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Aiuti di Stato: meno vincoli se l’investimento è green

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La Commissione europea ha dato il primo via libera al regime temporaneo sugli aiuti di Stato. Permetterà ai singloli Paesi di erogare sussidi alle imprese impegnate nella transizione energetica.

Oggi il faccia a faccia Biden-von der Leyen

E’ la replica di Bruxelles all’Inflation Reduction Act (IRA) dell’amministrazione Biden.  Ursula von der Leyen, già da alcuni giorni negli Stati Uniti lo presenterà oggi alla Casa Bianca in un faccia a faccia con il presidente americano.

Ma l’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato è solo uno dei tre provvedimenti messi in campo dall’Europa in risposta al piano americano da 370 miliardi di dollari per attrarre investimenti green negli Usa.

La risposta all’IRA di Biden in tre mosse

La Commissione sta infatti lavorando a una vero e proprio piano industriale a supporto del Green Deal europeo. Il 14 marzo presenterà il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Material Act. Il primo riguarda l’industria manifatturiera, il secondo l’approvvigionamento di materie prime. La riforma del mercato elettrico dell’Ue è il terzo, in calendario per il 16 marzo.

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Secondo i piani della Commissione entro il 2030 la capacità dell’Unione europea di produrre tecnologia net-zero dovrà soddisfare almeno il 40% del fabbisogno per raggiungere l’indipendenza energetica. Per esempio, il 40% delle tecnologie del solare fotovoltaico, l’85% per l’eolico, il 60% per le pompe di calore, l’85% per le batterie e il 50% per l‘idrogeno verde.

La Commissione intende introdurre regole semplificate e procedure più veloci per le autorizzazioni. In prospettiva darà vita a un Fondo sovrano europeo per finanziare la transizione energetica.

Ursula von der Leyen chiederà a Biden l’ingresso di favore negli Stati Uniti delle tecnologie green europee. Analoghe concessioni hanno già ottenuto Canada e Messico.

All’origine del caso Volkswagen

Assieme all’erogazione a pioggia di sussidi per 370 miliardi di dollari, l’accesso agevolato al mercato americano è il motivo per il quale grandi aziende come Volkswagen valutano la possibilità di trasferire in Nord America importanti investimenti già pianificati in Europa.
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Il Governo Federale, per esempio, eroga  un sussidio di 7.500 dollari per ogni batteria prodotta negli Stati Uniti. Per quelle prodotte in Europa o in Estremo Oriente (Giappone e Corea) il sussidio è della metà. Copre solo il costo delle materie prime minerali (estratte in gran parte nelle Americhe).

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