Ai petrolhead tutto fa gioco, anche il Qatargate

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Qatargate e auto elettrica: cosa ci può essere di vero in quello che circola sul web, chiede Simone? Mandate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it

Ho sentito supposizioni un pò troppo avventate sulle decisioni  dell’Europa per l’auto elettrica

Buongiorno,

qualche giorno fa mi sono imbattuto in questo video nel quale trovo si facciano delle supposizioni forse un pochino troppo avventate riguardo alle decisioni prese in Europa per le emissioni e l’auto elettrica, voi cosa ne pensate? 

Saluti e complimenti per il modo in cui fate informazione sulla mobilitá elettrica sotto ogni sua forma. Simone

Lobbisti a duello: i complotti di Davide contro Golia

Risposta-Caro Simone, abbiamo visto anche noi con quale tempismo i soliti irriducibili del diesel si sono buttati sul Qatargate: tutto fa brodo, anche il più inverosimile dei complotti, quando si presenta l’opportunità di denigrare l’auto elettrica e più in generale di sabotare ogni sforzo per la sostenibilità.
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In questo caso, però, l’idea del complotto ambientalista, ancora prima di essere inverosimile, è ridicola.
L’industria petrolifera ha scatenato guerre, organizzato golpe e commissionato omicidi, oltre ad aver corrotto i governi di mezzo mondo. L’industria automobilistica ha un track record un momentino meno sanguinoso, ma non meno spregiudicato: ha fagocitato per decenni miliardi di sussidi pubblici in metà dei Paesi dell’Occicdente e ha pilotato a suo piacere le politiche industriali in tutti gli altri.
Anche solo pensare che due autentici Golia del lobbismo internazionale (per usare un eufemismo) si siano fatti mettere nel sacco dai torbidi giochi del Davide ambientalista o dalle mazzette di una Spectre di stat up della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili, equivale a credere che gli elefanti siano terrorizzati dai topi. Accade solo nei cartoni animati.

Se girano mazzette è per sabotare l’auto elettrica

Una spiegazione molto più semplice, e quindi molto più realistica, ci pare questa: la scienza ha ormai accertato che continuando a bruciare carburanti fossili mandiamo il Pianeta  dritto dritto verso la catastrofe climatica. Con l’Accordo di Parigi tutti i 197 Paesi dell’Onu si sono impegnati a smettere di bruciarli entro il 2050. Nei mezzi di trasporto l’unica alternativa è sostituire il motore termico con il motore elettrico. L’Europa (ma ora anche l’America e l’Australia) ha agito di conseguenza.
Mi chiederei piuttosto se le mazzette non stiano girando per impedirlo. Non solo a Strasburgo, ma anche sui social e su molti siti web.
Visualizza commenti (42)
    1. Alessandro D.

      Colpo di scena! Ho appena guardato il libretto. Riquadro P2, potenza netta massima: 112 kW. Sono salvo! 😂😂😂😂😂

      1. ma che problema mai sarà quanti kw ha la vettura, vi preoccupate se domani pagherete il bollo? Accadrà prima o poi man mano che le termiche si ridurranno e le regioni dovranno fare di conto con i minori introiti fiscali; poi se la dichiarazione dei redditi è corretta il fisco non ti rompe le scatole ve lo posso confermare possedendo una vettura da 300 kw presa proprio quando hanno introdotto il super bollo con il governo Monti (che sperava di far su un paccazzo di soldi ma ne ha solo rimessi).

  1. Ipotizzare che dietro una scelta suicida per l’industria europea vi sia qualche influenza straniera non mi sembra folle e nemmeno tanto improbabile, soprattutto se lo straniero sta “comprando” l’intero pianeta da 15 anni , con i suoi prodotti e con la sua economia,ancor di più se i prodotti della potenza straniera sono proprio quelli che si vogliono adottare senza se e senza ma..
    Sarà vero , sarà falso , ma a vederci male spesso si azzecca.

      1. Resto comunque dell’idea che certe scemenze sono veicolate di proposito da chi ha interessi miliardari a rallentare il più possibile la transizione dai fossili a sistemi più efficienti e meno impattanti.
        Purtroppo chi non è del settore o non ha tempo o non ha gli strumenti per approfondire è facile bersaglio di queste campagne di disinformazione che devo ammettere sono veramente subdole (vedi la supercazzola della neutralità tecnologica o tutte le campagne per denigrare e sminuire la superiorità ecologica dei mezzi elettrici, ci sarebbe materiale per scriverci un libro).

      2. Io non sono di certo un genio, ma lei è cieco se non vede che la “carbon tax”, sarà pagata dai cittadini.

  2. Le teorie del parrucca sono esilaranti quanto i suoi test drive…
    mi spiace dargli click ma quello della i4 era veramente da scompisciarsi vi invito a cercarlo

  3. Rudy Van De Walle

    “Meno male che Tesla c’è”….. perché è lui il colpevole per avere fatto rovesciare la tendenza verso l’elettrico. Adesso tutti gli altri cercano di correre incluso i cinesi.
    Non credo in nessun modo alla lobby cinese in questo caso. E’ soltanto uno sviluppo normale di aziende che si sono portati ad un certo livello tecnologico e cercano di vendere oltre al loro mercato nazionale come l’abbiamo fatto noi occidentali. E’ il semplice gioco della concorrenza. Niente di più e niente di meno.
    Pazienza per i “no-Watt”, lo capiranno tardi ma dovranno accettarlo. Io so solo una cosa, girando con un BEV (ne abbiamo 2 in famiglia) non solo non inquino (100% rinnovabili) ma risparmio ad ogni km che faccio e do il contributo al pianeta. Chi non vuole capirlo, pazienza, che continua a pagare e spendere di più. Vuol dire che la loro “ideologia” per il termico ha un valore così alto da sacrificare il loro portafoglio – purtroppo anche il pianeta. Amen. Io ho fatto il salto come milioni nel mondo e, come questi milioni, non tornerei MAI indietro.

  4. Purtroppo di tutta la redazione ha risposto Massimo, il più estremista sulle tematiche ambientali e sicuramente poco aperto ed incline a vederla diversamente dalla sua idea. Poco fa, nessuno ha nulla da obiettare sulle potenza economica che le lobby del petrolio e dell’auto sono in grado, legalmente e non, si esercitare sui politici. Questo è assodato. Però mi pare altresì plausibile, che qualcuno abbia tesso una trama tirando determinati fili per promuovere l’auto elettrica con questa veemenza. I motori termici, piacciono o no (ma avere delle ideologie in economia porta solo a non vedere possibili occasioni), sono state e sono tuttora il fulcro della filiera dell’auto europea. Un punto fisso, una stella polare che ha segnato la via per tutte le altre nazioni produttrici di auto, nessuno come gli europei ha mai avuto l’astro così affinato per la creazione di questi gioiellini della tecnica. Adesso, che si sia deciso, praticamente su due piedi, di rinunciare a cotanta superiorità, mettendo in crisi un intero comparto e permettendo contemporaneamente l’accesso facilitato dei cinesi con i loro prodotti, un qualche dubbio in me lo scatena. È inutile che mi si venga a dire che le azienda hanno avuto anni. Stronzate. Assolute stronzate. L’accordo di Parigi non è stato firmato ieri, ma dalla ratifica ai primi passi verso l’abolizione politica del motore termico sono passati anni, quindi è poco tempo che si è virato in maniera così pronunciata verso la soluzione elettrica. A me il dubbio che i cinesi possano aver contribuito a queste scelte non lo leva nessuno, con l’auto elettrica loro sono gli unici vincitori, in patria così come all’estero. Sceme le case automobilistiche europee direte voi, potrei anche essere d’accordo…ma, ma… Dove sarebbero adesso le varie Link&Ko, Geely ecc se il governo cinese non avesse protetto per prima cosa i suoi interessi? Nessuno si salva con pessime scelte politiche, la responsabilità è equamente da suddividere.

    1. Ammettiamo pure, per assurdo, che ci sia la Cina dietro un Qatargate dell’auto elettrica. Come spiega l’introduzione della carbon tax alle frontiere “Carbon tax” alle frontiere e tagli alla CO2: intesa all’Ue?. Il bando alle termiche nel 2035 e la carbon tax alle frontiere fanno parte dello stesso pacchetto “Fit for 55”, e sono stati approvati dal medesimo Parlamento, dalla medesima Commissione europea, dal medesimo Consiglio europeo.

      1. A me piacerebbe che nella UE ci fosse un ministero che si occupi del potere di acquisto di tutti i cittadini europei, un ministero della “ricchezza privata”. Tutto qui.

    2. Certo che definire “gioiellini della tecnica” tecnologie che dissipano in calore almeno il 70% dell’energia consumata fa perlomeno sorridere…

      1. Hi pensato la stessa cosa Natalino. I motori termici sono diventati molto sofisticati e sono dei gioielli… nella loro categoria.
        Sono però paragonabili alle auto elettriche quanto un orologio meccanico con uno smartwatch.
        Andrà allo stesso modo anche la storia delle auto termiche e delle elettriche, su questo ho pochi dubbi.

    3. Alessandro D.

      Abbastanza condivisibile.
      In ogni caso un pochino di miopia da parte dell’Industria e dei costruttori di auto in particolare è giusto segnalarla.
      Non fosse altro che la “festa del petrolio”, quando anche bruciarlo producesse vapori balsamici, abbiamo sempre saputo che non sarebbe durata in eterno. Quindi torno a ripetere quello che ho sempre detto e di cui sono in ogni caso assolutamente convinto: non contesto l’idea, che anzi ritengo abbastanza intelligente. Ma continuo a pensare che voler fare questo cambio con tale rapidità e come dice lei con tale veemenza molto probabilmente finirà col produrre risultati pratici contrari a quelli che ci si prefigge.

      1. I tempi stretti e la veemenza, caro Alessandro, hanno una logica stringente nei numeri. Visti la cosistenza del parco auto da sostituire in Europa e la vita media di un’auto, il 2035 è l’ultima data utile per arrivare ad annullare la combustione di derivati del petrolio nel 2050. Se entro il 2050 l’economia del mondo non sarà decarbonizzata, in altre parole se non avremo smesso di estrarre e utilizzzare carburanti fossili, il livello di emissioni di CO2 in atmosfera determinerà un rialzo delle temperature medie del Pianeta a fine secolo fra i 3 e i 4 gradi centigradi. Il che equivarrà all’estinzione del genere umano. Scusami per questo bignamino della sostenibilità, ma vedo che pochi riescono a tenere insieme il filo di un ragionamento dall’inizio alla fine.

        1. Alessandro D.

          -pochi riescono a tenere insieme il filo di un ragionamento dall’inizio alla fine.-

          Per l’amor del cielo, assolutamente d’accordo sui dati che riporti. C’è ben poco da contestare.
          Però è proprio in virtù della tua frase che ho isolato che sono seriamente convinto che se la cosa non viene portata avanti in maniera veramente intelligente c’è il rischio più che concreto che prima o poi si verifichi quantomeno una “reazione elettorale scomposta”… chiamiamola così. E non si può far finta che la cosa non sia possibile e lamentarsene con stupore un domani che dovesse avvenire. Personalmente sono dell’idea che non si può non tenere conto della cosa se si vuole portare avanti un certo tipo di discorso, anche a livello di divulgazione.

          1. Vedo anch’io lo stesso rischio, ma limitato all’Italia e forse a qualche altro Paese marginale. Perchè nel resto d’Europa (quella avanzata) la transizioni avanza già a ritmi sostenuti e, offerta permettendo, assisteremo al “phase out” anche prma del 2035.

          2. @Massimo sono d’accordo, purtroppo l’Italia è assolutamente indietro e sta facendo di tutto per rimanerci. Il problema è che più rallentiamo (rispetto agli altri) e peggio sarà per la nostra economia che già non sta brillando affatto, ma che si troverà da un giorno all’altro (quando lo decideranno i produttori di petrolio) in serissime difficoltà.
            E poi ci saranno i soliti piagnistei che si doveva fare così e si doveva fare colà mentre nessuno l’ha fatto.
            Siamo una repubblica fondata sul pianto, ex ante e ex post.

        2. Non sono contrario alle auto elettriche ma non crede che era meglio puntare sull’invenzione di Stan Meyer sul motore ad acqua.. Quello si sarebbe stato il sistema migliore sempre che funzionasse.. Su questo argomento c’è sempre stato un velo di mistero e la sua morte lo ha ancora più accentuato..

  5. caprone manicheo

    Perucca Orfei penso si sia giocato da tempo ogni forma di credibilità, peranto tutto quello che dice e che scrive è intattendibile e fazioso.

  6. Guido Baccarini

    Basta pensare a quanti negazionisti esistono (in ordine quasi cronologico di apparizione: terra sferica, Olocausto, sbarco sulla Luna, Torri Gemelle, Brexit, Covid, rielezione di Trump, aggressione Russia e qui di specifico in questo sito, la termodinamica, il cambiamento climatico antropico, l’inquinamento da trasporto) per prendere atto che il senso critico ha fatto la stessa fine della coda nell’evoluzione dell’homo sapiens.
    Quello che mi sconcerta (e purtroppo mi fa diventare estremamente maleducato, me ne dispiaccio perchè essere aggressivi non è la risposta giusta) è che il negazionismo è ampiamente diffuso anche in fasce culturali decisamente insospettabili e a nulla valgono le dimostrazioni coi fatti e coi numeri, torniamo sempre alla famosa partita a scacchi coi piccioni.
    La logica, la capacità di cogliere l’ordine di grandezza delle cose e il senso critico sono stati sostituiti dall’ascolto/visione passiva del giornalista/politico/influencer di turno.
    Trovo Musk un imprenditore geniale che ha fondato aziende straordinarie ma questo non mi impedisce di considerarlo un sociopatico che ha fatto cose ignobili e completamente illogiche, irrazionali e riprovevoli (quando non stupide, per non usare parolacce).
    Cambridge Analytics non ha insegnato nulla (per chi non sapesse cos’è: la società che è riuscita tramite facebook a realizzare la Brexit e che ha notevolmente contribuito all’elezione di Trump e questa non è una teoria cospirazionista, ci sono gli atti dell’inchiesta e delle commissioni parlamentari).

    1. Guido io sono più benevolo verso i negazionisti (per inciso: non credo a nessun gomblotto, anche se sugli ufo ho qualche leggerissima apertura). Dei miei amici, 2 sono autentici geni e persone assolutamente capaci e sopra la media (gli altri no, gente comune). Ma oggi ho ricevuto una notizia triste: è morta una signora del mio condominio di cancro. Purtroppo pare perché ha rifiutato di curarsi (quasi certamente, conoscendola, per qualche teoria cospirazionista o comunque “fantasiosa”). I cospirazionisti sono sempre esistiti ma sono persone che fanno più danno a loro stesse che agli altri (anche agli altri, ma spesso in misura minore). Purtroppo è difficile credere nei numeri per chi ha difficoltà a comprenderli e anche tra chi li comprende il fascino di certe teorie è davvero forte. Certo, anche noi poi ci mettiamo del nostro, perché Cambridge Analytics è una cospirazione che si autoavvera, ovvero: se la cospirazione di Cambridge Analytics per la brexit è vera tanto da convincere, come scrivi tu, un intero popolo a votare contro i propri interessi, perché cospirazioni apparentemente meno complesse e più credibili dovrebbero essere false? Applicando questo falso ragionamento, il cospirazionista inizia a cercare le teorie più strane e decide arbitrariamente a quale di quelle iniziare a credere. Perché quando a volte la realtà supera la fantasia il cospirazionista supera la realtà …

      1. Guido Baccarini

        Rasoio di Occam e “segui i soldi”.
        Qui stiamo dicendo che è illogico pensare a CERTE cospirazioni.
        Cambridge Analytics non è stata una profezia autoavverante globale ma manipolazione sistematica grazie alla profilazione di Facebook, estraendo i profili che potevano esserne influenzati e dispensando notizie create ad arte (false) che solo loro vedevano. E delle quali sono rimaste pochissime tracce. Basta agire sulla parte di popolazione che sposta l’ago della bilancia, nelle elezioni si sa che un 5% di INDECISI è quello che cambia il risultato. Chi aveva interesse? Sicuramente non l’Europa e poco anche gli USA, ma Russia e Cina, significa avere una Europa più debole.
        Chi ha interesse a fermare la decarbonizzazione? Sicuramente non gli USA di Biden, magari gli USA di Trump, sicuramente la Cina di nuovo perchè ha il monopolio di fatto della produzione batterie (ed è colpa nostra che non abbiamo investito) ma è la stessa Europa che ora ha messo dei paletti all’importazione delle batterie, quindi il meccanismo corruttorio e influenzante si è bloccato? Potrebbe essere.
        Resta il fatto che in questo specifico caso, parliamo di qualcosa che è stato votato DALL’INTERA ASSEMBLEA ONU, 197 paesi. Complotto MONDIALE?
        La natura umana è quella che è. Complotti ce ne sono ovunque.
        Il 6% della popolazione crede al terrapiattismo. Io credo alla logica e quindi decreto che è irrazionale e illogico pensare che ci sia il Qatar e l’OPEC dietro alla decisione, ovviamente. Questo significa non escludere che ci siano state pressioni da parte di altri: pressioni, però, che hanno FAVORITO una decisione che era già stata presa e anche da un bel po’ di anni… non è caduta dal cielo.

  7. Il mio account è in vendita per operazioni di lobby. Se qualche lobbysta del petrolio volesse pagarmi per screditare l’auto elettrica mi faccio corrompere volentieri e costo pure poco. Inoltre ho capacità persuasive e posso coordinare una serie di infiltrati per mantenere lo status quo, oltre a scrivere commenti con 10 account differenti. Se gradite, posso presentare referenze (e anche link a commenti poco gentili verso l’auto elettrica). Pagamento anticipato in bitcoin. Contattemi a vedo.complotti@vun.que

        1. Alessandro D.

          Ah ma ti dico anche con la massima serenità che i prossimi 10 anni potrebbero essere un disastro colossale.
          Se tutto va come penso possa andare, tra un paio di secoli parleranno dei nostri anni come quelli di una svolta epocale.
          Pari a quella che c’è stato in Europa a cavallo del 1350, quando è “morto” il medioevo ed è pian piano iniziato l'”evo moderno”.

          Ma ecco, diciamo che potendo scegliere, eviterei il 1348. Sai com’è.
          Capisci cosa intendo? 😉

          1. Con la pandemia abbiamo dato, ma quello che mi preoccupa è quando si inizieranno a menare le mani per il petrolio come sta avvenendo ora con il gas: ai petrolhead senza petrol resteranno soltanto le “zucche vuote”.

  8. Non ricordo ieri quale giornalaio (si, non giornalista) scriveva su una rivista che le mazzette del Qatar potessero essere state pagate per indirizzare la politica europea verso l’elettrico. Sono certo che non fosse il vernacoliere.

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