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Agricoltura: Italia top five tra robot e macchine elettriche

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robot agricolo
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Siamo nella top five, ma ci stanno davanti Usa, Olanda, Francia e Germania. Poi arriviamo noi nella cinquina mondiale dei produttori di robot per l’agricoltura.

Attenzione. Iuesta statistica presentata a Eima, la fiera bolognese della meccanica agricola, si parla di quattro robot italiani su cento prodotti nel mondo. Insomma c’è tanto da fare. In Europa come avevamo scritto tempo fa, bene l’Olanda dove oltre il 10% di aziende utilizza robot (leggi qui).

Sul fronte dell’elettrificazione è sempre più alta la presenza di macchine per il giardinaggio anche qui robot e tosaerba in gran quantità, mancano i grandi trattori (leggi qui) che rappresentano la grande sfida per il futuro a emissioni zero per l’agricoltura.

I robot al 78% con motore elettrico

Interessanti i numeri presentati nell’incontro “Elettrificazione delle macchine agricole”, promosso da L’Informatore Agrario con la ricerca di Francesco Marinello, docente di Meccanica agraria all’Università di Padova. “L’Italia è sempre più avviata verso una progressiva contrazione del numero delle aziende attive, con meno addetti che devono garantire le coltivazioni di più ettari – sostiene Marinello -. Anche per questo motivo l’automazione può essere una risposta alle nuove esigenze e caratteristiche del mondo imprenditoriale”.

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Ma dove vengono impiegate le macchine? Per il 44% su colture erbacee, per il 35% arboree, per il 21% orticole. Ma questo il dato più interessante: i robot sono alimentati nella stragrande maggioranza da motore elettrico (78%) o diesel (14%). Solo l’8% è ibrido. Appena il 3%, infine, è un trattore autonomo mentre oltre il 30% è destinato al diserbo meccanico o alla raccolta. Li abbiamo visti in azione nei campi del bolognese con il danese Farmdroid e il francese Dino e abbiamo raccontato la storia di due aziende tra Bologna e Cento.

Insieme alle macchine elettriche i robot rispondono alla richiesta di maggior capacità di controllo e di trasmissione e di rendimenti più elevati. “A bordo della macchina agricola – ha sottolineato Marinello – il rendimento di conversione di energia meccanica varia a seconda del tipo di propulsione”.

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Per poi specificare: con la benzina oscilla tra il 20 e il 30%, con gli accumulatori elettrici tra il 70 e il 90%. Inoltre conclude Marinello il prezzo al chilo delle batterie al litio è in costante diminuzione da dieci anni a questa parte, a differenza di quello del gasolio a tonnellata, che negli ultimi anni ha mostrato una tendenza alla crescita e il cui valore dipende da molteplici fattori, compresi quelli geopolitici.

Su 100 robot 4 sono italiani

Sul fronte robot ventiquattro sono stati prodotti da grandi gruppi statunitensi, sedici da aziende olandesi, dodici da compagnie francesi e sette da imprese del settore tedesche. Con quattro esemplari di robot di ultima generazione le aziende italiane, a pari merito con quelle inglesi, danesi e spagnole, hanno conquistato il quinto posto nella classifica globale dell’automazione.

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1 COMMENTO

  1. Il settore agricolo sta veramente vivendo un momento di innovazione continua. Grazie alle tecnologie e le possibilità attuali molti dei limiti di un tempo sono stati superati e in questo l’Italia gioca un ruolo fondamentale. Sia per grado di innovazione sia per possibilità di sfruttamento di tali tecnologie. Sono molto curioso di cosa ci aspetta in futuro.

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