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Agricoltura elettrica già in campo. Più ordini, più vendite

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L’agricoltura elettrica è già in campo, con macchine e robot che stanno iniziando a mettere radici nelle aziende agricole italiane. Un dato emerso nel convegno organizzato da Vaielettrico a Fieragricola – venerdì 4 marzo – dedicato alla “Rivoluzione elettrica in agricoltura”. 

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I relatori del convegno di Vaielettrico

 

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Un momento del convegno di Vaielettrico

Più batterie per le macchine agricole elettriche

Molto interesse ha suscitato l’intervento di Marco Righi, Ceo di Flash Battery che ha illustrato le caratteristiche tecniche delle batterie. Ma sono interessanti, per capire le tendenze future, anche i numeri più recenti dell’azienda. A iniziare dal fatturato che nel 2021 ha visto una crescita del 25%, pari a 17 milioni e 300 mila euro. Aumentano pure i dipendenti (+ 16% e + 35% in R&D) e sale il fatturato estero con i mercati di sbocco prevalenti in Germania, Benelux e Francia. E tra i segmenti di mercato più importanti oltre l’industria e la movimentazione merci c’è l’agricoltura.

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Marco Righi fondatore dell’azienda Flash Battery

Cosa ci si aspetta per il futuro? “Negli ultimi anni stiamo assistendo a un numero crescente di produttori, disposti a fare il passo decisivo verso l’elettrificazione dei loro veicoli. Fino a cinque anni fa, non avremmo mai pensato di elettrificare un escavatore o una macchina agricola, ma oggi abbiamo diversi prototipi elettrici nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, per citarne solo alcuni. C’è quindi un chiaro interesse per l’elettrificazione di veicoli sempre più grandi, con batterie ad alta tensione per alimentare motori ad alta potenza“.

Il fotovoltaico traina i robot per la cura del verde

Roberto Peruzzo della Peruzzo, azienda storica che negli ultimi anni ha investito e innovato nella transizione all’elettrico ha confermato come da un mercato molto orientato all’estero – dal nord Europa al Giappone –  si registra una crescita d’attenzione anche in Italia: “In particolare nei campi per il fotovoltaico“.

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I fratelli Peruzzo: Lorenzo (dx), Roberto (sx)

Non solo, visto che il Robofox Electra, mosso da motori brushless e con batteria Li-Ion, è in grado di lavorare su pendii con una autonomia di lavoro fino a 3 ore che aumenta esponenzialmente grazie a un cambio batteria che si può fare in 5 minuti. Può lavorare “su parchi, ospedali, centri storici o case di riposo. L’assenza di emissioni, ne consente l’impiego in aree chiuse, come le serre o con diversa applicazione, nelle stalle.  L’impiego in centri storici, consente di eseguire il lavoro anche durante la notte, senza disturbare gli abitanti“.

Aumenta esponenzialmente il mercato anche per la Del Morino cme ha spiegato  il titolare Andrea Del Morino.  Dopo aver venduto il suo trattorino al Comune di Parigi e in nord Europa vede aumentare la richiesta in Italia: “Da settembre abbiamo visto aumentare in modo significativo gli ordinativi. Abbiamo iniziato nel 2006 con la realizzazione dei primi prototipi e l’analisi dettagliata delle potenze in gioco; è emersa subito la possibilità di adeguare attrezzature con la “nuova” tecnologia elettrica“.

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Il trattorino Rino, dell’azienda toscana Del Morino, in azione

Un esempio di come è possibile la transizione anche in un’azienda che nasce con il fabbro Domenico Del Morino nel lontano 1875. Da pionieri sviluppano i due modelli oggi sul mercato: Rino e Carino. “Entrambi adottano una unità motrice elettrica, e stanno a metà strada tra un trattore compatto e un trattorino rasaerba. Full electric alimentati da un pacco di batterie al litio-ioni a 48 V“.

Slopehelper, le macchine agricole dalla Slovenia

Dalla Slovenia è arrivato il Ceo di Pek Automotive Mikhail Kostkin, che ha presentato le ultime evoluzioni di Slopehelper, una macchina a guida autonoma che può essere impiegata in diverse colture, in terreni con forte pendenza e per una grande quantità di usi. Viene utilizzata anche per la raccolta delle mele: “Con la velocità di 0,2 m al secondo per meleto fino a 3,8 m di altezza“.

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La macchina Slopehelper con lo sprayer

Molto interessante la lista delle funzioni che può svolgere: “Diserbo, pacciamatura, falciatura“. E per il 2023 l’annuncio “Stiamo progettando la presentazione di una mietitrice autonoma, veicolo per la potatura autonoma, ma anche di un macchina per vigneto con diverse funzioni“.

Lo zucchero italiano si salverà con i robot?

Negli ultimi anni l’Italia ha perso una grande quota di produzione di zucchero. Sono rimasti pochi stabilimenti, che stanno cercando nuove soluzioni per permette la resilienza dei bieticoltori. Un modello innovativo è quello del Coprob che opera nel bolognese ed è già alla seconda stagione di semina e altri lavori con robot solare Farmdroid.

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Al convegno è intervenuto il responsabile Giovanni Campagna che ha sottolineato come l’alimentazione solare permetta non solo di avere emissioni veramente zero, di ridurre i costi di carburante ma “anche di tenere la macchina in campo senza spostarla per la ricarica“. Interessante l’analisi sui costi. Attraverso il risparmio sul carburante, sulla manutenzione e sulla forza lavoro è così possibile ridurre l’investimento per avere un prodotto a maggior valore aggiunto come lo zucchero biologico.

Fotovoltaico & agricoltura, ecco l’agrivoltaico

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Michele Appendino, fondatore e ad di Solar Ventures

Veicoli elettrici e alimentazione. Un tema importante visto che nelle aziende agricole si può puntare sull’autoproduzione di energia grazie all’agrivoltaico.

Un’opportunità sottolineata da Michele Appendino, fondatore e amministratore delegato di Solar Ventures. “Agricoltura e fotovoltaico, la sinergia perfetta” dice. presentando anche un esempi concreto. “Solar Ventures, in accordo con l’Università della Tuscia di Viterbo, ha dato vita a vari progetti di impianti agrivoltaici compatibili con colture particolari come le erbe officinali. L’intento è quello di integrare le attività agricole con la produzione di energia, rispettando la biodiversità di ciascuna località”. 

Un approccio integrato evidenziato dal docente universitario dell’Ateneo di Bologna Luca Corelli Grappadelli con “Il frutteto elettrico per la frutticoltura 4.0“. Con questo progetto si è realizzato un meleto dove sono state impiantate le varietà Gala e Pink Lady. Un frutteto diventato un dimostratore di tecnologie, come il robot elettrico, e di sperimentazione per ridurre i consumi idrici e dell’uso dei fitosanitari.

Attenzione non si può sostituire ogni produzione agricola con il fotovoltaico. Nel caso del meleto, per esempio, il valore aggiunto a ettaro è molto alto“. Insomma è necessaria un’integrazione e bisogna sapere come farla. “Le stesse soluzioni del meleto, per esempio, non si possono applicare al pesco“. Ogni coltura secondo le sue necessità.

Agri Q
Agri Q il robot agricolo solare a guida autonoma

Integrazioni anche tra veicoli diversi, come nel progetto Agri.q del Politecnico di Torino  presentato dal professor Giuseppe Quaglia, del DIMEAS – Politecnico di Torino. Qui un robot solare, molto agile grazie a ben otto ruote e alla leggerezza complessiva, oltre che funzioni robotiche, prelievo di campioni ma anche di grappoli d’uva, diventa una piattaforma (su un pannello fotovoltaico) per i droni.

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Dino, il robot francese durante la prova in campo nel bolognese

Le innovazioni si sposano molto bene con colture di qualità come i vigneti. E durante Fieragricola i Consorzi Agrari d’Italia hanno presentatoTED un robot che tramite sistema satellitare si muove automaticamente nel vigneto pulendo il terreno ed eseguendo lavori sulle piante.

Un veicolo di tecnologia francese, alto circa 2 metri dal peso di 1600kg, che è capace di eseguire diverse operazioni colturali sulla vite, lavorando una superficie di 4-5 ettari al giorno in diverse tipologie di terreno, dai più argillosi a quelli più sabbiosi con pendenze fino al 30%. Nel convegno Serena Selvetti, responsabile agricoltura 4.0, ha ricordato anche la sperimentazione su Dino, il robot che lavora sulle orticole.

L’ingegnere Ezio Viglietti, responsabile sviluppo macchine elettriche del Gruppo Merlo, ha sottolineato i benefici di e-worker una macchina compatta che può lavorare sia in campo sia negli ambienti chiusi senza emissioni nocive.

macchina operatrice
e-worker di Merlo. Un sollevatore telescopico per l’edilizia e l’agricoltura

Ciò permette un forte risparmio di tempo nelle attività al chiuso. “Abbiamo pensato a una macchina con costi alla portata delle aziende agricole: una macchina elettrica ma sostenibile per gli imprenditori“.

macchine da lavoro
Paolo Patroncini in posa davanti al Manitou

System engineer per la propulsione elettrica dei mezzi agricoli: è stato il tema della relazione di Paolo Patroncini, della 4e-consulting srl di Ferrara. La società  svolge il ruolo di “direttore d’orchestra” nello sviluppo del sistema propulsivo per importanti marchi internazionali della mobilità.

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1 COMMENTO

  1. Siamo sicuramente ad interessanti livelli di elettrificazione , sarebbe interessante iniziare a capire quanti posti di lavoro sta generando questa evoluzione al fine di rispondere a chi non ci crede ancora

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