per una gita. In caso di necessità, però, l’ efficiente programma di navigazione predittiva Ev Ruote Planner, consultabile su smartphone anche da remoto, aiuta a pianificare il percorso trovando la colonnina giusta al posto giusto, che in quel caso non è un’optional.
Twingo ZE dà il meglio nello stop & go
Veniamo alla guida. Subito in partenza ci colpisce l’Adas (il suono artificiale obbligatorio) che simula è qualcosa a metà fra un jet in rullaggio e un “crescendo” da pieno d’orchestra. Gradevole; ma si avverte un pò troppo anche all’interno forse perchè l’insonorizzazione non è eccellente. Lo capiremo meglio superando i 70 all’ora in Tangenziale. Morbide e confortevoli invece le sospensoni, preciso lo sterzo anche in qualche svincolo affrontato con disinvoltura per testare l’assetto e la tenuta, perfetti entrambi. L’accelerazione è quella che ci si aspetta (4,2 secondi da 0 a 50 kmh): nel trafico di Milano, intenso nonostante il lock down, consente a questa piccoletta di sgattaiolare agilmente tra le altre auto. Il motore posteriore da 60 kW spinge bene. E consuma poco in ripresa perchè il peso in assetto di marcia è di appena 1.110 kg. Il che ottimizza anche le prestazioni nello stop & go cittadino una volta inserito il livello 3 della frenata rigenerativa, abbastanza deciso da rimpiazzare quasi sempre il freno, ma mai brutale. Il livello 1 serve per il veleggiamento in autostrada (ma chi ci va?) il livello 2, secondo noi, è superfluo.

Assistenza alla guida di un’altra categoria
Il passaggio dall’uno all’altro _ tirando a sinistra la leva del selettore, poi azionandola in avanti e indietro _ è il meno riuscito fra i comandi di questa Twingo. Assieme al cruise control che abbiamo penato un pò ad individuare (sul tunnel centrale). Superiore alla categoria la dotazione di dispositivi di assistenza alla guida: rilevamento della segnaletica con avviso di superamento dei limiti di velocità, avviso acustico per il cambio di corsia, telecamera posteriore e sensori per l’assistenza in parcheggio. Manca la frenata automatica d’emergenza, che in città non sarebbe da considerarsi un gadget superfluo. Sul display da 7 pollici, ben piazzato al centro del cruscotto pop bicolore, il controllo dell’infotainment Easy Link che collega allo smartphone, tutte le informazioni sulle funzionalità della vettura e sui percorsi, mentre l’autonomia residua e lo stato di carica della batteria sono visibili nello schermo del posto guida.
Autonomia, c’è quel che promette
Il nostro test non può essere indicativo quanto ai consumi. Abbiamo percorso appena 35 km: alla partenza il dispaly indicava 192 km di autonomia, alla fine ne rimanevano 160, con il 75% di carica residua. Tutto sommato siamo in linea con le indicazioni della casa.
Lo spazio è quello che è. Comodi i due posti anteriori (e gradevomente sportiveggiante la teppezzeria bicolore), decisamente sacrificati quelli posteriori. Diciamo che anche la Twingo ZE è di fatto una due più due (bambini). Anche il bagagliaio da 240 litri è a misura di spesa, al massimo quella settimanale. Per caricare vere e proprie valigie è necessario reclinare la panca posteriore, disponendo così di 980 litri.
Del prezzo abbiamo già scritto (qui). Renault offre anche un’opzione con finanziamento da 89 euro al mese e anticipo di 2.655 euro. Dopo tre, anni è possibile pagare la maxi-rata finale, scegliere un altro modello o restituire l’auto (TAN 5,25% – TAEG 7,28%, valido in caso di rottamazione e incentivi).
Bella ma per essere un modello nuovo si fa battere agevolmente da un modello già sul mercato da un bel po’ …. la WW E-Up, che ha una batteria del 33% più potente e prezzo simile, oltre ad una abitabilità posteriore “dignitosa”. E’ troppo comodo dotare l’auto di una batteria “risicata” per poi essere competitivi sul mercato, risparmiando sulla componente principale di un auto elettrica …
Non a caso la e-Up a prezzo simile alla Twingo, per ora, è stata ritirata dal mercato. Forse a quel prezzo i compromessi della Twingo sono inevitabili.
Sono contento di leggere questa recensione, conferma appieno le mie impressioni. Dalle prime recensioni lette ho pensato che avrei acquistato o noleggiato questa vettura. Oggi ricevo la conferma che le mie sensazioni erano corrette. Pertanto sono felice di aver noleggiato questa vettura e di aver seguito il suggerimento del mio consulente di noleggio a lungo termine https://www.greenmobilityrental.it/showroom/twingo-z-e/.