
Al lavoro alla Volkswagen in bici? “Fa bene alla salute e all’ambiente”
A Wolfsburg pedalando oltre i cancelli della fabbrica

“Per 5 anni, Steffen Knipping e Torsten Gailus hanno voluto creare le condizioni per questo“, continua Diess. “In dialogo con la direzione dello stabilimento e il consiglio di fabbrica, hanno condotto una campagna per l’accesso all’impianto in bicicletta. Ora 500 colleghi possono finalmente pedalare fino a vicino al posto di lavoro nello stabilimento in un progetto-pilota. Grazie per il vostro impegno, complimenti per il vostro successo. Si spera che il progetto possa presto essere ampliato, in modo che tutti i dipendenti che ne hanno voglia possano andare direttamente sul posto di lavoro“. Come al solito Diess non si è limitato a benedire l’iniziativa. Si è armato di caschetto, zaino, giubbetto impermeabile e bicicletta per unirsi al gruppo che ha portato avanti il progetto. E assieme a loro si è fatto fotografare davanti ai cancelli della grande fabbrica di Wolfsburg. Eh sì, sono tempi in cui capita di vedere un marinaio a cavallo, come nella celebre battuta del film “Tutti a casa”.
Sono tutti sotto la pensilina perché c’è il logo VW ai cancelli. Non sta per piovere, basta guardare il cielo poco dietro. Poi se uno vuole vedere il male anche in una pensilina…
ma cosè ?
la coppa Cobram ?
scusate non ho resistito
Sono tutti sotto la pensilina perché sta per piovere. Questo fa il paio col mio commento precedente sulla ID: Diess ora è innamorato delle e-bike, tra qualche mese lo vedremo andare a lavoro a piedi e tra qualche anno scalzo.
Nel frattempo il mondo va anche in un’altra direzione. Sono tanti i costruttori che continuano a sperimentare gli evtol e se non sapete cosa sono gli evtol questo potrebbe aiutarvi a capire la vostra collocazione nel mondo.
Ma Diess non è né vecchio, né folle. E’ figlio di una diversificazione dell’offerta degli “stili di vita” e lui sa quali cavalcare e proporre. Oggi, anno 2021, puoi decidere di vivere come vuoi, se in mezzo alla natura lavorando in smart working dal ramo di un albero connesso ad internet tramite starlink oppure aggiornare instagram con un selfie della Terra scattato a bordo di un’astronave per turisti. E nel futuro assisteremo ad ulteriori estremizzazioni (imho): vedremo piccole comunità ritornare a vite da tribù indigene (una sorta di nomadland ma in versione più “naturista”) e, all’estremo opposto, assisteremo all’inizio del transumanesimo.
Parisi ha concluso il suo discorso così: “per quanti sforzi possiate fare per prevedere il futuro, il futuro vi sorprenderà”. Speriamo di essere piacevolmente sorpresi e non sorprendentemente delusi.
Ci vuole un Fisico bestiale, sui Carboni ardenti altro che fossili.