
Al distributore si cambia: via le pompe di benzina, sostituite dalle colonnine di ricarica elettrica. Un sogno? No, è successo in Norvegia: la catena di stazioni di servizio Circle K ha installato a Oslo sei stazioni di ricarica rapida. Ma lo spazio era poco e l’azienda non ha esitato a rimuovere le pompe di carburante per far posto ai caricabatterie.
In Norvegia è già successo, “tempesta perfetta”
Le immagini del nuovo corso hanno subito fatto il giro della rete, soprattutto su Linkedin. E mostrano le nuove stazioni di ricarica, integrate nel solito design delle stazioni di servizio, nel giorno dell’inaugurazione. Alla presenza di Christina Bu, segretario generale di Norsk Elbilforening. Là dove prima benzina e diesel rifornivano le auto, ora i cavi di ricarica aspettano le auto elettriche che necessitano di energia. La Circle K ad Oslo, riferisce Electrive, ha installato quattro colonnine da 50 kW e due da 150 kW. Usando un termine amichevole “Hurtiglader” per gli HPC, i bestioni ad alta potenza. E anche a Sandvika, altra città norvegese, presto le pompe di benzina saranno sostituite da stazioni di ricarica.

In Norvegia la Circle K lavora anche in partnership con Ionity (qui l’intervista all’ad) . Ed è molto determinata a cavalcare l’onda del boom dell’elettro-mobilità nel Paese scandinavo, boom. Un boom che il vice-presidente norvegese della compagnia ha descritto come “una tempesta perfetta“. Un terzo delle stazioni di servizio Circle K in Norvegia è destinato a diventare spazio di “soste energetiche” per veicoli elettrici. Si calcola che dal 2020 saranno presenti in 100 località, con circa 500 punti di ricarica elettrica.
Al distributore le colonnine dell’Eni?
Accadrà qualcosa del genere al distributore anche in Italia? La Norvegia è veramente di un altro pianeta, ma qualcosa si sta muovendo anche da noi. ERG, si sa, ha da tempo abbandonato le sue attività nel petrolio, con raffinerie e distributori, per concentrare il suo business sulle energie rinnovabili.

E ha destato un certo interesse il fatto che al That’s Mobility di Milano, in grande evidenza, ci fosse uno stand dell’Eni. Proprio nel cuore di una manifestazione tutta dedicata alla mobilità elettrica. In primo piano le colonnine griffate Eni Gas e Luce. Certo, non si tratta di una conversione alla norvegese. Ma di un primo passo sì, in attesa che nei distributori Eni compaiano i primi caricatori forniti proprio da Ionity, a seguito dell’accordo firmato quasi un anno fa.
Centrali nucleari, a carbone e batterie con metalli pesanti da smaltire. Una fake peggio della benzina verde.
Nessuna centrale nucleare in Italia, generazione con il carbone sotto il 10% e in via di dismissione, rinnovabili al 40%, riutilizzo per le batterie auto nell’accumulo statico per altri 20 anni, poi recupero di materie prime o smaltimento senza alcun problema ambientale e prepagato all’acquisto. Quanto a fake….
Non demonizzate questo settore ,mi sembra che sia successo di tutto con i motori termici e le relative estrazioni di petrolio, non spariamo cavolate.
Il business dell’elettrico sta prendendo piede velocemente.
Gia’ proprio cosi’, il business, perche’ e’ questa la grande opportunita’ che ora hanno le industrie per fare nuovi affari.
Detto questo e’ fin troppo chiaro come la penso.
Non mi sembra troppo chiaro. Vuole contestare gli ultimi tre secoli di economia liberale e libero mercato? Secondo lei sulle auto termiche costruttori e petrolieri facevano beneficenza?