Agricoltura elettrica? A Eima International 2024 abbiamo incontrato e intervistato Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma – la Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura – che esprime il suo punto di vista sulla transizione energetica nel settore delle macchine agricole.

«In agricoltura l’elettrificazione si espanderà, ma sui trattori più grandi servono altre soluzioni»
Abbiamo incontrato la presidente Mariateresa Maschio a Eima International 2024, la fiera di settore che si tiene a Bologna con gran successo internazionale.
Un’occasione per fare il punto sui processi di decarbonizzazione delle macchine agricole. In una esposizione dove cresce la presenza dei motori elettrici, anche sui trattori. Una tendenza ben conosciuta dalla rappresentante nazionale di costruttori.
«Ci sono anche molte macchine agricole che già viaggiano in elettrico, quindi, secondo me, ci sarà una parte di offerta in elettrico che si espanderà. Sui trattori, esposti anche a Eima, penso a quelli più piccoli che lavorano nei frutteti e nei vigneti per funzioni più semplici. Poi un giorno potranno diventare anche autonomi. Già qualcosa c’è».
Sempre più elettrico a Eima
Su questo segmento bene, ma «bisogna restare con i piedi per terra perché se pensiamo ad un trattore da 200 o 150 cavalli che porta dietro un’attrezzatura da tre o quattro quintali la soluzione elettrica la vedo ardua».
«In agricoltura sui mezzi pesanti bisogna sviluppare a soluzioni alternative»
Che fare per l’agricoltura sostenibile? «Quello che si può fare. Ci sono alternative, esistono carburanti meno impattanti con diverse soluzioni e le aziende ci stanno lavorando. Hanno tutte ben presente il problema climatico. Noi non siamo esenti da questo fenomeno, anzi, siamo probabilmente le maggiori vittime e non vogliamo tirarci indietro».
Incentivi e sostegni? «Con il Pnrr c’è stata una risposta anche se si è partiti con un po’ di difficoltà, come vediamo anche adesso con la 5.0. Succede all’inizio e poi bisogna mettere a terra le misure. Sul Pnrr dopo i bandi regionali ci dovrebbe essere una coda nazionale. Poi ci sono i 100 milioni del fondo innovazione e adesso partiranno i Psr delle Regioni».
C’è filo sostenibile da tessere in agricoltura. Questo il messaggio. Si è consapevoli che tante macchine si possono elettrificare (leggi). Per esempio i carri per la raccolta della frutta come ci hanno raccontato gli agricoltori funzionano meglio dei termici. C’è una espansione dell’offerta sui robot, senza dimenticare la vera e propria esplosione nell’uso dei droni, a guida autonoma.
Dai campi un forte contributo alla decarbonizzazione
Agricoltura, ma anche cura del verde dove la direzione senza dubbio è quella elettrica, ci sono poi le raccoglitrici elettriche e le macchine per la zootecnia che lavorano in ambienti chiusi dove è doveroso tutelare il benessere dei lavoratori e degli animali.
Sui piccoli trattori da frutteto e vigneto ci sono già dei veicoli in commercio o pronti per le prime serie di produzione. Senza dimenticare un buon risultato dei sollevatori elettrici.